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Autore: Sofy_m    25/06/2012    8 recensioni
Dal testo:
-Non dividerò la stanza con te, Martha e Alexis vanno bene, ma non dormirò con te...
-Detective, perchè pensa sempre male di me?
-...e devi smetterla di chiamarmi Kate!
Castle sbuffò. -Sei un mostro, vuoi rovinarmi tutto il divertimento?

Beckett accetta di partire per una vacanza con la famiglia Castle in un'isoletta sperduta in mezzo all'oceano indiano.
Spiaggia, mare, sole... sembra quasi un paradiso.
Ma loro sono pur sempre una detective della omicidi e uno scrittore di gialli, no?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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in viaggio


In viaggio



Kate era nervosa, camminava avanti indietro per il suo appartamento guardando le tre valigie accanto alla porta, chiedendosi perchè diavolo avesse accettato la proposta di Castle. Che le era saltato in mente? Lei aveva un lavoro da svolgere, dei criminali da arrestare, non poteva andarsene in vacanza per tre settimane abbandonando tutto!
Sospirò e si lasciò cadere sul divano. Doveva dire allo scrittore che non poteva partire con lui, che l'avrebbe aspettato al distretto...
Ma se Castle avesse chiamato Gina? O se avesse incontrato qualche donna in quell'isola? Se per qualche motivo non sarebbe tornato da lei?
Lei non sarebbe sopravvissuta. Lei aveva bisogno di lui.
Perciò doveva fare una scelta, subito.
Testa o cuore.
Poteva restare a New York, con la sua squadra, il suo lavoro e le sue certezze, nascosta come sempre dietro a quel muro. Oppure poteva rischiare. Poteva partire con Castle e la sua famiglia, poteva provare a divertirsi almeno per una volta, poteva iniziare ad abbattere quel dannato muro che le impediva di essere ciò che desiderava.
In quel momento le tornarono in mente alcune parole che aveva sentito pronunciare in chissà quale film strappalacrime.
"Quando sei indecisa e non sai cosa scegliere lancia una moneta, non per affidarti al caso, ma perchè quando la moneta sarà in aria tu saprai esattamente cosa vorresti che uscisse."
Kate sospirò.
Forse valeva la pena tentare.

L'orologio faceva le cinque e mezza del pomeriggio, Richard Castle era in perfetto orario.
Si sistemò un'ultima volta la camicia e si passò una mano tra i capelli prima di bussare alla porta della detective.
"Ti prego, fa' che non abbia cambiato idea, ti prego." pensò bussando.
Dopo qualche secondo Kate aprì la porta e Castle si ritrovò paralizzato.
Beckett indossava una canottiera piuttosto semplice blu scura e dei pantaloncini corti beige che lasciavano scoperte le lunghe gambe. I capelli mossi erano sciolti e ai piedi aveva dei sandali bassi bianchi.
Lo scrittore deglutì a vuoto cercando di parlare. Non aveva mai visto niente di più bello.
-C-ciao B-Beckett...- mormorò resistendo alla tentazione di prenderla tra le braccia e baciarla. -Sei pronta?
La donna sorrise vedendo lo sguardo dell'uomo su di lei e annuì. -Sì, possiamo andare.- prese in mano le valigie e fece per uscire ma lo scrittore la fermò.
Kate gli rivolse uno sguardo interrogativo. Castle le sorrise dolcemente e le prese le valigie dalle mani. -Sei in vacanza detective, faccio io!- poi le fece segno di andare avanti. -Martha e Alexis ci aspettano giù.
La detective arrossì. -Grazie Castle.
-Always.- rispose con un sorriso.

"Gentili viaggiatori, sono il capitano e vi informo che il volo diretto a Giacarta partirà tra qualche minuto. Il tempo è stabile e..."
-Non riesco ancora a credere che sto per andare a Giacarta!- disse emozionata Kate guardandosi intorno.
Era seduta in prima classe, vicino ad Alexis e dietro allo scrittore e a Martha, dal finestrino vedeva la pista di atterraggio dell'aeroporto di New York.
-Beh detective,- Castle si voltò verso di lei. -in realtà non vedrà molto di Giacarta, probabilmente solo l'aeroporto.
-Già,- concordò la figlia. -quando arriviamo dobbiamo prendere una corriera ed arrivare fino alla costa, poi prendere un traghetto per arrivare a Christmas Island.- la ragazza aprì una cartina geografica e indicò un piccolo punto verde a sud dell'Indonesia. -Sarà un lungo viaggio...
-Aspettate... Christmas Island?- chiese curiosa la detective. -L'isola del Natale? Seriamente?
Rick sorrise, estrasse un libro dalla borsa e lo aprì, poi si schiarì la voce e iniziò a leggere solennemente: "Christmas Island è un territorio non autonomo dell'Australia in cui risiedono circa 600 persone. Il nome lo si deve al capitano inglese William Mynors, che avvistò l'isola nel Natale del 1643 a bordo della nave Royal Mary. L'isola, disabitata, era comunque già conosciuta...
Lo scrittore chiuse il libro e guardò soddisfatto la sua musa. -Contenta adesso?
Lei alzò gli occhi al cielo facendo sorridere Alexis. -Grazie Wikipedia.
-Come faresti senza di me, detective?
-Guarda che faccio ancora in tempo a scendere!- lo minacciò la donna. Martha rise.
-Ok, ok!- Rick tornò a sedersi al suo posto.
Beckett si voltò verso la giovane Castle dai capelli rossi. -Grazie Alexis.
-E di cosa?- chiese stupita la ragazza.
-E' grazie a te e al tuo testo se sono qui... anche se tuo padre ha cercato di prendersene il merito!- disse scuotendo la testa divertita.
-Oh... Non c'è di che Kate!- rispose contenta Alexis. -Papà non cambia proprio mai!
-Ehi, guardate che vi sento!- Castle si voltò. -E poi perchè lei può chiamarti Kate e io no?- chiese con lo sguardo da cucciolo alzandosi in piedi.
-Torna a sederti!- lo ammonirono all'unisono la figlia, Beckett e Martha.
Lo scrittore ubbidì sbuffando. -Tre contro uno, fantastico!
Kate e Alexis lo ignorarono e tornarono a parlare tra loro.
-Al, in cosa consiste esattamente il premio? Devo ancora capirlo...
-Sono quattro biglietti per raggiungere Christmas Island e un soggiorno di tre settimane per quattro persone nel nuovo villaggio turistico che verrà inaugurato uno dei prossimi giorni...
-Wow!
-Da quello che ho letto ci saranno persone provenienti da tutto il mondo e il villaggio mi sembra fantastico!
-Non so proprio come ringraziarti Al...- mai avrebbe immaginato di partire per una vacanza del genere.
-Non devi,- disse la ragazza scrollando le spalle. -non ho fatto nulla di speciale, forse qualcosa da mio padre alla fine l'ho ereditata!
Le due donne scoppiarono a ridere.
-Kate ti piacerebbe leggere il testo che ho scritto?
-Certo Alexis!
La figlia dello scrittore aprì il suo zaino e tirò fuori un quaderno. Lo porse alla detective. -Ecco, devi sapere che ho preso l'ispirazione da te e mio padre per alcune cose quindi potresti trovare alcune scene familiari...- disse timorosa.
Beckett sorrise. -Non c'è problema Alexis, non ti preoccupare, a quanto pare è un vizio di famiglia!- la rassicurò. Poi aprì il quaderno e iniziò a leggere con curiosità.
-E' una storia d'amore!- esclamò sorpresa dopo qualche pagina.
-Sì... perchè?
-No, niente Al, niente...- disse scuotendo la testa divertita. Per qualche motivo si era aspettata un giallo.
Riprese a leggere.
Doveva ammettere che Alexis era stata davvero molto brava, la storia era scorrevole, semplice da leggere ed ad ogni pagina sempre più interessante. Anche i personaggi erano stati ideati bene. Beckett riusciva a scorgere in Liz, la protagonista femminile, una parte della ragazza dai capelli rossi: matura, intelligente, con la testa sulle spalle e tanti sogni. Ma riusciva a intravedere anche un po' di se stessa. Liz aveva un passato doloroso, mai del tutto chiuso, e una terribile paura di fidarsi degli altri, di amare.
E in Matt, il protagonista maschile, era sicura si nascondesse una parte di Castle: un ragazzo allegro, intelligente, sempre pronto a scherzare e disposto a tutto per amore. Ed era certa ci fosse anche un po' di Ashley, sebbene non lo conoscesse molto.
La storia raccontava le vite di Liz e Matt; amici d'infanzia erano stati costretti a dirsi addio da bambini, dopo l'incidente accaduto al fratello della ragazza, ma dopo alcuni anni, per caso, si erano ritrovati a lavorare entrambi come medici in Africa, nello stesso posto.
Gli scherzi del destino.
Beckett si fermò per un momento quando arrivò verso la fine, alla confessione d'amore di Matt per Liz. Conosceva quelle parole, le aveva sentite dire e le aveva ripetute lei stessa.
"...Liz, il nostro non è un lavoro semplice, ogni giorno siamo costretti a lottare tra la vita e la morte. E molto spesso non possiamo scegliere, molto spesso non dipende da noi, molto spesso non ci sono né vincitori né vinti e restano solo le nostre battaglie.
Ma l'unica cosa in cui posso sperare è di trovare qualcuno disposto a prendere posizione al mio fianco, qualcuno che resti a lottare nonostante tutto, qualcuno come te.
Perchè tu non ti arrendi, tu non molli, tu non lasci perdere, mai. Tu sei straordinaria... E io ti amo Liz, e ti voglio al mio fianco."
Kate sospirò piano, ripensando a quelle parole, a quei momenti vissuti.
Alexis li aveva capiti probabilmente molto meglio di lei.
-Wow Alexis,- disse dopo aver finito anche l'ultima pagina. -è davvero strepitoso!
Si voltò ma si accorse che la ragazza si era addormentata. Sorrise dolcemente e rimise il quaderno nello zaino, poi si mise comoda e chiuse gli occhi a sua volta.

-Castle, sei sicuro che possiamo fidarci di questa cosa?- Kate guardava dubbiosa il traghetto malmesso davanti a loro.
Era notte fonda ed erano appena scesi da cinque ore di corriera e ora avrebbero dovuto prendere quello.
-Dai detective, abbi un po' di fiducia!- rispose lo scrittore sorridendo, a lui non sembrava poi così male.
-Castle dobbiamo raggiungere un'isola in mezzo all'oceano con questo catorcio! E io vorrei tornare a casa sana e salva!
-Oh, Kathrine, non dirmi che sei spaventata!- la prese in giro.
La detective sbuffò, prese le sue valigie e salì con decisione sul traghetto, seguita dalle due donne dai capelli rossi. -Assolutamente no Richard! Andiamo!
Il suo partner rise e le seguì. Sistemò i loro bagagli e andò a fare amicizia con il comandante. Chiese quanto tempo avrebbero impiegato per giungere a destinazione, com'era il mare e perchè aveva scelto quel lavoro.
Poi si mise a cercare la sua musa in mezzo ai pochi passeggeri. Dopo qualche minuto la trovò appoggiata al parapetto di poppa, mentre osservava le stelle.
-Tutto ok?- chiese avvicinandosi a lei.
Beckett si voltò di scatto. -Castle! Mi hai spaventata!
-Scusa! Non era mia intenzione!- si mise al suo fianco appoggiandosi con i gomiti alla sbarra. -Stavi ammirando il cielo?- domandò alzando lo sguardo.
Le uniche luci in mezzo all'oscurità erano le tantissime stelle e lo spicchio di luna.
-Sì, non avevo mai visto tante stelle! E' meraviglioso!- rispose entusiasta alzando di nuovo il viso.
Rick si voltò per guardarla. "No Kate, tu sei meravigliosa!" pensò. Gli occhi della donna brillavano in mezzo al buio e il leggero vento le scompigliava i capelli.
L'uomo si sentiva al settimo cielo.
-Smettila di osservarmi Castle, è inquietante!- si lamentò lei senza voltarsi.
-Scusa, ma sei bellissima.- rispose lui sorridendo.
Kate arrossì e ringraziò l'oscurità che la nascondeva. -Grazie...- senza pensarci si sfregò le braccia per scaldarle un po'.
-Hai freddo?- chiese lo scrittore preoccupato notando il movimento.
-Oh, no...- Beckett si maledì per essersi fregata da sola. -cioè sì, insomma... solo un po'...
Castle sorrise vedendola in imbarazzo e passò un bracciò sopra le sue spalle, stringendola a sè e accarezzandole le braccia con le sue mani calde.
La detective, quando si rese conto della vicinanza tra i loro corpi, fu percorsa da un brivido.
-Va meglio così?- chiese Castle premuroso.
Kate annuì senza staccare gli occhi da terra. La sua testa le stava urlando di andarsene, di staccarsi da lui, di interrompere quel contatto ma si sentiva troppo bene in quel momento e, senza rendersene conto, si strinse ancora di più a Rick.
Castle, sorpreso, sorrise. Sarebbe voluto rimanere così in eterno. -Hai letto il racconto di Alexis?
-Sì, è bellissimo. Ma stai attento, potrebbe rubarti il lavoro!
L'uomo sorrise -Non è un problema se ha usato le parole di Montgomery e quello che ti ho detto, vero?- chiese poi preoccupato.
-No Rick, tranquillo. Penso che tua figlia le abbia usate perfettamente, la dichiarazione di Matt è fantastica.
-Sì, anche la risposta di Liz non è male... "Ti amo anch'io Matt, e ti voglio al mio fianco, ogni giorno."
-Sì.- concordò Beckett, anche se, sinceramente, si era aspettata di leggere "always".
-...anche se, sinceramente, io avrei utilizzato delle parole diverse.- disse lo scrittore sollevando le spalle.
Kate sentì il suo battito accelerare e si voltò verso di lui, perdendosi nei suoi occhi azzurri e profondi come l'oceano. Sapeva che i suoi pensieri erano gli stessi dello scrittore.
Ma lei non era pronta. Non ancora.
-Pensi che Ryan ed Esposito ce la faranno da soli?- chiese dopo qualche secondo tornando a guardare il mare.
-Abbi un po' di fiducia Kathrine!- rispose lui ridendo.
La donna annuì, poi sciolse l'abbraccio. -Grazie Rick, adesso è meglio se vado a dormire un po'.
-Certo...- rispose Castle. -Buona notte Kate...- aggiunse poi sottovoce guardandola allontanarsi e sedersi in uno dei sedili.




Angolo dell'autrice:
Ok, ecco il primo vero capitolo!
Chiedo scusa per i "salti" (che probabilmente troverete anche nel prossimo)  ma penso siano necessari  per non far diventare il racconto troppo lungo e noioso.
Castle e Beckett sono partiti! Chissà cosa li aspetta...
Credo che i prossimi capitoli saranno un po' come questo, piuttosto "tranquilli", ma poi le cose si faranno più movimentate :)
Bene, grazie a tutti coloro che hanno recensito o che stanno seguendo la storia, spero vi piaccia!
Ah, dimenticavo, forza Italia!
Un bacio, alla prossima :)
Sofy_m  
  
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