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Autore: Jenni Skeletron    25/06/2012    2 recensioni
Una ragazza che senza rendersene conto si è intrappolata in ciò che una volta era un sogno, fino al quel fatidico incontro. Un ragazzo biondo dallo sguardo triste, uno sconosciuto in grado di farla sentire nuovamente viva ed amata. Il tutto comincia con la notte di San Lorenzo...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Cloud Strife, Kadaj, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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26 Novembre

Il suo dolce sorriso viene fatto risaltare dall’altrettanto splendido tramonto alle nostre spalle.
Un momento magico, perfetto in ogni sua sfumatura si presenta davanti ai nostri occhi, ma prima che possa accarezzarle la guancia svanisce con un espressione disgustata sul volto.

Comincio a correre senza una meta precisa lasciandomi guidare dalle mie gambe. Non ho idea di cosa stia succedendo, so solo che devo continuare.
Mi lancio contro la porta che è appena apparsa spalancandola. Vorrei non averlo mai fatto.
Virginia è rinchiusa in una di quelle capsule che la Shin-ra utilizzava per i suoi assurdi esperimenti.
Ciò che avevo temuto si era avverato e non potevo fare niente per aiutarla.

Cerco di raggiungerla, ma nonostante i miei sforzi questa continua ad essere irraggiungibile.
- Pensavi davvero di poterla proteggere?
Non può essere; quella voce non può essere più udita da esseri viventi.
- Sephiroth…
- Indovinato. Vedo con piacere che hai trovato qualcosa che meriti di essere protetto.
Finalmente anche lui diventa visibile al suo fianco cominciando a picchiettare sul vetro della macchina.
- Tutto questo è impossibile…
- Come sei ripetitivo. Lo dicevi anche l’ultima volta eppure mi pare che la storia sia andata diversamente.
Vediamo, cosa potrei farne?
- Toglile le mani di dosso!

Una fitta al braccio sinistro mi mozza il fiato lasciando che dalla mia gola esca solo un rantolo soffocato dal sangue.
- Credo di aver trovato.
- NO!

Il vetro che prima la imprigionava si divide in una miriade di frammenti mentre il suo fragile corpo viene afferrato dal braccio libero dalla spada.
- Questa volta le cose andranno diversamente.

Con un sussulto mi risveglio nel mio letto con Virginia ancora al mio fianco ricoperta dalle calde coperte.
Prima che possa tirare un sospiro di sollievo l’ennesima fitta al braccio mi costringe a soffocare un grido di dolore.

Corro verso il bagno per evitare di sporcarla col sangue che ormai esce copioso a causa del geostigma.
Tutto stava per ripetersi inevitabilmente e questa volta sarebbe stato molto più difficile.
Sephiroth sapeva e le avrebbe dato la caccia con tutto ciò di cui era a disposizione; non sarei mai riuscito a salvarla.

xoxoxoxoxox

Al mio risveglio il posto al mio fianco è vuoto e sono sorpresa nel vedere colui che doveva occuparlo seduto ai piedi del letto osservarmi con uno sguardo preoccupato.
- Cloud c’è qualcosa che non va?
Prima di reagire sembra riscuotersi da uno stato di trans per poi porsi alla mia destra.
- Niente, va tutto bene.

Un bacio sullo zigomo destro accompagna questa frase.
Solo quando le sue mani sfiorano le mie spalle eliminando quello scombussolamento dovuto al sonno mi rendo conscia dell’imbarazzante situazione in cui mi trovavo.

Dopo la notte precedente mi ero addormentata senza preoccuparmi del fatto di non avere niente addosso se non la biancheria ed ora mi trovavo in quelle condizioni davanti al ragazzo col quale avevo passato i momenti più belli della mia vita.
- Ti prego; non dirmi che in questo momento ti stai vergognando.
Le sue labbra vicino al mio orecchio richiamano alla mente le immagini di poche ore prima facendo aumentare il rossore sulle mie guance.
- Bhè, il fato è che…
Prima che possa finire vengo spinta a distendermi nuovamente sul letto ritrovando il suo viso a pochi centimetri dal mio.
- Se vuoi possiamo risolvere la situazione facilmente.
Le sue labbra cominciano a posarsi sul mio collo per poi raggiungere le mie ed unirle in un bacio, ma durante questo contatto sento i muscoli del suo viso trattenere una smorfia di dolore.

Prima che possa accettarmi di ciò veniamo interrotti dal suono di un campanello.
- Non posso crederci.
Con un’espressione scocciata Cloud si avvia verso la porta. Vorrei trattenerlo e costringere a continuare ciò che aveva iniziato, ma in tal caso non sarei altro che un’egoista.
- Cloud…
- Tranquilla. Avevo preparato un bagno caldo; che ne dici di usufruirne?
Farò il più in fretta possibile.
Ancora quel sorriso tirato. Mi stavo sbagliando; non essere che un’allucinazione.

xoxoxoxoxox

Il braccio aveva ripreso a sanguinare ed il dolore era sempre più acuto.
Nonostante i miei sforzi riuscivo a malapena a nascondere le smorfie segno della mia sofferenza.
Ormai allo stremo della sopportazione mi accingo ad aprire la porta di casa lasciando che due volti familiari mi impediscano di crollare a terra.

-Cloud, apri gli occhi.
La vista è ancora leggermente annebbiata fino a quando i due ai lati del divano non rientrano nel mio campo visivo.
- Cosa diavolo è successo?
- Hai avuto una crisi e ti sei accasciato subito dopo averci aperto la porta.
A rispondermi è Zack mentre mi porge la mano aiutandomi a rialzarmi.
- Per quanto tempo ho perso i sensi?
- Solo un paio di minuti.
Virginia non si è accorta di niente se è questo che vuoi sapere.
Sono lieto di tale notizia; come avrei potuto spiegarle ciò che era appena accaduto?

- Mi dispiace, ma non sono riuscita a curarlo.
-Capisco.
Ormai ne ero certo. Sephiroth stava tornando e questa volta era più forte.
Non sarei riuscito ad evitarle lo scontro; ne ero certo. Avrei dovuto raccontarle tutto e non avevo la minima idea di come fare.
- Devo chiedervi di non farne parola con Virginia.
- Sai bene che prima o poi verrà a saperlo.
Aveva dannatamente ragione, ma non volevo che si preoccupasse. Non adesso per lo meno.
- Preferirei parlarle  io di tutto questo. Chissà; sapere la verità potrebbe anche salvarle la vita.

Interrompiamo la nostra conversazione non appena udiamo i suoi passi recarsi nella sala seguiti dalla sua voce cristallina.
- Cloud chi era alla porta?

xoxoxoxoxox


Arrivata nell’altra stanza avevo visto Aerith e Zack mentre aiutavano Cloud a preparare la colazione.
Erano venuti a farci una piccola visita ed avevano portato alcune paste per mangiare tutti assieme.

-Parlando di cose serie. Non credete di doverci dire qualcosa?
Il tono con il quale il moro aveva interrotto le futili conversazioni precedenti mi aveva insospettito ed osservando il ragazzo al mio fianco avevo compreso di non essere la sola non in grado di capire a cosa si riferisse.
- Cosa intendi?
- Ma come. Si vede lontano un miglio che ieri è successo qualcosa.
Virginia ha un simpatico succhiotto sul collo e Cloud non dirmi che quello è il segno di un morso.
Imbarazzata porto la mano al punto indicato; pensavo di essere riuscita a coprirlo.
La mia reazione fa scoppiare in una risata il mittente di ciò che l’aveva causata.
Abbasso maggiormente il volto rialzandolo non appena il riso viene sostituito da un’espressione di dolore.

Aerith aveva cominciato a tirare la guancia del proprio compagno rimproverandolo per il modo in cui si era espresso.
- Per favore lasciami.
- Non finchè non ti sarai scusato.
- Ma ho fatto solo un’osservazione!
- Su cose che non ti riguardano.
- E va bene. Mi dispiace.
Ti prego adesso lasciami.
Davanti a quella esilarante scenetta non riesco a trattenermi lasciando che il mio sorriso si evolva fino a quando non sento più l’addome per lo sforzo.

xoxoxoxoxoxox

Il vento continua a soffiarmi in viso con tutta la sua forza mentre guido a tutta velocità per le strade che portano fuori al paese.
Alla fine quei due erano rimasti tutta la giornata a farci compagnia; se non fosse stato per loro sarebbe stato tutto più difficile.
Grazie alla loro compagnia ero riuscito a tenere occupata Virginia anche quando Tseng ci aveva inviato quel messaggio.

Il presidente ha richiesto la vostra presenza. Questa notte dirigetevi alla proprietà della Shin-Ra che si trova poco fuori città.
Vedete di non mancare.”


Avevo bisogno di informazioni e la Shin-Ra poteva darmele. Mi ero ripromesso di non collaborare, almeno fino a quando pretendevano di poter coinvolgere la ragazza che amavo nei loro esperimenti.
Sarebbe bastata una sola allusione a tutto ciò e sarei tornato da Virginia senza pensarci due volte.
Sephiroth non era l’unica minaccia


Dopo tanto tempo avevo ripreso la spada e, non appena mi accingo ad entrare, mi vedo costretto ad estrarla dal piccolo teatrino di Reno e Rude.
- A quanto pare stare con quella ragazza non ti ha affatto rammollito eppure l’ultima volta non era andata poi così bene.
- Chiudi il becco Reno.
Solo allora mi rendo conto della presenza di Zack e Kadaj ai lati della stanza.
- Quanto ha intenzione di farci aspettare ancora?
Al contrario del primo sembra piuttosto agitato e col passare del tempo lo stesso vale per me.
Sono uscito di nascosto e non oso immaginare cosa accadrebbe se Virginia si risvegliasse senza trovarmi.


Finalmente anche Rufus ci degna della sua presenza.
A quanto pare il geostigma deve averlo colpito. Ciò spiegherebbe la sedia a rotelle guidata da Tseng.
- Penso siate tutti a conoscenza del motivo per cui vi ho convocati.
- Vieni al sodo.
- Sephiroth è tornato. Pare che Loz e Yazoo siano riusciti nel loro intento anche senza il fratello.
- Ed ora vuoi che noi sistemiamo i casini della nostra cara compagnia combattendo contro il più grande eroe nella storia dei SOLDIER, giusto?
- Vedo che non sei cambiato nel tempo SOLDIER first class, Zack.
Ormai ne ero sicuro; quello di questa mattina era un avvertimento. Continuo a ripensare a lei e la sua espressione disgustata, ma soprattutto alla sua fragilità quando il filo dei miei pensieri viene interrotto.


-Ci sarebbe un altro modo.
- Non pensarci nemmeno.
Per la prima volta avevo preso parte alla conversazione consapevole di come questa si sarebbe conclusa.
- E se fosse l’un
ico modo per proteggerla?
- Cosa vorresti dire?
- Sai bene di non poterla difendere, non da solo. Noi ti offriamo il nostro aiuto.
- Dov’è la fregatura?
Zack era intervenuto. Faceva parte della Shin-ra da molto più tempo di noi ed aveva imparato in qualsiasi cosa facessero vi era sempre un secondo fine.
- Cerchiamo solo la risposta alle nostre domande. Dopotutto ciò che vogliamo è solo ricostruire il nostro mondo.
Non vorresti renderla felice ed evitarle qualsiasi preoccupazione?
La proposta era allettante, ma era davvero ciò che mi promettevano? Se avessi deciso al suo posto non mi avrebbe mai perdonato, anche se fosse stato per il suo bene e se le avessi rovinato la vita per un mio capriccio sarei stato io colui che non avrebbe concesso l’assoluzione.
- Dobbiamo decidere insieme. Questa volta non commetterò gli stessi errori del passato.


Ancora una volta sento il vento frustarmi il viso. Tra poche ore avrei rivelato tutto a Virginia ed avremmo deciso insieme del nostro futuro.



Angoletto autrice:

eccovi finalmente il capitolo n° 20. Chiedere perdono sarebbe inutile quindi se vorrete fucilarmi sono a vostra disposizione.
Ringrazio tutti coloro che mi seguono e non vedo l'ora di leggere i vostri commenti. <3
Con grande affetto,
Jenni

   
 
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