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Autore: CrHacker98    24/06/2012    2 recensioni
E se un ragazzo trovasse un mazzo di carte speciale? Un mazzo di carte, capace di uccidere con una semplice partita? Che cosa succederà...?
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lies'
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Il solito orario delle lezioni. Ormai la storia delle carte era acqua passata. Cercava di scordarsi il più possibile quella brutta avventura. Era da tanto tempo che non vedeva più Liar, ma che fine aveva mai fatto quel dannato ragazzino? E il suo mazzo di carte? No, non ci voleva pensare. Non ora. Arrotolò ancora una volta la ciocca intorno alle dita. Quando suonò la ricreazione, uscì in giardino, ma non vide il suo amico dagli occhi verdi. Si sedette in disparte, ripensando dopo tanto tempo ai tarocchi, chiedendosi come Liar li avesse utilizzati.
- Ciao, Lupo- Il giovane era di fronte a lui sorridente, con il mazzo di carte sporgente in tasca. Un brivido freddo percorse in lungo la schiena del ragazzo.
- Ti va di fare una partita, amico?- gli chiese toccando il pacchetto nei pantaloni. Una partita? Era folle!!! Non avrebbe mai accettato. Per nulla al mondo. Era davvero bravo a carte, ma  non voleva comunque rischiare, e poi, anche nel caso di vittoria, avrebbe avuto indietro il mazzo. Non ci avrebbe guadagnato proprio nulla.
- Non ti scervellare. La mia non era una proposta. Sai, ti eri dimenticato di una regoletta. Ti dice niente il tarocco della morte?- domandò Liar con enfasi, trasformando il sorriso in un ghigno. Ryan ebbe come un lampo di genio. Come se avessero acceso la luce in una stanza buia. Solo che quella stessa luce avrebbe incendiato la casa. Il tarocco della morte. Era stato un vero stupido.
 
“Nel caso che queste carte siano date ad un nemico affinché muoia, bisogna trattenere il tarocco della morte: le carte ritorneranno da sole al proprietario, che otterrà l’anima della vittima”
- Sono stato io a farti ottenere il mazzo di carte. L’avevo dato alla vecchietta e ho fatto in modo che tu lo trovassi. Ho cercato di diventare tuo amico, per poi entrare in contatto con le carte. Quando poi ci siamo incontrati per la seduta di chiromanzia mi sono ripreso il tarocco della morte, e solo dopo tu mi hai dato il mazzo. La regola è valida, quindi tu sei condannato, non hai speranze...- disse ridacchiando. Oh si, si stava divertendo molto. Poteva leggere in faccia a Ryan che stava morendo di paura. I suoi occhi tremavano incerti, sarebbe stato uno spasso ucciderlo.
- Va bene. Fatti sotto!- rispose serio e deciso Lupo, anche se dentro di sé tremava dalla paura di sbagliare. Liar si sedette calmo a terra e fece uscire le carte.
- Oh, dopo credo che tornerò a casa tua per riprendermi la carta che ti ho lasciato sulla scrivania. Sei stato proprio un idiota a non vederla...- continuò ridacchiando con voce sommessa. Ryan si aspettava le sue tre carte, quando vide che invece Liar gliene stava dando cinque.
- Ma che fai? Devi darne tre...- domandò.
- Non ho mai detto che avremmo giocato a scopa. Io preferisco il poker...diciamo che sul “piatto” ci sono le nostre due anime...eheh-.
Ryan deglutì piano, scoprendo piano piano le carte. Asso, re, un quattro, regina,re. Solo una coppia di regine. Era fregato. Sperò che Liar avesse qualcosa di meno valore di lui. Era nel panico. La gola secca, le ossa che scricchiolavano sfregandosi tra loro da quanto stava tremando, i muscoli contratti, una goccia di sudore che gli scendeva dalla fronte dai capelli corvini.
- Coppia di Assi...- gli disse infine Liar pronunciando la sua condanna a morte. Per un punto, solo per un punto il sottile filo della sua vita era stato strappato violentemente. Era finito, non aveva più speranze. Mentre Liar raccoglieva le carte a terra, si chiese come sarebbe stato il paradiso.
- Non esiste nessun paradiso...quello è solo un’utopia di voi umani. C’è la vita, poi la morte e poi l’aldilà- Ma...ma come aveva fatto. Adesso leggeva anche nel pensiero?
- C...chi...chi sei tu?- gli chiese sussurrando piano con voce strozzata. Liar sorrise compiaciuto, come se stesse aspettando quella domanda da tanto tempo.
- Io...diciamo...sarei il “Tristo mietitore”. Sentito mai parlare. Altra enorme balla di voi umani, non sono mica uno scheletro con falce, e non sono neanche triste. Io adoro giocare con le anime di voi umani, così fragili, così emotivi...adoro vedervi soffrire, implorare pietà, avvolgervi nella morte e spirare. L’agonia, per me, è come il canto ultimo del cigno che muore...capisci ora cosa intendo? Questo delle carte era solo un piccolo esperimento...- concluse rimettendo le carte a posto. Ryan si sentì mancare...il parchetto e il cortile della scuola fumarono via. Si sentiva ripetere nella mente un canto dolce, flebile, eppur così bello. Si stava facendo buio intorno a lui: solo la figura del giovane era rimasta nitida.
- Addio...Ryan...- disse infine. La faccia gli si allungò, e gli occhi rimasero di quel colore verde acceso, così rabbioso e violento. I canini gli crebbero diventando lunghissimi mentre sul tutto il corpo gli crescevano centinaia di squame verdi brillanti. Un serpente enorme, immenso, era ora davanti a lui. Ma quel canto non gli permetteva di muoversi, lo teneva bloccato ad ascoltare quella voce fluttuante che lo cullava dolcemente. La serpe attaccò. Gli aprì uno squarcio enorme in mezzo al petto, colpendo poi un’altra e un’altra volta. I canini affondavano rossastri nella carne, tranciandola di netto e facendo uscire fiotti di sangue. Improvvisamente la canzone cessò con un urlo agghiacciante. Ryan si rese conto solo in quel momento di cosa stesse accadendo. Il dolore che fino a quel momento non aveva sentito piombò su di lui tutto in una volta. Era straziante, così doloroso non solo per il corpo, ma anche per la mente e l’anima, come se il rettile gliele stesse strappando pezzo per pezzo. Solo alla fine dalla sua gola, ormai tranciata, uscì fuori un urlo disperato, un lungo ululato in agonia, che si spense pian piano, chiudendosi insieme ai suoi occhi.

 

Commento dell'autrice
Ok, e anche questa è fatta. Avrete tutti notato il personaggio dagli occhi verdi il mio vecchio amico Liar. Se non sapete chi diavolo è leggetevi anche "Il volo della morte".
Die all...with love from hell...
   
 
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