Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Hymn    24/06/2012    1 recensioni
Quel giorno, mancavano appena una manciata di settimane al mio diciannovesimo anno di età.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
9. Struggle / finire I due giorni successivi passarono rapidamente; la mia caviglia dolorante, grazie alle medicazioni di Maximme, si era notevolmente sgonfiata, e già riuscivo a camminare autonomamente.
Tuttavia non ero guarito del tutto, e più volte la spalla di Gladius fu pronta a sopportare il mio peso.
Scoprimmo che i Tributi avvelenati da Maximme erano entrambi i Tributi del Cinque.
E, a giudicare dai volti, e soprattutto dal taglio degli occhi, sembravano essere fratello e sorella.
Teoria confermata da Ashlynn; alle interviste era stato dato per scontato, Capitol City aveva cercato di occultare la cosa.
Un'intera famiglia, questa volta, era stata spazzata via. La notte della scoperta non fu facile per nessuno di noi quattro.
Tutti ravvicinati, ci addormentammo ognuno sulle spalle dell'altro. Non potei che sentirmi tranquillizzato dalla presenza di Gladius.

« I Favoriti rimangono ancora in gioco; e non solo loro, siamo ancora in... Diciassette. »
Erano già sei giorni che eravamo dentro l'arena.
E tralasciando la carneficina della Cornucopia, l'avvelenamento dei tributi da parte di Maximme, i Giochi scorrevano piuttosto placidamente. E sicuramente agli spettatori di Capitol City, questo non andava affatto bene.
E ben diciassette tributi ancora vivi dopo una settimana, era sicuramente qualcosa che né agli Strateghi né agli abitanti di Capitol City piaceva.
Eravamo tesi, ci aspettavamo uno stravolgimento della situazione da un momento all'altro.
« Allontaniamoci finché siamo in tempo. » - lo stesso Gladius appariva turbato.
Uno strano senso di ansia si faceva largo anche dentro di me, per conseguenza di cose. Puntavo tutto su di lui, ormai. Non su Maximme, non su Ashlynn, non su di me; neanche sui Favoriti.
Erano forti, erano addestrati, ma Gladius era furbo. E generalmente i Favoriti peccavano di superbia, anche se quasi sempre era un Favorito ad aggiudicarsi gli Hunger Games.
Quando uscimmo da quel rifugio, notammo la sostanziale differenza tra il giorno prima e quel momento.
L'aria era torrida. Non era semplicemente caldo, l'aria bruciava quando ci entrava nei polmoni. Ci trovammo ben presto a boccheggiare.
« Le borracce sono piene, vero? » - ognuno controllò la propria, dopo la domanda di Ashlynn; unico vantaggio, eravamo a pieno d'acqua... Per il momento.
Mi venne in mente quando, nei precedenti Hunger Games, gli Strateghi obbligavano i Tributi ad assassinarsi per carenza di cibo, ma soprattutto di acqua.
E sicuramente, quella era la situazione. Nessuno lo disse per certo, ma tutti lo pensammo, sicuramente.
« Il fiume; andiamo al fiume, adesso. »
La mia voce era allarmata; o meglio, consapevole di quello che avremmo trovato.
Non corremmo, la mia caviglia non me lo avrebbe permesso. Dopo nemmeno tre quarti di miglio, la caviglia cedette per l'eccessivo sforzo; stavo per piombare faccia a terra, se Gladius, con i suoi celeri riflessi non fosse riuscito ad afferrarmi in tempo. « Non fermarti adesso. »
Gli occhi color nocciola ardevano di vitalità.
Nonostante venisse dal Nove, il distretto tipico della coltivazione di grano, la sua indole era selvatica; viva. Mentre io ero fin troppo fragile, a tal punto da non sopportare quello sguardo così penetrante, così intenso.
Scossi la testa, poggiando la fronte nell'incavo delle sue spalle. « Vi sto solo rallentando. Andate avanti voi. Starò bene. »
Morirò, ad essere onesti. Ma tenni il pensiero per me.
Senza rendermene conto, iniziai a piangere. Anche Ashlynn e Maximme mi furono accanto, poggiando le loro mani sulle mie spalle. Sentivo la loro presenza, così come ero consapevole del respiro caldo di Gladius che sfiorava il mio collo.
« Non dire cazzate, Shaw, e alzati! »
Gladius iniziò a scuotermi, obbligandomi ad alzare la testa. I suoi occhi erano velati da un velo di lacrime, Ashlynn e Maximme si erano sedute accanto a noi, anche loro sul punto di crollare.
« Non. Arrenderti. » - ancora la voce di Gladius.
Come faceva a non capire che ero, che eravamo spacciati, e probabilmente solo lui aveva qualche chance di vincere, tra noi quattro?
Improvvisamente, con forza e decisione, mi afferrò il viso tra le mani, obbligando il mio sguardo nel suo. « Alza il culo, e muoviti, per favore. Fallo per noi. »
Fallo per me, mimò con le labbra. E di nuovo, quell'istinto primordiale che mi spinse ad abbracciarlo, baciandolo, e questa volta fu un bacio ricambiato.
Non un bacio divampante, non un bacio passionale e scostumato. L'incontro di due paia di labbra  che si volevano far forza a vicenda.
Ashlynn e Maximme intervennero nella scena, portando le loro braccia su di noi, abbracciandoci e chiudendoci in una specie di guscio protettivo, isolandoci e nascondendoci alle innumerevoli telecamere nascoste che documentavano ogni nostra mossa.
Di nuovo le lacrime iniziarono a scivolarmi sulle guance, ma questa volta non erano le sole.
Sentivo sulla mia pelle il battito frenetico del cuore di Gladius, la calda protezione dei corpi di Maximme e Ashlynn. Sentivo il conforto che i loro cuori cercavano di trasmetterci, nonostante lo strazio della situazione.
Infine, sciolsi l'abbraccio, rimanendo poggiato con la fronte a quella di Gladius. « Insieme fino alla fine, ragazzi. Andiamo. »

E, come poche ore innanzi, un altro piccolo paracadute piovve dal cielo, finendo accanto a noi. Gladius lo aprì, e scoprì che era suo.
Suo, ma il beneficiario ero io. Maximme sbirciò dentro, e il volto le si illuminò.
« Sono fiale di antidolorifico ed antinfiammatorio. Shaw, con queste guarirai in men che non si dica! » - Gladius sorrise, prendendomi la mano, e portandola al suo viso, per asciugarsi una lacrima.
Fino alla fine.

* * *
« Non c'è più il fiume. »
Gladius pronunciò con distacco quelle parole; e finalmente capii le intenzioni degli Strateghi. Sorrisi sarcasticamente. Quel fiume era l'unico nella foresta. Ne avevo seguito il corso dalla cima dell'albero, e si notava palesamente il diradarsi degli alberi lungo il suo tragitto.
L'unica altra fonte di acqua, in quel momento, era la palude.
« Vogliono una carneficina; ci stanno spingendo di nuovo alla Cornucopia. Da quel punto la palude è vicina. »

Con cautela uscimmo dal folto del bosco, nascondendoci il più possibile. Ma giunti alla gigantesca Cornucopia, beh, non c'era molto con cui nascondersi. Pensai all'ironia di quella struttura.
Un simbolo di prosperità e fertilità era posizionato al centro di uno spazio destinato al macchiarsi di sangue innocente.
E proprio l'odore di sangue innocente mi fece storgere il naso.
Incauti, era la parola giusta.
Ci voltammo tutti. A terra si stava formando una piccola pozza di sangue. E, nel mezzo, un pugnale.
Lungo il fianco di Ashlynn, si era aperta una ferita.
Dietro di lei, il gruppo dei Favoriti. Mi sentii scivolare a terra, per essere sorretto da Maximme.
Una freccia, rapida, letale, raggiunse la giugulare di Bennett , il Favorito del Due.
Lo vidi stramazzare al suolo, tra l'orrore degli altri tre Favoriti. Mi liberai dalla presa di Maximme, una rabbia crescente in corpo. Afferrai il pugnale, lanciandolo alla cieca verso di loro.
Ma non avevo fatto in tempo, che già si erano dati alla fuga.
« ASHLYNN!! »
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Hymn