Rule the
World
Kurt si
rigirò nel letto per l’ennesima volta, cercando
una
posizione conciliante per il sonno.
Non riusciva a dormire, troppi pensieri gli affollavano la mente.
Era passato circa un mese e mezzo da quando aveva presentato il piccolo
Kyle a
Blaine, e le cose procedevano a gonfie vele. Suo marito si era
innamorato di
quel bambino esattamente come aveva fatto lui tempo prima.
Così la loro ruotine
quotidiana si era trasformata in un “cerchiamo di passare
più tempo possibile
con Kyle”: cercavano di combinare le pause lavorative per
andare insieme
all’orfanotrofio, lavoravano il doppio per avere
più tempo per uscire, e si
occupavano costantemente dell’adozione.
Era questo che non faceva dormire Kurt, l’adozione. Blaine,
testardo e
avventato com’era, aveva iniziato le pratiche necessarie il
giorno dopo che
aveva conosciuto Kyle, e Hummel aveva paura.
Paura che un giorno Blaine se ne sarebbe pentito, paura di non essere
un bravo
genitore, paura che fosse troppo presto, paura non essere abbastanza ne
per
accudire Kyle, ne per supportare Blaine.
Odiava essere così paranoico, ma era una caratteristica del
suo DNA e non
poteva farci nulla. E il panico continuava a tormentarlo tutti i
giorni,
rovinando qualche volta, i bei momenti passati con suo marito e il
piccolo.
Certo, il terrore non era mai stato forte come quella notte,
perché il giorno
dopo sarebbe stato speciale. Il giorno dopo era il suo compleanno.
Quel giorno era stato considerato sacro dal riccioluto che ora dormiva
accanto
a lui. Tutti gli anni organizzava qualcosa di speciale, solo loro due,
senza
lavoro, parenti o amici.
Diceva sempre che era una “giornata
importantissima”, e che dovevano celebrarla
al meglio, solo loro due.
Non aveva mai, e
dico MAI, permesso a qualcun altro di partecipare a
quella festa con loro.
Per cui quando
Blaine gli aveva proposto di passare l’intera
giornata con Kyle, Kurt si era soffocato con l’acqua dalla
sorpresa.
E li la paura lo aveva investito più velocemente di una moto
a una corsa di
MotoGP.
Se Blaine stesse facendo tutto questo solo per far felice lui? E se in
realtà
cercasse di farsi piacere Kyle, solo per vedere suo marito felice?
Più di una volta Kurt lo aveva rimproverato
perché lo viziava fin troppo, ma
non era mai arrivato a certi livelli.
Il terrore che quella fosse la verità lo stava uccidendo, e
gli impediva di
prendere anche dieci minuti di sonno.
Adottare un bambino era una cosa seria, e non potevano farlo solo per
soddisfare uno dei desideri di Kurt.
Per colpa di
queste sue insicurezze, avrebbe di sicuro passato il
compleanno con delle occhiaie.
Ma fu proprio questo pensiero, che lo fece addormentare: Kurt Hummel
non
avrebbe mai passato il compleanno con delle borse scure sotto gli occhi.
La mattina dopo
si recarono all’orfanotrofio a prendere Kyle, come
da programma. Dove sarebbero andati dopo era un mistero sia per Hummel
che per
il piccolo, visto che Blaine non si era lasciato sfuggire nulla nemmeno
per
sbaglio.
Per cui, Kurt fu piacevolmente sorpreso di trovarsi davanti a Central
Park, e
di vedere suo marito che tirava fuori l’occorrente per un pic
nic dal
bagagliaio del taxi.
Forse qualcuno avrebbe trovato il tutto troppo banale, ma Kurt non
poteva
chiedere di meglio: da quando erano a New York erano stati pochissime
volte al
parco, per via dei vari impegni. Fare una pic nic li era una di quelle
cose che
si ripromettevano sempre di fare, ma che alla fine non facevano mai.
Con gran
dispiacere di Kurt ovviamente, che aveva inserito quella cosa nella
lista delle
“cose da fare a New York”.
-che bello, il
parco!- esclamò il piccolo Kyle tutto felice.
Aspettò
che Blaine pagasse il tassista, poi afferrò entrambi per
mano e li trascinò
dentro il parco, sotto i loro sguardi divertiti.
Dopo aver girato per una buona mezz’ora, visto che il
festeggiato non riusciva
a decidersi su dove potevano sistemarsi, Blaine poggiò la
roba sotto un grande
albero e stese la coperta che aveva comprato per l’occasione.
-posso andare a giocare?- disse il piccolo Kyle, indicando la riva di
un
piccolo stagno.
-certo piccolo, ma non allontanarti e stai attento- gli rispose Kurt
sorridendogli. Il bambino annuì e lanciò
un’occhiata sorridente a Blaine, che
gli strizzò un occhio.
In realtà aveva chiesto a Kyle di lasciarli un po’
soli durante la giornata.
Kurt si sedette sulla coperta, e Blaine
s’inginocchiò dietro di lui,
abbracciandolo.
-ti è piaciuta la sorpresa?- gli chiese con tono dolce. Kurt
prese la mano di
Blaine e la baciò.
-tantissimo. Ti amo- gli rispose.
E passarono la
giornata così, tra parole dolci, coccole, giochi, e risate.
Kurt era felice come non mai, ma quel tarlo della preoccupazione,
sebbene non
fosse uscito fuori, restava sempre annodato nella sua mente.
-I regaliii!- esclamò Kyle il pomeriggio.
-che regali? Non era questo il regalo?- chiese Kurt, guardando Blaine
stupito.
-no, questo era parte del regalo. Credevi di cavartela solo con una
giornata al
parco?- chiese Blaine, divertito.
-ma non ce n’era bisogno! A me il parco basta eccome!-
ribattè Kurt.
-prima il mio, prima il mio!- disse Kyle, saltellando.
Si avvicinò alla cesta del pic nic, e tirò fuori
un pacco di forma
rettangolare, impacchettato in malo modo.
-la carta l’ho messa io!- esclamò il piccolo,
orgoglioso.
-è bellissima!- disse Kurt, cercando di essere il
più convincente possibile. La
carta non copriva completamente il regalo, ma Kurt non
riuscì a indovinare cosa
fosse finchè non l’ebbe aperto.
-un album?!- esclamò sorpreso. Era blu, molto simile al
colore dei suoi occhi,
semplice ma bellissimo.
-si! Ci mettiamo tutte le foto di noi tre insieme!- esclamò
il piccolo,
entusiasta all’idea.
-il che potrebbe portarti a chiederti “come le faremo le
foto?”, per cui entra
in gioco il mio regalo- disse Blaine, mettendogli un pacco colorato in
grembo.
-non mi avrai mica…- sussurrò scartando
impaziente il regalo.
Una macchina fotografica. Una bellissima, meravigliosa e professionale
macchina
fotografica.
Senza pensarci un attimo saltò addosso e lo
abbracciò, ripetendo un milione di
volte “grazie” e “ti amo”.
La serata proseguì allegramente, con Kurt e Blaine che si
alternavano per
scattare foto.
Purtroppo verso le sette dovettero riportare Kyle
all’orfanotrofio, e infine
andarono a casa.
-passato una
bella giornata?- gli chiese Blaine, porgendogli la sua
tazza di the. Era seduto sul davanzale della finestra, e ammirava il
panorama
di New York illuminata durante la notte.
-bellissima- disse Kurt sospirando.
-che succede amore?- gli chiese Blaine, guardandolo con
serietà. Aveva capito
che Kurt aveva qualche preoccupazione per la testa, nonostante tutti i
tentativi di quest’ultimo di nasconderlo, ma aveva deciso di
aspettare il
momento più opportuno per affrontare l’argomento.
Certo non si aspettava una risposta chiara e diretta.
-ho paura- disse, guardandolo intensamente negli occhi. Attese che
Blaine
dicesse qualcosa e, visto che non fiatò, riprese a parlare.
-ho paura di quello che succederà. Ho paura di non farcela,
di non essere un
buon genitore. Ho paura che tu faccia tutto questo solo per rendermi
felice, e
non perché lo vuoi quanto me. Ho paura di come potrebbe
essere dura la vita di
Kyle, con due genitori gay. Ho paura di tutto Blaine, e mi sento anche
piuttosto stupido, perché so che sono delle sciocche paure,
ma non posso fare a
meno di provarle- concluse, abbassando lo sguardo.
Blaine gli prese la mano e la strinse tra le sue- non sono sciocche
paure,
Kurt. È normale essere terrorizzati, e credimi quando ti
dico che provo le
stesse cose. Ma devi sempre ricordarti una cosa Kurt: io sono qui con
te. Siamo
insieme in questa cosa, e sono sicurissimo che insieme ce la faremo.
Abbiamo affrontato
molte difficoltà nella vita, tesoro, e ce la siamo sempre
cavata. Finchè noi
siamo insieme, possiamo anche governare
il mondo- concluse.
Kurt gli sorrise, rincuorato. Blaine sapeva sempre cosa dire, e quando
dirla. Sapeva
come farlo sentire meglio, come consolarlo e aiutarlo.
-e questo ci porta alla parte finale della sorpresa. Non sapevo che
cosa ti
passasse per la testa, ma credo di non aver fatto la scelta
più azzeccata in
vita mia come adesso.- proseguì Blaine tirando fuori la sua
chitarra da dietro
il mobile.
Kurt spalancò la bocca sorpreso, non credeva che ci sarebbe
stato ancora dell’altro.
E quando Blaine
iniziò a strimpellare le prime note, Kurt riconobbe
subito la canzone e penso che si, non poteva fare una scelta
più azzeccata.
You light the skies, up above me
A star, so bright, you blind me,
Don't close your eyes Don't fade away,
Don't fade away don't fade away, Ohhhhhhhhh! Oh
Yeah you and me we can ride on a star
If you stay with me
boy
We can rule the world!
Yeah you and me we can light up the sky
If you stay by my side
We can rule the world!
Blaine
canto per lui, dedicandogli ogni singola
parola, ogni nota, ogni emozione che poteva offrirgli.
E dentro di se pensava sempre che non sarebbe mai stato abbastanza. Che
il suo
Kurt meritava tutto il bene del mondo. Pensava che sarebbe stato un
padre
meraviglioso, che era abbastanza forte per affrontare qualunque cosa,
che Kyle
non avrebbe potuto trovare un papà migliore.
Quando Blaine terminò la canzone, Kurt si fece sfuggire una
lacrima di commozione.
Poggiò a terra la sua tazza, e abbracciò suo
marito.
-ti amo tantissimo. Sei la cosa migliore che potesse mai capitarmi-
sussurrò
contro il suo petto.
-te lo prometto Kurt. Qualunque cosa succederà, io ci
sarò sempre per te. Non ti
abbandonerò mai, e vedrai che ci riusciremo-
ANGOLO PAZZA
eccomi ritornata alla Daddy!Klaine!!!!
Da oneshot per un concorso, a long raccolta/storia.
Sinceramente, la storia non ha una linea precisa, più che
altro sono dei
piccoli momenti della vita di Kurt e Blaine da sposati. E ho deciso che
per
ogni capitolo ci sarà un disegno di muchacha10,
che ispirano tutta la storia.
Spero che il compleanno di Kurt vi sia piaciuto, e spero di aggiornare
presto
il prossimo capitolo.
Se tra di voi c’è qualcuno che segue la mia CrissColfer,
ne approfitto per
avvisare che visto che mia madre mi sta facendo lavorare, ho pochissimo
tempo
per scrivere il nuovo capitolo :(
Conoscete la canzone che ho messo? nel link li sopra c'è il
video con la traduzione, e ho pensato che per loro non esistesse
davvero canzone più azzeccata di questa.
Volevo chiedervi: la lunghezza dei capitoli vi va bene? sono poco
più di quattro pagine di Word, ma se per voi sono troppo
piccole, le posso allungare senza problemi :)
ODDIO sono nervosissima, ho proprio paura che questo capitolo non vi
piaccia
ç_ç
vi prego ditemi che ne pensate, ho proprio bisogno di un po’
d’autostima!
Comunque un enorme grazie a Betty97
sakuraelisa
e Ele05
per
essersi prese la briga di recensire lo scorso
capitolo *---*
Un milione di grazie anche alle 6 persone che hanno messo la storia tra
le
seguite, e le due che l’hanno messa tra i preferiti/ricordati.
Vado che muoio di sonno.
Mikaela