-Che cosa vuoi Nott?-
La voce tremante ma allo stesso tempo decisa di Parvati stupì il ragazzo che continuava a tenere quello strano sorrisetto che tanto infastidiva la ragazza. Non era nei suoi obiettivi essere beccata. Aveva cercato in ogni modo di non farsi beccare da nessuno e l’idea di essere stata scoperta proprio da un Serpeverde non riusciva proprio a digerirla.
-Io? Che cosa voglio da te?- Si limitò a chiedere il ragazzo con finto tono innocente, mentre con dei piccoli passi si avvicinò alla ragazza, girandole attorno. –Perché dovrei voler qualcosa da te, Patil? O dovrei chiamarti MrsUnknown?-
Parvati seguì i movimenti del ragazzo con la coda dell’occhio, cercando di restare calma. Non poteva permettersi dei colpi bassi. Theodore, invece, sembrava divertito dall’espressione nel volto della ragazza, mostrandole un piccolo sorriso soddisfatto quasi per stuzzicarla ancora di più.
-Voglio solo che paghi il mio silenzio. Quando voglio. Dove voglio. Come voglio.-
-MrsUnknown non ha pubblicato niente stamattina..? Peccato, ero così eccitato dall’idea di leggere qualche suo nuovo scoop.- Quel sussurro provocò un brivido sul collo della ragazza che rimase a fissare quasi paralizzata Theodore che le si era avvicinato con cautela al suo orecchio. –Ricordati delle mie parole. Tieni gli occhi aperti.-
Dopo averla spaventata un po’, il ragazzo le rivolse un sorrisetto sghembo per poi allontanarsi dall’aula con calma, senza che qualcuno si accorgesse di lui. Parvati continuò a fissarlo, stringendo la pergamena da lui raccolta con tutta la rabbia che provava. Doveva fargliela pagare, nessuno poteva trattare Parvati Patil così, pensava. Eppure, all’improvviso, le sue labbra si incurvarono in un piccolo sorriso furbo.
All’ora di cena, Theodore entrò nella Sala Grande con aria appartata come al solito. Non era una novità. Theodore Nott era famoso per il suo essere solitario. Eppure quel giorno c’era qualcosa di strano. Appena il ragazzo fece il primo passo, il gran vociferare dei presenti si trasformò in un persistente brusio di bisbigli, tutti diretti, assieme a delle occhiate divertite e curiose, verso il ragazzo. Theodore all’inizio non dette molto peso alla situazione, andandosi a sedere al suo tavolo, eppure nemmeno i suoi compagni sembravano essere distaccati da ciò che stava succedendo in sala. Sentiva tutte le occhiate puntate su di lui, una cosa assai strana, una cosa che gli provocava una rabbia immensa. Appena dei ragazzini di primo anno gli passarono accanto, impegnati nel bisbigliare e lanciargli delle occhiate divertite, Theodore si alzò e prese il primo per il colletto. –Tu! Dimmi che cosa avete tanto da ridere su di me?!-
Le urla furiose del ragazzo fecero tremare il ragazzino di Tassorosso che prima guardò il compagno e poi guardò il ragazzo. Dalla sua bocca uscì solo una parola tremante. –MrsUnknown-
“Ma sapevate dell’esistenza di Theodore Nott? Ah, io l’ho appena scoperto dopo anni, non è comica la cosa? E come biasimarmi! E’ praticamente un fantasma. Il Barone Sanguinario sembra avere un rivale allora! Povero ragazzo, sempre sulle sue, mai con una presenza amica al suo fianco, non vi fa tenerezza? Che ne penserà mamma Nott del suo piccolo asociale figlioccio che sembra essere più legato al suo ego che con gli altri? Sembra che questo mese, il premio per la persona più inutile del mese vada proprio a Nott!
La vostra reporter, Mrs Unknown.”