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Autore: SexyJames    27/06/2012    8 recensioni
C’era un legame tra loro, un legame che non poteva più essere spezzato. Un legame che avevano cercato, vanamente, di ignorare per molto tempo, e che ora, aiutato da un piccolo errore ubriaco, si era manifestato. Cresciuto impulsivamente tra litigi, baci, comprensione, sostegno, battutine sarcastiche e passione. Un legame indissolubile che arrivato a questo punto doveva solo superare gli ostacoli più grandi della sua crescita ……
La massima punta d’orgoglio di un uomo insicuro, ancora incapace di accettare il sentimento che provava verso la persona che il suo cuore aveva già ammesso di amare, e il dolore di un uomo ferito, che stava donando tutto se stesso ad una persona che aveva arricchito la sua vita, ma che non era ancora abbastanza matura per sostenere le responsabilità portate da una relazione stabile, da un matrimonio pieno di doveri.
[ Adommy ]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Proposta Indecente - Capitolo 5: Ti odio.
Sigh sigh, ultimo capitolo :(
Voglio dire grazie a tutti voi, mi avete seguito, recensito e richiamato per i miei ritardi ( :P ) con tanta passione! GRAZIE!
Ho adorato scrivere questa storia, mi ha distratto da altre cose non tanto piacevoli, e un po' mi dispiace concluderla così presto ma, ahimè, va fatto x'D 
Non disperiamoci però, sto per intraprendere un altro viaggio :D ovviamente dopo aver pubblicato il tanto atteso capitolo di Love Child ( non linciatemi ahah ) quindi, basta! Godetevi il capitolo, spero amerete il finale come faccio io <3

Baciii :3 a presto!





Capitolo 5: Ti  odio.
 

Tommy l’aveva lasciato da un mese, e la sensazione di perdita che costantemente provava da allora lo spezzava a metà. Era solo, con se stesso, affogando in tutti i suoi sentimenti.

Lo amava così tanto ....

L'aveva ammesso a se stesso appena il biondo era sparito dalla sua vita, ma non voleva essere egoista andando a prenderlo giusto quando aveva accettato il sentimento che provava e ne aveva bisogno. Tommy gli aveva donato tutto se stesso, più volte, senza chiedere, senza volere nulla in cambio, e lui come ricompensa aveva calpestato il suo cuore. Doveva rispettare la sua scelta, anche se quando pensava a lui ogni fibra del suo essere faceva male, suggerendogli di andare da lui.

Ora, senza il sua gattino, la libertà che tanto aveva rivoluto gli impediva di respirare.

Era un completo disastro. Aveva perso un sacco di peso, la notte non dormiva quasi più, sprofondava in quel letto, che nei suoi ricordi profumavano come lui, solo per cercare di ricordare ogni suo movimento, ogni sua risata, ogni suo gemito. Erano delle notti tanto lunghe da sembrare infinite, sulla pelle poteva ancora sentire tocchi gentili ma appassionati delle sue mani perfette.

Non aveva mai avuto intenzione di sentirsi così, mai.

Tra una settimana l'avrebbe rivisto. Avevano un concerto in Europa, e Tommy sarebbe stato ancora il suo bassista, come gli aveva detto quella sera. Non vedeva l'ora di vederlo, di potergli stare vicino e magari abbracciarlo per un secondo. Allo stesso tempo però, era spaventato. Se Tommy avesse anche solo rifiutato il suo saluto sarebbe crollato lì davanti a lui, davanti a tutti.

..... aveva bisogno di saperlo emotivamente al suo fianco, anche se non poteva più avere con sè la sua presenza fisica.

***

Rosa. I suoi capelli erano rosa.

Meraviglioso. Il suo cuore appena lo vide scendere da quell'aeroplano impazzì, facendolo sentire come un adolescente alle prese con la prima cotta. I suoi battiti erano praticamente assordanti, le mani gli sudavano, e le cosiddette farfalle nello stomaco lo facevano sentire malaticcio.

Tommy, nascosto come al suo solito sotto strati di nero gli passò davanti, punzecchiandolo con una frase sarcastica ' Chi non muore si rivede '.
 

Avrebbe comandato il palcoscenico come non aveva mai fatto in vita sua.
 

Il suo amore era lì con lui, gli aveva parlato, continuava a guardarlo di sottecchi e sfiorarlo di tanto in tanto con le mani mentre gli passava vicino.

Era la sua forza.

....  non poteva più stare senza di lui.

***

Niente gli avrebbe fatto più male dell'amore intenso che provava per quell'uomo. Quell'uomo che doveva amare da lontano, chiuso nel suo silenzio fatto di ricordi ed emozioni passate, che si sarebbero intensificate, tormentandolo, ogni volta che avrebbero condiviso il palcoscenico, proprio come era successo quel pomeriggio.
La scarica elettrica che si era abbattuta su di loro, quando Adam gli aveva spettinato i capelli, gli fece tremare le gambe dall'emozione.
 
Era proprio vero, non si può decidere chi amare, lo fai e basta.

Quella stessa sera se lo ritrovò prepotentemente in camera d'albergo, bello come il sole, imponente, anche con qualche chilogrammo in meno.
 
" Sei stupendo con questi capelli rosa "

" Lo so "

Gli si avvicinò, rubandogli tutto lo spazio personale in un secondo, e guardando dritto in quei magnetici occhi azzurri si perse in lui.
 
 
Adam lo stava spogliando con cura sensuale, facendolo rabbrividire di quell'irrefrenabile desiderio reciproco che li aveva sempre spaventati, ma che li aveva anche motivati a viversi appieno i loro bisogni.
 
Dolcemente si ritrovò sdraiato sul letto, coperto da quel corpo morbido che amava. Gli erano mancate immensamente le sue chiacchiere stupide e illogiche per adularlo, i suoi sospiri, i suoi gemiti, i suoi movimenti, i suoi baci, i suoi tocchi ... gli era mancato tutto. Ed ora che era di nuovo con lui gli sembrava di non averlo avuto con sè per un'eternità.
 
Gli accarezzò il petto, sentendo quel cuore, che voleva tanto gli appartenesse, battergli furiosamente contro la mano. Adam lo stava baciando lentamente, con i tocchi morbidi di quella sua lingua bollente e talentuosa lo stava riportando con la mente alle decine di notti passate insieme nel loro letto, quando le cose iniziavano a complicarsi. I loro fianchi si muovevano pigramente l'uno contro l'altro facendolo impazzire, l'elettricità frenetica che si scatenava sempre nei loro corpi quando si toccavano, anche minimamente, non tardò a manifestarsi. Adam intensificò il bacio, e lui, non riuscendo più a trattenersi, gemette profondamente, accendendo i sensi famelici di suo marito, che era sempre stato molto ricettivo al suo modo rumoroso di reagire alla loro intimità.
 
Adam spostò i baci verso il suo collo, lambendo aggressivamente una piccola porzione di pelle dietro il suo orecchio, facendolo sospirare di piacere e agitarsi con passione.
 
Suo marito era sempre stato bravo a prenderlo in giro in quel modo, facendolo impazzire, portandolo a pregare per qualcosa di più. Con la voce spezzata da profondi respiri cercò di spiegargli quanto avesse bisogno di lui, ma venne zittito da un bacio afrodisiaco e lunghe dita curate che accarezzavano la sua entrata con decisione. Rabbrividì, di nuovo, contorcendosi contro il corpo massiccio di Adam che era pressato saldamente al suo.
 
Venne preparato accuratamente ancora per qualche minuto prima di sentirlo contro di sè, pronto a riempirlo con il suo amore, completandolo.
 
Adam lentamente si spinse dentro di lui, sussurrandogli parole dolci e incoraggianti, parole che erano ancora in grado di fargli sognare e desiderare una vita intera con lui.
 
Inarcò la schiena, incontrando i movimenti in crescita di quell'uomo che gli aveva portato via il cuore, senza più avere la decenza di restituirglielo.
 
Dopo 15 minuti si ritrovava ad essere un pasticcio caldo e sudato, bramoso di piacere sotto quelle spinte sempre più poderose e decise. Adam stava inchiodando la sua prostata con passione, ansimando il suo nome come in una preghiera. La sua voce suadente lo stava accompagnando verso l'appagamento totale di cui aveva bisogno per sentirsi di nuovo vivo.
 
Adam lo avvolse con una mano, e con due carezze veloci gli regalò l'estasi.
 
Con alcuni scatti irregolari dei fianchi lo portò con sè nell'oblio del piacere, ricordandogli com'era condividere l'amore con una persona per il quale eri tutto.
 
Il moro gli crollò addosso, ansimando profondamente alla disperata ricerca dell'ossigeno necessario per poter calmare il suo respiro affannoso e il battito furioso del suo cuore in corsa.
 
Con dolcezza cominciò ad accarezzargli i morbidi capelli scuri, mentre le lacrime che aveva trattenuto per un sacco di tempo gli annebbiavano la vista, riportandolo alla realtà....
 
....  non lo aveva più tutto per sè.
 
Decise di non sprecare quel momento, prima che l'offuscamento del loro piacere svanisse, gli sussurrò quelle due semplici ma importanti paroline che non avrebbe mai dovuto tenersi dentro.
 
" Ti amo "
 
Adam sollevò immediatamente la testa dal nascondiglio che aveva trovato nel suo collo sudato, guardandolo con occhi pieni di speranza e promesse che ancora non era in grado di mantenere.
 
" Non cambia nulla, Adam. Nulla. Non sei ancora pronto per una responsabilità così grossa."
 
" So che non mi credi,  e ne hai tutto il diritto. Sono stato un bastardo, ma ti amo anche io. Forse in modo sbagliato, troppo irrazionalmente, con troppe insicurezze, ma lo faccio sul serio e ti voglio di nuovo con me, anche se non ti merito "
 
" Ti prego, questa volta non combattermi. Ti prego. Farà già abbastanza male uscire da questa stanza senza di te, sapendo che provi la stessa cosa "
 
Adam lo abbracciò stretto come se ne valesse della sua vita.
 
" Perchè, Tommy, perchè dobbiamo torturarci in questo modo. Perchè non possiamo tornare a casa nostra e stare di nuovo insieme? Ci amiamo, questo è tutto quello che importa, dobbiamo dimenticare quello che è successo "
 
" Proprio perchè ci amiamo non possiamo reggere tutto questo. Non possiamo cancellare i nostri problemi, dobbiamo affrontarli. Tu devi metterti in pace con te stesso, anche se mi ami e dopo questa notte pensi di essere invincibile, domani continueresti a guardarmi e vedere solo un accordo. Continuerai a soffocarci dentro. Non voglio questo, non voglio che tu inizi ad odiarmi davvero perchè ti è stato imposto di stare con me. Il desiderio di voler stare con me deve venire dalla tua anima, dal tuo cuore, devi guardarmi e non vedere nient'altro che una persona che ti ama e vuole stare con te per quello che sei. E mi dispiace, ma io non posso più vivere una bugia. In cuor mio ora so che quello che c'è stato tra noi non è mai stato una menzogna, o un sentimento unilaterale, ma ho bisogno di buttarmi alle spalle questo accordo. Ho bisogno di avere la certezza di essere con te perchè mi ami  e non per un imposizione. Devo imparare a non avere più paura dell'attenzione mediatica, se voglio stare con te devo anche accettare il tuo lavoro e rispettarlo, ma soprattutto devo imparare a non farmi comandare da questo amore, devo prepararmi a non cedere ad ogni capriccio per il quale punterai i piedi. Ti amo, Adam, se a scadenza di quel contratto mi vorrai ancora con te allora verrai a prendermi, sarò li ad aspettarti "
 
 
Rimasero tutta la notte l'uno nelle braccia dell'altro, in silenzio. Non c'era più nulla da aggiungere a parole, era arrivato il momento di essere adulti, e agire come uomini maturi.
 
Il dolore che li aveva accompagnati quella mattina, mentre prendevano due voli separati per tornare a casa, stava insegnando loro cosa voleva dire amare profondamente qualcuno, tanto da imporsi una lontananza momentanea per preservare un eventuale futuro felice insieme.
 
Tommy non riusciva a smettere di nascondersi dietro ai suoi occhiali da sole neri e al cappuccio enorme della sua felpa. Il dolore che gli opprimeva il petto era di forza maggiore a quello che lo aveva quasi annientato quando aveva lasciato Adam un mese prima. Sarebbe stato ancora più devastante stargli lontano sapendo che il suo amore era ricambiato con la stessa intensità.
 
Adam invece usò il suo dolore come una motivazione. Le parole che Tommy gli aveva detto quella notte contenevano un amore così puro e forte che non avrebbe più lasciato andare. Avevano condiviso un momento magico, perfetto, di unione viscerale, e quel 'Ti amo', che non meritava affatto, gli stava donando una nuova speranza. La forza di cui aveva bisogno. L'avrebbe riportato a casa, questa volta per sempre, nessuno avrebbe più comandato la loro vita. Nemmeno le sue paure e le sue insicurezze. Ci avrebbe lavorato su giorno e notte, avrebbe dato a quell'uomo l'amore che si meritava.

***

Sutan non sapeva più cosa fare, era attaccato al campanello dell’appartamento di Tommy da circa 20 minuti, e il biondo non aveva ancora avuto la decenza di aprirgli.
 
“ Tommy, che io sia dannato, apri questa maledetta porta o la sfondo “
 
“ Vattene “
 
Tommy d'altronde, conoscendo la sua delicata eleganza non si sentiva minimamente intimorito dalle sue minacce. Ma non aveva intenzione di mollare, doveva vederlo. Qualcosa non andava, lo sentiva aleggiare nell’aria da giorni. Voleva troppo bene a quel piccolo uomo biondo, non poteva fare finta di nulla.
 
“ No! Sono venuto qui per vederti, non me ne andrò fino a quando non mi avrai almeno guardato in faccia “
 
Tommy continuò ad ignorarlo, provocando in lui una reazione che non aveva mai avuto prima. Urlò senza vergogna, cominciando a prendere a pugni la porta.
 
“ Apri Thomas, IMMEDIATAMENTE! ” 
 
Per altri 5 minuti venne ignorato, poi vide la porta venire sbloccata e lasciata socchiusa. Sospirò ampiamente, cercando di calmarsi. Era incazzato,  ma con Tommy non si sentiva di comportarsi così, stava già soffrendo abbastanza, non aveva bisogno di un amico preoccupato e furioso pronto a fargli la morale.
 
Entrò in casa, trovandola buia e priva d’aria fresca. Riuscì però a scorgere Tommy seduto sulla sua poltrona, con in mano una bottiglia di whisky, e sul pavimento i resti di quello che sembrava un negozio di liquori.  Si avvicinò lentamente alla finestra, tirando le tende scure, riportando un po’ di luce sul suo triste amico. Tommy spostò il viso, cercando di nascondersi dal suo sguardo premuroso e attento. Rispettò il suo dolore, e il bisogno di spazio che gli stava urlando silenziosamente. Cominciò a raccogliere le bottiglie dal pavimento, cercando così di farlo abituare alla sua presenza. Sicuramente erano giorni o addirittura settimane che non aveva contatti con le persone.
 
Dopo aver finito si sedette sul pavimento davanti a lui, accarezzandogli con dolcezza una gamba.

“ Tesoro, vuoi parlare? “
 
Il biondo scosse la testa senza emettere un fiato, ma lo guardò con i suoi bellissimi occhi scuri. Sutan trattenne il respiro, gli occhi che stava guardando erano privi di qualsiasi luce, erano tristi, malinconici, ma soprattutto pieni di delusione e dolore. Era devastante vedere un ragazzo come lui, generalmente sempre pieno di dolci sorrisi e occhi scintillanti, ridotto in quel modo per un uomo che non meritava un briciolo del suo amore.
 
“ Non sono qui per giudicarti o per farti la morale, voglio solo starti vicino, e in qualche modo aiutarti se è possibile “
 
“ Nessuno può aiutarmi Sut, nessuno “
 
Tommy si sentiva solo un mezzo alcolizzato che aveva perso la ragione della sua vita.
 
Il moro per la prima volta da quando lo aveva conosciuto odiò un po’ il suo amico cantante.  Lo odiò un pò per aver ridotto così la prima persona nella sua vita che lo aveva amato con così tanta passione e dedizione senza volere nulla in cambio, se non un pizzico di rispetto. Lo odiò un po’ per non averlo visto lottare abbastanza per qualcosa che non meritava ma continuava ad appartenergli. Lo odiò un po’ per essersi arreso così.
 
Con un slanciò delicato rubò la distanza tra loro e lo abbracciò, accarezzandogli la schiena con affetto. Tommy appoggiò il viso sulla sua spalla, ma non ricambiò l’abbraccio. Quasi non sentiva più nemmeno le forze per poter respirare.
 
“Starai bene, te lo prometto. Fosse anche l’ultima cosa che faccio “
 
Tommy a quella frase si staccò dalla presa dell’amico, si alzò in piedi, e barcollando un po’attraverso la stanza andò a prendere una busta di medie dimensioni sul tavolo del suo piccolo soggiorno. Tornò a sedersi sulla poltrona, porgendola al suo amico. Sutan tirò fuori il fascicolo che si trovava al suo interno, fissandolo per un istante, per poi guardare il biondo con le lacrime agli occhi.
 
“ Tommy … “
 
Erano le carte per il divorzio.

“ Sono arrivate due settimane fa “
 
“  Tesoro, devi parlargli “
 
“ Perché?  “
 
“ Perché tu non vuoi questo “
 
“ Ma lui si .. “
 
Girò le pagine velocemente, senza prestare attenzione alle stupide clausole che non avevano nessun valore, cercando quello che gli interessava. Tommy non aveva ancora firmato.
 
“ Non hai ancora firmato “
 
“ Devo “
 
Tommy sussurrò quella parola con dolore, arricciandosi nella poltrona, e bevendo ancora dalla bottiglia di whisky ormai quasi finita.
 
“ Alza il tuo culetto pallido da quella maledetta poltrona e vai immediatamente a parlargli “
 
Sutan non riuscì a trattenersi, non poteva permettergli di fare un errore così grande. Se doveva andare così, Tommy avrebbe dovuto prendersi le sue motivazioni. Non poteva accettare i capricci di Adam, se così si potevano chiamare, senza farsi valere.
 
Il biondo lo ignorò, continuando ad affogare il suo dolore in quella bottiglia.
 
“ Ho detto alzati “
 
Gli strappò la bottiglia dalle mani, tirando su da un braccio. Qualcosa scattò in Tommy, facendolo urlare con rabbia contro l’amico.
 
“Perché? Perchè maledizione? Gli ho detto di venire da me, non è mai venuto, e io sono stato qui ad aspettarlo invano come un fallito. Ha detto che mi amava, e invece mi ha spedito quelle fottute carte. Me le ha spedite Sut, non ha nemmeno avuto la decenza di venire qui a dirmi il perché. Non è venuto a parlarmi. Non vuole avere nulla a che fare con me, per quale motivo dovrei ancora umiliarmi per lui? Perché? PERCHE' SUTAN? “
 
Sutan indietreggiò di fronte a tutto quel dolore, che non era altro che amore.
 
“ Dio, Tommy, lo ami così tanto “
 
Così tanto da lasciarlo andare.
 
“ Già “
 
Il biondo freneticamente prese una penna, scarabocchiando la sua elegante firma su quelle carte d’addio. Le lacrime gli scivolavano lentamente sul viso, sigillando quella parte della sua vita che ora doveva dimenticare per poter andare avanti.
 
Il make-up artist lo tirò in un abbraccio stretto, volendo tanto prendersi un po’ del suo dolore.
 
“ E’ l’ultima cosa che faccio per lui, lo libero da quello che abbiamo avuto. Lo lascio andare. “
 
Tommy lanciò il fascicolo per la stanza, mandandolo dritto contro il muro. Incominciando, simbolicamente, a liberarsi di lui.
La morsa che sentiva al petto lo soffocava, così tanto da fargli quasi desiderare il buio totale. Non aveva più forze per sopportare tutta quella sofferenza dilaniante. Con la coda dell’occhio però, notò una cosa strana, un bigliettino scivolò dal fascicolo che aveva lanciato posandosi sul pavimento. Per l’ennesima volta si staccò dalla stretta dell’amico, raccogliendo il piccolo pezzo di carta bianco.
 
“ Ciao, Thomas. So che ti aspettavi di vedermi, e che non avresti mai voluto vedere queste carte, ma ti devo questa scelta.  Se mi ami ancora e puoi perdonarmi, ti aspetto alla festa di compleanno che la mamma sta organizzando per me. Con amore, A. “
 
Rilesse il biglietto per diversi minuti, disorientato. Alla fine lo porse a Sutan, che leggendolo scoppiò in un sorriso accecante.
 
“ Non sorridere Sut, sto andando a prenderlo a calci nel culo. Maledetto ciccione “
 
Un nuovo fuoco si impossessò del giovane chitarrista, che si diresse in camera a cambiarsi e rendersi presentabile.
 
“ Tommy, sai che giorno è oggi? “
 
Il biondo si affacciò dalla camera, sollevando le spalle con indifferenza. Sutan se possibile sorrise ancora di più, stava per assistere allo show migliore della sua vita.
 
“ E’ il 29 gennaio. Stai andando a prenderlo a calci nel culo davanti alla sua famiglia e ai suoi amici? “
 
Tommy ritrovò la sua luce, gli rivolse un sorriso birichino, e con occhi maliziosi lo trascinò fuori casa, diretto da su marito.
 
***
 
30 anni. Non aveva mai pensato di viverli in quel modo, si sentiva esattamente come 10 anni prima. Solo e senza speranze. Ci aveva fantasticato sopra per anni, iniziare un nuovo viaggio, magari con qualcuno di speciale al proprio fianco, senza la sua compagna esistenziale, la solitudine, che gli ricordava insistentemente l’amore vero che mancava nella sua vita. Ma la cosa più triste, era averlo avuto davvero quell’amore, e aver fatto di tutto per allontanarlo.
 
Ce l’aveva fatta. Tommy non lo voleva più. 
 
Durante i mesi passati senza di lui aveva lavorato duramente su se stesso. Con tutte le forze stava cercando di essere migliore e non pensare solo al suo tornaconto. Era ancora aggrappato a quella forte motivazione che aveva sentito quella mattina mentre lasciavamo Mosca separatamente, ma qualcosa dentro di lui era cambiato, il 'nuovo' Adam gli impediva di invadere ancora la vita di Tommy come un uragano che porta solo distruzione.

Era consapevole di essere in torto, in un certo senso stava sbagliando di nuovo. Invece di dargli quella scelta, doveva andare a prenderlo e riportarlo a casa, proprio come Tommy gli aveva detto quella notte. Ma non poteva fargli un torto del genere, non un’altra volta. Non poteva far riiniziare ancora il loro rapporto in quel modo.

Continuando a nascondersi in camera sua, lasciando i festeggiamenti ai suo familiari e amici, fissò tristemente il sole che tramontava attraverso la finestra, ricordando con dolore tutte le volte in cui lo aveva fatto in compagnia del suo dolce amore mentre si coccolavano nel loro letto.

 
 ***

Tommy suonò il campanello con insistenza, senza trattenere la foga che si era scatenata in lui. Leila aprì la porta, il suo sorriso familiare sparì immediatamente non appena lo vide. Lo fissò in stato di shock per qualche minuto, sorpresa di vederlo. Il biondo interpretò male quella reazione, pesando di essere un ospite indesiderato. Poco male. Sollevò le spalle con indifferenza, e superandola entrò in casa.
 
“ Sono in ritardo per il dolce? “
 
Con fare battagliero si diresse in salotto, e senza prestare attenzione a tutti i suoi amici che lo fissavano cercò Adam con lo sguardo, deciso a fargli passare i 10 minuti peggiore dalla sua vita.
 
“ Idiota! Porta il tuo culo flaccido in soggiorno, subito. “
 
Neil lo intercettò. Vide lo sguardo che il biondo aveva negli occhi e sorrise, pensando come Sutan di stare per assistere ad uno show imperdibile.
 
Adam si trascinò malinconicamente sulle sue gambe, infastidendosi un po’ per gli urli del fratello minore.
 
“ Cosa? Non urlare, non sono sor… Tommy Joe? “
 
Sussurrò il suo nome con dolcezza, e cadendo in stato di shock, proprio come sua madre pochi istanti prima, lo fissò senza dire nient’altro. Non si aspettava di rivederlo.
 
Era tornato da lui? Potevano finalmente stare insieme e amarsi senza più pesanti contratti di mezzo?  
 
Aveva pensato di averlo perso per sempre. Anzi, forse era così, probabilmente era solo venuto a ricordargli cosa aveva perso. Lo osservò con attenzione, notando subito i suoi capelli, erano di nuovo biondi, ma più corti e di una tonalità più scura. Accuratamente fece correre lo sguardo sul suo corpo, rivestito come al solito di nero, notando qualche muscolo in più sulle sue braccia. Era perfetto.

Ci mise un po’ di più a trovare il coraggio di fissarlo negli occhi,  non voleva vedere il disprezzo, il rifiuto, l’odio che provava per lui. Infine, legò i loro sguardi, e per la prima volta da quando si conoscevano non riuscì a decifrare quello che suo marito aveva negli occhi.

 
Si fissarono intensamente per qualche secondo, e con tutto il suo cuore sperò di poterlo riavere con sé.

“ T-tommy? Sei torn – “
 
“ Sei un fottuto bastardo “ 
 
Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che venne interrotto da uno sguardo di fuoco e le carte del divorzio che gli volavano contro.
 
“ Tommy… “
 
“ Stai zitto! Parlo io! “
 
Cosa stava succedendo?
 
“ Ti ho detto chiaramente di venire a prendermi, e tu mi mandi un fottuto bigliettino, chiedendomi di tornare da te, in mezzo alla richiesta di divorzio? Quanto sei idiota?“
 
Si riprese un attimo dal suo stato catatonico, avvicinandoglisi un po’.
 
“ Possiamo andare in un’altra stanza? sono affari nostri questi, non c’è bisogno di mettere su uno spettacolo “
 
“ No? Tu sei esperto in questo, è la tua specialità. “
 
Il biondo lo fissò in cagnesco, stordendolo ancora di più.
 
“ Nono! Prego, continuate. “
 
Neil come al suo solito si impicciò, guadagnandosi uno sguardo incazzato dal fratello.
 
Adam chiuse la distanza tra loro, con naturalezza, e prendendolo delicatamente da un bracciò cercò di tirarlo verso la loro camera da letto.
 
“ Lasciami! E no, ne parliamo qui. Hanno il diritto di sapere quanto sei fottutamente idiota! “
 
“ Beh, io questo lo so da molto tempo, praticamente da tutta la vita “
 
Neil si intromise ancora, ma questa volta fu Tommy a fulminarlo con uno sguardo. Tacendolo all'istante.
 
Il biondo si girò di nuovo verso Adam, volendo delle spiegazioni. Lo guardò con insistenza, facendogli capire quanto poteva essere importante e decisivo quello che aveva da dirgli.
 
“ Non inizio con un mi dispiace, stai tranquillo, so che non ti interessa nulla delle mie scuse. L’unica cosa che posso dirti per farti capire quanto ti amo, è Grazie. Grazie per avermi amato in quel modo. Grazie per avermi insegnato a sentire, a non controllare più i miei sentimenti, a non ignorarli e metterli da parte. E ….. lo ammetto, mi hai insegato a prendermi le mie responsabilità, a non scappare. Grazie a te ora sono sicuro di me stesso, e dell’amore che provo per te. “ 
 
Adam gli parlò con tutto il suo cuore negli occhi, trasmettendogli pienamente quella sicurezza che gli stava raccontando. Ma ancora, era stato lui ad andargli incontro, se non l’avesse fatto, suo marito non sarebbe mai tornato da lui.
 
“ Cosa ti fa pensare che queste parole mi faranno restare? Non voglio quattro chiacchiere studiate e decantate così bene, voglio un uomo che mi dimostri quanto mi ama. Dovevi venire da me Adam, e per l’ennesima volta non l’hai fatto. “
 
“ Tommy, come posso far riiniziare il nostro rapporto così? Venendo a prenderti improvvisamente nella tua piccola casa buia e silenziosa, strapparti da quello che sei e riportarti in questo mio mondo assurdo. Come? “
 
“ Ma io ti avrei seguito, per scelta. Perché quello che sono lo posso essere anche nel tuo mondo “
 
Adam si attaccò a lui, e prendendogli il viso tra le mani gli diede un piccolo bacio sulle labbra. Tommy chiuse gli occhi, cercando di tenere a bada quello che provava. Il cuore stava per scappargli dal petto, ne era sicuro.
 
“ Resta. Ti amo da impazzire, Tommy Joe. So che per te è lo stesso, l’ho sentito durante tutti i mesi in cui sei stato qui con me, l’ho sentito quella notte passata insieme in Russia, e posso sentirlo anche ora in questo preciso istante. Resta. “
 
Tommy si staccò da lui, indietreggiando di qualche passo. Improvvisamente era lui ad avere paura di quello che provava, non voleva più illudersi. Il dolore che aveva provato quando Adam l'aveva trattato con freddezza e menefreghismo era ancora lì. Si sommava progressivamente alla sofferenza che sentiva per essere stato ingenuo ed essersi fidato di lui, tanto da lasciarsi andare e amarlo senza difese.
 
“ Sei un bastardo manipolatore e con me non funziona più. “
 
Adam perse il controllo, riversandogli contro il dolore che aveva dentro e che stava cercando di affrontare con tutte le sue forze.
 
“ Quindi cosa? Ti fai comandare dall’orgoglio? Non sono venuto a prenderti, e allora? Sei stato tu ad andartene, non ti avrei mai mandato via. Mai. Sei sparito, rintanandoti nel tuo buco alcolico. Non sai com'è stato rispondere a tutte le domande che mi hanno porso nei mesi scorsi. Non sai come ci si sente quando continuamente ti accusano di esserti preso gioco dei tuoi stessi fan. Di aver ostentato la tua omosessualità per fare un po’ di pettegolezzo. Ho deluso tante persone che credevano in me, ho sbagliato, e ne sto pagando le conseguenze. Ma hai fatto anche tu degli errori. Eravamo in due quella notte, me l’hai ripetuto fino alla nausea, e cosa hai fatto? Te ne sei andato, lavandotene le mani. Dimenticando soprattutto la promessa che mi hai fatto. Dovevi starmi accanto quando più ne avevo bisogno? Si, ho visto. Mi hai lasciato da solo a sopportare tutto questo, ma hai ragione, è vero, mentre stavamo insieme mi hai dato tutto te stesso, senza riserve, e ti ho mancato di rispetto parlandoti in quel modo quella sera. Ti ho ferito profondamente, e mi odio per tutto quello che ti ho fatto. Non posso tornare indietro, ma posso assicurarti che non ti darò mai più per scontato. E che passerò il resto della mia vita cercando di darti la felicità che ti meriti. “
 
Tommy indietreggiò ancora di qualche passo, rendendosi conto dell'intensità del dolore che anche Adam stava provando. Fino a qualche istante prima sembrava quasi che il cantante si fosse ripreso, che si fosse rassegnato a quello che avevano avuto e che era andato male, ma non era affatto così.  Continuò ad indietreggiare, preso dal panico. Stando insieme non avevano fatto altro che ferirsi a vicenda, non era giusto. Tutto quel dolore che sentivano era troppo, troppo forte. Più di quanto un essere umano possa effettivamente sopportare. E l'amore non doveva essere così.
 
Adam rimase fermo, osservandolo attentamente. Poteva chiaramente vedere ogni singolo nervo nel corpo del biondo tremare con paura. Si stava facendo prendere dal panico, proprio come quando si sentiva a disagio davanti all'invadenza dei giornalisti. Ma ora era lui a spaventarlo, Tommy aveva paura che tornare insieme potesse portare solo sofferenza. Aveva paura di stare con lui.

“ Stai andando via? “
 
Con un tono di voce dolce e gentile gli fece quella domanda, mentre il suo cervello cercava di elaborare velocemente un modo efficace per convincerlo a restare.


Tommy annuì, continuando ad indietreggiare. Tenne però lo sguardo fisso su suo marito, facendogli capire, inconsciamente, quanto in realtà volesse rimanere li con lui.


Quel dettaglio non sfuggì al moro, che gli si avvicinò fulmineamente, e afferrandolo dalle braccia lo tirò verso di sè.
 
“ Ti sto prendendo ora. Ti prego, amore mio, resta con me “
 
Lo pregò letteralmente, parlandogli con voce angosciata e smorzata dalle lacrime che stava trattenendo a fatica.

“ Basta Adam, ti stai umiliando davanti alla tua famiglia e ai tuoi amici per me. Non farlo, non me lo merito, sto persino rovinando il tuo compleanno “
 
Sorrise con amore quando vide il biondo mordersi il labbro duramente dopo aver realizzato il suo piccolo cedimento. Tommy però, facendosi comandare ancora dal panico, si staccò di nuovo da lui, girandosi e andando incontro alla porta d'ingresso. Adam non mollò l'osso, cambiò solo tattica.  Tirò fuori il suo atteggiamento fastidioso, quello che faceva esplodere il biondo in un secondo contato.

“ Ok. Ho capito. Vai a casa, ti do un vantaggio di 10 minuti, giusto il tempo per farti calzare i panni del mezzo alcolizzato per l'ultima volta e farti scolare una delle tue amate birre. Poi entrerò in quell’appartamento e ti trascinerò qui di peso. Se l'hai dimenticato allora è meglio che ti rinfreschi la memoria, è questa casa tua, e io sono tuo marito. “
 
Bingo.

Tommy chiuse le mani a pugno, girandosi e guardandolo dritto negli occhi. Aveva una voglia matta di prenderlo a pugni. Dietro quel ‘nuovo’ Adam c’era ancora il solito bastardo di sempre, convinto di sapere sempre tutto, di poter dettare lui le regole di ogni cosa, e prendersi quello che voleva quando voleva.  Lo faceva incazzare, furiosamente, facendogli sentire la passione che si era sempre scatenata tra loro quando litigavano invaderlo completamente. Il bastardo manipolatore lo conosceva fin troppo bene, sapeva come colpire ogni suo punto debole in modo inaspettato.
 
Gli si avvicinò come un fulmine, tanto da spaventare un po’ i loro ‘spettatori’. Neil scattò in avanti, immaginando che il biondo stesse per colpire il fratello, ma si fermò non appena lo vide avvolgergli le braccia al collo e baciarlo.
 
Adam rispose subito al bacio, avvolgendo il corpo di Tommy con le braccia. Lo baciò con amore, cercando di trasmettergli tutto quello che provava per lui. Il biondo lo strinse con forza, come se avesse paura di vederlo sparire da un momento all'altro.
 
“ Non pensare di averla passata liscia così. Ho alcune cosette da farti pagare, stronzo “

Il moro scoppiò a ridere grazie a quelle minaccia, scatenando di nuovo l’ira del marito che lo morse con enfasi, facendolo contorcere un po’ dal dolore.
 
“ Vedremo “
 
Adam lo baciò con dolcezza, accarezzandogli il viso con le mani. Avrebbe cambiato quelle cosette da 'pagare' in cene, regali, complimenti, notti d’amore e una vita insieme.
 
“ Ti amo “
 
Glielo sussurrò sulle labbra, in una carezza piena di promesse e responsabilità che finalmente facevano parte di lui.

“ Ti amo anche io “
 
Tommy lo ricambiò, sorridendogli con il più dolce dei sorrisi.  


I loro amici e familiari li guardavano con affetto e felicità. Avevano sempre creduto nell’amore che li legava, e vedere il loro rapporto finire a causa dei loro capricci li aveva feriti più di quanto i due credessero.
 
" Brindiamo! Finalmente potremo ricostruire la nostra salute mentale "

Neil urlò allegramente, fiondandosi alla ricerca dei bicchieri. Adam e Tommy rotearono gli occhi all’unisono, senza però staccarsi dall’abbraccio con il quale si erano riconciliati.
 
Isaac, con il suo solito sorriso furbo si diresse verso di loro, e stappando lo spumante cominciò a bagnarli tutti. Tommy rise, strappandogli la bottiglia dalle mani, capendo immediatamente le intenzioni di suo marito. Adam fissò la sua camicia nuova inzuppata dallo spumante, mentre il ciuffo cominciava a gocciolare poco simpaticamente sul pavimento. Strinse gli occhi puntando il batterista, che iniziò a ridere senza ritegno.
 
" Porta Fortuna! "
 
Isaac scappò per il salotto, rincorso dal suo capo in cerca di vendetta. Tommy li guardò sorridendo, felice di essere tornato a casa. Abbracciò a turno i suoi amici, amando l’affetto che ancora avevano per lui anche dopo aver combinato un pasticcio e aver lasciato Adam da solo per tutti quei mesi. Aveva una voglia matta di ricominciare a vivere, di godersi tutto quello che aveva dimenticato di avere.  Voleva viversi degnamente il suo matrimonio. E come se il moro avesse sentito i suoi pensieri, dopo aver tentato di far annegare un membro della sua band nella doccia, lo strappò dalle grinfie degli invitati, trascinandolo in camera e chiudendo con poca grazia la porta dietro di loro.

“ Adam! Sei un cafone, non si lasciano gli ospiti in questo modo “

“ Se ne sta occupando mio fratello “
 
Neil infatti, cominciò a spingere tutti fuori casa, urlando poi una delle sue soliti frasette.

“ Fratello, spero tu ti sia assicurato che il resto del condominio sia stato abbandonato. So che avete tonnellate di odio da sfogare, ma domani non ho nessuna voglia di venirvi a prendere in prigione per disturbo della quiete pubblica e rumori molesti. Chi lo sente poi papà... “

“ Sparisci! “
 
Adam arrossì violentemente,  facendo ridere di cuore Tommy che lo spinse giocosamente sul letto.

" Davvero stai arrossendo? Il tuo nuovo io è così pudico? Sai, non credo possa piacermi un cambiamento di questo genere"

Il biondo lo prese in giro, mentre lui continuava a sentire la pelle del viso andare in fiamme. Proprio non sapeva come spiegarsi quella reazione, non era di certo un santerellino, e chi più di Tommy poteva saperlo? Ma a volte si sentiva ancora impacciato e paffuto, soprattutto dopo aver visto il tipo di ragazzi che gironzolavano sempre intorno a suo marito.

" Hey, che succede? "

Tommy gli si coccolò accanto, abbracciandolo con dolcezza.

" Ho visto delle foto qualche settimana fa, eri in un locale con un ragazzo .... "

Sopraffatto da tutti gli altri problemi che stava avendo,
aveva dimenticato quel piccolo gossip che era circolato nel web per qualche giorno. In quel momento però, all'improvviso, le foto che aveva visto gli martellavano la mente, facendolo sentire a disagio con il suo corpo e impazzire di gelosia all'idea del suo Tommy che si faceva toccare da qualcun'altro.

Tommy lo fissò con un sopracciglio alzato, non sapeva di essere stato paparazzato, era stata l'unica sera, dopo tanti mesi di reclusione, in cui suo cugino erano riuscito a tirarlo fuori di casa. Non avrebbe dovuto, poteva
chiaramente vedere come si sentiva Adam, tuttavia, si divertì a stuzzicarlo un pò.

" Wow, sei geloso? Non l'avrei mai detto!!"

Adam sentì una fitta stringergli il petto. Allora era vero quello che dicevano in rete, suo marito aveva avuto un'altra relazione. Una relazione con un bell'uomo decisamente più in forma di lui. Cercò di alzarsi dal letto, ma Tommy lo spinse di nuovo giù, guardandolo seriamente negli occhi.

" Non ho idea di cosa tu abbia visto o letto, ma non impazzire. E' solo mio cugino! "

Chiuse e aprì la bocca un paio di volte, sentendosi un idiota.

Tommy lo abbracciò di nuovo, tenendolo stretto stretto, cercando di rassicurarlo.
 
" Solo tu Adam, solo tu. Non dimenticarlo mai "

Adam ricambiò l'abbracciò alla stessa maniera, dandogli tanti piccoli baci sul collo.

" Non lasciarmi più "

Tommy poteva ancora sentire la paura dentro di sè, insieme erano stati un disastro, si erano feriti profondamente l'un l'altro. Ma durante i momenti in cui non si erano fatti comandare dai loro problemi avevano passato un periodo meraviglioso, che li aveva uniti indissolubilmente.

Il loro amore valeva tutto il dolore che avevano condiviso, se il risultato era quello di ritrovarsi di nuovo lì, accoccolati in quel letto, rassicurandosi a vicenda e ricominciando la loro vita insieme.

Rimasero abbracciati per un pò. Tommy mise da parte la sua fragilità, ricominciando a sentirsi al sicuro tra le braccia di Adam. E suo marito, non deludendolo affatto,
si riprese dal suo piccolo cedimento, ritrovando il suo lato peggiore. Quel fare fastidioso e irritante che sotto sotto amava da sempre. 
 
" Sai, con quei capelli rosa sembrava una fatina gotica "

" Sei sempre il solito coglione. Ti odio! "
 
“ Anche io ti odio, stronzetto. “
 
 

Amore.
 
Una parola che, spesso, le persone usano a caso. Per sentirsi ricchi, moralmente, poi non sanno nemmeno cosa sia… l’Amore. Non sanno nemmeno cosa sia Amare. E’ difficile, pieno di ostacoli, a volte anche insormontabili, da accettare così come sono, oppure, continuare a perseverare, abbattere quei muri di cemento armato che le persone ferite ed insicure si piazzano davanti impedendoti di amarle.
 
Loro ce l'avevano fatta.

Certo, la strada era ancora in salita, ma fino a quando il loro legame avrebbe continuato a combattere le difficoltà, insieme le avrebbero superate, proprio come era appena successo.

   
Fine.
   
 
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