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Autore: Ginnever    25/06/2012    2 recensioni
"Dammi una buona ragione per cui dovrei parlarti, Malfoy."
"Perchè tengo a te, davvero... e mi dispiace... io..."
"Avresti dovuto dimostrarmelo."
"Granger, mi dispiace, sul serio..."
La riccia lo guardò negli occhi, ferita e umiliata, quegli occhi grigi traditori che aveva imparato ad amare l'avevano tradita. Era tutto finito? così?
"Ti odio, Malfoy! Ti detesto, sparisci dalla mia vita!"
"No! Hermione, aspetta!"
La afferrò per un braccio, bloccandola.
Io non ti sto lasciando... Hermione, io non..."
"Ti lascio io. Tu menti, tu complotti, tu imbrogli! tu tradisci! Io... io non lo merito."
"Hermione! Io..."
Genere: Drammatico, Erotico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un Piccolo Errore, Un Grande Sbaglio















Pansy Parkinson, era risaputo, non amava le coccole, che fosse il suo ragazzo o il suo gatto a fargliele, non vi era differenza: le manifestazioni d'affetto non erano gradite alla principessina delle Serpi. Si sapeva anche, però, che lei odiava i Grifondoro e che mai avrebbe rivolto parola a un Harry Potter o una Hermione Granger, nemmeno se fosse stata a rischio di morte o bocciatura; eppure quella mora dalle labbra rosse spalmata contro il muro a sbaciucchiarsi con un ragazzo occhialuto prima dell'inizio della lezione di Pozioni, beh, sembrava proprio lei.

"Potter, finiscila."
"Ok.", ma il ragazzo non si staccò di un millimetro dalle sue labbra carnose, continuando a mordicchiarle, facendola innervosire.

"Se non la smetti, ti Crucio... lo... giuro..."
"Va bene.", e Harry passò al collo, permettendole di respirare.

A Pansy scappò un sorriso, che non sfuggì a Draco Malfoy, appena arrivato dal suo Dormitorio, un ghogno divertito sul viso.

"Ci diamo da fare, vedo.", commentò.

La bella moretta diede una spinta a Harry, che fu costretto a indietreggiare, un po' confuso. Capì tutto, però, non appena vide Malfoy dietro di lui.
"Oh, Potter. Speravo che la tua schiena fosse di qualcuno un po' più sveglio, ma, come al solito, la speranza è la prima a morire quando si tratta di te."
"Povero te, Malfoy, costretto a vedere i tuoi migliori amici darsi da fare, mentre tu rimani a secco da... quanto sarà passato, ormai? Illuminami."

Harry sorrise maliziosamente, mentre Draco girò i tacchi imbufalito e entrò in aula. Quando sparì, Pansy gli si avvicinò, incuriosita.

"Di chi stavi parlando, Potter?"
"Che cosa vuoi dire?"
"'I tuoi amici si danno da fare...'... parli di Blaise? Con chi si vede?"

Harry rise, grattandosi la nuca.

"Pensavo te lo avesse detto lui, o Draco..."
"Ti avviso, Potter, comincio a innervosirmi..."
"Ok, ok! Si vede con Ginny."

Pansy non fece una piega, si limitò a incorciare le braccia, una smorfia sul bel volto bianco.

"Merlino, come stiamo cadendo in basso."













"Granger! Granger!"

Hermione alzò gli occhi al cielo, esasperata. Un ragazzo moro con gli occhi piccoli e chiari, l'andatura spavalda e i capelli corti quasi rasati correva verso la Grifoncina intenta a studiare sotto un pero in giardino.

"Ehm... ciao, McLaggen..."

Il ragazzo le rivolse un sorriso raggiante e aprì le braccia come per abbracciarla mentre le si avvicinava minacciosamente. Hermione afferrò in fretta i libri e si scansò per evitarlo.

"Finalmente ti ho trovata! Dopo Pozioni sei fuggita via, per caso? Non ti ho vista da nessuna parte..."
"Ehm, sono indietro con i compiti di Trasfigurazione, sai..."

Mise i libri e le pergamene in borsa e fece per avviarsi, ma McLaggen le afferrò un braccio.

"Ehi, perchè scappi così?"
"Io... cosa? Devo solo... andare..."
Le strinse più forte il braccio, Hermione si costrinse a mordersi il labbro per non urlare -un po' per la paura e un po' per il dolore.

"Scherzi, vero? Ti ho cercato ovunque, ora che ti ho trovato non penso proprio che ti lascerò fuggire via così..."
"Ma che... che diavolo vuoi fare?", poteva sentire il timore nella sua stessa voce.

"E' così difficile da capire, Grifondoro?"

Hermione spalancò gli occhi, terrorizzata. Per chi cavolo l'aveva presa quello sbruffone?

"Cosa stai dicendo?!"
Lui la guardò in un modo strano: sembrava un po' stupito e, allo stesso tempo, divertito.
Che cosa gli stava passando per la testa?

"Andiamo, Granger... dopo essere stata con uno come Malfoy per te i ragazzi di questa scuola devono essere un po'... infantili. Capisci cosa intendo, no?"
Hermione lo guardò disgustata e con uno strattone sfuggì alla sua presa.

"NO!"

Corse verso il castello a tutta velocità senza voltarsi indietro e una volta dentro raggiunse in pochi secondi la Torre Grifondoro, il cuore in gola.

"Gua... guazzabuglio." disse con un soffio, boccheggiante.
La signora Grassa la osservò annuendo con curiosità e, non appena il quadro rivelò il passaggio, Hermione non perse tempo ed entrò nella Sala Comune dei Grifondoro.
Entrò ansante e si sedette su una poltrna vuota, la più vicina.

"Hermione? Hermione, stai bene?"

Ginny le si avviciò con apprensione, gettando la borsa con i libri per terra e sedendosile accanto.
La riccia impiegò ancora qualche minuto prima di riprendersi del tutto, poi sorrise all'amica che la guardava preoccupata.

"Sto bene, ho solo fatto una... corsetta."
Ginny alzò un sopracciglio.
"Tu che fai unna corsetta con i libri sulla schiena? Non ci credo nemmeno se me lo giuri, Hermione. Andiamo."

Hermione si guardò intorno titubante, poi si avvicinò al suo orecchio.
"Stavo scappando da McLaggen. Mi ha... colto di sorpresa, diciamo."

"Colto di...?"
"Sì, diciamo. Ho avuto paura e sono... scappata."

Ginny la guardò preoccupata.
"Dobbiamo fare qualcosa, assolutamente. Dobbiamo dirlo a qualcuno."
"No, nemmeno per sogno!", le rispose, allarmata."Se Malfoy lo venisse a sapere, sarebbe morto..."
"E non sarebbe meglio?"
"Ginny, è di Malfoy che stiamo parlando... ti ho raccontato dell'ultima chiaccherata che abbiamo avuto?"

La rossa alzò gli occhi al cielo.

"No, Ginny, dico sul serio!", esclamò Hermione in risposta al suo sguardo. "Non è uno scherzo, questo. Sappiamo tutte e due come è fatto... non azzardarti a farne parola a Ron, ma soprattutto a Harry... chiaro? Ginny, ti prego!"

Ginny sbuffò, ma alla fine annuì.

"Io... io devo andare, Herm. Ci vediamo a cena, va bene?"

Hermione annuì, abbozzando un sorriso. L'amica le posò un bacio sulla fronte e usì dal Buco del Ritratto. Quel McLaggen non poteva -nè doveva - cavarsela così, Hermione era troppo buona. Doveva fare qualcosa, avvisare qualcuno. Nè Harry, nè Ron... ma nessuno le impediva di raccontarlo al suo ragazzo.
Si diresse nei sotterranei a passo svelto, l'aria che le scompigliava i lunghi capelli vermigli.

Sussurrò la parola d'ordine e in un attimo era dentro la Sala Comune dei Serpeverde. Si guardò intorno e sorrise notando una chioma nera vicino alla finestra che fumava.
"Zabini?"
Il ragazzo si voltò, un ghigno sul bel viso appuntito.
"Guarda chi c'è. Hai anticipato di un po' il nostro incontro, qualche imprevisto con la Granger?"
"Esattamente. Devo parlarti proprio di lei."

Blaise fece un ultimo tiro di sigaretta prima si spegnerla con un piede e dedicarle tutta la sua attenzione. Tutto ciò sotto gli occhi di una curiosa quanto irritata Pansy Parkinson.





















"Draco, ci sei? Ho bisogno di parlarti.", e visto che non rispondeva, aggiunse "Adesso."

Dal proprio Dormitorio, Draco Malfoy fece gli ultimi due tiri di sigaretta, prima di alzarsi con calma e aprire all'amico.

"Cosa vuoi, Zabini?" gracchiò, senza troppo entusiasmo.
"Si tratta della Granger."

Draco alzò un sopracciglio. Ci fu una breve pausa.

"Entra." disse soltanto, e si spostò per farlo passare.

Fissò per qualche istante la parete bianca di fronte a lui, poi, con occhi inespressivi, chiuse la porta.











*SpazioAutrice



Ehilà a tutti voi. Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, datemi qualche consiglio se volete e mi scuso per il ritardo, ma non ero abbastanza ispirata per scrivere ^^

Aspetto vostri commenti in quantità! ^^ Al prossimo chap,

Ginnever


   
 
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