Lupus
Caro
papà,
come
stai? È tutta l’estate che siamo separati, ne
ho sofferto molto mi è
dispiaciuto, Ted come stà? Sicuro bene, quel deficente
testone non si fa
male nemmeno a farlo apposta al contrario della mamma e me !
Di
certo, purtroppo, non riusciremo a vederci prima dell’inizio
dell’anno, ma
renditi conto papà, questo è il mio primo
anno a Hogwarts!
In
ogni caso non vedo l’ora di assistere alle tue lezioni,
sono sicura che tu
mi metterai sempre il voto massimo!
Piuttosto
indovina chi ho incontrato qui al campeggio?
Non
l’hai ancora capito?
Beh...
te lo dico io allora, sono stata messa in tenda con la mia amica Lili,
non sai
che felicità averla con me!
In
ogni caso tranquillo! Niente incidenti, niente morti ne feriti!
Eh
sì! Puoi essere fiero di me.
In
ogni caso spero che arrivi presto la scuola di
vedere presto i miei
amici Albus, James,
Hugo e Rose!
Approposito,
Ted ha percaso toccato il mio computer? Rispondimi sinceramente
papà perchè se
lo ha fatto lo smembro a morsi tanto non gli faccio nulla.
Spero
in una tua pronta risposta!
Tua
Sophia
P.S:
dì alla mamma che mi manca.
Questo
è il contenuto della lettera
che, se fosse stati sul davanzale della finestra di casa Lupin al
numero
trentaquattro di Pelago Street, avreste visto legata alla zampa di un
buffo
gufo completamente nero con due grandi occhi di colori contrapposti,
uno blu
cobalto e uno rosso cremesi, che tendeva l’oggetto cartaceo
con un certo
orgoglio, come a sottolineare la sua perizia nell’aver
completato il suo
incarico in modo rapido e preciso, verso il destinatario il cui nome
era
scritto in una calligrafia composta da tratti di piuma lunghi e
imprecisi con
molte macchie di inchiostro di colore verde pistacchio a schizzarne i
lati.
Pochi istanti
prima, se fosse stati
nello stesso luogo, avreste visto il professore di difesa contro le
arti oscure
della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts Remus Lupin che,
sentendo il
frusciare delle ali ed il verso del volatile, si affrettava ad alzarsi
dal
tavolo dove stava consultando un libro dall’aria vecchia e
polverosa e con
scritto sul dorso di pelle di drago il titolo: “Gli animali
fantastici: dove
trovarli.” Borbottando cose come:
“Erumpent...” oppure: “pelle
spessa...” o
ancora: “ il corno... perforare qualsiasi cosa...”
con fare rapito e
accompagnato da libri come: “Il quidditch attraverso i
secoli” di Kennilworthy
Whisp, “Le Fiabe di Beda il Bardo” versione
tradotta da Hermione Granger e
tanti altri tomi che sembravano essere libri da studente acquistati
recentemente.
Arrivato dal
gufo lo fece salire
delicatamente sul suo braccio dicendogli con tono cortese:
“Bravo Mitto, ottimo
lavoro.” Dandogli subito come ricompensa per il suo lavoro un
angolo di una
barretta di cioccolato al latte acquistata recentemente a mielandia
durante un
viaggio nell’allegra cittadina di Hogsmeade in compania della
moglie Ninfadora
Tonks Lupin che, anche dopo il matrimonio, ha voluto mantenere il suo
cognome
da nubile in quanto l’odio che prova verso quello di
battesimo le impediva ed
impedisce tuttora di non urlare addosso a chiunque la interpelli con
esso che
non la deve chiamare “Ninfadora”, e del figlio
maggiore Tod Lupin ormai al
terzo anno della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Dopo aver fatto
adagiare il gufo su un
trespolo di noce aprì la tanto attesa lettera della figlia
leggendola tutta ad
un fiato e sforzandosi di capire anche le parti cancellate riuscendo
però solo
ad intravedere un “deficente” e un
“smembro... morsi” che intuitivamente
collegò al figlio maggiore ora impegnato a studiare per gli
ultimi strascichi
di quelli che erano i compiti per le vacanze.
“Tonks!
È arrivata la lettera di
Sophia!”
Si
sentì un tonfo, una forte
imprecazione a carico di un pezzo della mobilia che era presente nella
casa, e
infine un frenetico scendere dalle scale di una donna vestita con una
maglietta
delle sorelle stravagarie e un paio di pantaloni da ginnastica bordati
di
viola, il viso a forma di cuore con le labbra della medesima forma
scrutava
impaziente ed euforico contornato da lunghi capelli viola quello
segnato da
profondi graffi e cicatrici del marito.
“Non
ci credo finalmente quella si è
decisa a scrivere, figlia degenere!”
“Dai
Tronks, non ti pare di essere
troppo dura?”
Disse
l’uomo con fare pacato cercando
di calmare quella furia di sua moglie che, nonostante i caratteri
estremamente
diversi e l’abissale differenza di età, lui amava
alla follia.
“Non
è vero! Non sono dura, è lei che
non ci scrive mai...”
Pronunciò
tristemente la donna mentre
i suoi occhi erano attraversati da un velo di tristezza.
“Non
una sola parola, tutta l’estate
senza sue notizie! Basta, non la manderemo mai più in
campeggio da sola.”
“Queste
parole... mi sembra di avere
un deja-veùx...”
Ridacchiò
il lupo mannaro sotto lo
sguardo allibbito della moglie che in tutta risposta gli
mostrò la lingua con
fare bambinesco ed i capelli che sfumavano nel rosso.
La donna lesse
la lettera e poi la
gettò arrabbiata sul tavolo.
“Si
era scordata di me! Mi ha messa
nel Post Scrittum!”
Disse allibita,
il marito comprensivo
la prese per i fianchi e le diede un delicato bacio sulla pelle
abbronzata
dall’estate.
“Lei
ti vuole bene, e lo sai.”
Disse Remus con
fare quasi paterno, e
in effetti in base all’età sarebbe potuto essere
suo padre.
“Ma tu
invece lo sai che preferisce
te.”
Gli disse con
fare accondiscendente la
donna dandogli un leggero bacio di ricambio e guardando i suoi occhi
profondi
che con il tempo erano diventati gialli, alcuni si azzardavano persino
ad
ipotizzare che fosse a causa di un’accettazione da parte di
Remus J. Lupin del
suo stato di licantropo, altri credevano che semplicemente avesse
voluto
cambiare.
“Sono
il suo genitore preferito
nonostante gli abbia rovinato la vita?”
I due si
guardarono a lungo, e grazie
a quella complicità che si acquista solo con gli anni di
convivenza e amore
decisero di chiudere, per il momento, la discussione.
Se in quel
momento dei babbani
avessero visto quella casa in cui i gufi mangiavano solo il cioccolato
al latte
e consegnavano la posta, tre inquilini su quattro cambiavano il colore
dei
capelli un giorno sì e l’altro pure e vi erano
individui che ogni plenilunio
diventavano animali... beh... basti dire soltanto che per fortuna al
contrario
di noi non l’hanno visto.
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“Oh...
che disastro! Merlino!”
Una ragazza in
una tenda impreca
vivacemente, per una della sua età, contro
l’entita malvagia che, nessuno provi
a negarlo, si annida in ogni vacanza che si rispetti.
Sophia Lupin si
domandava il perchè il
suo storico avversario, la valigia, apparisse così leggera e
si chiudesse così
in fretta quando la preparava suo padre, sua madre nemmeno ci avrebbe
provato,
e invece, anche se lei non cambiava il suo carico e ripiegava tutto con
cura,
al ritorno cercare di chiuderla era come cercare di non vomitare e
chiedere di
bruciare il libro di Beatrix Bloxam dopo aver letto il riadattamento de
“Il
mago e il pentolone salterino”; si ricordava ancora i versi:
“E allora la pentolina d’oro
danzò per la gioia –hoppitti, hoppitti,
hop!– sui piedini rosa! Gigetta Cosetta aveva curato tutte le
bambole dal male
al pancino, e la pentolina era così felice che si
colmò di dolcetti per Gigetta
Cosetta e le sue bamboline!
-
Ma mi raccomando di lavarti i dentini! -
E
Gigetta Cosetta baciò e abbracciò la pentolina
saltellosa e promise di non fare mai più la vecchia cicciosa
lagnosa.”
Senza alcun
dubbio questo era stato il
peggiore trauma infantile di molti bambini, ma adesso bisognava tornare
al
problema principale: la valigia.
La ragazza diede
un’occhiata in giro e
vide la bacchetta del prefetto di quella zona del campus, doveva averla
lasciata per sbaglio lì, era un tipo molto sbadato quello in
questione e Sophia
sapeva che non sarebbe tornato prima di cinque minuti, quindi prese la
bacchetta e pronunciò decisa verso l’avversario la
soluzione a tutti i suoi
problemi che vedeva utilizzare dalla madre quando il padre... beh...
quando il
padre non poteva stare con loro.
“Bagalius.”
Era una magia
molto semplice, ma la
ragazza fù molto soddisfatta di vedere la valigia
riordinarsi e chiudersi in
modo impeccabbile.
Rimise subbito
la bacchetta a posto,
al solo pensiero che tra poco ne avrebbe avuta una sua si esaltava, e
con il
baule in mano uscì in fretta dalla tenda.
Il vento passava
tra i suoi capelli
rossi spettinati mentre il sole d’inizio autunno le provocava
fastidio agli
occhi gialli, odiava la luce troppo forte.
In quel momento
abbassando gli occhi
la ragazza fece finta di dimenticarsi la maglietta
dell’associazione C.R.E.P.A.
che era stata messa a forza nel suo bagaglio da suo padre; di certo non
l’aveva
indossata mai in pubblico, ma anche come pigiama era orribbile.
Uscì
dal campus con Lili e, guardando
il proprio pulman passare senza lei a bordo, sperò di poter
ripetere le
avventure dei suoi predecessori una volta a Hogwarts.
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A.D.A.(Angolo
Delirio Autrice)
Okkkk.... io
adesso in teoria dovrei
scrivere il nuovo capitolo per la long di Dragon Ball, e invece sono
qui a
scrivere sulla mia più grande passione
dall’età di sei anni: Harry Potter!
In ogni caso,
come immagino tutti
avrete capito, questa è una “What if...”
in cui Ninfadora Tonks e Remus J.
Lupin non sono morti durante la battaglia finale con Lord Voldemort ed
hanno
avuto un’altra figlia: Sophia.
Mi sono presa
una piccola licenza in
questa fic: dato che io sono una tipa pignola su Harry Potter, si sa,
ho
scritto accompagnata da, oltre i sette libri della saga, altri quattro
libri:
un’enciclopedia su tutti i personaggi, incantestmi, oggetti
magici e creature
del mondo di Harry Potter ed i tre libri che ho menzionato nella fic,
quelli che
Remus aveva acquistato per la figlia.
Comunque il
punto è( sì, lo ammetto,
ho divagato) che Ted Lupin se è nato prima
dell’ultima battaglia avrà
nell’epilogo, che si svolge diciannove anni dopo, VENTI
ANNI!!! Vi prego di
correggermi se sbaglio, ma questo dato è assurdo per me che
devo scrivere
questa fiction un anno dopo l’epilogo della Rowling.
L’unico
OC che inserirò sarà, per
l’appunto, Sophia.
È la
figlia di R.J.Lupin e, come molti
avranno capito, è un lupo mannaro come lui, anche se questa
cosa è sconosciuta
a tutta la “nuova generazione” tranne che a Lili
Luna che è la sua migliore
amica.
Se avete domande
fatele pure!
Questo
è il mio primo esperimento in
questo fandom dove non conosco nessuno, siate clementi!!!
diokoxkristof