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Autore: Girl_writer97    24/06/2012    1 recensioni
Niente sembra la stessa cosa che stavi pensando prima, il titolo ci azzecca, e penso che nessuno dev'essere giudicato dalle apparenze, come in molti sono abituati a fare. Ma comunque, non è solo questo che è il centro del racconto.
Una diciasett'enne alle prese con la sua vita, la scuola, le insufficienze, le sciaquette dell'ultimo anno, i coglioni della squadra di Basket, i professori psicopatici, l'eventuale rottura di un matrimonio, e di un rapporto fra fratelli. E poi, cinque nuove matricole all'High School River, di Welligton.
Email a raffica, su un computer.
Un mistero, contenente un segreto.
Un unico migliore amico, che però sembra non essere presente, come prima per situazioni problematiche.
Insoliti pensieri, e come per tutti i teeneger, sembra che ogni piccola cosa sia la fine del mondo, quando invece ne è completamente un nuovo inizio. [SOSPESA, E IN ''RICOSTRUZIONE'']
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Harry continuava a non capire, tendevo a rincasarmi tra l'incavo del suo collo da dove potevo sfiorare i suoi riccioli che cadevano leggeri sulla nuca, dove le mie dita erano incastrate senza muoversi. Il suo sguardo, era fisso sul mio, cercava di alleviarmi quella specie di dolore, e di spezzare, slegare piano i nodi attorcigliati disordinatamente, nel mio stomaco ma sembrava di riuscirci, ugualmente. Anche se, il risultato non fu dei migliori, forse si era creato un alveare fitto, di farfalle al mio interno, i miei pensieri furono bloccati da tutti quel chiasso fastidioso, e incessante. -Tu, scotti..- disse alla fine Harry, porgendo delicatamente la sua mano, sopra la mia fronte, mezza umida, sudata. Non mi ero accorta, che ero dentro ad un maglioncino felpato, di lana, di un color panna, ricamato, sui bordi delle maniche, gigantesche. Praticamente mi faceva, da vestito. Era caldo, e non avvertivo quei brividi del freddo, che invece percepivo prima con il top scollato. Decisamente, senza nessun'ombra di dubbio, quel maglione mi apparteneva, ci potevo ballare dentro con le braccia. -E, questo?- riuscì a dire flebile, togliendo la sua mano morbida, che era ferma sulla mia fronte, da più di venti minuti. Indicando per l'appunto, quello che indossavo. -Il maglione, intendi?- mi rispose Harry, arricciando le labbra. -E' di Zayn- mi informò lui. Quel nome, mi martellava in testa, non sembrava nel suo stile, adesso noto che al centro, c'è ricamata una renna, ma non troppo grande, però puzzava di fumo, oppure ero io che emanavo quell'odore, dato che poco fa, oppure dev'essere parecchio tempo fa, avevo stretto Zayn,disperato. L'odore del fumo, non svanisce subito, mi dicevo nella mente. -Puzzo di fumo- No, okay l'avevo detto sul serio, ma forse ero ancora in trance, anzi senza il forse, lo ero. Harry, accentuò un ridolino, prima di scoppiare a ridere tutto d'un fiato,scuotendosi i riccioli castani, che gli stavano oscurando quei bellissimi smeraldi, che aveva al posto degli occhi. Poi quando sorrise, mi fece ben notare i denti oltre che perfetti, bianchissimi, sicuramente non come quelli di Zayn, che per la quantità di sigarette che si fumava in una giornata, erano diventati giallastri, capitò anche a mia zia, che era andata al dentista per nascondere il danno, senza risultati però. Ma perchè adesso pensavo, a Zayn? Si, okay mi ha daro un maglione, può essere stato anche gentile, ma resta arrogante, e se crede che mi faccia comprare così, si sbaglia di grosso. Resta un narcisista, un belloccio che bada solo a se stesso, e adesso non dovrei neanche spiccicare una parola, su di lui. Lo odio, lo detesto, e mi va bene così. -L'odore dei vestiti di Zayn, sono tutti così, stavo per darti uno dei miei felponi, ma lui ha insistito e non mi sono opposto oltre, diceva che doveva farsi perdonare, o qualcosa del genere- Mi sorrise, mentre lo diceva. Feci spallucce, ricambiandoli un sorriso, un po' piu forzato del suo, nonostante il suo era del tutto sincero, o così pareva. Comunque...ah, già era come pensavo, il moro voleva avere la coscienza apposto, e poi lavarsene le mani. Bella mossa, mister ''io sono il migliore sulla faccia della terra'' ma ti informò, che il mondo o meglio io me ne frego del tuo ''devo farmi perdenare'' si già, me ne frego, solo perchè non credo tu debba farlo, per farmi capire ancora di più che non mi sono per niente sbagliata sul tuo conto. Però..allora perchè mi tremavano le gambe? Voglio ben dire, se è vero che davvero non me ne frega niente, perchè...diamine, vaffanculo non mi faccio complessi, cerco solo di pensare di meno. Il trucco,si è sciolto. Non è una novità, posso sembrare anche peggio, non è la fine del mondo. Mi consolo nascondendo la mia faccia, con le mie mani. Le lacrime avevano scolorito, praticamente tutto. Ma vabbè, capita. Le ciglia erano bagnate, anche se l'effetto del mascara c'era ancora. Non risposi, non sapevo cosa dire e penso che lui l'abbia capito, anche se mi guarda interrogativo e si tormenta i pollici, in modo agitato. Non muovendo un muscolo. Sbuffo, inizio a sentire caldo, e sono a disagio ad indossare questo maglione, dovrei detestarlo..come detesto..il propietario, dall'tronde, è logico. Ricorda Niki, un altro promemoria, tu lo odi e nonostante tutto quello che è successo, puoi sempre usare la scusa ''mi sono ubriacata'' e per come è fatto Zayn, ci crederà subito, senza chiedere niente, anche perchè se chiederebbe si dimostrerebbe troppo interessato, cosa che lui non è, minimamente, e su questo non ci piove. Il che anche, mi sorprenderebbe. Ma non sono assolutamente abituata, e pronta per questa sorpresa.perchè? Bhe, perchè non succederà. E' troppo occupato, a guardarsi nel suo stesso riflesso, e di aggiustarsi con il gel suo ''amato'' e aggiungerei odioso, ciuffo. Mentre Harry, era immobile accanto a me. La porta della stanza, si aprì velocemente. Ero ormai, nelle braccia di Harry, ed ero abituata alla sua dolcezza, alla sua gentilezza alla sua.... insomma,quando entrò mio fratello, che non era niente a che fare con Harry, mi venne un solo ''ah, sei tu'' un po' delusa, senza mostrarlo troppo ovviamente. Comunque ritornando ad un passo prima, poco prima. Non mi dispiaceva Harry, non mi dispiaceva per niente il suo modo di fare, e più passava il tempo, e più mi rendevo conto che mi metteva persino a disagio parlare con lui e andava a finire che le mie povere guance andavano a fuoco.
  
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