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Autore: Abudinbudan    25/06/2012    1 recensioni
La storia tratta della vita universitaria di Octavia e Vinyl ed è incentrata soprattutto sullo sviluppo del loro rapporto.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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GIORNI UNIVERSITARI – Capitolo 1.
 
Il campus della West Manehattan University era impeccabile.  Arroccato sulla cima di un immenso altopiano di prati, appena fuori la città vera e propria, era una meraviglia di ingegneria ed arte. Le caratteristiche più evidenti erano le aule di lettura ed  i laboratori dei pegasi che fluttuavano sopra il resto del campus; un larga cortile erboso nel centro, costellato di alberi ed un piccolo ruscello, che si irradiava all’esterno lungo due percorsi principali che si intersecavano nel mezzo; ed ovviamente la vasta gamma di opere d’arte astratte disseminate in luoghi apparentemente casuali per tutto il cortile.

Era l’inizio di un nuovo anno, tutti i primini stavano girovagando nervosamente  guardando le mappe e raccogliendo di tanto in tanto il coraggio per chiedere indicazioni. Tutti i primini, ad eccezione di due.

Il primo era un pony di terra dal pelo come pallida cenere e la liscia criniera color del carbone. C’era attorno al suo collo un papillon rosa attaccato ad un colletto bianco. Era l’unico indumento che indossava, ma era davvero tutto ciò che avesse bisogno di indossare. Ogni suo singolo passo era preciso e solenne e nonostante la sua giovinezza dava l’impressione di essere molto, ma molto più sofisticata di chiunque altro fosse là.

Questo non significa che fosse spocchiosa; al contrario, era estremamente gentile e cordiale con tutti coloro che [osavano] parlare con lei. Diresse altri primini verso le loro stanze, avendo già memorizzato l’intera piantina del campus, ed aiutò altri a familiarizzare con quel nuovo ambiente, così enormemente diverso da quello delle superiori nelle quali molti di loro si erano da poco diplomati, lei compresa.

Si chiamava Ottavia, era una violoncellista e studiava teoria della musica (classica), storia e, curiosamente, psicologia.

Il secondo pony era un unicorno dal pelo bianco con una criniera blu elettrico che parlava di migliaia di party passati e milioni a venire. A coprirle gli occhi c’erano un paio di occhiali dal colore viola scuro che nascondevano tutto e rivelavano nulla. Camminava con sicurezza ma in modo noncurante, accennando con il capo ad un ritmo che nessun altro poteva sentire. Chi le si avvicinava riceveva un sorriso ed un bro-hoof, chi restava in disparte non poteva che ammirare come dominasse l’area intorno a lei senza nemmeno dire una parola.
Questo non significa che fosse rigida; al contrario, era molto rilassata e disinvolta ogni volta che qualcuno le parlava. Scambiava veloci commenti su band e artisti con altri appassionati di musica che la notavano per la sua band a sei zoccoli, ma non si soffermava per molto. Ritirata alle superiori, era qui per una fortuita borsa di studio per musicisti e sapeva di cosa stava parlando quando si trattava di musica elettronica.

Il suo nome era Vinyl, era un DJ e studiava teoria della musica (moderna), disegno e, stranamente, psicologia.

Si incontrarono per la prima volta fuori da un aula conferenza. Nessuna disse una parola e si dimenticarono completamente l’una dell’altra in pochi minuti.
Una più profonda impressione nacque fuori da un aula mentre aspettavano che arrivasse l’insegnante. Ventitre pony, incluse loro, erano lì riuniti in un silenzio imbarazzante.
Decisa a non essere semplicemente parte della folla, Ottavia si voltò verso il pony più vicino a lei, che semplicemente capitò essere Vinyl.
“Ciao. Sono Ottavia, piacere di conoscerti” disse gradevolmente, porgendole lo zoccolo.

L’unicorno bianco, invece di stringerlo, lo colpì con il suo sulla punta e sorrise. “Piacere. Scratch Vinyl, probabilmente avrai sentito parlare di me.”
Mettendo cautamente a terra lo zoccolo dolorante, Ottavia scosse la testa. “No, temo di non averlo mai sentito.”

“DJ Pon-3 ti dice qualcosa?” Le sue sopracciglia si inarcarono come se volessero forzare la memoria della violoncellista.

“No.”

“Allora devi farti un giro per qualche club, la mia musica ti garantirà un bel passatempo”

“Nella mia esperienza, ‘farmi un giro per qualche club’ è raramente sinonimo di emozioni ed esperienze positive”

La DJ piegò la testa incuriosita. “Perché parli in questo modo? Sembri un po’ ridicola.”

Ottavia aggottò la fronte mentre rispondeva: “Parlare così come? Questo è il mio modo normale di parlare.”

Ridendo della sua espressione, Vinyl capì lentamente che non stava venendo presa in giro. “Oh. Wow. Quindi … sei nata a Canterlot o qualcosa del genere?”

“No, sono nata qui a Manehattan. Grazie comunque per il complimento.” Si sentì onorata per essere stata confusa per un abitante di Canterlot.

“Uh-huh, tranquilla.” Il DJ realizzò che loro avevano chiaramente due opinioni divergenti su cosa significasse essere da Canterlot.

Fortunatamente, fu salvata dall’improvviso arrivo del loro insegnante. Era un alto stallone dai crespi capelli rossi e la pelliccia arancione. Ad ogni passo sembrava rimbalzare sul suolo e la sua coda penzolava continuamente con grande vigore. Ogni briciolo del suo essere urlava “Preparatevi ad imparare!”.
I pony entrarono all’interno dell’aula, prendendo posto sui tre larghi tavoli posizionati in modo  [astratto]. Ottavia sedette elegantemente vicino alla sua nuova conoscenza e tirò fuori taccuino e penna, mentre Vinyl sospirò e gettò la sua bisaccia sul tavolo.

“Bene gente, vediamo di iniziare con le introduzioni. Il mio nome è Psych. Sì, lo so, cosa stavano pensando i miei genitori?” rise. Da solo. “Eppure, è venuto fuori che avevano una qualche sorta di  incredibile preveggenza, perché questo è un corso di psicologia ed io sono il vostro insegnante! Non è pazzesco?” Rise di nuovo, e nuovamente nessuno si unì alla sua risata. Non scoraggiato neppure un pochino, continuò “Siete un gruppo tranquillo, vero? Non vi preoccupate, vedremo di rimediare al più presto. Facciamo qualche gioco per conoscerci meglio l’un l’altro!”

Finalmente una reazione dal pubblico: tutti i pony sbuffarono allo stesso tempo. Ottavia alzò gli occhi per la loro immaturità e decise di dire la sua a proposito. “Onestamente, cosa vi aspettavate? Questa è la prima settimana di corso.”
 
Psych alzò le spalle. “Ha ragione, sapete. Questa è la procedura standard.”

“Non significa che ci deve piacere,” brontolò Vinyl, con il tacito assenso di tutti i pony circostanti.

“Oh, sono sicuro che vi piacerà quanto basta. Tuttavia,” indicò Ottavia ed il DJ, “vi ho viste parlare prima in corridoio, perciò mi dispiace ma dovrò separarvi. Non ha senso fare un’attività per conoscersi meglio con qualcuno che è già tuo amico, dopotutto.”

Come la violoncellista iniziò ad obiettare sul fatto che si erano appena conosciute, Vinyl rapidamente spostò i suoi bagagli in un banco vuoto dall’altro lato della classe. “Addio, Octobia.”
“Il mio nome è Octavia.”

“Quel che è.” L’unicorno trottò al suo nuovo posto.

Psych osservò la discussione con grande interesse ed un leggero sorriso. Scuotendo la testa portò ancora una volta l’attenzione su di sé. “Voglio che tutti voi parliate con la persona al vostro fianco ed impariate quanto più possibile, dopo dieci minuti toccherà a voi introdurla al resto della classe.”

L’attività finì con l’occupare più di dieci minuti, visto che Psych si divertiva moltissimo a prestare ascolto alle differenti conversazioni. Infine, li fermò e cominciarono le presentazioni. La maggior parte erano abbastanza accurate, ma il principale problema era la storpiatura dei nomi.

"Lei è ... um ... V-Vinyl Hatch," disse una piccola puledra.

"Scratch! Vinyl Scratch! Pronuncialo giusto!" Gridò il DJ.

“M-mi dispiace!” squittì. “Questa è Vinyl Scratch, e lei … um … lei fa m-musica elettronica ed a volte si esibisce in dei locali.”

Psych calpestò il suolo in segno di apprezzamento. "Ottimo lavoro Lillycup!" Un rombo generale di lode si innalzò dalla classe e l’ansioso pony si lasciò cadere sulla sedia con gratitudine.

“Ora, Ottavia, che ne dici di introdurre la tua nuova amica lì?”

“Come desidera.” La puledra grigia si alzò dritta in piedi. “Lei è Bonbon. Le piace creare vari tipi di specialità dolciarie. Sta frequentando questo corso di psicologia per imparare come attirare più pony nel suo negozio, ad esempio quali colori sono più adatti per attrarre l’attenzione e quant’altro.”

“Ottimo lavoro, Octavia. Molto sintetica.” La puledra sorrise per la lode e tornò a sedersi. “Bonbon, saresti così gentile da introdurci Ottavia?”

Con una criniera blu scuro dai riflessi rosa, Bonbon sembrava lo stereotipo dello studente universitario, uno di quelli che sarebbe stato messo sulle pubblicità che illustrano l’importanza di perseguire un'educazione. “Lei è Ottavia. Studia teoria della musica e storia e … suona il … violino?”, chiese speranzosa.

 “In realtà, il violoncello”

“Oh, scusami”

Vinyl si fece sentire dall’altro lato della stanza. “Aspetta! Sto facendo anch’io teoria della musica e non ti ho mai vista a lezione!”

“Per quale motivo stai facendo teoria della musica?!” chiese con incredulità il raffinato pony.

 “Sono un DJ. Non hai sentito miss timidina qui?”

“Essere un DJ non richiede un’educazione specialistica.”

“Che diamine hai appena detto?!”

Il professore, riluttante, si intromise. “Calme voi due! So per certo che ci sono due classi di teoria della musica, una per quella classica ed una per quella moderna. Non c’è bisogno di iniziare a discutere. Sono certo che avete pure qualcosa in comune, considerando che ambedue siete orientate verso la musica.”

“Certo, a tutte e due piace la musica moderna – oh, whoops! A te piace quella classica, giusto Ottavia? Che peccato. Come ci si sente sapendo che una scimmia potrebbe essere addestrata a suonare il tuo amato violoncello? L’ho visto al circo una volta” Il DJ tirò fuori la lingua.

“Moderna? Tutto quel sferragliare e martellare è più simile ad un pony primitivo che colpisce delle rocce con delle bacchette. Hai più cose in comune con le scimmie che con me, sei tu la scimmia.” Chiaramente offesa, il pony dalla scura criniera non avrebbe semplicemente accettato quest’insulto alla sua musica.

Vinyl si alzò così rapidamente che la sua sedia cadde. "Come mi hai chiamata, snob?"

Alzata anche lei, Ottavia rimase sulle sue posizioni “Ti ho chiamata scimmia.”

“Almeno una scimmia sa scatenarsi un po’, perfettina!”

“Oh sì, tu devi saper tutto dello scatenarsi, raver sfacciata!”

Un coro di sussulti accompagnò la mascella della DJ mentre cadeva per la sorpresa, ma recuperò subito e socchiudendo gli occhi si avvicinò sempre più alla violoncellista. “Tutto ciò che devi fare è sfregare delle corde con un bastone e chiami me primitiva? Io faccio musica con suoni che tu non puoi neppure comprendere, figuriamoci goderne!”

La faccia di Ottavia si accartocciò in una smorfia, si avvicinò ulteriormente. “Che razza di ciarlatana sei? Ci vuole abilità per fare musica!”

Vinyl si mosse verso l’obiettivo della sua rabbia, sopprimendo violentemente l’assurda voglia di ridere che le veniva ogni volta che qualcuno le urlava contro. Questa sua tendenza l’aveva portata a degli scontri molto ‘tesi’ con il preside della sua vecchia scuola, per usare un eufemismo . “Mi stai dando della incompetente?” disse pericolosamente.

La vista dell’orgoglioso pony grigio che deglutiva prima di rispondere le era soddisfacente. Chiaramente il DJ era ancora in grado di intimidire con abilità. “Io … non sto dicendo che sei un incompetente, ma che fare la tua ‘musica’ non impiega neppure la metà delle abilità richieste per suonare il violoncello!” Per recuperare il terreno perduto, fece un altro passo in avanti e si portò faccia a faccia con il furioso unicorno.

Con le guance arrossate dalle urla ed il naso increspato dal disgusto,  Ottavia sembrava più che un po’ ridicola. Vinyl aprì la bocca per evidenziarlo quando finalmente l’insegnante si mise nuovamente in mezzo, pensando evidentemente che stessero per saltarsi addosso. “Basta così signore, vediamo di darci una calmata. Per quanto io ami avere due completi opposti  che discutono nella mia classe, e credetemi, lo adoro, sento che è meglio fermarci qui prima di andare troppo oltre.”

Ora che la tensione era spezzata, le due puledre si guardarono intorno e notarono che avevano catturato l’attenzione di tutta la classe. Vinyl ridacchiò goffamente e si grattò la nuca mentre tornava al suo posto, Ottavia semplicemente aggiustò la sua criniera tornando graziosamente a sedersi.

Ripreso il controllo della classe, Psych battè gli zoccoli. “Ottimo! E’ stata una magnifica dimostrazione di personalità contrastanti. Spero che abbiate tutti preso appunti!” I pony si affrettarono a buttar giù su carta tutto ciò che potevano ricordare. “Questo rappresenta un’opportunità davvero unica per la nostra classe. Sapete, gli esempi di vita reale vanno ben oltre quelli dei libri.” Si fermò un attimo a raccogliere i suoi pensieri, guardando l’orologio sulla parete. “Bene, non abbiamo abbastanza tempo ora per fare qualcosa ma ho un’idea per la prossima settimana.” Mentre i pony iniziavano a prepararsi per uscire, Psych rivelò il suo piano. “Ottavia, voglio che tu e Vinyl passiate del tempo assieme questo weekend.” 
“Cosa?!” gridarono all’unisono, facendo sorridere il resto della classe.

“Vuole che io sprechi del prezioso tempo con … lei?!” esclamò Ottavia.

“Esatto, stavo progettando di divertirmi questo weekend!” aggiunse Vinyl, guadagnandosi un’occhiataccia dall’altro capo della stanza.

“Questo perché,” Spiegò pazientemente Psych, “sarà una grande opportunità per studiare come possa svilupparsi nel tempo una relazione, bene o male che vada. Compareremo i nostri appunti di oggi con il comportamento che terrete lunedì, quindi trarremo le nostre conclusioni e faremo su quei dati delle ipotesi. Effettivamente, potrei farvi uscire assieme abbastanza spesso, così da poter  avere più dati a nostra disposizione. Questo non è strettamente relativo al corso, ma sarà un piccolo e divertente progetto a parte.”

“Vai a psicologia, dicevano. L’insegnante è carino, dicevano.” Mormorò Vinyl, gettando violentemente il suo blocchetto degli appunti nella bisaccia.

L’insegnante ridacchiò. “Sono sicuro che non sarà così male. Chissà, forse potreste trovare qualche punto in comune.”

“Ne dubito fortemente.” Ottavia prese i suoi bagagli e li caricò sulla schiena. “Cosa ci consiglia di fare, allora?”

Psych alzò le spalle. “Bevetevi qualcosa al bar, guardatevi un film, fatevi un giro in città. Sin tanto che starete assieme non importa cosa farete.”

“Che bere sia!” Esclamò il DJ.

“L’alcool potrebbe renderti normale, o intollerabile. Sono disposta a correre il rischio.” Borbottò la violoncellista mentre seguiva gli altri pony fuori dalla stanza. “Però scelgo io dove andiamo!” Disse di spalle.

Vynil sospirò ed uscì trotterellando dopo di lei. Mentre camminavano sotto il sole cocente ed iniziavano la scalata della collina dietro il cortile principale, si costrinse a camminare vicino ad Ottavia. “Va bene, mettiamo in chiaro una cosa. Ti darò il mio numero, ma per nessun motivo devi chiamarmi o mandarmi messaggi a meno che non sia per i nostri piani, capito?”
“D’accordo. Lo stesso vale per il mio numero.” L’unicorno strappò un pezzo di carta e lo inserì all’interno della borsa della puledra grigia, allo stesso tempo lei tirò fuori la penna ed il blocco note. Si fermarono qualche secondo per permetterle di scrivere, aveva una scrittura impressionante tenendo conto che teneva la penna in bocca, poi quando ebbe finito continuarono a camminare. “Molto bene. Cerca di non diffonderlo per errore ai tuoi malfamati amici.”

 “Come ti pare. Ti chiamerò domani a qualche ora, partiremo da qui, ok?”

“Proverai a farlo a qualche orario ragionevole, giusto? Non tutti qui sono abituati a stare alzati sino alle quattro di notte a forza di cocktail di alcool e caffeina.”

“Shove it up your flank, Octavia.”

Con questo la coppia si separò sul campo erboso. La violoncellista andò verso la sua prossima classe e la DJ a casa sua.

Non lo sapevano ancora, ma le loro vite stavano già cambiando, danzando la sinfonia del conflitto si avvicinavano inesorabilmente verso qualcosa che nessuna di loro aveva mai  neppure sognato.
 
 
Storia originale di DawnFade
Traduzione di Sephirothmn
 
Link all’opera originale:
http://www.fimfiction.net/story/13477/Vinyl-and-Octavia:-University-Days
 
 
  
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