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Autore: Mallow92    26/06/2012    1 recensioni
>>Seguito di Whispers "“Sicura di aver fatto tutto come si deve?” Domandò subito dopo, improvvisamente allarmato.
Lei lo guardò con sufficienza con quei suoi occhi color ghiaccio.
“Ma per chi mi hai preso?”
La ragazza tirò fuori una fialetta e la scosse davanti al naso dell’altro per fargli notare il fatto che fosse vuota.
“D’accordo...”
Lui prese l’oggetto e lo mise al sicuro in tasca.
“Dovremmo sbarazzarci di questo al più presto, prima che si accorgano di cosa sia successo.”
La fanciulla annuì, dopo di che il ragazzo la baciò a fior di labbra e lei, non contenta, volle approfondire..
“Ora sarà tutto perfetto...” Le sussurrò.
Lei annuì raggiante."
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Silence'
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Cap.5

Date

 
I forgot that I might see
So many beautiful things
I forgot that I might need
To find out what life could bring

Take this happy ending away
It's all the same
God won't waste this simplicity
On possibility
Get me up, wake me up, dreams are filling
This trace of blame
Frozen still I thought I could stop
Now who's gonna wait?
 
Now what do I do?
Can I change my mind?
Did I think things through?
It was once my life
It was my life at one time

Andain – Beautiful Things

 
Il campanello suonò ed io ebbi un tuffo al cuore.
Sperai solo che tutto sarebbe andato per il meglio e soprattutto che Gabriel avesse ascoltato i miei suggerimenti e le dritte che gli avevo dato. Sapevo che sarebbe stata tutta una farsa, ma doveva essere una farsa convincente o il piano che stavamo progettando oramai da una settimana sarebbe andato in fumo. E ovviamente io avevo bene in mente a chi attribuire la colpa.
Stiracchiai velocemente le labbra cercando di far assomigliare qual gesto a un sorriso, ma non ne ero convinta nemmeno io, figuriamoci se l’avrei potuta dare a bere a mia madre. Ripensai al nostro piano e per l’ennesima volta mi sembrò la cosa più stupida del mondo, ma effettivamente, come aveva detto Jess, non c’era un’idea migliore. Il che era tutto dire.
 
“Io non posso ancora credere di come pensi che io possa fingere di stare insieme a questo energumeno!”
L’occhiataccia di Gabriel non mi toccò per niente e lo ignorai altezzosamente.
“Su Roxy in quinta elementare eri stata molto brava ad interpretare il tuo personaggio durante la recita!” Ribattè Jess.
“Avevo nove anni!! E facevo la “Bella Addormentata nel Bosco”, hai presente?? Quella che il novantanove per cento del tempo dorme!!”
“Beh dai dormivi bene!” Gabriel sogghignò.
Sarebbero stata una bella coppia questi due!
“Perché non state insieme voi due e io prendo Michael? Almeno non rischierebbe di essere strozzato ogni cinque minuti!” Affermai ragionevolmente, prima di accorgermi dell’enorme gaffe che avevo fatto: aver tentato di soffiare il ragazzo che piace alla tua migliore amica due giorni prima e poi dire di voler rifare lo stesso non era proprio il massimo della dimostrazione di pentimento.
Calò un brutto silenzio.
“Ok ok stavo scherzando, me lo prendo io sto qui, dissi indicando Gabriel”
Nella mia vita precedente dovevo essere stata un serial killer, come minimo, e ora stavo pagando tutte le mie colpe.
“Ok allora dobbiamo accordarci sulla versione dei fatti” Cominciò Gabriel, come se stessimo per testimoniare il falso ad un processo di omicidio, “E su come ci siamo incontrati e tutte quelle cose noiose che fate voi umani prima di andare a letto insieme, che poi è l’unica cosa che volete.. Quindi non capisco perché tutti questi inutili preliminari!”
Inspirai profondamente e lo fissai negli occhi.
“Qui nessuno andrà a letto con nessuno!!!”
“Uei se tu vuoi fare la zitellona acida pensa per te!” Si intromise Jess.
“E a Michael che diciamo?” Chiesi.
“Lui non deve sapere niente.. Già lei non dovrebbe essere qui!” per enfatizzare meglio le sue parole Gabriel indicò Jess, che subito piantò un urlo. “Esatto! Porca miseria, non dovrei proprio essere qui! È tardissimo e io devo uscire col mio prossimo ragazzo, quindi se volete scusarmi..”
Afferrai Jess per il braccio stritolandoglielo e la guardai peggio che potevo.
“Tu non te ne andrai e non mi lascerai da sola qui con LUI!”
“Dai anche tu hai da fare con il tuo prossimo ragazzo” E mi fece una linguaccia ”Non divertitevi troppo senza di me, adios!!”
In men che non si dica era già volata giù dalle scale e poco dopo la vidi attraverso la finestra mentre allegramente usciva da casa mia.
Probabilmente aveva ottenuto la sua vendetta.
 
“Allora come vi siete conosciuti?” Squittì allegramente mia madre mentre prendeva dell’insalata. La sua felicità era come prima cosa dovuta al fatto che credeva che dopo la mia storia dell’estate precedente non avrei mai più voluto avere un altro ragazzo e quindi mi sarei fatta suora in Tibet o qualcosa del genere, senza darle dei nipotini. In secondo luogo dovevo ammetterlo, ma Gabriel era dannatamente bello e affascinante.
“Ma mamma te l’ho già raccontato!”
Gabriel sorrise e mia madre si sciolse in un brodo di giuggiole, mentre mio padre lo guardava scrutandolo nella vana ricerca di un difetto.
“Beh io ero stato invitato alla festa di James e ad un certo punto stavo camminando quando ho visto Roxy seduta per terra con Jess che le sventolava un foglio davanti per farle aria. L’ho vista pallida così mi sono avvicinato e ho chiesto se andava tutto bene: visto che sono al secondo anno di Medicina pensavo di poterla aiutare.” Alle parole ”secondo anno di Medicina” mia madre squittì di nuovo, tutta eccitata. Quel ragazzo era il suo sogno e quanto mi avrebbe insultata quando le avrei detto che ci eravamo lasciati, solo io lo sapevo!
 
“Tu uno studente di Medicina!? Maddai non è credibile!!”
“E perché no, scusami? Perché sono troppo bello, quindi non posso essere anche intelligente?”
Arrossii e poi mi maledissi. Abbassai lo sguardo a terra nella speranza che non se ne fosse accorto.
Lui sorrise e si avvicinò a me.
Alzai lo sguardo per dimostrargli che non avevo nulla da nascondere, anche se non ero molto convincente a venti centimetri sotto il suo naso.
“Guarda che capisco perfettamente l’effetto che ti faccio. Hai passato due ore davanti allo specchio per prepararti e ti sei messa questa maglietta così scollata, ma non dovevi andare da nessuna parte, solo sapevi che sarei dovuto venire qui.”
Il suo sorriso si allargò ancora di più quando si rese conto di avere vinto quel round.
Sostenni il suo sguardo e aprii la bocca per dire qualcosa, ma mi resi conto troppo tardi che non avevo la minima idea di cosa dire.
“Sei attratta da me, lo sappiamo tutti e due, guarda che non dobbiamo fingere per forza, alla fine quello che vuoi tu potrei volerlo anche io.”
“Cioè che cosa potresti volere?” Mi accorsi solo dopo averle pronunciate quanto quelle parole suonassero stupide.
Ci fissammo per qualche secondo, ma perché i suoi occhi erano così dannatamente ipnotizzanti???
Poi il mio cervello riprese a funzionare e si ricordò che io odiavo quel ragazzo con cui stavo quasi per flirtare.
“Ok puoi essere un futuro dottore, ma te lo concedo solo perché devi piacere sul serio ai miei genitori e un salvataggio stile superman è un buon inizio! Ma credimi, non ti basterà...”
 
Cavoli, invece gli bastò. Anzi lo adoravano anche prima di sentire questa stupida storiella che ci eravamo inventati su due piedi.
“Oh si, non mangia niente questa ragazza, lo credo bene che si senta poco bene!”
Sì, anche se mi fossi mangiata un bue intero mia madre avrebbe continuato a dire che non mangio niente!
“Gabriel rise” Certo che sapeva mentire meglio di chiunque altro io conoscessi.
“E poi abbiamo cominciato a parlare e lei era così brillante che nono ho potuto non rimanerne colpito...”
E a quelle parole poggiò la mano sulla mia in modo tenero.
Rimasi impietrita e non potei fare altro che fissarlo come una scema, mentre lui mi sorrise teneramente, tanto che riuscì a convincere persino me.
“OOOOOOOH non trovi che siano molto teneri!!”
“Ti ricordi il nostro primo incontro, tesoroooo???” Mio padre bofonchiò qualcosa arrossendo, mentre la mamma imperterrita era decisa a raccontare quell’aneddoto per filo e per segno.
“Siii eravamo al mare...”
 
“Perché non riponi più fiducia in me, piaccio molto alle donne umane, non so se te ne eri accorta.”
Ok questa storia doveva finire! Subito!.
“No, non mi sono accorta di nulla... E mia madre non è una di quelle che devi sedurre, sai com’è! Anche se non sono sicura che tu questo lo abbia capito.”
“Si, si lo so io preferisco le figlie...”
Lo guardai torva.
“Senti ma se hai gli ormoni in subbuglio, perché non ti vai a sfogare con qualcuna da qualche parte e poi torni qui, quando ti sarai calmato!?!”
“O magari potrei rimanere qui e sfogarmi con te, così risparmieremmo del tempo, non credi?”
Arrossii di nuovo e lo guardai sconvolta: quella sfacciataggine era davvero disarmante.
“Facciamo che torniamo a lavorare invece che dire scemenze, così risparmiamo ancora più tempo!”
 
“Grazie per la cena signora, era tutto squisito!”
“Oh ma figurati, caro torna pure quando vuoi!” Tutti i denti della mamma si riuscivano a contare da quanto era largo il suo sorriso.
“Bene è ora che rimaniate un po’ da soli, andate pure a farvi una bella passeggiata!”
Seppur mi balenò, per un arco di tempo non trascurabile, l’idea di compiere un matricidio annuii e seguii Gabriel fuori dalla porta, per poi sentire quest’ultima che si richiudeva dietro di me.
Notai un attimo dopo che la tendina della finestra vicina alla porta si era scostata e con la coda dell’occhio notai mia madre che ci sbirciava e quasi subito la voce di mio padre “Susan!” che la richiamava. Subito la tendina tornò a posto. Ridacchiai.
“Ci sta ancora guardando... Potremmo anche accontentarla...”
“No, no, no, regola numero uno: non ti avvicinare a me di più di 20 centimetri!”
Sbuffò e mi prese la mano.
Sbuffai anche io, ma non feci niente. Sia chiaro: solo perché sapevo che mia madre ci stava guardando. O almeno in quel momento mi fidavo di quello che lui aveva detto.
“Beh direi che sono stato bravo, contrariamente a quello che pensavi tu!” Mi rimbeccò mentre stavamo camminando per la via.
Sorrisi continuando a guardare davanti.
“Direi che ci lasceranno andare...” Affermai io “Anzi, probabilmente ci lascerebbero anche sposarci subito...”
Gabriel ridacchiò.
Per un paio di minuti rimanemmo in silenzio continuando a passeggiare e io sempre di più mi domandavo per quale motivo lo stessimo facendo, visto che non ci stava più guardando nessuno oramai, ma in quel momento la curiosità che mi assillava era per un’altra cosa.
“Perché ti stai impegnando così tanto con questa storia?”
Aprì la bocca, poi la richiuse e notai l’indecisione nei suoi occhi.
“Beh visto che siamo in vena di serietà, ti darò un grande insegnamento di vita... Non andare a letto con un’umana e poi lasciarti scappare informazioni molto riservate.”
Scoppiai a ridere.
Dopo un attimo di smarrimento rise anche lui.
“Cosa sarebbe questa? Una specie di punizione?”
Inspirò “Già...”
“Ed eri innamorato di lei?”
Rise di nuovo “Innamorato? Per favore, l’amore non esiste... Era solo molto bella...”
“Certo che mi sembra strano che tu dica queste cose visto da dove provieni...”
“Beh non sono mica tutti come me!”
“Per fortuna!” Aggiunsi io.
“È tutta colpa di voi umane... Avete un qualcosa di irresistibile...”
“Certo è sempre colpa di noi donne come al solito, mai che vi prendiate le vostre responsabilità per qualcosa!” Sbottai stizzita, da brava femminista qual ero.
“Dovreste solamente imparare a controllarvi, noi non siamo mica così!”
“Oh sì che lo siete, solo non volete darlo a vedere...” E sottolineò le sue parole con un sorrisetto che lasciava sottointendere di tutto.
Preferii non rispondere, mantenendo un dignitoso silenzio.
“Però ora ho io una domanda per te...”
Lo guardai interrogativa.
“Cioè?”
“Perché mi stai ancora tenendo la mano?”
Arrossii per l’ennesima volta.
Solo in quel momento mi accorsi che oramai le nostre mani erano intrecciate l’una all’altra ed io non me ne ero nemmeno resa conto. Ovviamente gliela lasciai immediatamente, con fare brusco, senza sapere cosa dire.
Lui rise, mentre io ero un po’ arrabbiata e un po’ scocciata per quello che era appena successo.
“Torniamo indietro...” Mugugnai alla fine, dopo qualche minuto di interminabile silenzio.
Gabriel sbuffò “Perché non ti lasci andare e basta? Non dirmi che è ancora per lui?!? È assurdo!”
“Primo è per il fatto che se non fosse per tutta questa storia io non ti avrei mai incontrato e credimi che la cosa mi avrebbe resa alquanto felice e secondo quello che penso o che non penso non sono affari tuoi!” Gli gridai contro, spaventando qualche cane, che si trovava nei dintorni, tanto che si mise ad abbaiare.
“Terzo ora ritorniamo a casa e non voglio vederti più del necessario per terminare questa faccenda una volta per tutte...”
Senza aspettare una sua risposta, mi voltai e cominciai a camminare in direzione di casa mia.
La rabbia si era così tanto impossessata di me che non mi accorsi che Gabriel non mi aveva seguita fino a quando mi ritrovai ad infilare le chiavi nella serratura di casa.
Cinque secondi dopo ritrovai nuovamente mia madre raggiante e allora mi ricordai che dovevo sembrare contenta anche io, così sfoggiai le mie migliori doti interpretative e sfoggiai il sorriso più naturale che mi riuscisse.
“Oh tesooooro è così cariiino!! E alto, bello, muscoloso e pure intelligente! Lo sapevo io che saresti finita con uno così! Eh avessi io la tua età!!!” Ridacchiò diventando tutta rossa in faccia appena si rese conto che mio padre l’aveva sentita. Si avvicinò a me sussurrando “Oh secondo me è quello giusto, non lasciartelo scappare! Piace perfino a tuo padre!” Continuò a sogghignare come una ragazzina e io, nonostante quello che era accaduto poco prima, mi dimenticai della mia rabbia per un attimo e risi di gusto.
“Si sembra proprio perfetto...” Aggiunsi, pensando dentro di me a quanto odiassi in realtà quel ragazzo!
“Bene ora vado a dormire, visto che domani c’è scuola...”
“Notte tesoro!”
 
Mi raggomitolai sotto le coperte, in cerca di un po’ di calore.
Dannato Gabriel!
Cioè uno non poteva lasciarsi andare un attimo con quel tizio... L’impresa di sopportarlo per tutto il tempo necessario a ritrovare quel pezzo di anima stava diventando più ardua ogni giorno.
Chissà se sarei riuscita a non strangolarlo? Era un dubbio a cui prima o poi avrei dato una risposta... E una parte di me (una grande parte di me) sperava che quella risposta fosse no.
Che assurdità! Come poteva anche solo pensare che mi sarei potuta interessare a lui?
Innanzitutto io ero ancora innamorata di Andrew e di certo non lo avrei sostituito con quell’essere lì! Per quanto fosse attraente...
DANNAZIONE!
Ma perché non mi avevano mandato qualcuno di un po’ più sopportabile e soprattutto meno bello? Era così difficile?? Chiedevo tanto??? Santo cielo, dopo tutto quello che avevo passato, ancora non era abbastanza?
Avrei strappato il cuscino a morsi da quanto ero infuriata.
Infuriata con il mondo, con Gabriel e... Mi costava ammetterlo, ma con me stessa, perché dopo tutto quello che era successo con Andrew non avevo mai considerato l’idea di cercare un’altra persona con cui stare: mi sembrava una sorta di tradimento nei suoi confronti. Io lo amavo davvero e sapevo che lo avrei amato per sempre, ma era giusto rimanere da sola ad aspettare di rincontrarlo? Dopo tutto era la mia vita... Solo mia. Magari nella prossima lo avrei ritrovato, proprio come era successo a Charlotte con me, ma non mi sarei mai ricordata di tutta questa storia e allora avrei sprecato quello che c’è di più prezioso: il mio tempo. Lo avrei trascorso ad attendere invano qualcuno che non sapevo nemmeno se avrei mai più ritrovato.
D’altro canto come avrei potuto innamorarmi di qualcun altro se il mio cuore apparteneva a lui? Avrei dovuto trovare qualcuno con cui stare bene e rimanere con lui fino alla fine, ma senza amore?
Mentre quei pensieri mi affollavano la mente, entrai in una specie di dormiveglia agitato, durante il quale il mio cervello continuava a pensare senza darmi tregua. Cercando una soluzione a quel dilemma, ma senza trovarla, perché soluzione non c’era. L’unica cosa di cui ero certa è che non sarei mai cascata nel fascino di Gabriel, soprattutto perché, dopo ciò che mi aveva detto, non gliela avrei mai lasciata vinta. Mai.
   
 
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