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Autore: Blacky46    26/06/2012    8 recensioni
UN gruppo di ragazzi delle scuole superiori cerca di scappare dai non morti che ormai hanno completamente invaso la città....e non solo
Genere: Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Pierlorenzo, sono uno dei pochi superstiti rimasti. Voglio lasciare questo messaggio a coloro che verranno dopo di me. Credo che sia venerdì, ma non ne sono completamente certo, ormai ho perso la cognizione del tempo. In questo momento sono sicuro di una sola cosa:ormai il mondo non è più quello che tutti noi conoscevamo.
Accadde tutto molto velocemente, nel giro di una mattinata l’infezione si propagò per l'intera la città, alla sera ogni cosa era ormai distrutto.

 Era un lunedì, la sveglia suonò presto come al solito,”Mmmh…è già ora di alzarsi” borbottai mentre spegnevo la sveglia. Dopo essermi ripreso scesi dal letto e andai alla finestra a guardare che tempo ci fosse. Tirai la tenda, benché facesse ancora abbastanza, buio si riuscivano a vedere delle nuvolone su tutto il cielo, così aprii la finestra. Fui colpito da una folata d’aria gelida, così richiusi subito il vetro “anche oggi fa freddissimo,meglio coprirsi per uscire” pensai, dopo tutto l’inverno era ormai alle porte. Dopo essere andato in bagno andai in cucina a fare colazione, mentre bevevo del thè accesi la televisione per sentire le news. Non mi colpì nessuna notizia in particolare, solo il meteo mi interessò: erano previsti temporali tutta la settimana con possibili nebbie e nevicate. Finito di bere, presi la bici e mi incamminai per la scuola.
Lungo la strada trovai  Davide, Andrea ed Alessio, tutti miei compagni di classe, che stavano parlando.Passandogli a fianco “Ciao”, ”Buongiorno Pier”, ”Ciao”, ”Giorno”. Andai a mettere la bici nel parcheggio. Messa al riparo da eventuali piogge, andai in classe dove trovai quasi tutti i miei compagni, parlammo un po’, poi suonò la campanella, arrivò il professore e iniziammo la lezione. La prima ora era latino, una noia mortale e anche la seconda ora non fu da meno della prima. Verso metà della terza ora circa iniziammo a sentire rumori di sirene provenire da fuori. I rumori culminarono durante la quarta ora, di filosofia; praticamente il suono delle sirene era quasi continuo. Benché tutti molto interessati a ciò che stava accadendo all’esterno, fummo costretti a seguire la lezione; alla fine dell’ora la professoressa prese le sue cose e se ne andò di corsa, probabilmente a vedere cosa stesse succedendo. Restammo soli per quasi mezz’ora, nella quale noi tutti facemmo delle ipotesi su cosa stesse succedendo. Pensammo alle cose più svariate: la fine del mondo, un’apocalisse zombie, un mega incidente, un incendio ecc; nessuno di noi poteva immaginarsi che una di quelle ipotesi però fosse la realtà. Passò l’intera ora, nessuno vide un professore o un bidello, quindi preoccupati, se così si può dire, uscimmo dalla classe a guardare.  “Chissà cosa sta succedendo” dissi ad Alessio mentre uscivamo dalla classe “Non saprei, però ho un brutto presentimento” rispose.
Nel corridoio che portava alla nostra classe vidi che c’erano molti altri ragazzi, nella nostra stessa condizione, anche se c’era qualcuno che approfittava della condizione per giocare o fare stupidaggini. Andammo quindi verso la segreteria, per chiedere spiegazioni, ma, neanche li trovammo nessuno. Anche se un po’ scocciati, tornammo in classe e ovviamente riprendemmo a fare quello che ci pareva. Passò così anche la quinta ora, senza che nessuno arrivasse, non che la cosa ci dispiacesse molto. Il problema arrivò quando fu il momento di uscire dalla scuola per tornare a casa: finito l’orario scolastico, benché non fosse suonata la campanella, tutti i ragazzi della scuola si radunarono all’ingresso per uscire. I più vicini all’uscita aprirono le porte e uscirono; con le porte aperte i rumori che prima si sentivano solo leggermente ora si sentivano completamente:si sentiva il rumore delle sirene più forte che mai e anche un altro suono, simile al crepitio del fuoco. Nei pressi dei cancelli d’uscita dalla scuola però accadde qualcosa che non si sarebbe mai aspettato nessuno.

I cancelli erano chiusi, davanti c’erano alcuni professori e bidelli che ciondolavano. Io e i miei compagni di classe ci trovavamo in mezzo alla fila di ragazzi, dato che la nostra classe era abbastanza lontana delle uscite, quindi non riuscivamo a vedere cosa stesse accadendo. L’unica cosa che notai fu che alcune bici erano buttate a terra e sentii un forte odore lungo tutto il vialetto. “Beh dai tutto sommato è stata una bella giornata oggi”, ”Si, però non ti sembra strano che siano spariti sia i prof che i bidelli?”, ”Beh ma che ti interessa, l’importante è che non abbiamo fatto nulla ahahah”, ”Si hai ragione ahahah”. Mentre ascoltavo i discorsi dei miei compagni di classe, chiesi ad Alessio che mi stava a fianco “Senti anche tu questo strano odore?", ”Effettivamente si e devo ammettere che è proprio fastidioso, se solo quelli davanti si muovessero ad uscire”. Improvvisamente, mentre aspettavamo, dalla testa della fila si sentirono delle urla e poi dei ragazzi gridarono “Correte”, ”Via”, ”Tutti dentro, presto”. Nessuno di noi capì cosa stesse succedendo, ma tutti quelli davanti a noi si girarono e iniziarono a spingerci indietro, fino a farci rientrare nella scuola. Una volta dentro alcuni tornarono in classe terrorizzati, altri si misero a piangere lì in entrata, mentre altri andarono di corsa a prendere sedie e banche e iniziarono a buttarli davanti alle porte, quasi a fare una barricata.
Nel frattempo, noi, cioè tutti quelli che non avevano visto cosa fosse successo, rimanemmo lì fermi all’ingresso. Ad un certo punto un ragazzo mi passò accanto e mi venne addosso: “Datti una mossa e aiuta o vuoi che entrino?”.
Lo guardai con uno sguardo perplesso “Ma perché siete tutti così agitati, cos’è successo?? E poi chi dovrebbe entrare?”  “….ma non hai visto niente?”   “No cosa dovevo vedere?”. Fece per parlare ma poi si fermò, mi fissò per qualche secondo e se ne andò senza rispondermi. Abbastanza preoccupato, per quello che mi aveva detto quel ragazzo, decisi, assieme agli altri compagni di classe, di andare a vedere cosa ci fosse fuori di tanto spaventoso. Andammo nella classe più vicina al vialetto e ci affacciammo alle finestre: vidi bici a terra, cartelle dappertutto e libri sparsi ovunque per il giardino. Aprii la finestra per vedere meglio:la prima cosa che mi colpì fu l’odore, più forte di prima, che mi fece quasi venire la nausea, poi lo sguardo cadde su alcuna macchie nell’erba e nel marciapiede, erano di un rosso scuro. La prima cosa che mi venne in mente fu che si trattasse sangue, ma pensai fosse impossibile ci potesse essere tanto sangue a scuola, quindi di cos'altro poteva trattarsi.
Mi sporsi dalla finestra e appena lo feci vidi in lontananza dei ragazzi avvicinarsi lentamente. Alcuni li avevo riconosciuti altri non sapevo chi fossero, comunque mi stupii che camminassero barcollando e con la testa bassa, per non parlare del fatto che ad ogni passo sembrava stessero per cadere. “Voi sapete cosa è successo?” chiesi ad uno di quei ragazzi senza però ricevere risposta. Appena finito di parlare vidi spuntare da dietro la scuola altre persone e tutte si dirigevano verso di me, quasi come se le avessi attirate parlando. Quando furono abbastanza vicini da potergli vedere il volto mi bloccai completamente: erano tutti insanguinati e appena alzarono la testa capìì tutto: erano zombie.
  
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