Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |      
Autore: Naruushi    27/06/2012    3 recensioni
Il mio sogno e` sempre stato quello di essere una ragazza.
[...] Se non sarei potuto essere perfetto, neanche loro lo sarebbero state.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~Rose Jail


Il mio sogno e` sempre stato quello di essere una ragazza.

Guardavo tutte le altre fuori dalla finestra, cercando di assomigliare a loro, ma invano.

Erano tutte cosi` perfette, con il loro seno prosperoso e la loro pelle candida e priva di imperfezioni, mentre io ero soltanto un mostro.

Passavo le giornate a sognare di essere con loro, nonostante spesso mi deridessero e mi allontanassero, a coprirmi le gote di trucco e le labbra di sangue e rossetto, sperando invano di addormentarmi e risvegliarmi come loro, splendide creature, che popolavano tutti I miei sogni.

Guardavo cio` che avevo tra le gambe con ribrezzo, quasi non mi appartenesse, quasi come una condanna, e mi mutilai con dolore, per addolcire il mio tormento.

Cosi` iniziai a travestirmi, a girare per le strade con abiti femminili, ostentando un temperamento che non mi era familiare, ingannando l'essere umano che piu` amavo al mondo, dicendogli di essere quello che in realta` non ero.

Ma ci amavamo cosi` tanto, era ingiusto tenergli nascosta la mia vera natura, per quanto triste potesse essere.

Cosi`, usai la mia nuova voce per parlargli di me, di tutto quello che avevo passato, e lui mi tradi`, mi stupro` tra le rose a me cosi` care, dietro alla chiesa dove avremmo dovuto sposarci un giorno, nonostante la nostra unione fosse cosi` impura...

E poi mi uccise, e la mia rabbia crebbe, e crebbe, e il mio odio verso le donne crebbe cosi` tanto, perche` era per colpa loro che io ero stato ucciso, che ero stato disonorato dal mio amore.

Lui voleva una donna, con le sue curve perfette e I suoi capelli perfetti, non voleva me, che ero nato diverso, ma dentro sapevo di essere una donna.

Il roseto divento` la tomba del mio corpo, ma la mia anima continuo` ad infestare questi luoghi, e a portare alla rovina tutto quel mondo cosi` perfetto, spargendo la morte tra di loro.

Se non sarei potuto essere perfetto, allora neanche loro lo sarebbero state.



Agata si scosto` I capelli dalla fronte e si incammino` verso la chiesa.

Era una calda giornata di sole, e gli uccelli cinguettavano felici dopo la tanta pioggia caduta in quei giorni.

Osservo` l'edificio abbandonato, e non fece a meno di notare che intorno il roseto si era allargato, uscendo dall'enorme aiuola retrostante, e aveva invaso tutto lo spazio davanti alla facciata della chiesa.

Si avvicino` lentamente, guardandosi attorno.

Le erano sempre piaciuti I luoghi misteriosi, cosi` quando aveva scoperto dell'esistenza di una chiesa sconsacrata in mezzo ad un roseto incolto era stata ben lieta di visitarla.

Il cancello dal quale si accedeva nel giardino era arrugginito, cosi` le fu facile penetrarvi all'interno.

Come si aspettava, le rose erano tutte appassite e molte giacevano sul suolo, in quantita` molto maggiore a quella che immaginava, ed emanavano odore di marcio.

Era come se fossero appassite da poco, invece di trovarsi li` da circa duecento anni.

Ai rami erano appesi dei brandelli di stoffe molto antiche, e sicuramente molto costose.

Ce n'erano di tutti I colori, e sembravano appartenere ad abiti femminili.

Ne tasto` uno, ma le sembro` incredibilmente viscido, cosi` allontano` velocemente la mano e si volse a guardare il sentiero.

Che strano...non si era accorta di aver percorso tutta quella distanza in poco tempo: infatti, non riusciva a scorgere il cancelletto rotto dal quale era penetrata.

Intanto si era alzato il vento, e il cielo sembrava essersi fatto piu` scuro.

Perfino gli uccelli avevano smesso di cantare.

Continuo` a camminare, incurante della sensazione di oppressione che da poco l'aveva colta, e non si accorse che in quel momento la manica della sua maglietta si era impigliata in una spina, strappandosi.

L'odore delle rose appassite si faceva sempre piu` forte e dolciastro, e sembrava essere mescolato a qualcos'altro, qualcosa di macabro e perverso.

Ad un certo punto scorse quella che sembrava una pozza d'acqua, ma molto piu` scura.

E` sicuramente acqua sporca, si disse, ma una sorta di consapevolezza inizio` a farsi spazio nella sua mente: quella non era acqua, e quella che giaceva poco piu` in la` non era assolutamente una foglia.

Ma decise di continuare, imperterrita.

Voleva vedere la chiesa una volta per tutte, e poi correre velocemente fuori da li` e non rientrarci mai piu`, e non si sarebbe fatta fermare. Quel posto era troppo inquietante per essere visitato a fondo.

Arrivo` cosi` ai portoni enormi dell'edificio e li apri`, con non poca fatica.

All'interno regnava il caos.

Tutti I vetri colorati giacevano per terra, e l'edera si era appropriata dei muri, ricoprendoli completamente e arrivando fino a terra.

Il pavimento era ceduto in molte parti, e le panche erano rovesciate, sparse per la navata centrale.

Il crocifisso era caduto, sfondando l'altare, e ora giaceva al contrario appoggiato a quel che rimaneva di una colonna, ormai quasi crollata.

Mentre accennava a camminare, l'eco delle sue suole sul pavimento si faceva sempre piu` insistente, come se la esortasse a continuare.

Fece qualche passo, poi si fermo`, mentre l'eco dei passi continuava.

Il suo cuore si fermo` per un attimo.

Quello che sentiva non era l'eco dei propri passi. Era qualcuno dietro di lei.

Si volto` lentamente e scorse una figura di donna vestita con abiti settecenteschi, poi la porta si chiuse e loro rimasero da sole nel silenzio piu` che totale, rotto soltando dallo strusciare del vestito lungo e sfarzoso della nuova arrivata, che rimaneva immobile nel buio.

Poi inizio` a venire avanti, e rimase nel raggio di luce che entrava da una finestra.

Girati, ragazza...sei cosi` bella, non nascondermi il tuo viso...

Agata si giro` del tutto, colpita da quella voce cosi` sgraziata, e vide quel che di piu` macabro poteva concepire la sua mente.

Quella che lei aveva scambiato per una donna, in realta` era un ragazzo giovane, vestito con abiti femminili ormai consumati e sporchi e I capelli biondi acconciati in una pettinatura alta sulla testa.

Avrei tanto voluto essere bellissima come te...ma nessuna ha mai voluto aiutarmi...

Portava dei guanti di pizzo bianco, e le mani che un tempo dovevano essere graziose ora erano tese e martoriate fino all'osso, e stringevano un coltellaccio di materiale simile all'argento, con l'impugnatura finemente decorata.

La ragazza si copri` gli occhi con le mani, lasciando solo uno spiraglio tra il medio e l'anulare per controllare che quel mostro non si avvicinasse.

Anche tu sei come loro, anche tu inorridisci di fronte a me...

La gonna era squarciata sul davanti, rivelando I genitali maschili ricoperti di sangue e di terra.

Ma quello che piu` colpi` la ragazza fu il suo viso: contratto in una maschera di odio, era per meta` ancora coperto dalla candida pelle e dal trucco pesante tipico dell'epoca, ma dall'altra la pelle era caduta e si poteva scorgere il teschio bianco e l'orbita cava e buia.

DEVI MORIRE.

La bocca era sorridente, ma nella parte del viso dove era ancora presente la pelle era ben visibile una lacrima...


Agata indietreggio` e cadde nel buco sul pavimento, atterrando nella cripta, dove le rose erano cresciute indisturbate ed erano diventate bellissime, quasi splendenti.

Cerco` di nascondersi, ma lui si era gia` lanciato nello stesso buco dove lei era caduta e l'aveva raggiunta, bloccandola per terra con una mano e strozzandola senza la minima esitazione.

Muori, mia dolce rosa. Tu non meriti di vivere. La perfezione inganna l'essere umano, non deve esistere./I>

Ridacchiando, con meticolosa precisione squarto` il corpo della ragazza urlante, tenendo la pelle da un lato per poi sfregarsela in religioso silenzio contro la guancia, asciugandosi la lacrima perenne, immaginando di averla potuto indossare ed essere stato lui quella donna cosi` bella...



Carola correva verso la chiesetta, cercando di non inciampare nel ciottolato.

Non avrebbe mai dovuto lasciare che la sorella visitasse quel luogo da sola, lo sapeva bene, ma ora era troppo tardi per rimediare e tenerla a casa, poteva solo cercarla e sperare che non si fosse persa.

Ben presto le sue gambe si attorcigliarono e cadde rovinosamente sul sentiero, impigliando la propria veste nei rami appuntini e sbucciandosi le ginocchia sulle pietre, ma si rialzo` e continuo` a correre verso il portone della chiesa.

Senti` un fruscio e si volto`, con il respiro affannoso, e lo vide.

E poi fu tutto buio.

  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Naruushi