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Autore: Halley    26/06/2012    3 recensioni
Prima fanfiction che scrivo in assoluto! (Speriamo bene!)
Pepper e Tony fanno una scommessa interessante...
"-Facciamo una scommessa; io le proverò che riuscirò a sbrigare tutto il lavoro senza problemi, e lei si prenderà qualche giorno di ferie, che ne dice, accetta?- chiese Tony, porgendole la mano
-Oh, non credo che…-
-Ha paura, forse?- chiese Tony, lo sguardo provocatorio
(...)
-Solo per lei. Temo che perderebbe- "
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tony Stark, Un po' tutti, Virginia 'Pepper' Potts
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. First Day. Is everything ok…?  -Part 2-
 
Ancora una volta, Tony si trovò a guidare a tutta velocità verso il suo ufficio alle Stark Industries, benedicendo almeno il fatto di non essersi cambiato d’abito. Anche se il suo look, in maniche di camicia, e capelli ancor più scompigliati della volta precedente, era molto casual. Ma Tony non ci si soffermò molto; non era il suo problema maggiore, in quel momento, e vi allontanò definitivamente i suoi pensieri, quando si rese conto che l’importante…era lui, Anthony Edward Stark, e non cosa indossava. O almeno sperava che fosse così. Nonostante tutto, comunque, l’appuntamento andò a buon fine, ma si concluse molto tardi, tanto che Tony tornò a casa che erano le sette. Quindi più stanco, esausto, distrutto di prima si chiuse la porta alle spalle, raggiunse il laboratorio, si sedette sulla poltrona, incrociando le braccia sulla scrivania e poggiandovi sopra la testa. Fece un mente locale: mancavano venti documenti da compilare, gli appuntamenti, pochi ma molto lunghi, erano finiti, e…O mio dio, le telefonate! Saranno state almeno un centinaio…Sospirò. Non ce la poteva fare. Aspetta. No! Lui ce la doveva fare! Era Iron Man, accidenti! Aveva salvato il mondo diverse volte, era un supereroe! Alzò la testa, si stiracchiò, e sbadigliando, era uno sbadiglio deciso, si occupò di richiamare tutti coloro che gli avevano telefonato. Fu un’impresa ardua, molto impegnativa, ma alla fine, la completò quasi del tutto. Erano le nove, e gli mancavano “solo” una decina di telefonate. Non aveva mangiato, e il suo stomaco cominciava a farsi sentire. Vi poggiò una mano sopra, come per cercare di calmarlo.
Era quasi alla fine, non poteva mollare proprio ora. Decise, quindi, un po’ per cambiare, di dedicarsi nuovamente alle pratiche, e poi tornare alle telefonate. Afferrò un documento, ed iniziò a compilarlo; ma ben presto s’imbatté in un…imprevisto. All’inizio pensava fosse uno scherzo. Pepper l’aveva fatto apposta. Ma poi si poggiò una mano sulla fronte, e cominciò a pensare. Il codice fiscale. Nella sua mente compariva un solo numero: cinque. Dovevano pur esserci altre cifre, no? Ma per quanto si sforzasse non riusciva a ricordarle; d’altronde, c’era sempre stata Pepper, per gli altri numeri. Forse quella scommessa non era stata una delle sue migliori idee. Decisamente no. Senza Pepper era tutto diverso, e in peggio, certamente. E doveva ammettere che, anche se era passato un solo giorno, gli mancava. Proprio in quel momento, sentì un rumore di tacchi a spillo sulle scale che conducevano al laboratorio. Pepper. Che ci faceva lì a quell’ora?
La ragazza varcò la porta, sorridente:-Buonasera, signor Stark-
-Buonasera, signorina Potts- rispose lui monocorde
Pepper lo vide abbastanza, ehm…distrutto.
-Come procede?- chiese, quindi.
-Meravigliosamente. Ho quasi finito- annuì lui
-Sono contenta- sorrise lei- sono passata per dirle che gli altri documenti, sono nel mio ufficio-
-Altri…documenti?- sillabò Tony
-Oh sì, per i giorni successivi. Questa è la chiave per aprire il cassetto dove li ho messi- la poggiò sulla scrivania. Lo guardò ancora. Sembrava non poterne veramente più.
-Va bene- mormorò lui
-Quindi…io vado, ok?- disse, incamminandosi verso l’uscita.
Va bene la questione di principio, va bene l’orgoglio, va bene tutto, ma non ce la faceva più. Non aveva cenato, aveva un aspetto pietoso e si sentiva molto stanco. Non poteva fare quella vita per altri sette lunghi, estenuanti giorni. Per poi contare le occasioni in cui c’era bisogno di Iron Man, per lo più di notte. Non avrebbe potuto dormire. Doveva trovare una soluzione.
-Aspetti- disse Tony, alzandosi in piedi
Pepper sorrise, forse intuendo cosa Tony aveva da dirle; quindi si voltò e assunse un'espressione più seria:- Sì, cosa c’è?-
-Io ho dimostrato di saper sbrigare tutto il lavoro…per oggi. Quindi, non potremmo, in un certo senso…rettificare la durata della scommessa, così rettificheremmo anche le condizioni delle penitenze…?- Tony si arrampicava evidentemente sugli specchi.
-Ma in questo modo la scommessa stessa non avrebbe più alcun senso…lei ha detto di poter, e cito esplicitamente, “resistere una settimana senza di me”. Ma è passato un solo giorno-
Tony pensò un attimo. Una scommessa è una scommessa. E lui sapeva di non riuscire a portare a termine ciò che si era proposto. Aveva deciso in fretta senza valutare tutti gli aspetti. E ora doveva prenderne atto. Almeno avrebbe riavuto Pepper accanto; non era per niente lo stesso, senza di lei.
-Va bene. Tralasciamo altre scuse patetiche. Mi arrendo- disse Tony, alzando le mani, come in segno di resa.
-Si arrende? Ma…oggi è andata abbastanza bene, no?- chiese Pepper, stupita
-Sì, certo, oggi ho completato quasi tutto ma…mi guardi; sono sfinito. Potrei andare avanti per due, tre giorni, ma non per una settimana. La verità è che…è colpa mia; sono stato troppo impulsivo, non ho valutato bene le conseguenze di tutto quel lavoro da svolgere…quindi, mi arrendo. Congratulazioni, Potts-
Pepper aveva ascoltato buona parte del discorso a bocca semi-aperta. Non poteva crederci; anche se in piccolo, Tony si era assunto le sue responsabilità, anzi, aveva addirittura ammesso le sue colpe. Pepper mise su un sorrisetto alquanto soddisfatto, anche se non troppo evidente; infatti, anche se era contenta di aver vinto la scommessa, le dispiaceva di vedere Tony così deluso.
-Grazie- si limitò a dire. Tony abbassò lo sguardo.
-Hey, è stato più bravo di quanto mi aspettassi- lo consolò Pepper
-Ma davvero?- Tony  inarcò un sopracciglio
-Oh sì, è riuscito a finire quasi tutto il lavoro. Sono fiera di lei-
-Beh, grazie. Mi sento molto meglio, sì- annuì Tony
Pepper rise sommessamente, dopodiché diede un’occhiata all’orologio.
-Sì è già fatto tardi. Devo andare. Ci…vediamo domani, allora- si congedò
-Certo, stessa ora. Beh, se vuole arrivare un po’ più tardi…faccia pure con comodo...- Tony sperava con tutto se stesso che Pepper trascurasse la penitenza che comportava la perdita della scommessa.
-Non cerchi di corrompermi. Non ho dimenticato la penitenza- mise su un sorrisetto sarcastico
Tony sbiancò.
-Sì, arriverò alla stessa ora, ma gradirei preparata la colazione. È possibile?-
Non era così terribile, dopotutto.
-Ma certo, milady- rispose Tony, scherzosamente.
-Allora buonanotte, signor Stark-
-Buonanotte, signorina Potts- disse lui, buttandosi sulla poltrona, chiudendo gli occhi e piegando la testa all’indietro.
-Ah, signor Stark?-
-Sì?-
-Gradirei una colazione continentale; quindi uova, bacon, prosciutto, pane tostato e succo di frutta, accompagnati da un frutto. Meglio se è un’arancia. Ok?-
-Ricevuto-assentì Tony, facendo il segno dell’ “ok” con la mano.
-Buonanotte-
-Buonanotte-
 
 
 
Note post-capitolo:
Bene, eccoci qua, siamo quasi alla fine! Eh sì, come si era potuto prevedere, Tony ha perso la scommessa. Il capitolo seguente, sarà un divertente scorcio sulla penitenza di Tony :). Ringrazio tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo o che semplicemente l’hanno letto (Grazie davvero!!). Spero che il capitoletto vi sia piaciuto. Grazie ancora, e ciao!
Halley
P.S. Scusate se non ho aggiornato subito, ma gli impegni al campo estivo hanno preso il sopravvento XD
 
 
 
 
  
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