Libri > Eragon
Segui la storia  |       
Autore: glorietta    26/06/2012    0 recensioni
Questa è la mia prima storia in efp. Parla di quello che succede dieci anni dopo la sconfitta di Galbatoeix e del destino sempre in fermento di Alagaësia.
Eragon e Saphira faranno ritorno.Atra du evarínya ono varda.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

IL TEMPO NEL VUOTO


Aveva scordato il calore delle giornate estive, lì sulle vette gelide dove aveva vissuto con Castigo.

Sapeva che più sarebbero scesi a sud, più avrebbero incontrato calore.

Il suo compagno non sembrava curarsene, del resto come aveva detto, i draghi hanno il fuoco nel ventre.

Quella era stata una delle poche volte che avevano conversato dopo settimane di viaggio.

Murtagh sapeva perché, un sorriso affiorò dalle sue labbra, il suo drago lo conosceva meglio di quanto si conoscesse lui.

Un tempo, prima di isolarsi nell'estremo nord conosceva il suo nome nell'antica lingua, il nome della sua essenza, il nome che lo descriveva completamente.

Ma era passato molto tempo dall'ultima volta che l'aveva pronunciato, il motivo per cui non lo aveva fatto ammise a stesso, era perché temeva quel significato, temeva di essere quello che era, che ben si distanziava dalla visione fiabesca di eroe, che tra le braccia di sua madre Selena, sognava.

Non c'era nulla del temerario cavaliere che bramava essere nelle sua infanzia, il suo nome era nero, pieno di rabbia paura e risentimento.

Nella sua solitudine lo aveva evitato, si era forzato di dimenticarlo, fino a che da solo era cambiato.

Con il passare del tempo la rabbia si era placata, ma aveva fatto posto a nuovi sentimenti che lo avevano annientato, sofferenza, impotenza, vuoto.

Cosa aveva fatto, in tutto questo tempo?

Se ci pensava ora che era lontano dal gelido paesaggio del suo ritiro, non lo ricordava bene, non avrebbe saputo descriverlo con chi che sia, era tutto sbiadito, offuscato.

E quel viaggio?

Era scattato come una molla non appena aveva intuito che Nasuada poteva essere in pericolo, uno slancio dettato da un vecchio sentimento, ma per lei era così?

Avrebbe voluto il suo aiuto se né avesse avuto bisogno?

Lui l'aveva abbandonata.

Tutto questo gli faceva pensare che il suo nome poteva essere cambiato in qualcosa di ancora più orrendo e sbagliato. Sbagliato, come le sue scelte, come quello che la gente poteva ancora pensare di lui.

Si odiava, perchè era partito con buoni propositi, perchè si era sforzato di allenare la sua mente alla sicurezza, alla positività, e ora essere lì a fare quei pensieri lo faceva sentire in piena ricaduta. Vanificava tutti i suoi progressi.

Come poteva aiutare qualcuno, se non riusciva nemmeno a camminare con le sue gambe.

Castigo c'era, lo sapeva, era la sua famiglia.

Ma che cavaliere era se non sarebbe riuscito a cavarsela da solo e prima o poi setta oscura o meno, avrebbe dovuto affrontare da solo situazioni di pericolo.

Non si era accorto che calava la sera e che Castigo scendeva in picchiata verso la foresta della Grande Dorsale.

Hai l'aspetto di un coniglio che vede un drago e anche un cattivo odore. Vado a caccia, cerca di trovare la pace almeno nel sonno, quando ti risveglierai domani, mi troverai.”

Murtagh lo guardò alzarsi in volo, era più luminoso della sfera di fuoco che spariva dietro le vette delle montagne. Magnifico, possente, forte, sicuro...Castigo.

Si guardò intorno e sentì l'acqua di una sorgente scorrere.

Decise che il giorno dopo non si sarebbe fatto rimproverare di nuovo dal drago.

Si sarebbe lavato.

Si immerse nell'acqua gelida, e si lascio cullare dall'acqua.

Quando riemerse si rese conto di essere affamato, e trangugiò un po' delle provviste che aveva con sé.

“Brisingr” mormorò e un ceppo vicino a lui prese fuoco.

Forse quella notte avrebbe trovato la pace che durante il giorno l'aveva abbandonato, stava provando una bella sensazione.

I suoi pensieri si interruppero, avvertì una presenza.

“Chi va là?” gridò, passi leggeri si mossero nella sua direzione, un umano pensò, i nani, gli elfi avevano u altro tipo di incedere, me erano troppo leggeri per essere quelli di un uomo, non potevano essere che essere di una donna.

Poco dopo fece capolino dagli alberi una fanciulla, dai lineamenti delicati, con due grandi occhi verde scuro e capelli castano chiaro che gli cadevano mossi fino le spalle.

Sembrava un pulcino spaurito.

“Chiedo scusa, mi sono p-persa, n-non v-volevo... mi s-sono persa.”balbettò, le lacrime avevano cominciato a solcarle il viso.

Non sapeva che fare, davanti a lui c'era una delle creature più inermi che avesse mai visto, ma non poteva fare nulla per lei, era in viaggio, il suo compagno era un drago, non sapeva nemmeno lui a cosa stava andando incontro, la sua bocca parlò prima che potesse essere d'accordo anche il suo cervello.

“Calma ragazza, non ho intenzione di farti del male, puoi sederti vicino al fuoco, ti procuro qualcosa da mangiare e tu cominci a spiegarmi cosa ti è successo”.

Si maledisse non appena ebbe finito di parlare, ma ormai era fatta.

La ragazza cominciò a parlare con disperazione.

Era un abitante di uno dei villaggi anonimi della Grande Dorsale, si era persa dopo essersi addentrata nella foresta per cercare delle erbe. Si chiamava Lauda.

“Non mi sono mai allontanata così tanto da casa, ho paura.”concluse.

“Magari i tuoi genitori ti staranno cercando, non puoi esserti allontanata di molto”.

“Io non ho famiglia, nessuno mi cerca, vivo sola, insieme ad altri come me, raccolgo erbe e aiuto la guaritrice del villaggio per guadagnarmi qualcosa, vivo così se vivere si può dire. E' l'unica cosa che ho.”

“Domani ti aiuterò a cercare il tuo villaggio... Per ora tieni, copriti con questo mantello e riposa, ci sveglieremo presto.”

Con una certa fatica individuò Castigo disperso tra i monti, che lo lasciò entrare nella sua mente con una nota di disappunto, era in procinto di azzannare il primo dei tre cervi che aveva ucciso.

Murtagh gli inviò alcune immagini della ragazza e spiegò in breve cosa le era accaduto.

Castigo si lasciò andare a un ruggito gutturale che lui sapeva essere una risata.

Certo,Certo, non mi farò vedere, inoltre preferisco i cervi che ho sotto le mie zanne a voi cosi dalle orecchie rotonde in calore.”e prima che lui potesse ribattere qualcosa il drago gli chiuse la mente.

Questa volta non hai capito capito proprio nulla, tu brutto enorme coso....”ma perchè aveva deciso di aiutare quella giovane?

Di nobile in lui non c'era nulla...

Si assopì sognando di quando era rinchiuso nel castello di Galbatorix.

Si svegliò di scatto e si accorse subito che Lauda non c'era, la trovò con le mani immerse nella sorgente, i raggi di luna esaltavano le curve sinuose della giovane.

“Non sta bene che una ragazza dorma vicina a un uomo di cui non sa neanche il nome...”

“Se è che questo che ti ha svegliata il mio nome è Murtagh, e....”

“Anche tu sembri esserti perso, non è vero? Siamo soli, due esuli in mezzo al mondo che ci disprezza l'ho capito subito, sei come me.”

Lui non disse nulla, quelle parole lo avevano immobilizzato, la ragazza continuò.

“Non fa niente se non vuoi parlare, permettimi di ringraziarti, le erbe che ho raccolto, calmano lo spirito, ti prego accettale come segno della mia gratitudine.”

Quella ragazza era strana, prima le era sembrata così indifesa, e ora mentre parlava sembrava così sicura...Si convinse a credere che era la forza della disperazione e accettò il dono, infondo erano solo erbe.

Avevano un gusto insolito, dolce ma pungente allo stesso tempo. Ingoiò.

Lei gli sorrise e si avvicino, cingendogli le spalle si alzò in punta di piedi e gli sussurrò:

“Due persone come noi, dovrebbero tenersi compagnia a vicenda” e cominciò a baciarlo.

In quel momento, la mente di Murtagh si annebbiò, il suo corpo cominciò ad agire meccanicamente agli stimoli della ragazza.

Continuarono a baciasi con forza sempre maggiore, indietreggiando fino al giaciglio per la notte, dove ormai il fuoco si affievoliva.

Si distesero e cominciarono l'antica danza.

Il cavaliere aprì con foga il corsetto di lei, e né scopri dei seni turgidi pronti per essere baciati e stuzzicati, ormai la pressione al basso ventre era incontrollabile.

I sospiri aumentavano, Lauda sempre più in preda all'extasi, cominciò a sfilarsi la gonna e con gesti del bacino sempre più veloci e sofferti, invitava il compagno a fare lo stesso con le sue braghe, in pochi attimi si ritrovarono nudi.

Il continuo toccarsi non bastava più, Murtagh era al limite, la mente sempre più annebbiata, si posizionò in mezzo le gambe di lei ed entrò.

Non incontrò nessuna resistenza, ma non se né curò.

Il suo membro andava avanti e indietro a ritmo sempre più veloce, ormai i loro corpi erano un tutt'uno.

Arrivati quasi all'apice del piacere lei inarcò la schiena, a quel punto Murtagh non seppe più resistere e si lasciò andare inondando di calore il ventre di Lauda, che pure era arrivata al massimo.

Si accovacciò sul seno di lei, tutto era nebbia.

L'indomani si svegliò ancora nudo. Solo.

Castigo doveva ancora arrivare, provò a cercarlo con la mente ma era incredibilmente stordito, e non sapeva dove era la ragazza, voleva cercarla ma gli mancavano le forze.

Svenne.

Poco più avanti in mezzo agli alberi una giovane camminava tra le ombre.

Davanti a lei un uomo ammantato di nero apparve quasi dal nulla, era moro di capelli e carnagione, un naso pronunciato e occhi da serpente.

La guardò con sguardo laido e disse:

“Una fanciulla non dovrebbe andare in giro da so....”

“Come ti permetti di rivolgerti a me in quel modo?! Vai a prendere un mezzo, sono stanca di camminare.”

L'uomo si inginocchiò in segno di obbedienza.

“Come desidera mia signora, ha trovato quel che cercava?”

La giovane ghignò, i suoi lineamenti si deformarono, gli occhi da verdi e limpidi si trasformarono in viola scuro.

“Il cavaliere rosso è tornato, come secondo i nostri piani, ed ora credo che la situazione si potrà sfruttare ancora meglio di come avevo previsto”.

Sorrise maligna e si toccò il ventre.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Eragon / Vai alla pagina dell'autore: glorietta