Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: diokoxkristof    24/06/2012    4 recensioni
(In questa "What if?" Remus Lupin e Ninfadora Tonks sono sopravvissuti alla battaglia contro Voldemort ed hanno avuto, oltre a Ted, anche un'altra figlia.)
Se in quel momento dei babbani avessero visto quella casa in cui i gufi mangiavano solo il cioccolato al latte e consegnavano la posta, tre inquilini su quattro cambiavano il colore dei capelli un giorno sì e l’altro pure e vi erano individui che ogni plenilunio diventavano animali... beh... basti dire soltanto che per fortuna, al contrario di noi, non l’hanno visto.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lupus

 

 

Caro papà,

come stai? È tutta l’estate che siamo separati, ne ho sofferto molto mi è dispiaciuto, Ted come stà? Sicuro bene, quel deficente testone non si fa male nemmeno a farlo apposta al contrario della mamma e me !

Di certo, purtroppo, non riusciremo a vederci prima dell’inizio dell’anno, ma renditi conto papà, questo è il mio primo anno a Hogwarts!

In ogni caso non vedo l’ora di assistere alle tue lezioni, sono sicura che tu mi metterai sempre il voto massimo!

Piuttosto indovina chi ho incontrato qui al campeggio?

Non l’hai ancora capito?

Beh... te lo dico io allora, sono stata messa in tenda con la mia amica Lili, non sai che felicità averla con me!

In ogni caso tranquillo! Niente incidenti, niente morti ne feriti!

Eh sì! Puoi essere fiero di me.

In ogni caso spero che arrivi presto la scuola di vedere presto i miei amici  Albus, James, Hugo e Rose!

Approposito, Ted ha percaso toccato il mio computer? Rispondimi sinceramente papà perchè se lo ha fatto lo smembro a morsi tanto non gli faccio nulla.

Spero in una tua pronta risposta!

Tua Sophia

P.S: dì alla mamma che mi manca.

 

Questo è il contenuto della lettera che, se fosse stati sul davanzale della finestra di casa Lupin al numero trentaquattro di Pelago Street, avreste visto legata alla zampa di un buffo gufo completamente nero con due grandi occhi di colori contrapposti, uno blu cobalto e uno rosso cremesi, che tendeva l’oggetto cartaceo con un certo orgoglio, come a sottolineare la sua perizia nell’aver completato il suo incarico in modo rapido e preciso, verso il destinatario il cui nome era scritto in una calligrafia composta da tratti di piuma lunghi e imprecisi con molte macchie di inchiostro di colore verde pistacchio a schizzarne i lati.

Pochi istanti prima, se fosse stati nello stesso luogo, avreste visto il professore di difesa contro le arti oscure della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts Remus Lupin che, sentendo il frusciare delle ali ed il verso del volatile, si affrettava ad alzarsi dal tavolo dove stava consultando un libro dall’aria vecchia e polverosa e con scritto sul dorso di pelle di drago il titolo: “Gli animali fantastici: dove trovarli.” Borbottando cose come: “Erumpent...” oppure: “pelle spessa...” o ancora: “ il corno... perforare qualsiasi cosa...” con fare rapito e accompagnato da libri come: “Il quidditch attraverso i secoli” di Kennilworthy Whisp, “Le Fiabe di Beda il Bardo” versione tradotta da Hermione Granger e tanti altri tomi che sembravano essere libri da studente acquistati recentemente.

Arrivato dal gufo lo fece salire delicatamente sul suo braccio dicendogli con tono cortese: “Bravo Mitto, ottimo lavoro.” Dandogli subito come ricompensa per il suo lavoro un angolo di una barretta di cioccolato al latte acquistata recentemente a mielandia durante un viaggio nell’allegra cittadina di Hogsmeade in compania della moglie Ninfadora Tonks Lupin che, anche dopo il matrimonio, ha voluto mantenere il suo cognome da nubile in quanto l’odio che prova verso quello di battesimo le impediva ed impedisce tuttora di non urlare addosso a chiunque la interpelli con esso che non la deve chiamare “Ninfadora”, e del figlio maggiore Tod Lupin ormai al terzo anno della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Dopo aver fatto adagiare il gufo su un trespolo di noce aprì la tanto attesa lettera della figlia leggendola tutta ad un fiato e sforzandosi di capire anche le parti cancellate riuscendo però solo ad intravedere un “deficente” e un “smembro... morsi” che intuitivamente collegò al figlio maggiore ora impegnato a studiare per gli ultimi strascichi di quelli che erano i compiti per le vacanze.

“Tonks! È arrivata la lettera di Sophia!”

Si sentì un tonfo, una forte imprecazione a carico di un pezzo della mobilia che era presente nella casa, e infine un frenetico scendere dalle scale di una donna vestita con una maglietta delle sorelle stravagarie e un paio di pantaloni da ginnastica bordati di viola, il viso a forma di cuore con le labbra della medesima forma scrutava impaziente ed euforico contornato da lunghi capelli viola quello segnato da profondi graffi e cicatrici del marito.

“Non ci credo finalmente quella si è decisa a scrivere, figlia degenere!”

“Dai Tronks, non ti pare di essere troppo dura?”

Disse l’uomo con fare pacato cercando di calmare quella furia di sua moglie che, nonostante i caratteri estremamente diversi e l’abissale differenza di età, lui amava alla follia.

“Non è vero! Non sono dura, è lei che non ci scrive mai...”

Pronunciò tristemente la donna mentre i suoi occhi erano attraversati da un velo di tristezza.

“Non una sola parola, tutta l’estate senza sue notizie! Basta, non la manderemo mai più in campeggio da sola.”

“Queste parole... mi sembra di avere un deja-veùx...”

Ridacchiò il lupo mannaro sotto lo sguardo allibbito della moglie che in tutta risposta gli mostrò la lingua con fare bambinesco ed i capelli che sfumavano nel rosso.

La donna lesse la lettera e poi la gettò arrabbiata sul tavolo.

“Si era scordata di me! Mi ha messa nel Post Scrittum!”

Disse allibita, il marito comprensivo la prese per i fianchi e le diede un delicato bacio sulla pelle abbronzata dall’estate.

“Lei ti vuole bene, e lo sai.”

Disse Remus con fare quasi paterno, e in effetti in base all’età sarebbe potuto essere suo padre.

“Ma tu invece lo sai che preferisce te.”

Gli disse con fare accondiscendente la donna dandogli un leggero bacio di ricambio e guardando i suoi occhi profondi che con il tempo erano diventati gialli, alcuni si azzardavano persino ad ipotizzare che fosse a causa di un’accettazione da parte di Remus J. Lupin del suo stato di licantropo, altri credevano che semplicemente avesse voluto cambiare.

“Sono il suo genitore preferito nonostante gli abbia rovinato la vita?”

I due si guardarono a lungo, e grazie a quella complicità che si acquista solo con gli anni di convivenza e amore decisero di chiudere, per il momento, la discussione.

Se in quel momento dei babbani avessero visto quella casa in cui i gufi mangiavano solo il cioccolato al latte e consegnavano la posta, tre inquilini su quattro cambiavano il colore dei capelli un giorno sì e l’altro pure e vi erano individui che ogni plenilunio diventavano animali... beh... basti dire soltanto che per fortuna al contrario di noi non l’hanno visto.

:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:

“Oh... che disastro! Merlino!”

Una ragazza in una tenda impreca vivacemente, per una della sua età, contro l’entita malvagia che, nessuno provi a negarlo, si annida in ogni vacanza che si rispetti.

Sophia Lupin si domandava il perchè il suo storico avversario, la valigia, apparisse così leggera e si chiudesse così in fretta quando la preparava suo padre, sua madre nemmeno ci avrebbe provato, e invece, anche se lei non cambiava il suo carico e ripiegava tutto con cura, al ritorno cercare di chiuderla era come cercare di non vomitare e chiedere di bruciare il libro di Beatrix Bloxam dopo aver letto il riadattamento de “Il mago e il pentolone salterino”; si ricordava ancora i versi:

E allora la pentolina d’oro danzò per la gioia –hoppitti, hoppitti, hop!– sui piedini rosa! Gigetta Cosetta aveva curato tutte le bambole dal male al pancino, e la pentolina era così felice che si colmò di dolcetti per Gigetta Cosetta e le sue bamboline!

- Ma mi raccomando di lavarti i dentini! -

E Gigetta Cosetta baciò e abbracciò la pentolina saltellosa e promise di non fare mai più la vecchia cicciosa lagnosa.”

Senza alcun dubbio questo era stato il peggiore trauma infantile di molti bambini, ma adesso bisognava tornare al problema principale: la valigia.

La ragazza diede un’occhiata in giro e vide la bacchetta del prefetto di quella zona del campus, doveva averla lasciata per sbaglio lì, era un tipo molto sbadato quello in questione e Sophia sapeva che non sarebbe tornato prima di cinque minuti, quindi prese la bacchetta e pronunciò decisa verso l’avversario la soluzione a tutti i suoi problemi che vedeva utilizzare dalla madre quando il padre... beh... quando il padre non poteva stare con loro.

Bagalius.

Era una magia molto semplice, ma la ragazza fù molto soddisfatta di vedere la valigia riordinarsi e chiudersi in modo impeccabbile.

Rimise subbito la bacchetta a posto, al solo pensiero che tra poco ne avrebbe avuta una sua si esaltava, e con il baule in mano uscì in fretta dalla tenda.

Il vento passava tra i suoi capelli rossi spettinati mentre il sole d’inizio autunno le provocava fastidio agli occhi gialli, odiava la luce troppo forte.

In quel momento abbassando gli occhi la ragazza fece finta di dimenticarsi la maglietta dell’associazione C.R.E.P.A. che era stata messa a forza nel suo bagaglio da suo padre; di certo non l’aveva indossata mai in pubblico, ma anche come pigiama era orribbile.

Uscì dal campus con Lili e, guardando il proprio pulman passare senza lei a bordo, sperò di poter ripetere le avventure dei suoi predecessori una volta a Hogwarts.

:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:

 

A.D.A.(Angolo Delirio Autrice)

Okkkk.... io adesso in teoria dovrei scrivere il nuovo capitolo per la long di Dragon Ball, e invece sono qui a scrivere sulla mia più grande passione dall’età di sei anni: Harry Potter!

In ogni caso, come immagino tutti avrete capito, questa è una “What if...” in cui Ninfadora Tonks e Remus J. Lupin non sono morti durante la battaglia finale con Lord Voldemort ed hanno avuto un’altra figlia: Sophia.

Mi sono presa una piccola licenza in questa fic: dato che io sono una tipa pignola su Harry Potter, si sa, ho scritto accompagnata da, oltre i sette libri della saga, altri quattro libri: un’enciclopedia su tutti i personaggi, incantestmi, oggetti magici e creature del mondo di Harry Potter ed i tre libri che ho menzionato nella fic, quelli che Remus aveva acquistato per la figlia.

Comunque il punto è( sì, lo ammetto, ho divagato) che Ted Lupin se è nato prima dell’ultima battaglia avrà nell’epilogo, che si svolge diciannove anni dopo, VENTI ANNI!!! Vi prego di correggermi se sbaglio, ma questo dato è assurdo per me che devo scrivere questa fiction un anno dopo l’epilogo della Rowling.

L’unico OC che inserirò sarà, per l’appunto, Sophia.

È la figlia di R.J.Lupin e, come molti avranno capito, è un lupo mannaro come lui, anche se questa cosa è sconosciuta a tutta la “nuova generazione” tranne che a Lili Luna che è la sua migliore amica.

Se avete domande fatele pure!

Questo è il mio primo esperimento in questo fandom dove non conosco nessuno, siate clementi!!!

diokoxkristof

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: diokoxkristof