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Autore: Cathy Earnshaw    27/06/2012    2 recensioni
Una ragazza e un regno da liberare, una compagnia di ricercati e un monile dotato di vita propria. Un equilibrio sottile da conservare. "Non si sfugge al proprio destino".
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Che cosa mi è rimasto?-
Axel passeggiava nervosamente avanti e indietro. La Sala del Trono che Gunnar aveva fatto costruire era tutto fuorché grandiosa: una lunga passerella conduceva dall’ingresso alla predella, sulla quale svettava uno scranno di legno laminato d’oro; la cupola che la sovrastava aveva un ché di dissacrante; le finestre erano sporche e opache. Ariel si sentiva più nel covo di un delinquente, di un falsario, piuttosto che in un palazzo reale.
- Che cosa? Una vita, Axel, e un popolo che è qui fuori ad invocare il tuo nome- rispose con dolcezza.
- Ma lei non c’è più…- mormorò il Principe.
Ariel sospirò e non rispose. Non sapeva più come fare a tirarlo fuori da quel pozzo di rimpianti. Gli si parò davanti, obbligandolo a fermarsi, e gli posò le mani sulle spalle.
- Lei ti ha tradito, Ax. In ogni modo possibile. Non dimenticarlo. Adesso smettila di consumarti, c’è un regno da governare…-
- E una Corona da liberare!- trillò Angelica entrando impetuosamente nella sala.
I due sobbalzarono.
- Ho…ho interrotto qualcosa?- domandò sospettosa.
- Naturalmente no, Angie. Allora? Come procede?- rispose Ariel arrossendo.
Angelica si lasciò cadere pesantemente sul trono.
- Ho bisogno di un bagno- disse storcendo il naso.
- Tutti ne abbiamo bisogno, ma prima risolviamo questo piccolo dramma, che dici?-
Axel sorrise stancamente. L’alchimista sbuffò.
- Le cose stanno così: quell’idiota ha sprangato l’ingresso della Sala del Trono, quella vera, intendo, non questo tugurio…secondo una delle domestiche l’ha fatto perché al suo interno giace la Corona, protetta da una teca di cristallo e luce che in vent’anni nessuno è riuscito ad aprire-
- Cristallo e luce? Che significa?- domandò Axel.
- Significa che dopo la morte del Re, la Regina affidò la Corona alla Custode, e la Galassia la protesse da Gunnar facendo in modo che non potesse indossarla-
Ariel ridacchiò.
- Simpatica-
- Si, infatti. Comunque, Isaac e Neil stanno aiutando i soldati a rimuovere le pietre che bloccano l’ingresso-
Calò il silenzio. Erano tutti esausti. Da quando non dormivano decentemente? In quelle ultime quarantotto ore era successo di tutto, e non c’era nulla che Ariel desiderasse di più di un bel bagno e un letto comodo. Ma non era ancora tempo, il cerchio non si era ancora chiuso. E mentre l’intera città si riversava nelle strade e nelle piazze per acclamare la fine delle tirannide e l’ascesa del legittimo regnante, mentre le truppe di Richard scortavano i Ribelli nascosti nel bosco verso Glauce, mentre il personale di servizio del palazzo rimetteva a nuovo il Castello con rinnovato entusiasmo, c’erano persone indistruttibili come Isaac, Neil, Eric e i loro fedelissimi che si rimboccavano le maniche, ancora una volta, rifiutandosi di cedere alla stanchezza, per dare ad Axel la sua Corona.
- Ne sarò capace?- domandò il Principe all’improvviso.
- Di fare che?- rispose Angelica, guardinga.
- Di governare-
L’alchimista scoppiò a ridere.
- Ma sii serio!-
Axel sorrise mettendo un finto broncio. Ariel avrebbe voluto stringerli forte e dire loro quanto si fosse sentita sollevata dopo aver avuto la certezza che non si sarebbero rivelati traditori, e, dopotutto, sì, era felice che non lo fosse nemmeno lo scorbutico medico, che le aveva dato tanti grattacapi quante soddisfazioni. Ma si trattenne. Per rispetto di Axel, che aveva perso la sua Daphne, e per quel qualcosa che le si agitava in fondo allo stomaco, dandole la nausea. L’idea di avere a disposizione le ultime ore su Rubio prima di ritornare alla normalità londinese le stringeva il cuore. Reprimendo un’inopportuna ondata di lacrime si affacciò alla finestra aperta. I cittadini vociavano euforici: da quando Axel si era presentato loro, quella mattina, non avevano smesso di acclamarlo.
- Ax, ragazze…-
Neil stava sulla soglia, le maniche della casacca arrotolate fino al gomito, le braccia coperte di graffi e il viso bianco di polvere. Un sorriso illuminò i limpidi occhi azzurri.
- La porta è aperta- disse.
I tre si scambiarono un’occhiata trepidante prima di seguire il mugnaio.
La porta intarsiata era tanto grande da far sembrare Isaac ed Eric, ai suoi piedi, poco più che moscerini. Isaac sorrideva. Un sorriso vero, non il solito ghigno, di quelli che centellinava con attenzione. Axel lo abbracciò commosso prima di varcare esitante la soglia della porta monumentale. Ariel e gli altri lo seguirono nella Sala del Trono dalla quale Re James e la Regina Mary avevano regnato giustamente la città di Glauce, vent’anni prima. Ariel vacillò davanti a tanta maestosa vastità. Ma le altissime finestre colorate, il pavimento di marmo bianco, le colonne che sembravano reggere il cielo, le immense volte a sesto acuto, i due troni di eccellente ebano, non erano nulla in confronto a ciò che per tanto tempo quel luogo aveva custodito gelosamente.
La Corona era là, a pochi passi da loro. Protetta dalla sua teca di cristallo, splendeva di una luce fredda e limpida che donava  alla Sala del Trono una atmosfera surreale. Ariel lanciò un’occhiata ad Axel: il suo viso era trasfigurato dall’emozione, gli occhi brillavano di una consapevolezza nuova.
- Posso avere questo onore?- domandò in un sussurro.
Axel distolse a fatica lo sguardo dal gioiello per posarlo su di lei. Annuì trepidante. Ariel sorrise e si diresse con passo deciso verso la teca. Quando si trovò davanti alla Corona, splendida nella semplicità dell’oro lucidissimo, posò una mano sullo scrigno e questo si dissolse. Come poteva sapere come avrebbe dovuto comportarsi? Ancora una volta era stata una conoscenza innata e misteriosa a guidarla, la conoscenza che, cominciava a capirlo, solo la Custode poteva vantare. Il gioiello, finalmente libero, sprigionò tutta la sua energia. Fu allora che accadde.
 
Ariel si sentì immergere nell’acqua ghiacciata di un torrente di luce e crollò al suolo priva di forze. Axel, Isaac, Eric, Neil e Angelica le si precipitarono addosso e la scuoterono. Le loro voci suonavano lontane e, lentamente, andavano scomparendo. La cosa più strana era che ad Ariel sembrava di osservare la scena da un punto in alto, da qualche parte, sopra il suo corpo inanimato. Mentre si chiedeva come fosse possibile, la luce la accecò e fu costretta a chiudere gli occhi.
Quando li riaprì, non si trovava più nella Sala del Trono. Sbalordita e confusa, si guardò attorno. Era in una camera, e molte persone erano raccolte attorno ad un letto. Si stropicciò gli occhi, perché aveva l’impressione che tutto fosse avvolto da un sottile strato di nebbia. Poi realizzò di trovarsi in un ricordo. Ma era diverso da quelli che era solita vedere nei propri sogni, sembrava quasi che la Galassia l’avesse portata direttamente nel passato…attraverso il potere che aveva trasfuso diciotto anni prima nella Corona, magari? Si avvicinò al letto. Una donna teneva tra le braccia due bebè appena nati e piangeva di gioia. I suoi occhi, obliqui come falci di luna e azzurri come il cielo di aprile, non lasciavano mai nemmeno un attimo le sue creature, un maschietto e una femminuccia, che strillavano tra le sue braccia.
- Guarda, James,- sussurrò la donna al marito, che le sedeva accanto – questo è Axel, il tuo erede. Governerà Glauce con giustizia e onestà. E questa è la sua sorellina, che lo sosterrà in questo compito e sarà la sua più fidata consigliera. Guarda i tuoi figli, mio Re: con loro, il tuo regno sarà al sicuro…-
Gli occhi color miele dell’uomo si riempirono di lacrime mentre allungava la mano tremante per l’emozione a sfiorare il visino della sua bambina…
Un nuovo lampo di luce e lo scenario cambiò.
La Regina era china sul corpo senza vita del marito. Era pallida e smagrita, ma il suo sguardo era fermo.
- Signora…?- domandò un ragazzino alle sue spalle.
- Dì a Cecile di portare via i miei figli, prima che Lord Gunnar conquisti il Palazzo. Dille di prendere con sé Axel e di affidare sua sorella a Rose. Devono essere divisi. Solo in questo modo saranno al sicuro-
La donna si alzò, si chinò sul ragazzino e gli posò le labbra sulla fronte.
- Vai, Isaac. La loro salvezza dipende da te-
Nuovamente abbagliata, Ariel si ritrovò in una soffitta buia. Una donna stava posando una bambina addormentata in una culla. Sospirò e aprì un baule, nel quale ripose un ciondolo che brillava di una luce lattea. Quando la donna si voltò, Ariel sussultò: era zia Rose.
Un altro flash. Una casa in un quartiere centrale di York. Rose stava seduta ad un tavolino e di fronte a lei, Valerie cullava una bambina.
- È bellissima, zia- sussurrò Valerie, temendo di svegliarla.
- Sapevo che desideravi un bambino, mia cara. Così quando me l’hanno affidata…-
- Ma i suoi genitori non la staranno cercando?-
- Non ha più i genitori, Valerie. Te ne prenderai cura tu?-
- La crescerò come fosse mia figlia, zia. Lo giuro-
 
Un ultimo lampo. Ariel spalancò gli occhi sui volti sconvolti degli amici.
- Grazie a Dio, sei viva! Mi hai fatto prendere un colpo!- esclamò Axel.
La ragazza si alzò a sedere e, improvvisamente consapevole dell’incredibile verità, gettò le braccia al collo a suo fratello.
Axel ricambiò l’abbraccio senza capire, mentre Ariel gli singhiozzava sulla spalla.
- Calmati! Che cosa ti prende? Stai male? Isaac…-
Il Principe si guardò attorno, ma il medico era scomparso.
- Ax…- farfugliò la ragazza – Oh, Ax…tu sei…sei…-
Axel la scostò per guardarla in faccia.
- Sono cosa?- domandò preoccupato.
- Io sono tua sorella!- disse infine.
Axel ammutolì, continuando a fissarla. Dopo un’eternità, Eric domandò:
- Ne sei certa?-
Ariel raccontò loro che cosa aveva visto entrando in contatto con la Corona. Ad ogni parola, la consapevolezza della verità si faceva sempre più forte.
- Questo è un miracolo…- mormorò il Principe stringendola a sé.
- Lo è davvero- disse Angelica prendendo Eric sottobraccio.



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-2 ragazziiiii che ansia :D Un applauso ad Hareth che mi ha sgamati il finale all'altezza del 3° capitolo più o meno -___-" :)
   
 
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