§ Cap. XXI – Ready, Set, Go §
La battaglia
finale stava per iniziare. Ormai si era alla resa dei conti.
Voldemort e tutti i Mangiamorte al suo seguito avevano già oltrepassato i
cancelli di Hogwarts e marciavano verso il portone d'ingresso, anche se sicuramente avrebbero
preferito combattere nel parco, all'aperto, dove erano a pari con il nemico.
All'interno del
castello la battaglia sarebbe stata più faticosa, e loro sarebbero stati più
esposti agli attacchi degli occupanti, ma non si sarebbero comunque tirati
indietro.
In un modo o
nell'altro il loro Signore li avrebbe portati ad una grandiosa vittoria.
Nella Sala
d'Ingresso tutti erano pronti per la battaglia finale. Tutto l'Ordine della
Fenice al gran completo e tutti gli Auror erano lì a combattere, al seguito di
Harry Potter, la loro unica speranza di vedere finalmente Voldemort sconfitto e
l'ordine naturale delle cose ristabilito, insieme ad una pace duratura e
meritata.
Tre figure stavano davanti a tutti, pronte a correre fuori all'attacco
all'apertura del portone.
Ready,
set, go!
Harry, Draco, Hermione.
Loro erano lì
davanti al portone, alla testa di tutti, pronti per la battaglia finale. I loro
cuori con i battiti impazziti e l'adrenalina a mille.
It’s time to run
Era arrivato il
momento. Quando i pesanti battenti del portone secolare si fossero aperti, loro
sarebbero corsi incontro al loro destino. Che sarebbe stato di vincitori o di
vinti.
Nessun compromesso per loro. O la libertà o la morte. ‘Le vie di mezzo non sono accettabili’.
Questo diceva il
loro cuore.
The sky
is changing, we are one
Il cielo si
preparava al grande scontro. Tutto si stava oscurando. Delle dense nubi rosso
cupo stavano coprendo il sole, come se si preparassero a far piovere sangue.
Ma il sangue che di lì a poco avrebbe inzuppato il parco di Hogwarts non
sarebbe piovuto dal cielo, sarebbe stato quel sangue che ora pompava furioso
nei corpi di coloro che si preparavano alla battaglia. Che in alcuni casi
sarebbe stato versato da familiari, come era per Draco. Ma non c'era posto per
i sentimenti. In gioco c'era l'equilibrio del mondo magico. In quello scontro
sarebbe stato deciso il futuro di tutta la comunità magica e tutto il potere
derivante. Questi i pensieri dei Mangiamorte. Un figlio, un genitore, erano
sacrificabili in confronto alla vittoria dell'Oscuro Signore.
Harry, Draco ed
Hermione sapevano bene per che cosa combattevano. Non per il loro padrone, non
per il potere, non per la gloria. Combattevano per loro stessi e per il loro
futuro.
Uniti avrebbero vinto. Ed uniti lo erano veramente in quel momento. Erano una
sola entità. Sarebbero scesi in battaglia per combattere con e per gli altri,
non per vincere in nome di qualcun altro.
Together we can make it
La loro forza
era l'unione di intenti. La volontà di combattere per il loro futuro e non per
la vittoria di un padrone che alla fine, se soddisfatto, li avrebbe
adeguatamente ricompensati.
Loro tre e tutte
le persone che dietro di loro aspettavano solo il loro segnale per seguirli in
quella che sarebbe potuta essere la loro ultima corsa verso il futuro e la
libertà.
Ma solo uniti
nella volontà di affermare il loro cuore sul vuoto degli avversari avrebbero
potuto vincere.
Si perchè se da
parte loro avevano i sentimenti a renderli grandi, davanti presto si
sarebbero trovati degli esseri vuoti, dalle anime scure e lacerate, dilaniate.
Degli involucri
al servizio di Voldemort, che per lui avrebbero combattuto, per lui avrebbero
perso la vita. Ma erano degli individui.
Harry e tutti quelli che credevano in lui erano un esercito. Erano un unico
cuore. Erano un unico corpo. Erano un'unica emozione ed un unico sentimento.
Erano un unico scopo. Ed erano un unico sogno. Un mondo libero ed in pace.
While the
world is crashin’ down
I Mangiamorte avevano
infine attaccato il castello. Avevano fatto saltare il portone.
Schegge di legno
volavano impazzite dappertutto, ferendo qualcuno, anche se solo
superficialmente.
I tre ragazzi erano
incolumi, perchè Draco aveva eretto intorno a loro una solida barriera con il
Protego. Ormai il momento era arrivato, non si poteva più rimandare.
Don’t you turn around
Harry gridava
forte di non aver paura perché quella era solo una mossa dei Mangiamorte per
indurli a uscire. Ma loro erano tutti pronti per la battaglia.
Erano tutti
pronti per correre incontro al loro destino.
Harry gridò di concentrarsi su un unico obiettivo, su un unico avversario, senza
pensare ad altro. Fissarsi sul "qui e ora" e fare come se non
esistesse altro.
Nel castello
ormai erano tutti in assetto da battaglia, con la bacchetta in una mano e la
spada nell'altra.
Attraverso lo squarcio nel portone Draco vide suo padre dare ordini e tutta la
rabbia che aveva annegato in un angolo del suo cuore per la vita che l'uomo gli
aveva rubato, riemerse prepotente.
La furia montò in lui che sentì di non riuscire più a contenerla. E conosceva
un solo modo per sfogarla. Attorno a sé eresse una potentissima barriera,
proprio con la magia che suo padre gli aveva insegnato.
Subito una sfera
scura opalescente lo avvolse. Solo lui poteva oltrepassarla, nessuno da fuori
la poteva penetrare, a meno di non usare incantesimi potentissimi che lo avrebbero
lasciato stremato. Chi sarebbe stato così stupido? Qualcuno che si sentiva infinitamente
superiore senza esserlo davvero. Su questo contava Draco.
Con un gesto
secco portò le mani sull'impugnatura delle spade che portava fissate incrociate
sulla schiena e le sguainò contemporaneamente. Per lui niente magia, almeno in
quel momento. La sua sete di sangue e di vendetta chiedeva di essere placata,
così come le lame che stringeva saldamente tra le mani chiedevano di dissetarsi del sangue dei nemici.
Un cenno di
intesa di Harry, a cui subito Hermione e Draco annuirono convinti.
La battaglia inizia
Una folla si riversò
velocemente fuori del castello di Hogwarts, nel parco incontro al proprio
destino. Harry, seguito
da tutti gli altri, correva verso i Mangiamorte, sotto quel cielo tinto di
sangue, e tutti sentivano l'emozione del momento. Si sentivano come se avessero
sempre dormito solo per vivere quel momento. Sapevano cosa
stava per succedere, ma questo invece di spaventarli incendiava il sangue nelle
loro vene, li spingeva a correre più velocemente, a mettere più forza nei loro
incantesimi e nei fendenti che avevano già iniziato a tirare contro i loro
nemici. Il parco, luogo
notoriamente pacifico e silenzioso, si trasformò in un batter d’occhio in un
campo di battaglia nel quale riecheggiavano urla, stridii, clangori,
maledizioni. Non era più un tempio di pace, per alcuni sarebbe diventato tempio
di morte. Il mondo prima
di Voldemort era libero. Forse non era perfetto, forse non era felice, ma era
libero. Ora per la seconda
volta Voldemort rivendicava quel mondo per sé. Voleva sottometterlo al suo
volere. E questo non era accettabile.
E
per quanto fosse giovane comprendeva bene quello che andava fatto. Non si poteva
più fare finta di niente. Così come non si poteva vivere sotto l'illusione di
Voldemort. Perchè quella
sotto di lui non sarebbe stata vita. Sarebbe stata solo un'illusione che la
ricordava molto vagamente.
Ormai era ora di correre incontro al proprio destino e combattere, sotto quel
cielo rosso sangue. Combattere tutti
insieme per un unico scopo, qualunque cosa fosse successa intorno, credendoci
sempre fino in fondo, comunque fosse andata.
We are looking
back again
Guardando indietro, il passato non aveva risparmiato a nessuno di loro dolori e
sofferenze, specialmente a Draco ed Harry. Ma nonostante tutto non si erano mai
sentiti così pronti come in quel momento. Come se non
avessero fatto altro per tutta la vita che aspettare quel preciso momento. Pronti per
combattere. Pronti per conquistare ciò che gli spettava di diritto. Pronti ad
affermare i propri sogni. Pronti eventualmente a morire per questo.
Lentamente respirarono, traendo energia dall'aria circostante, che si era
caricata degli intenti di tutti coloro che si trovavano in quel campo di
battaglia per fronteggiarsi e vincere il nemico.
Era giunto il momento di combattere, la fine della guerra era arrivata. Quello
che bisognava decidere era il vincitore. Come un'onda prorompente
che rischia di spazzare via gli avversari, ancora prima di toccarli. Voldemort doveva
essere fermato, allora e per sempre. Questo diceva il loro cuore. E loro lo avrebbero
ascoltato fino in fondo.
I promise you right
now Harry lo avrebbe ascoltato fino in
fondo. Avrebbe combattuto con tutte le sue forze. Lo aveva promesso agli altri
come a sé stesso. Non avrebbe abbandonato i suoi compagni, ma avrebbe lottato con
tutte le sue forze per la vittoria, per il futuro e per tutti loro. Ma ora il
momento era arrivato.
We were runnin’ through the town
our senses had been drowned
no place we hadn’t been before
We learnt to live and then
our freedom came to an end
we have to break down this wall
Piuttosto la morte che mettere la propria vita nelle mani di quell'essere, che
ormai di umano non aveva proprio più nulla.
Harry sentiva di dover spezzare definitivamente l'esistenza di Voldemort. Doveva
abbattere la sua ideologia anche a costo della vita.
Too young to live a lie
look into my eyes
E tutto questo chi lo affiancava lo leggeva chiaramente nelle sue iridi
smeraldine. Gli stessi occhi di Lily, che tanti anni addietro aveva perso la
vita per donare una speranza a suo figlio e, senza saperlo, a tutta la comunità
magica. Gli occhi in cui si rispecchiava lo sguardo di chi era morto perchè si era
messo sulla strada del Signore Oscuro.
Ready, set, go!
it’s time to run
the sky is changing, we are one
together we can make it
while the world is crashin’ down
don’t you turn around
on loneliness and pain
never been so wide awake
Breath slowly in and out
somewhere behind the clouds
I can see the mornin' break
Ma tutti sapevano che comunque fosse andata a finire, dietro quelle nubi scure,
sarebbe spuntato di nuovo il sole. Sicuramente non sarebbero stati tutti lì a
vederlo, ma il sole sarebbe sorto di nuovo, indipendentemente da loro.
Leave it all behind you now
the final wall is breaking down
we are what it’s all about
nothin can stop us now
Ma ora che Harry e gli altri erano scesi in battaglia più nulla li poteva
fermare, la forza del loro cuore e dei loro sogni era veramente troppo forte.
I’ll never let you down
Ready, set, go
Pronti, preparatevi, si va.