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Autore: Cheshire_Blue_Cat    24/06/2012    1 recensioni
... bene, questa è la prima fic che pubblico e, anche se sono cosciente che fa veramente schifo, spero che piaccia a qualche buon anima ^.^ parla di una ragazza che non è umana, si chiama(casualmente -.-) Lirin e sul suo passato è gettato un velo di mistero su cui lei intende far luce, ovviamente possiede un'Ombra(di mia invenzione)... bhe, spero vivamente che qualcuno legga questa schifezza... P.s. ho preferito scrivere che i personaggi fossero un po' più grandi che nell'anime... spero non dispiaccia a nessuno. ^.^
P.p.s. ho apportato alcune modifiche al capitolo 8 per chi fosse interessato... -.-" mi ero dimenticata che per inserire i dialoghi bisogna usare i trattini e non le virgolette... pardon! ^.^
//Incompiuta... già... mi duole il cuore, ma alla fine ogni storia è già finita appena si scrive la prima parola per chi la scrive quindi anche questa storia prima o poi avrà una fine//
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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I will always return

 
Come sperava, dopo quella lunga corsa, trovò Shu, ma assieme a lui c’era anche un’altra persona. Portava una lunga cappa nera, ma non era lo stesso che aveva incontrato davanti alla statua di Kirillion, quello era più… non sapeva come definirlo.
Emanava un terribile puzzo di morte e il ciuffo di capelli che si intravedeva dal cappuccio non era biondo come quello di Almalas, ma grigio e sembrava fatto di polvere.
Della bestia che poco prima aveva apparentemente ruggito nessuna traccia, solo un corridoio brullo uguale a tutti gli altri, Shu e quel fantasma. Non le veniva altra parola per descriverlo mentre si acquattava dietro una curva del corridoio.
- Le Tenebre non producono ne luce ne ombra. L’ombra produce luce e la luce produce altra ombra. -
Solo dopo che il fantasma parlò Shu sembrò notarne la presenza, si voltò e Lirin si schiacciò di più contro la parete e nessuno dei due parve ancora vederla: Kirillion? Chi è questo qua?
Nessuna riposta, piuttosto il deserto che l’aveva avvolta appena arrivata lì ricominciò ad espandersi. Sfocò lo sguardo, non riuscendo a vedere Blue Dragon quindi anche Shu doveva aver perso momentaneamente i contatti con l’Ombra.
- Chi sei? - chiese con tono aggressivo alla vista dell’uomo ammantato di grigio.
- Un evocatore di Ombre. - rispose atono l’altro. Gli si muoveva solo la bocca, neanche un fruscio dal lungo mantello e sembrava che neanche respirasse.
- Che vuoi? - chiese ancora Shu tremando leggermente, forse capendo che chi aveva davanti non poteva essere umano.
- Un eccesso di potere produce Tenebre. -
- E allora? - quella discussioni gli pareva senza senso, ma qualcosa gli impediva di voltarsi e correre, come se avesse i piedi di piombo.
- Le Tenebre ingoiano la luce e l’Ombra. Ricorda che se sceglierai il sentiero sbagliato perderai la tua Ombra. - gli spiegò.
- Questo non ti riguarda. Io devo diventare più forte ed è una missione in cui non posso fallire. -
Il fantasma non rispose, ma gli indicò la fine del corridoio. Shu si girò vedendo una fulgida luce azzurra che fino a prima non c’era. Quando però rivolse di nuovo lo sguardo verso la figura grigia quella era scomparsa.
Stava per avviarsi che alle spalle sentì un lieve scalpiccio sulla roccia umida: - Chi è là? - chiese spaventato voltandosi di scatto.
- Shu, sono io. Datti una calmata! - lo sgridò trotterellando verso di lui in forma animale. Shu sospirò di sollievo: - Mi sembra di aver capito che mi stavi spiando da un po’. -
Lirin annuì assente: - Da quando hai parlato con quella strana persona, ho sentito ciò che ti ha detto. - rabbrividì: - Inquietante… -
Shu annuì: - Tu piuttosto, dov’eri finita? -
Sinceramente non avrebbe saputo stabilirlo neanche lei e decise che era meglio non accennare all’incontro con Almalas dato che si sarebbero dilungati troppo: - In fondo a questo corridoio c’è una caverna, mi sono ritrovata lì da sola e non sentivo più Kirillion. -
- Blue Dragon invece è scomparso quando ho imboccato questa strada. -
- Allora credo che la risposta a tutto sia in quella strana luce. - concluse la Demone indicandola col muso.
Entrarono dentro il fascio di luce, erano appena passati sotto un arco di pietra la cui sommità era ornata con un gioiello azzurro e che sbucava n un’altra caverna, molto più grande delle precedenti in cui si erano imbattuti.
Lirin riprese le sue solite sembianze: - Guarda! - per poco non le scappò un gridolino di sorpresa. Una statua campeggiava al centro dello spiazzo e stavolta non era Kirillion.
- Sarei io? - domandò Blue Dragon saltando fuori dal nulla.
- Eccoti finalmente. - fu il secco commento di Shu, troppo impegnato ad osservare la scultura.
Lirin si era irrigidita di colpo e fissava con gli occhi sgranati il drago colossale rappresentato in pietra: No, non è Blue Dragon… di quello ne era certa, somigliava più alla bestia dipinta nel mezzo dell’affresco sulla parete delle rovine.
Shu ci girò attorno osservando assorto la base e le rocce affilate che contornavano la scultura finché non ne trovò una con un’incavatura su un lato. Poteva benissimo entrarci quel cristallo che avevano visto sopra l’arco d’ingresso.
La ragazza era così impegnata a trovare un qualunque particolare che le confermasse che quello non poteva essere il drago visto nel dipinto, da non notare che Shu aveva tolto la pietra azzurra dall’arco e la stava incastrando nella cavità.
Quando girò attorno alla statua notando un altro paio d’ali tenute ripiegate sulla schiena spinata Shu aveva già incastrato la pietra e quella aveva cominciato a brillare: - Shu aspetta, non sappiamo cos… - non finì la frase che, come un velo, uno strato della statua scivolò via e riemerse dal terreno davanti a loro con le sembianze di un’Ombra grande due volte Blue Dragon, con le squame nere, gli occhi rossi e due paia d’ali.
Lirin evocò Kirillion mentre Shu si avvicinava alla bestia di un passo: - E tu chi saresti? -
L’Ombra nera si rizzò sulle zampe posteriori scrutandoli dall’alto, gli occhi smisero di brillare diventando di uno strano colore tendente al sangue e il drago rise stirando la bocca in un ghigno malefico che difficilmente avrebbero dimenticato: - È molto semplice, io sono voi. -
Blue Dragon fu il primo a riprendersi dopo quelle poche parole che sembravano campate per aria: - Come sarebbe a dire? - sbraitò sporgendosi pericolosamente in avanti.
Con un ringhio l’altro drago lo costrinse a riprendere le posizioni, rise ancora: - Io sono la vostra vera forma. Blue Dragon e Blue Dragoness non esistono, ci sono solo io. Voi siete solo delle mie pallide Ombre. -
Stavolta fu Kirillion a scattare: - Vedo però che anche tu sei un’Ombra. -sibilò indicandogli la coda che ancora era arpionata al terreno e lì si perdeva.
- Certo, ma c’è qualcosa che io ho e voi no. -
- E cosa sarebbe? - fece Kirillion ostentando un po’ più di calma del compagno che si agitava sibilando come un serpente arrabbiato.
- Questa domanda dimostra che non hai capito. -
Shu fermò con un gesto la propria Ombra che stava per scattare in avanti e attaccare, fissò il drago negli occhi: - Sono arrivato fin qui dopo aver letto le Extra Sette ed è qui che si nasconde il potere che mi manca. -
La bestia assentì: - Bravo, le pagine dicono la verità. Ho io il potere che cerchi, ma non sono disposto a cedervelo perché quello che chiedi porterà alle Tenebre. - ringhiò.
Lirin aveva tenuto la testa bassa per tutta la discussione, continuavano a rincorrersi nella sua testa solo poche parole: Trova il tuo gemello, sancirà il tuo patto con il sangue… e di fronte a quell’Ombra non aveva il coraggio di alzare la testa perché avrebbe trovato in quegli occhi lo stesso abisso di quando Kirillion l’aveva inghiottita.
Come a captare le sue paure il drago si chinò spostando l’imponente testa da un lato per riuscire a guardarla e le avvicinò la zampa: - Avanti, dammi ciò che hai promesso. -
Lirin indietreggiò e, proprio mentre il drago le si avvicinava con le fauci spalancate Kirillion e Blue Dragon lo afferrarono ognuno per un polso e furono tutti e tre trascinati in alto verso il soffitto nero che li inghiottì.
La ragazza rimase immobile e ansimante tenendosi un polso, dalla punta dell’indice usciva una sottile goccia di sangue nero. Shu invece sentì la voce di Blue Dragon che gli urlava di togliere quella pietra azzurra.
Lirin gli avrebbe voluto dire di non farlo, ma era muta e come congelata. Il bagliore cessò e la demone cadde a terra mentre Blue Dragon riapparve alle spalle di Shu a braccia conserte facendogli intendere che aveva vinto e che adesso il potere era suo.
- Ora non ci resta che andare. - gli indicò un muro, che si era improvvisamente aperto e da lì si intravedevano i suoi compagni come se guardasse attraverso un vetro.
- E Lirin? - chiese guardandola a terra priva di sensi.
- Non te ne preoccupare, dato che ora ho avuto il potere la sua Ombra si è riversata in me. Ora Blue Dragoness non esiste più, c’è solo Blue Dragon. -
- Si, ma non posso lasciarla qui. - la sollevò e la scosse per farla riprendere. Lirin aprì piano le palpebre, sembrava confusa e spaventata, poi vide l’Ombra di Shu: - Dov’è Kirillion? - chiese con la voce impastata.
- Quando Blue Dragon si è preso il potere si è fusa con lui. - le spiegò dolcemente.
Lirin non ne sembrò per niente sorpresa, si limitò ad annuire e ad alzarsi. Mosse un passo verso il muro trasparente, ma una voce le impose di fermarsi: Fermati! Sta mentendo, non potete uscire!
Scacciò via quella voce come un moscerino fastidioso: È vero, prima devo pagare il mio tributo…
- Questo muro funziona come una porta e per aprirla dovete avere la chiave giusta. - continuò Blue Dragon e indicò loro una cavità nel muro che aveva forma di una test di un mostro con le fauci spalancate. Si rivolse in particolare alla ragazza: - Devi infilare la mano lì, la porta si aprirà e tu sarai assolta dal tuo patto. - glielo disse quasi in un sussurro, come se Shu non avesse una linea diretta con i suoi pensieri.
Lirin allungò una mano, i suoi occhi erano vuoti, c’era quasi ma Shu l’afferrò per un polso tirandola via.
- E adesso cosa c’è? - sbraitò l’Ombra mascherando quel lampo di impazienza che gli fece arricciare il labbro in un ringhio impercettibile.
- Sei un po’ troppo calmo. Di solito sei scontroso quando ti rivolgi a qualcuno. - ammise Shu a voce bassa.
- Perché dovrei esserlo? - chiese l’Ombra inclinando leggermente la testa di lato.
- Non lo so, ma mi dai sempre questa sensazione e ho sempre pensato che il tuo potere provenisse dalla collera, ma adesso non la percepisco. Chi sei? -
Gli occhi del drago brillarono, le squame stinsero fino a diventare nere e sulla schiena apparvero un altro paio di ali con quello che sembrava un brontolio di stizza che veniva dalla gola.
Comparve davanti a loro anche il fantasma grigio: - Dalla collera scaturiscono le Tenebre. E le Tenebre ingoiano le Ombre. - disse e allungò la mano verso Lirin. A quel gesto il drago le si avvicinò minaccioso: - E la ragazza deve pagare il suo tributo di sangue. -
Lei non si muoveva, era troppo spaventata, si tirò indietro d’istinto solo quando il drago cominciò ad inciderle il braccio tracciando una scia di inchiostro gocciolante. Prima che potesse ferirla troppo affondo Blue Dragon gli si lanciò di nuovo contro, bloccandogli le mani tra le proprie. Shu era riuscito ad evocarlo, ma si vedeva che gli era difficile contrastare un’Ombra così potente.
Gli occhi di Lirin, fissi sulla scena, divennero completamente viola e un’aura azzurra l’avvolse. Proprio come quella volta, e credette di star perdendo il controllo di nuovo. Ricomparve Kirillion, ma era calma e invece di attaccare, si slanciò contro Blue Dragon e ne fu completamente assorbita.
Gli occhi dell’Ombra di Shu lampeggiarono, divenne enorme e gli si aprì totalmente la schiena spinata per far spazio ad altre due ali membranose. Ruggì e per il soffitto non crollò loro addosso.
Shu si voltò, al suo fianco c’era Lirin, ferita, ma alimentava un lembo di quella bestia colossale e nei suoi occhi vuoti sembrò scorgere un breve lampo di assenso. Poteva sentire il suo cuore battere, il suo respiro affannato e il bruciare della ferita sul suo braccio.
La loro aura ormai unita brillò più intensa, la loro Ombra spalancò le immense ali occupando tutta la lunghezza della caverna e scagliò una fiammata cerulea che inghiottì il drago nero e il suo evocatore. Come polvere portata via dal vento le Tenebre scomparvero.
La luce scemò e i due si ritrovarono da soli nella caverna, ognuno con la propria Ombra e senza un graffio, quasi si fossero risvegliati da un’illusione, non c’era ne fumo né fiamme e l’unico segno del passaggio del drago nero era una sottile linea translucida sul braccio della ragazza.
- Stai bene? - chiese Shu.
Lei annuì e riportò il braccio lungo il fianco scrollandolo come a togliersi di dosso qualcosa di fastidioso. Fissò la statua ancora lì davanti e si avvicinò per spolverare la base con una mano scoprendo un’incisione nella Lingua Antica, alzò lo sguardo verso il muso di granito del drago: - Gemini… - mormorò.
La statua si crepò e crollò in mille pezzi lasciando vedere cosa si celasse al suo interno: lo scheletro ancora ammantato di un uomo.
Shu fece un salto indietro e Lirin sussultò: Almalas? ma colse la risposta negativa da parte di Kirillion.
- Chissà chi era… - mormorò la Demone sfiorandogli una falange impolverata, le ossa scricchiolarono e corpo e mantello divennero una manciata di polvere.
Si sentì un altro rumore di roccia che franava da qualche altra parte in quel labirinto.
Lirin guardò brevemente Kirillion: La tua statua…
In mille pazzi… confermò l’Ombra.
 
Le pareti cominciarono a tremare così come il pavimento: - Tutti fuori! - urlò Zola.
Appena in tempo poi le intere rovine crollarono, stavano già pensando che Shu e Lirin fossero rimasti intrappolati lì sotto che due lampi blu sfrecciarono verso il cielo e apparvero le due Ombre con in groppa il proprio evocatori.
- Allora, com’è andata? - chiese Zola quando i due ragazzi rimisero piede per terra.
Lirin guardò Shu, lui tentennò un attimo: - Alla grande. - disse poi con un sorriso dando una lieve gomitata alla ragazza che annuì convinta.
Decisero di accamparsi poco distanti dal villaggio per la notte, Shu e gli altri crollarono addormentati dopo pochi minuti dato che erano rimasti alle rovine fino a notte fonda.
Lirin invece continuava a rigirarsi senza riuscire a prendere sonno, continuava a pensare ad Almalas e al drago nero.
- Shu. - mormorò scuotendogli leggermente un braccio. Il ragazzo aprì un occhio assonnato: - Che c’è? - chiese con voce impastata.
- Io… vorrei… che tu mi dicessi cosa è successo nella caverna dopo che è scomparsa Kirillion, non ricordo niente. -
Shu sembrò svegliarsi di colpo e le fece segno di allontanarsi da lì per non svegliare nessuno, camminarono in silenzio fino a quel che rimaneva di ciò che fino a quel pomeriggio era la caverna del Drago e si sedettero sulle macerie.
- Però mi devi promettere che se io ti faccio una domanda mi risponderai. -
- Va bene. - accettò Lirin cedendo a quel piccolo ricatto.
- Ho viso il drago nero che ti si avvicinava… cioè, si avvicinava al tuo braccio ferito, Blue Dragon l’ha fermato prima che potesse ferirti ancora. Però parlava di un patto di sangue… - Lirin abbassò lo sguardo arrossendo: - E tu ne sai qualcosa, vero? . la incalzò.
Lirin sospirò arresa: - Bhe, si. Quando siamo stati inghiottiti dalle Ombre nella battaglia contro i Manipolatori di Loghi in quel buio una voce ha chiesto il mio sangue per farmi indicare la strada dalle Tenebre. -
- E tu che hai detto? - domandò Shu nervoso.
- Che gliene avrei ceduto una goccia soltanto se ci avesse restituito il controllo delle nostre Ombre. - rispose lei.
Il ragazzo sopirò di sollievo: - E io che temevo il peggio, grazie. - d’un tratto s’illuminò: - Però noi adesso possiamo creare quell’Ombra! .
- Eh? - fece Lirin confusa.
Shu si alzò in piedi: - Voglio dire che Blue Dragon e Kirillion possono formare quell’Ombra… - si portò una mano alla testa come per ricordarsi qualcosa di difficile: - Gemini… - mormorò: - Possiamo evocare Gemini! - urlò con enfasi.
- Shu. - lo chiamò gentilmente lei, ma lui continuava a sognare ad occhi aperti: - E pensa come sarà quando anche gli altri potenzieranno le loro Ombre, sconfiggeremo Nene! -
Dovette tappargli la bocca per evitare che svegliasse qualcuno, quando smise di agitarsi mollò la presa e si fece ricadere seduta: - Devo andare. - disse solo.
- Deve? - chiese stranito. Non se l’aspettava.
- Ho promesso che sarei tornata quando avessi trovato ciò che cercavo. - sorrise triste: - Dirai a Zola che sono andata a riflettere sul mio nuovo potere. -
- Non puoi andartene ora! - sbraitò cercando di convincerla.
- Devo, ho promesso. -
- E la battaglia contro Nene? - Shu tentò un’ultima volta, ma non ottenne che la stessa risposta e, arreso, si rimise seduto.
Un lieve sorriso affiorò sulle labbra di lei: - Ora ho un collegamento diretto con Blue Dragon, sarà facile capire dove siete. Se avrete bisognoso verrò ad aiutarvi. -
- Tornerai? -
Lirin fu sicura di sentire qualcosa stringerle il cuore, non sapeva di nuovo cosa dire, ingoiò un groppo in gola: - Se hai bisogno chiamami. -
- Ma… - cercò di dirle, ma fu interrotto.
- Ciao Shu. - sussurrò appena la ragazza trasformandosi in un giaguaro e allontanandosi, anche Shu riprese i propri passi dopo averla osservata un po’ mentre se ne andava, ma non riuscì a riaddormentarsi.
 
Un solo respiro nella notte, che sapeva di addii mal celati: Kirillion ti prego, non cercare di fermarmi…
Non ti fermerò, ma non posso fare a meno di sentirmi responsabile del tuo dolore… l’Ombra emerse dalle Tenebre fino alla coda e procedette sulle quattro zampe.
Continuarono però a parlare mentalmente.
Le scelte sono mie e il dolore anche, tu non c’entri… disse piatta l’evocatrice: Anche se non posso fare a meno di credere che alle rovine tu sapessi esattamente cosa fare e dove andare…
Kirillion abbassò il muso: Ammetto di essere andata alla cieca… mentì: E tu ti sei fidata di me…
Io mi fido di te… disse la Demone impegnata anche lei a guardarsi il terreno su cui metteva le zampe.
L’Ombra sembrò sospirare: Appunto per questo mi sento in colpa… Tu non sai molte cose… le sue parole furono coperte da un soffio di vento poi la dragonessa scomparve senza curarsi che Lirin l’avesse sentita o meno, lasciandola di nuovo sola a camminare nella notte.
Il castello di Loghi distava qualche chilometro, niente che non potesse percorrere di corsa.
 
Forse si aspettava di non riuscire nemmeno ad avvicinarsi al forte sul lago che si sarebbe ritrovata carbonizzata da qualche freccia di Schneider o peggio, ma quello era decisamente troppo e sfidava ogni legge logica.
Appena aveva bussato le aveva aperto Loghi, forse era stupito di vederla lì, ma non glielo diede a vedere, rimase a guardarla con quel solito sguardo freddo e rigido dall’alto in basso .
- Sono andata alle rovine delle Ombre con Zola e ho ottenuto più potere. - disse Lirin a testa bassa.
Loghi le fece segno di entrare: - Dobbiamo parlare. - disse incamminandosi verso il salone: -Perché non me l’hai detto? - lo interruppe subito lei.
Loghi sospiro, irritato per l’interruzione, ma lasciò correre: - Credo di aver sempre saputo che la tua Ombra non fosse come le altre e immagino di non avertelo detto per paura della tua reazione. - ammise.
Lirin annuì: - Capisco, cos’altro sai… - deglutì: - Di me? -
Dopo aver ascoltato dedusse che sapesse all’incirca quanto ne sapeva lei, il silenzio che sopragiunse le sembrò durare secoli.
Tirò un sospiro di sollievo quando poté alzarsi e andarsene.
Loghi sembrava anche sapere che non se ne sarebbe andata perché non aggiunse altro, era come se niente fosse mai successo, ed era strano.
Appena aprì la porta per uscire incontrò una sorta di resistenza, non vi badò e sgusciò fuori ritrovandosi davanti Andropov con il segno della maniglia sul naso.
- Stavi origliando? - gli chiese piatta incrociando le braccia sotto il seno.
Lui non rispose e il viso gli divenne prima paonazzo poi cadaverico tanto che temette stesse per svenire.
- Si, stava origliando. - confermò Schneider facendo capolino da dietro.
Lirin a quel punto non sapeva se arrabbiarsi o scoppiare a ridere, optò per la seconda opzione e si buttò addosso ad An stritolandolo in un abbraccio ridendo e piangendo allo stesso tempo.
- Lirin, non respiro! - farfugliò il ragazzo dopo qualche secondo, Schneider dal canto suo scoppiò a ridere.
La ragazzo lo guardò malissimo sottintendendo una sola domanda nello sguardo: Chi sei tu?
Non avevano tutti e due usato quel medaglione per potenziare le Ombre? Ora che guardava bene non c’era più nessuna traccia di quel congegno.
An tirò un grosso respiro: - Aria… -
Il biondo intanto si era ripreso dalle risate e la guardò: - Bhe? Perché quella faccia? - chiese.
Lirin era alquanto confusa, non se lo sarebbe immaginato mai un ritorno così: - P-pensavo mi avreste fatta a fette… - balbettò la Demone abbassando le orecchie.
Andropov la guardò storto: - Lui ci stava pensando fino a stamattina. - indicò Schneider.
Lirin alzò un sopracciglio.
- Fino a che non ho realizzato che mi avresti tolto questo rompipalle dai piedi. - completò il biondo indicando il compagno.
Ok, ora non ci capisco ufficialmente più niente… si disse la ragazza più che confusa, possibile che persino Schneider era contento di vederla?
- Dovevi sentirlo. - continuò il biondo: - Vorrei che Lirin tornasse. Potrei mandare un cristallo a vedere dov’è. Quand’è che torna Lirin? - disse ad An facendogli il verso.
- Adesso basta. - lo bloccò Andropov prima che dicesse qualcosa di compromettente.
Lirin intanto era arrossita fino alla punta delle orecchie rigirandosi nervosamente una ciocca corvina tra le dita. Non ci aveva ancora capito granché: - Ehm… -
- È il caso che le dica che gli effetti del medaglione non sono permanenti? - chiese ad Andropov indicando la ragazza.
Lei li guardò stralunata e sospirò di sollievo: - Meno male. - biascicò, guardò Schneider: - È da un po’ che ti volevo chiedere scusa. -
- Uh? E per cosa? -
Lirin fece spallucce con finta noncuranza guardandolo di sottecchi: - Per averti quasi ucciso e per lo schiaffo. -
Il biondo ammiccò: - La stanza è come l’avevi lasciata, io penso che tornerò alla mia. - detto quello andò verso le scale lasciandoli soli.
- Pensavo non saresti tornata… - mormorò An dopo qualche attimo di silenzio.
Lirin si avvicinò di nuovo appoggiando la testa sulla sua sciarpa: - Io ritorno… sempre… -

ANGOLINO VANEGGIO XD
Ehilà! Sono ovviamente in ritardissimo, ma ultimamente sto pochissimo tempo a casa :) 
Spero che il capitolo sia piaciuto e vorrei ringraziare quelle 32\34 persone che seguono la storia, grazie tante. La cosa mi fa molto felice :D Bye bye
P.S. se ci sono errori di battitura fatemi sapere, ormai la tastiera del mio vecchio macinino sta andando a quel paese...
  
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