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Autore: Tedeschina4ever    24/06/2012    1 recensioni
La vita di un tranquillo ragazzo tedesco cambierà dopo la conoscenza di una ragazza che con la sua bellezza lo porterà sulla brutta strada...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO NONO: VENDETTA OMICIDA


Sono le 9:00 del mattino. Alexandra si è addormentata sulla poltroncina del salotto per tutta la notte. Adam si sveglia e va nel salotto dove, vedendola già sveglia, le dice:"Mi dispiace che tu abbia dormito qui, come se fossi in punizione. Potevi chiedere a mia mamma di portarti nella stanza degli ospiti." "Stai tranquillo, sono stata bene qui, davvero." "Ok...vuoi qualcosa da mangiare?" "No, grazie. Penso che questa mattina andrò a parlare con gli amici del mio ex ragazzo." "Va bene. Io questo pomeriggio devo parlare con dei prof, se non lo fa mia mamma." "Perché?" "E' da circa un mese che non vado a scuola e sto pensando di lasciare tutto." "Adam? Che ti ha preso?" "Mi sono innamorato e non riesco a concentrarmi per la scuola." "Come sei tenero...ma tua mamma è d'accordo con te?" "Anche se non lo fosse, la vita è mia, non sua." "Per una psicologa sarà un colpo grosso." "Ha sempre rispettato il volere di Franz, non vedo perché non debba rispettare il mio."
Alexandra nel pomeriggio va nella "tana" degli amici del suo ex ragazzo. Quando entra, si trova davanti Alfred e Marion. Lei dice una mezza parola e Alfred le si avvicina e le mette una mano davanti alla bocca, poi le dice:"Perché sei tornata? Potevi restartene con quello stronzetto." Si libera dalla mano del ragazzo, poi gli dice:"Ho ragionato sui veri valori della vita. E non credo sia furbo sprecare la vita così." Marion interviene:"Ale, neanche un mese fa tutte le sere andavi sulle strade e la davi a tutti. Fammi il piacere di andartene a ******* se non sei la vera Alexandra che conosciamo. Noi ne conosciamo una molto meglio. Molto più ribelle." "Pensate quello che volete, ma io lascio per sempre il gruppo. E chiudo il discorso." Apre la porta a entra velocemente Aron che la ferma tenendole le spalle. Lei si gira, gli sferra un pugno in pieno volto e dice loro:"Prima o poi verrete scoperti, e io allora riderò." Aron farfuglia alcune parole:"Prova a chiamare la polizia e farai la stessa fine che ha fatto quel ragazzino." "Ah ah ah...davvero pensate che io abbia paura?" Marion e Alfred prendono la pistola e la puntano verso la ragazza. Lei sorride loro maliziosamente e impugna la pistola, poi dice:"Sono capace di premere il grilletto." I ragazzi si mettono a ridere e lei spara un  colpo che sfiora la spalla di Alfred. Poi gli dice:"Te l'avevo detto che non facevo per scherzo." Poi esce dalla "tana".
Fa qualche passo, poi vede parcheggiarsi uno scooter nero. lei fa finta di niente e continua il suo cammino. Ma il ragazzo è Adrian e la riconosce e le grida:"Ehi, dove stai andando?" "Adrian, da quanto tempo non ci vediamo!..." "Amore mio dov'eri finita?" Lei si avvicina al suo viso, ma prende di sorpresa il ragazzo con una manovra: gli prende la pistola distraendolo con un falso bacio. una volta impugnata la pistola, gli dice:"Che ne dici di andare a farci un giro?" "Certo, al parco?" "Sì..."
I due stanno via tutto il pomeriggio e parlano di tutto, e quando arrivano al parco, lei si siede su una panchina e gli dice:"Ti ricordi quel che è successo un mese fa?" "Ah si giusto. Te lo volevo giusto dire. Non chiamare mai più i carabinieri." "Se no? Cosa mi fai?" "Sappi che sono armato." lei scoppia a ridere e lui un po' alterato le risponde:"Che ***** hai da ridere? si può sapere?" "Se talmente svampito che con un bacio ti ho distratto. Non dirmi che non te ne eri accorto...te l'ho fregata!" "Ale...dammi immediatamente  la mia pistola. E' molto importante per me." "Perché? Lo so io il perché! Sei un ragazzo senza palle. Non basta un'arma per sentirsi superiori. Bisogna anche abere rispetto per le persone che ci circondano." "Che ti ha preso?!" "Voglio lasciare il gruppo. Anzi, a dire il vero l'ho già lasciato." "Quei tre stronzi ti hanno permesso di andartene?" "Adrian...ti farò delle lezioni di vita se lascerai questo gruppo." "Non ci penso neanche lontanamente! E' il mio lavoro e mi frutta miliardi di euro ogni anno." "Sai...esistono i lavori legali." Adrian si arrabbia sempre di più, ma non avendo la pistola, può solo difendersi a parole e le dice:"Tu parli così ma dove andrai una volta lasciato il gruppo? Nelle strade? Ti farai ospitare da uno dei tanti clienti?" "Io una casa ce l'ho già assicurata a differenza tua." "E sentiamo...dove andresti?" "A casa del mio ragazzo." "Quale ragazzo? Tu sei la mia ragazza." "No, non lo sono più."Adrian cerca di prenderle la pistola e lei gli dice:"Se tutti facessero come te non ci sarebbe più nessuno i questo mondo." "Prima o poi la malavita si impossesserà di tutto. E allora io riderò." Alexandra si gira a guardare se c'è qualcuno, e lui le dice:"Ale io ti ammazzo." "Peccato che non sia tu quello che ha le armi." Lui le si avvicina, le stringe le braccia davanti al petto e le dice:"se tu dirai chi sono io, potresti non rivedere più i tuoi genitori." "Tanto non li vedo già adesso." A quel punto inaspettatamente passa Adam per motivi sconosciuti. Adrian lo riconosce e strappa la pistola dalle mani della ragazza e punta al bersagio. Ma un nanosecondo prima che avvenga lo sparo, Alexandra impugna la sya pistola e colpisce alla nuca Adrian. Poi si avvicina al corpo agonizzante e gli dice:"Mai pensare che le raagzze non siano capaci di nulla." Poi si alza e va incontro ad Adam che le dice:"Perché l'hai fatto?" "Preferivi morire?!" "No ma...bastavano le parole." " Per le teste calde come lui le parole non servono a niente. Solo a farlo arrabbiare ancora di più." "Beh...che si fa adesso?" "Tu vai via...non voglio che tu sia un testimone."
Quando rientra a casa, Adam si chiede che cosa stia facendo Alexandra col corpo. Dopo qualche minuto riceve un suo messaggio:"Adam...prendo l'aereo tra un'ora per New York. Ci sentiamo più tardi, ti amo."

  
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