Serie TV > Hawaii Five-0
Segui la storia  |       
Autore: Fra_Jones    25/06/2012    1 recensioni
Prima Fanfic che pubblico. Spero vi piaccia; ce la sto mettendo tutta :)
Nuovi casi, situazioni sentimentali "complicate", nuovi personaggi.
"Arrivarono al Maka Koa, una sorta di pub dove erano già stati un paio di volte con gli altri della squadra.
Si sedettero al bancone, ordinarono due cocktail “con l’ombrellino” scherzando e chiacchierando.
“cacchio quella ragazza si da proprio da fare con il karaoke eh” disse Danno. “Si, sembra le piaccia parecchio!” rispose Steve sorridendo."
Genere: Commedia, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ehii, salve salvino!! Allora.. la storia continua :) Vorrei ringraziare Lars Black per aver recensito e per aver messo la storia tra le seguite.. mi hai reso felicissima!!! :D Come al solito.. il titolo del capitolo c'entra ben poco. Durante la stesura e la rivitazione di questo capitolo ho ascoltato parecchio You're the Devil in Disguise del mitico Elvis :) 
Così.. ecco spiegato il titolo. Ora che ci penso potrebbe anche avere qualche ricollegamento con il capitolo.. va beh! Recensite :D Spero vi interessi!!
xx Fra.

---------------------------------------------------------------------------------------------------
La sveglia suonò alle 6 e 30 quella mattina. Steve si alzò dal letto, andò in cucina e si preparò un caffè. Poi uscì e andò a farsi la sua solita nuotata. Uscito dall’acqua prese l’asciugamano che aveva poggiato per terra, si diede un’asciugata veloce e poi entrò in casa. Prese il cellulare e chiamò l’agente dell’HPD a cui aveva dato il compito di controllare la ragazza.

“Ehi, sono McGarrett” disse. Poi continuò “Va tutto bene? Movimenti sospetti durante la serata?”

Dall’altro capo del telefono si sentì dire “No, è rientrata verso le nove di sera. Non è più uscita se non per andare ad una gelateria ad un isolato da qua. Poi è tornata a casa”

“Bene. Grazie amico! Ottimo lavoro.” Ed attaccò.

Si recò al piano superiore, andò in bagno ed aprì l’acqua della doccia. Poi guardò l’orologio. Doveva sbrigarsi, e forse doveva anche svegliare Danny; era sicuro che il detective stesse ancora dormendo.

Così prese il telefono e iniziò a far squillare. Dall’altro capo della cornetta, un Danny ancora assonnato rispose al telefono. Si diedero appuntamento all’headquarters.

----------------

“Buongiorno!” disse Steve entrando in ufficio e trovando già tutti là.

“Oh, il capo si è svegliato di buon umore” disse Kono scherzando.

“Cosa? Io sono sempre di buon umore!” disse sorridendo.

“Bene.. dobbiamo andare a parlare con la nostra ragazza. Prima chiudiamo questo caso, meglio è!”

Kono , Chin e Danny annuirono e tutti e tre si recarono verso gli ascensori. Steve rimase indietro, prese il cellulare e chiamò un numero.

“Buongiorno comandante!” si sentì.

“Buongiorno anche a lei” rispose Steve.

“Che state facendo? Io andrò a prendere una lezione di surf!” disse la ragazza che voleva far invidia al comandante.

“Aaah che invidia. Noi stiamo andando ad interrogare Caleigh.” Disse lui.

“Sono io ad invidiare voi!” disse lei.

“Ti manca il tuo lavoro vero?”

“Si, un po’.”

“Ascolta, ci incontriamo da Kamekona per l’ora di pranzo.” Disse Steve.

“Ok, a dopo! Salutami gli altri!”

 

“Steveee??” si sentì in lontananza.

“Arrivo!” rispose e con passo accelerato si recò verso gli ascensori.

--------------------------

Bussarono alla porta. Questa volta non dovettero aspettare molto. E ad aprire fu proprio Caleigh.

“Salve signorina, siamo i Five- 0. Dovremmo parlare con lei.”

La ragazza fece entrare gli agenti e li fece accomodare , offrì del caffè. Gli agenti ringraziarono ma rifiutarono.

“Allora agenti.. cosa succede?” disse lei con un tono alquanto languido.

Steve fu il primo a parlare. “ Lei.. si frequenta con Michael Collins, vero?”

La ragazza abbassò la testa “ si.. “ disse a tono basso. “3 giorni fa abbiamo litigato però, niente di grave, ma non lo ho più sentito. È successo qualcosa?”

“Si signorina.” Disse Kono. “Michael è stato trovato..morto.”

La ragazza si mise una mano davanti alla bocca incredula, una lacrima le rigò la guancia.

Era tutto vero oppure la ragazza era una brava attrice? Pensò tra sé e sé Danny.

“Dove? Come.. com’è possibile!” disse lei.

“Su Cooke Street. “

“Io..” indugiò Caleigh.

“Perché avete litigato?” disse Danny.

“Eh un motivo frivolo, nulla di cui preoccuparsi.”

“Dobbiamo sapere tutto. Non mi sembra poi tanto frivolo se non vi siete sentiti, hai provato a chiamarlo?” controbatté Danny.

“No, io.. non lo ho chiamato! Quando litigavamo era sempre lui a chiamare.. lo so è sciocco, ma.. “ disse tra una lacrima e l’altra.

Steve stata concentrando tutti i suoi pensieri sulle giuste parole da dire per far saltare fuori la verità, ma era difficile. Guardò Danny e lesse nel suo sguardo la stessa difficoltà.

“Ci serve il suo aiuto, Caleigh. Perché avete litigato?”

“nulla di importante, i soliti litigi stupidi..”

“Perché non ci dice questo motivo frivolo.. o forse c’è qualcosa di più?” disse Chin.

“Cosa?” Disse la ragazza asciugandosi le lacrime.

“Beh, noi siamo tenuti a considerare ogni cosa.. se lei non ci dice il motivo per cui avete litigato, è logico che pensiamo a qualcosa di più grande.”

Steve prese Danny da parte scusandosi, lasciando parlare la ragazza, che si stava letteralmente inventando tutto, con Chin e Kono.

“Non so come farle dire la verità. È complicato..” disse Steve a bassa voce.

“Si lo so..”

“Stavo pensando.. sono sicuro che riconoscerebbe Ginnie… perché non chiamarla qua?”

Danny guardò Steve dritto negli occhi; la mossa era azzardata, ma tanto valeva provare.

“Ok.” Gli disse.

Steve si allontanò, prese il cellulare, aprì la rubrica e inoltrò la chiamata a Ginnie.

Nessuna risposta. “Dai rispondi..” pensò tra sé e sé.

Riprovò. Ci volle un po’ ma alla fine rispose.

“Ginnie, abbiamo bisogno di te.”

“Che succede?” disse lei preoccupata.

“Ci servi. Vieni al numero 1573 di Kona Street.”

“Io.. ok!”

Steve attaccò la chiamata e tornò a sedersi vicino a Kono. Guardò Danny e fece un cenno a Danny per fargli capire che tutto era andato per il verso giusto.

“Allora.. “ disse Steve “Scusate io..dovevo fare una chiamata privata. Perché avevate litigato?”

“Si.. beh.. Michael aveva dei problemi al lavoro, con uno dei suoi colleghi a quanto mi aveva detto.  4 giorni fa gli avevo chiesto se rimaneva da me e così è stato, ma era nervoso e se la prendeva con me per ogni cosa che andava storta.. così quando non ce l’ho fatta più gli ho risposto male e abbiamo iniziato a litigare tirando fuori tutti i vecchi battibecchi. Così.. lui è finito a dormire sul divano, la mattina quando mi son svegliata lui aveva lasciato un bigliettino con scritto che era andato a lavoro. Tutto qua.”

Steve non riusciva a fermare la sua gamba, dovevano riuscire ad incastrarla, non poteva scamparsela.

“Scusate, io.. esco un attimo fuori.”

“Capo tutto bene?” chiese Kono.

Steve la guardò e disse “Si si tranquilla.. qualche problema .. di famiglia.”

Kono capì e annuì.

Steve uscì dalla porta principale lasciando dentro gli altri, sperando sarebbe riusciti a guadagnare tempo.

Circa un minuto dopo vide le porte dell’ascensore aprirsi, ed una Ginnie in abiti da spiaggia arrivare di corsa.

Steve sorrise, anche se non era certo quello il momento.

“Che succede?” disse lei mentre camminava a basso accelerato verso il comandante.

Steve la salutò e a bassa voce disse “C’è Caleigh dentro.. non sapevamo come tirarle fuori la verità e abbiamo pensato che vedendoti magari ci saremmo riusciti. Lo so che è una mossa azzardata ma..”

“No, va bene. È l’unica mossa.”

Steve aprì la porta,  Ginnie era dietro di lui.

Tutti si girarono verso il comandante che chiese scusa per le svariate interruzioni. Poi si resero conto della presenza di Ginnie.

Il viso della ragazza si irrigidì.

Steve presentò la ragazza come “l’agente Hayes.” La fece sedere al suo posto, mentre lui si poggiò al bracciolo del divano.

Poi disse “Genette, lei è Caleigh Smith, la fidanzata della vittima.”

Ginnie la guardò, disse “Le mie condoglianze” poi continuò a scrutarla attentamente. Non era cambiata di una virgola. Stessi capelli setosi e scuri, stesso sguardo in quegli occhi color ghiaccio. Guardò le mani della ragazza che iniziavano a sudare per l’agitazione.

Poi disse fermando l’interrogatorio. “Scusa.. ci siamo già viste in giro?”

La ragazza fece un cenno negativo con la testa e si rimise a parlare.

Ma Ginnie non mollò “Sei sicura? Non ci siamo mai viste in spiaggia?”

“No, io non frequento molto la spiaggia.” Disse la ragazza.

“E allora dove ti ho già visto.. Sei mai stata nel continente?” disse con tono insistente e ostinato.

Steve intanto si era spostato vicino alla sospettata, mettendole ancora più pressione.

“Io si, ovvio.. solo originaria del Texas. “

“No.. io.. non sono mai stata nel Texas.. forse.. a Washigton?” disse Ginnie nascondendo un mezzo sorriso sotto i baffi.

La ragazza tentò di alzarsi, ma Steve le posò una mano sulla spalla e la fece risedere di scatto. Poi si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò “Sappiamo che ci stai mentendo Caleigh.. o forse dovremmo chiamarti con il tuo vero nome?”

“Io non so di che cosa voi stiate parlando!” disse con tono irritato/ stizzito.

Ginnie si alzò e andò di fronte alla ragazza e le disse “Come stai Laurie Ann?”

Steve la guardò sorridendo poi disse alla mora “Ok, ora tu ci dirai tutto!”

“Io non ho nulla da dire!”

“Oh bene, allora facciamo che ti mettiamo dentro…” disse Steve facendola alzare e ammanettandola.

“Vediamo se durante il tragitto cambi idea.”

Danny si avvicinò a Ginnie. “Ottimo lavoro! Ci hai aiutato moltissimo. Andiamo.. ci aiuterai nell’interrogatorio.”

Ginnie annuì, poi si guardò e disse “Forse prima andrò a cambiarmi!”

Danny sorrise e disse “No, perché.. sei così professionale e.. formale! Carino il costume” e si avviò verso la porta.

---------------------------------------------------------

 

“Ok Laurie Ann. Spiegaci tutto!”

“Io, che cosa dovrei spiegarvi?”

“Tutto.. tanto andrai lo stesso in prigione lo sai, come minimo due anni per falsa identità. A meno che tu non ci aiuti.. allora potremmo vedere di sistemare le cose..”

In quel momento si sentì bussare alla porta di ferro. Danny andò ad aprire.

“Ehi” disse rivolgendosi a Ginnie. Steve si voltò e le sorrise.

“Ciao Laurie.. ci rivediamo! Come vanno le cose? Chris sta bene?” disse.

Laurie fulminò la ragazza con uno sguardo.

“È inutile che mi guardi male.. sai che riuscirò a farti parlare. Ti conviene!”

La mora abbassò la testa.

“Bene! Allora dimmi.. dov’è Chris ora? Che identità si è creato?”

“Io non so di cosa tu parli.” Disse con tono stizzito.

“Oh no cara, tu sai di che cosa parlo. E voglio sapere perché Chris ha ucciso Michael.”

“Che cosa?” disse Laurie Ann incredula.

“Che cosa?” ripeté Ginnie. “Vuoi far finta di non sapere nulla? Ehm?”

“No sul serio, io.. io non so di che cosa tu stia parlando!”

“Non ci casco Laurie, non più. Oramai ti conosco, quante volte ti ho interrogato. Lo hai sempre protetto. Perché?”

“Io non so di che cosa tu stia parlando.. credimi!”

“Beh, allora te lo spiego io. Il tuo caro dolce Chris, insieme a Koa, e tu sai chi è Koa.. sono andati da questo ex-trafficante di armi, hanno chiesto una pistola e poi hanno ucciso il tuo ‘fidanzato’ sempre che tu lo ritenessi tale!”

“Certo che lo ritenevo tale.. Io.. voglio bene a Michael.” Disse con gli occhi lucidi.

“Ma non quanto ne vuoi a Chris giusto? Tutto questo per lui Laurie? Perché diamine! Ci ha rimesso una persona qui!”

“Ok.. parlerò!” disse lei piangendo.

“Bene.” Rispose Ginnie. Era vero, quello era il suo lavoro, era indignata per tutta quella storia, ma vederla piangere era un colpo al cuore. Fu uno dei suoi primi casi e Laurie aveva meno anni di lei. Si sentiva come una sorella maggiore che la sgridava per esser rientrata tardi senza avvertirla. Si mise una mano sulla fronte e guardò in basso, poi alzò lo sguardo e iniziò a fissare Laurie. Tirò fuori un fazzoletto e glielo diede.

“Qualche mese fa.. ho ricevuto la chiamata di Chris. Cosa che non mi sarei mai aspettata. Pensavo fosse in carcere e invece mi ha detto che era uscito su cauzione. Mi chiese dove ero, se ero disposta ad incontrarlo. Gli disse che ero ad Honolulu, che non sapevo se fosse giusto o no rincontrarci. Insomma, io ho amato Chris, ma ho iniziato una nuova vita qui e iniziava a piacermi. Ho ceduto, mi ha detto che sarebbe arrivato a Honolulu il più presto possibile e che si sarebbe fatto risentire lui; che aveva cambiato identità, che si faceva chiama Adam adesso. Quando è arrivato ad Honolulu sono andata a prenderlo all’aeroporto, quando invece sarei dovuta andare a cena dalla madre di Michael. Forse si è insospettito non so.. Comunque..  ci siamo incontrati e quando l’ho visto … non so.. A parte i capelli lunghi e la barba, non è cambiato per niente. Ha lo stesso sguardo, lo stesso sorriso. Mi ha stretto così forte in quel momento. Siamo andati a mangiare una cosa in un ristorante giapponese qua vicino e abbiamo parlato. Mi ha detto che gli ero mancata troppo, che aveva cambiato identità e che aveva deciso di mettersi in affari con Koa. Non ho chiesto di che affari si trattava.. lo sono venuto a sapere solo qualche settimana dopo, quando mi ha chiesto di incontrarlo e mi ha portato più o meno vicino a Portlock Road. Pensavo mi avesse portato lì per il panorama,sai per qualcosa di romantico.. poi è arrivato Koa e siamo andati ad incontrare dei ragazzi. Ho capito che il loro business non era poi così legale. Mi son arrabbiata, ho fatto una scenata e ho chiesto di essere riaccompagnata subito a casa. Lui lo ha fatto. Nei giorni successivi mi ha chiamato tante di quelle volte, dicendomi che mi amava ancora, che gli dispiaceva, ma che ormai c’era dentro.. mi ha chiesto di lasciare Michael e di mettermi di nuovo con lui perché siamo fatti l’un per l’altra..”

Ginnie la fermò e disse “Ok.. ma spiegami. Perché hai cambiato identità?”

“Io.. mi vergognavo di quello che avevo fatto. Ero una ragazzina stupida all’epoca, mi son lasciata trascinare. Ma sono cambiata.. non mi sentivo più quella Laurie Ann che era sempre in mezzo ai guai…” disse.

 “Ok.. Laurie..abbiamo bisogno di te. Devi chiamarlo.. chiedere di incontrarvi per parlare di voi.”

La ragazza abbassò la testa. Ginnie la guardò e disse “Laurie.. fallo per Michael. Hai detto che gli volevi bene.. non si meritava di morire o sbaglio?!”

“Ok” disse.

“Bene” sorrise lei.

Steve pensò che fosse stata bravissima e quando passò gli sorrise. Andò a togliere le manette a Laurie e le sorrise.



 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Hawaii Five-0 / Vai alla pagina dell'autore: Fra_Jones