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Autore: Kia Lao    26/06/2012    0 recensioni
La Stazione era gremita di cadaveri, lei era scomparsa e quell' ombra si ostinava a comparire nei miei incubi. Perchè? Non era solo una bufala quell' Apocalisse mediatico?
Genere: Angst, Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heartless, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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A Rejected Keyblade [Ao Oni World]

Capitolo 2 : The blue monster

Ricapitoliamo, ok? Cosa abbiamo in nostro possesso?
Una chiave, un cacciavite a stella, un mostro alle calcagna, un tizio traumatizzato, una mappa del primo piano... Altro?
chiese Kia a Hiroshi, cercando di fare mente locale. Anche una scheggia di un piatto. L' ho raccolta prima di incontrarti insieme ad un pennarello rosso... e del sapone. Concluse il riassunto. Sapone? Ribattè dubbioso il ragazzo dai capelli scuri. L' altro ragazzo dai capelli platino lo guardò come per dire di lasciare stare e di andare avanti. Kia lo accontentò, proponendo di tracciare nel retro della mappa, anche la struttura del pian terreno con pennarello rosso.
Guarda qui! gli disse il tizio puntando sulla mappa con il dito su un rettangolo della mappa in blu. Altre scale. Mormorammo all' unisono.
Si precipitarono verso il secondo piano, trovando solamente uno stretto corridoio e due porte. Una non si apriva, mentre l' altra...
La serratura combaciava con la chiave appena trovata. Questa porta si aprì facilmente, senza alcun strano cigolio, come se fosse stata oliata da poco. Anche quella stanza era strutturata come le altre, senza alcun particolare degno di interesse, eccezion fatta per una porta dall' altra parte. Kia entrò per primo nella stanza e si diresse fin da subito verso la porta. Questa, fortunatamente non era bloccata, ma non aveva nemmeno una serratura. Anche Hiroshi si avvicinò e fù anche lui sorpreso e deluso dal fatto che dietro alla porta... c'era solo un muro! Un cocente fallimento, un po' patetico in verità. Sarebbe quasi stato comico se non fosse stato per la situazione. Sentirono un' altra porta aprirsi e si voltarono entrambi verso la porta d' entrata aperta, da cui sbucava un ragazzo dai capelli rossicci e corti. Hiroshi! Stai bene! Disse, richiudendo la porta. Il tipo sembrava, però, distratto da qualcosa. Infatti, dopo essersi accertato che l' amico stesso bene, gli chiese se avevamo anche noi visto il mostro. Hiroshi annuì con fare titubante e mi presentò a lui brevemente. Tutte le uscite sono bloccate. Siamo intrappolati qui dentro! Così come lo è quel mostro. Anche le finestre... aggiunse poco dopo il rosso, un po' sconvolto dai suoi incontri ravvicinati del quarto tipo. Propose di dividersi e decise di andare ad esplorare il pian terreno senza aspettare una nostra risposta.
Ma quello l'ha mai visto un film dell' orrore? chiese a Hiroshi, anche lui interdetto dal comportamento affrettato dell' amico.

Finirono di esaminare la stanza e uscirono, ritornando nel corridoio stretto. Kia notò che ora l' altra porta era aperta e la spalancò senza troppi complimenti, avanzando furtivamente. Gli occhi di Hiroshi brillarono di nuova luce appena videro il letto. Senti, sono un po' stanco per tutto quel correre, meglio fare una pausa prima di continuare. E si gettò sul letto. Questo collassò e precipitò in una voragine preesistente del terreno al piano di sotto. I bordi della botola ora erano irregolare e pezzi di legno erano caduti sopra al letto dove c'era Hiroshi. Il tutto con un rumore assordante di legno spezzato. “Chi non lo poteva sentire nell' edificio?” si chiese allarmato il ragazzo bruno. Qualcosa di rotto? urlò dal buco. Lui rispose di no, ma che era atterrato in una stanza strana tutta bianca con un pianoforte anch' esso bianco. Aspettami, arrivo subito! Intimò al conoscente prima di precipitarsi di sotto.

ç(-_-) Symphonic Poem GeHeNa Third Movement Hobgoblin→MASHOU

Si dovette fermare alla fine delle scale, nascondendosi dietro al muro, poiché il mostro stava vagando su quel piano. La tensione lo fece cominciare a sudare leggermente, soprattutto visto il fatto di essere disarmato e indifeso contro quel mastodontico gigante. Passarono i minuti e il mostro vagava fra la scala e le due porte, quasi indeciso sulla sua destinazione. Si sentì un rumore dal pian terreno e questo lo attirò giù dalle scale, lasciandogli il via libera. Allora Hiroshi uscì dalla stanza con in mano una nuova chiave. C'era un enigma nella stanza. La chiave era dentro una cassaforte. Kia annuì alla notizia e riferì cosa si era “perso”. Su questo piano manca solo una stanza. Se la chiave non funziona su quella dovremmo andare di sotto e... prepararci al peggio. A nessuno dei due piaceva l' idea di rischiare la pelle, e Kia era certo che Hiroshi non sarebbe stato di nessun aiuto in una battaglia contro il mostro.
I loro passi facevano uno strano eco che li metteva a disagio, forse lo producevano anche prima, ma non ci avevano badato. La porta era quella sul primo piano ed era identica alle altre, eccetto per un dettaglio : c'era una ragazza dentro. Mika! Proruppè il tizio dai capelli di platino. Lui, però gli chiese dove fossero gli altri, ma lei disse che si erano separati. Vieni con noi. Le proposi. Ma la sua reazione fu molto infantile e inaspettata. Stai scherzando?! Non andrò in giro per questa villa con quel mostro la fuori! Hiroshi la volle assecondare, ma il bruno dette evidentemente segno di quanto stupido fosse quel ragionamento. Poi la ragazza cedette al duo un accendino carico dicendo che lo aveva trovato sopra lo scaffale dell' armadio di quella stanza. Effettivamente una sedia era spostata vicino ad un armadio, ma l' attenzione era focalizzata più verso la ragazza appena trovata che agli arredi.

ç(-_-) Miracle Brain

Il secondo piano era pulito, così come lo era il primo. Rimaneva il pian terreno, che Takeru aveva detto di voler controllare. Kia, sinceramente, non si aspettava di trovarlo in buone condizioni visto che il mostro era su quello stesso piano. Ma quel pensiero stesso agitava entrambi i ragazzi che stavano scendendo le scale. Provò a distogliere l' attenzione e pensare sugli eventi accaduti, troppo simile ad una caccia al tesoro per essere casuali. Secondo lui, c'era di più sotto.
Controllarono la porta davanti a quella d' ingresso visto che nessuno dei due aveva provato a controllarla. Era aperta, con sollievo dei due, e si apriva anche con facilità!
L' arredo della stanza successiva era, però, in stile giapponese, con tanto di porte scorrevoli. La stanza era molto più grande delle altre aveva un corridoio che dava su una porta, probabilmente chiusa visto il susseguirsi degli eventi. Sento puzza di bruciato. Disse Kia, aspettandosi una risposta scema del genere ”Non credo ci sia un incendio” oppure ”Avranno lasciato il pollo nel forno.”. Ma Hiroshi lo sorprese dicendo di concordare con lui. Si fermarono in mezzo allo stanzone in stile giapponese, ricoperto pure da un tatami verdognolo, ascoltando ogni minimo rumore.
All' improvviso si udì il rumore di una porta scorrere. Prontamente si voltarono in quella direzione e videro il mostro uscire da uno stanzone buio come la pece... in cui si distingueva uno scintillio. D'istinto il bruno riconobbe quello che una volta aveva usato come arma : il “suo” bastone. Conosceva bene quanto il tatami fosse anti-scivolo, per cui non si preoccupò dell' aderenza quando scattò verso il mostro, sorprendendolo dall' inattesa controffensiva.

ç(-_-) Tsuigeki – Highschool of the Death

Hiroshi non sapeva cosa l' altro aveva in mente, ma, fidandosi, cercò di distrarre la cosa gettandogli addosso il cacciavite a stella raccolto precedentemente, colpendolo alla grossa testa. Questo diede il tempo al ragazzo di recuperare la pseudo-arma. Ci aveva visto bene, era lo stesso bastone che aveva utilizzato allora. Perchè proprio ora? Perchè proprio QUI? Si chiese il ragazzo. Ma lasciò per dopo gli interrogativi, cercando di prendere alla sprovvista il mostro con un colpo al capoccione. Riuscì nel suo intento, ma lui non diede particolari segni da “ferito”. Probabilmente non gli aveva fatto nulla. L' enorme massa violacea si voltò menando le mani, cercando di colpirlo, ma si abbassò in tempo, utilizzando una spallata per destabilizzarlo. Questo lo prese davvero alla sprovvista e lo fece inciampare all' indietro. Hiroshi, nel frattempo si era riparato nel corridoio, cercando qualcosa da fare per poter anche solo minimamente aiutarlo. Kia cercò di raggiungerlo, ma la Cosa lo prese e lo lanciò verso l' altro compare. Entrambi cercarono di rialzarsi il prima possibile, ma il mostro fu più svelto, cercando di tirare sberloni ad entrambi. Hiroshi rimaneva dietro alle spalle di Kia e lui cercava di “bacchettare” le manoni del coso per tenerlo calmo. Purtroppo lui di mani ne aveva due e, mentre una la riuscì a parare, l' altra colpì entrambi, facendogli sfondare la parete e una tavola di legno. La stanza, dentro, era buia. Presto, accendi le luci! Gridò a Hiroshi, visto che era l' unica cosa che avrebbe potuto fare mentre lui teneva occupato il demone violaceo. Kia tenne occupato il più possibile l' essere all' ingresso dello strappo nella parete, ma non ce la faceva più : era troppo imponente.
Hiroshi trovò una candela e l' accese, riuscendo ad illuminare, nel complesso, la stanza, che era più piccola rispetto alle altre. La luce inondava anche il legno scuro di una porta in quell' angusto luogo. L' aprì, convinto che peggio di così non potesse andare. Kia! Corri nella stanza! Lo chiamò, convinto che si sarebbero messi al sicuro in quel modo.

ç(-_-) Kimi to Taiyou ga Shinda Hi

La stanza dalle mura di grigio scialbo ospitava un' inferriata simile alle sbarre di una prigione, molto solide per giunta dall' aspetto. Hiroshi lo trascinò dentro con foga, richiudendo la porta di ferro a chiave. Anche l' essere riuscì a penetrare nella stanza, nonostante il testone lo intralciasse. Lo sguardo dei tre si incrociò più volte disegnando stanchezza e paura nei due umani e delle emozioni indecifrabili nei mugugni della massa violacea. Di colpo prese le sbarre di ferro e provò a tirarle verso di se, come se provasse a staccarle, ma invano. Nemmeno quell' enormità di muscoli riusciva a smuoverlo di un millimetro. I due tirarono un sospiro di sollievo e Kia si accasciò sul pavimento, cercando di riprendere fiato e cercando di far rallentare i battiti del cuore.
La cosa, scoraggiata, se ne andò. Fu solo allora che notammo qualcosa per terra che luccicava : una chiave. Hiroshi la guardava con un fare quasi sconvolto e gli stavano venendo i sudori freddi : E' la chiave dell' Ingresso.
Terzo capitolo, yuppi!
Questo è stato veloce, vero? Avevo proprio voglia di scrivere!
Penultimo capitolo di questo mondo! So che nei videogiochi tutto è molto più lungo, però non vorrei rimanere troppo qui per non stagnare troppo la narrazione e preferirei andare avanti con la storia, ecco... Quindi nel prossimo capitolo taglierò molto corto e quindi sarà abbastanza breve.

  
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