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Autore: MORFEa    12/01/2007    12 recensioni
- Ma li hai visti?! Neanche il mio coniglio nano è così codardo! – replicò il biondino – Poi dicono che voi Grifondoro siete coraggiosi! Tzè…se avete perfino paura dei vostri sentimenti! – - Bhè… potremo sempre dare una mano a Cupido – buttò lì Harry, con noncuranza. Salve a tutti!! sono tornata con una nuova fic basata sulla coppia Ron/Hermione... Sarà una settimana moolto difficile per i nostri eroi! Mi raccomando leggete numerosi e... Commentate ^__- baxbax AGGIORNATO IL QUARTO CAPITOLO
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Lavanda Brown | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4° Capitolo

 

Di nuovo casini

7.08 am

 

 

-         Vedi anche tu quello che vedo io?! – sussurrò una voce

 

-         Certo!Oh Santo Merlino! Come abbiamo fatto a non accorgercene ieri sera?!-

 

-         Eravamo un tantino ubriache!! –

 

-         Ma questo non ci scusa!!! Però, per lo meno, li abbiamo visti!!!  Dobbiamo fargli una foto o nessuno ci crederà!! –  in quel momento si sentì un rumore di cassetti aperti e richiusi.

 

-         Sì, sì!! Non vedo l’ora di raccontarlo a tutti…Chissà che faccia faranno!! Hermione e Ron a letto insieme…hihihi –

 

-         Ma soprattutto che faccia farà Lavanda quando verrà a saperlo…-

 

Si sentì aprire una porta.

Hermione non riusciva a distinguere bene di chi fossero le voci a causa del sonno, così socchiuse gli occhi.

Vide due figure sfuocate, tutte vicine che parlavano concitatamente , ed un’altra che si stava avvicinando.

Era bionda, almeno così le pareva.

 

-         Sapere cosa?! – domandò la terza ragazza, appena varcata la soglia della stanza e raggiunto le altre. Hermione cercò di inquadrarla, quando un grido si espanse per tutta la camera.

 

-         AHHHHHHHHHH– urlò Lavanda alla vista del suo ragazzo a letto con un'altra che, per giunta, erala Granger.

 

Questa balzò seduta, gridando a sua volta dallo spavento e tirandosi le coperte addosso.  Anche Ron si svegliò a causa di quelle urla e aprì gli occhi, trovandosi di fronte a tre figure dalla faccia verde e grumosa.

Gridò, balzando in piedi sul letto e trascinando con sé anche Hermione

 

-         Gli alieni – esclamò, stringendo a sé la ragazza – Gli alieni sono venuti a prenderci!! Ma, Herm, non preoccuparti, ti proteggerò io con la mia bacchetta – detto ciò, si mise a cercare tra le lenzuola la sua arma, mentre le ragazze lo guardavano basite.

 

-         Ehm…ehm…Ron?! – lo chiamò l’amica, rossa in viso – Ron, quelle non sono alieni, sono le mie compagne di camera…portano una maschera di bellezza, per questo hanno il viso colorato di verde – gli sussurrò all’orecchio.

 

-         Ah – commentò solo, finendo di dimenarsi – Ehm…ma lo sapevo, sai? V-volevo solo…sì…movimentare la mattinata – spiegò Ron, alzandosi in piedi.

 

-          Dove credi di andare tu?! – esclamò Lavanda, avvicinandosi minacciosamente al suo ragazzo.

 

-         I-in bagno – rispose, incerto, Ron, grattandosi il capo.

 

-         Oh no!! Tu verrai con me!! – e detto ciò, lo prese per un orecchio e lo trascinò fuori dalla stanza.

 

-         Ehi…Mi fai male!! – replicò il ragazzo che, ancora un po’ intontito dal sonno, non riusciva a reagire.

 

Hermione si apprestò a seguirli ma le due sue compagne di stanza le si pararono davanti.

 

-         Ragazze, lasciatemi passare, per favore – disse, spingendole leggermente.

 

-         Mi dispiace, Herm, ma devi lasciare che Lavanda si chiarisca con Ronald. Non hai fatto certo una cosa carina nei suoi confronti…- spiegò Calì, bloccando la compagna.

 

-         Ma cosa dici?!! – esclamò l’altra, imbarazzata – Io e Ron non abbiamo fatto proprio nulla! – e così dicendo, cercò nuovamente di passare, ma senza riuscirvi.

 

Era bloccata.

Questo obbligò anche il ragazzo a fermarsi a due metri di distanza, non potendo più proseguire per via dell’incanto.

 

-         Ronald!! – esclamò Lavanda, girandosi ad osservarlo leggermente adirata – Ti vuoi muovere?!! Non farmi perdere la pazienza – e tirò ancora più forte l’orecchio del rosso, cercando di smuoverlo.

 

-         Lav…Lasciami andare!! – la pregò.

 

La ragazza lo mollò di colpo, facendogli fare un ruzzolone.

 

- Finalmente!! – sospirò Ron, alzandosi in piedi e tenendo una mano sull’orecchio arrossato. Si voltò verso la bionda con la chiara intenzione di dirle qualche parolina sul suo atto, ma si bloccò di fronte al suo viso in lacrime.

Si fermò non tanto per il dispiacere di quelle lacrime ma per l’orrore a cui dovette far fronte; per colpa del pianto, infatti,  la crema della ragazza aveva iniziato a colare sulla vestaglia rossa e anche sui bei capelli biondi, lasciando spazio a delle evidenti occhiaie bluastre sotto gli occhi e ad una fronte cosparsa da  rossastri puntini.

 

-         T-tu…- iniziò la bionda, balbettando leggermente per il pianto – T-tu mascalzone che n-non sei altro, mi h-hai tradito con questa… - disse con foga,  indicando Hermione – questa… ARGHH… mi hai tradito con questa sg-sgualdrina da quattro soldi!!! – e scoppiò a piangere un’altra volta, scivolando a terra.

 

Subito fu accerchiata dalle due ragazze che trattenevano Hermione.

Questa era paonazza dalla rabbia e vergogna per il termine che le aveva affibbiato, ma Ron non era da meno.

Uno strano calore lo aveva pervaso quando Lavanda si era riferita all’amica chiamandola sgualdrina, ma non era un calore piacevole, al contrario, era infuriato.

Stava per aprire la bocca, quando una mano lo afferrò per il braccio, trascinandolo fuori dalla porta: era Hermione.

 

-         Ehi!! – esclamò Ron, fermandosi – Ma hai sentito cosa ti ha detto?!-

 

-         Sì, e non le faccio una colpa. – disse, abbassando lo sguardo – Chiunque avrebbe frainteso la situazione se ci avesse visto a letto insieme.-

 

-         Ma non aveva il diritto di chiamarti in quel modo!! E poi – concluse, riprendendo a camminare – dovrebbe aver fiducia in me. –

 

-         Lasciamola in pace, ora. È meglio che si calmi un po’.- spiegò Hermione, rivolgendo un sorriso a Ron – Intanto noi andiamo ad abbuffarci in Sala Grande. –

 

-         Sì!!- esultò il ragazzo, sferrando un pugno di vittoria in alto – Cibo, cibo, cibo…-  l’amica scoppiò a ridere, felice.

 

***********

 

-         Dove cavolo si saranno cacciati quei due?!! – esclamò Harry, guardando l’orologio. Era seduto al tavolo Grifondoro a fare colazione e accanto a lui c’erano Ginny e Draco. - Le lezioni inizieranno tra poco più di quindici minuti ed ancora non si sono fatti vedere… Non è da Hermione!! –

 

-         Stai calmo, Harry. – disse Ginny, accarezzandogli la mano – Vedrai che arriveranno presto. Forse saranno in camera a scambiarsi qualche effusione… - concluse la ragazza, sognante.

 

-         Sì, magari! Mi immagino Ron con indosso i suoi soliti boxer e …- iniziò Harry con un ghigno sulle labbra, ma venne interrotto da Draco che chiese

 

-         I boxer sono neri con l’elastico d’argento?-

 

-         Sì. – rispose l’altro, senza badarci – ed Herm… -

 

-         … con una camicia da notte azzurra pallida, quasi trasparente, e le pantofole dello stesso colore?? – domandò il biondo, ironico.

 

-         Sì. – rispose ancora Harry, ma subito si riscosse, sorpreso – Ehi tu!! – esclamò, rivolgendosi a Draco – Come fai a sapere queste cose?!!! Cosa hai fatto ad Hermione?!! – sibilò con voce minacciosa, prendendolo per il colletto.

 

-         Ehi!! Calma,  pervertito-Potter. Girati e guarda! – ghignò il ragazzo, accennandogli con un segno del capo la porta della Sala. Il moro si voltò e sgranò gli occhi dalla sorpresa.

 

Hermione e Ron avevano fatto il loro ingresso nella Sala Grande vestiti solo di una leggera camicia, lei, e in boxer, lui. Camminavano come se nulla fosse verso il tavolo Grifondoro, non accorgendosi del silenzio che li circondava.

Tutti li osservavano, scioccati.

 

-         EUREKA!!! – urlò Silente, balzando in piedi da dietro il tavolo degli insegnanti e spostando tutti gli sguardi su di lui. La McGranitt si passò una mano sul volto, esasperata, mentre Piton lo fissò rabbioso. Alla fine, si decise a risedersi, scusandosi.

 

Ginny, ripresasi dal colpo, tirò un calcio a Draco, indicandogli l’amica; vedendo che questi non capiva, gli si avvicinò, sussurrandogli qualcosa all’orecchio.

L’espressione di Draco da ghignante si trasformò in una maschera di orrore.

 

-         CHE COSA DOVR…- ma le sue urla furono prontamente bloccate dalla mano della rossa premuta sulla sua bocca.  

 

Gli lanciò un’occhiata di fuoco.

Il ragazzo deglutì, intimorito. Era quasi peggio di Pansy.

 

“No! Peggio di Pansy è impossibile.”

 

Alla fine accettò sottomesso da quello sguardo.

 

“Povero Potter… mi dispiace quasi per lui.”

 

Si alzò in piedi e si avvicinò alla coppia, seguito da un Harry ancora sottoshock.

 

-         Donnola, Gran…Hermione cara – li salutò, sforzandosi di sorridere.

 

- ‘ Giorno Malf-uretto – rispose in cagnesco Ron. La ragazza si limitò ad arrossire.

 

“Ricorda che lo fai per una buona causa, ricorda che lo fai per una buona causa” continuava a ripetersi mentalmente, Draco.

Iniziò a sbottonare la giacca della sua divisa e, sotto lo sguardo confuso dei tre, se la tolse, avvicinandosi ad Hermione.

 

-         Tieni o prenderai freddo – disse, porgendole la giacca; poi, si accostò al suo orecchio, sussurrandogli con voce sensuale – Hai un gusto eccellente nello scegliere i vestiti. Questa camicia mette ben in mostra le tue belle gambe… e non solo quelle. -

 

La ragazza prima arrossì, poi lo guardò confusa, e alla fine sgranò gli occhi, arrossendo nuovamente; si strinse nella giacca del ragazzo, cercando di coprirsi il più possibile.

Tutti gli studenti scoppiarono a ridere.

 

-         Merlino – sussurrò, guardandosi intorno – Ron, ci siamo dimenticati di cambiarci!!! -

 

Il ragazzo, però, la osservava senza ascoltarla ed era a dir poco furioso; il sangue ribolliva nelle sue vene e cercava di tener a freno il suo istinto di riempir di botte quello strafottente di un Malfoy, anche se in quel momento di strafottente non aveva nulla; infatti il ragazzo era impallidito dopo aver intercettato lo sguardo di Pansy che con un esplicito gesto lo aveva mandato a “fanculo”.

 

-Ron! – lo chiamò Hermione per la terza volta, pizzicandogli il braccio; ma vedendo che non si muoveva, lo prese nuovamente per il braccio e lo trascinò fuori dalla Sala sotto lo sguardo divertito di tutti.

Però prima che potessero fuggire, Coli Canon riuscì a scattare una foto alla coppia.

 

*************

 

-         Merlino!! Che figura!! – gemette Hermione, aumentando l’andatura per raggiungere in fretta la sua stanza. Indossava ancora la giacca di Draco e se la strinse ancora di più intorno alle spalle per colpa dell’aria fredda.

 

-         Che buon odore – sussurrò ad alta voce, aspirando il profumo che emanava l’indumento.

 

-         Cosa?! – le chiese Ron, sorpreso per quello che aveva sentito, bloccandosi a metà scalino.

 

La ragazza arrossì e distolse lo sguardo.

 

-         A-hem… Nulla! – lo liquidò, imbarazzata – Dai, muoviamoci che se no facciamo tardi a lezioni. –

 

Percorsero gli ultimi passi di corsa e giunsero alla camera.

Dentro, fortunatamente, non c’era nessuno.

 

-         Non ti sembra che Malfoy sia diventato più gentile con te? – chiese Ron, buttandosi a sedere sul letto, mentre l’amica si dirigeva verso il suo armadio.

 

-         Sì, l’ho notato anch’io – sentenziò, iniziando a frugare tra i suoi vestiti.

 

-         Sai il perché? –

 

-         Non mi interessa. Meglio così, no? –disse, chiudendo le ante dell’ armadio.

 

-         Meglio così?!! Ma Herm, stai bene? – domandò, stranito dalla risposta.

 

-         Sì! Che domande fai?! – esclamò, aprendo l’armadio accanto al suo e iniziando a cercare tra gli indumenti al suo interno.

 

Ron non rispose, troppo preso dai suoi pensieri. Hermione era cambiata. I suoi atteggiamenti verso Malfoy erano cambiati in quegli ultimi giorni. Prima la storia in biblioteca, poi quella di stamattina, l’affermazione sul suo profumo e  adesso queste risposte… troppo evasive.

Un pensiero gli balenò per la mente. Troppo assurdo, ma forse…

 

-         Ma… p-per c-caso ti piace Malfoy?! – chiese, insicuro e imbarazzato

 

-         Sì!! – esclamò gioviale Hermione, rinsavendo dai meandri dell’armadio con la sua gonna e un paio di calze in mano.

 

“ Evvai!! Queste le ho ritrovate!! Ieri sera, tant’è che ero emozionata, ho cacciato le mie cose nell’armadio sbagliato, quello di Lavanda! Un casino unico, quel posto. Ora manca solo la camicia e la giacca” pensò la ragazza, lanciando gli indumenti sul letto e rituffandosi nell’abitacolo.

 

Ron, intanto, la guardava scioccato; il colore della sua pelle tendeva al bianco cadaverico.

 

-         M-ma s-sei s-s-s-s-s-sicuraaa?! – belbettò; provava un certo dolore all’altezza del cuore. Cos’era?

 

-         Sì! –    “ecco la mia giacca!!” pensò, tirandola a sé.

 

-         Ma non pensi a me ed Harry?! –

 

-         No!!! -  “E’ la giacca di Lavanda” poi, osservandola “E’ sporca. Sarà meglio che gliela porti in lavanderia. O no? ” e si mise a pensare sul da farsi.

 

-         Come no?!! – gridò, intanto, Ron, balzando in piedi a pugni stretti -  Sono sorpreso dal tuo comportamento… deluso, indignato, scioccato… -

 

-         Ma chi se ne frega! – esclamò Hermione, interrompendolo e rimettendo di nuovo la giacca di Lavanda nell’armadio.

 

Se qualcuno avesse osservato attentamente Ron in quel momento, avrebbe potuto notare che perfino le sue lentiggini erano impallidite.

 

-         M-ma s-sei davvero s-sicura di stare b-b-bene? – tentò di nuovo.

 

-         Sì!! – “Alleluia!! Ho ritrovato la mia camicia!! Per fortuna. E’ l’ultima che mi è rimasta! Le altre sono in lavanderia! ” pensò, alzandosi in piedi con un saltello.

 

-         Ok… ora ti faccio un ultima domanda. E rispondi sinceramente. – doveva sapere fino a quanto la sua amica era impazzita -  Preferisci lo studio o Malfoy? – 

 

-         No– sussurrò la ragazza, cercando sul fondo dell’armadio le sue scarpe.

 

-         no, cosa? – domandò Ron confuso -  Preferisci lo studio a Malfoy?-

 

-         Non è possibile. – sentenziò, lanciando fuori un altro paio di scarpe.

 

“Ma quante scarpe a Lavanda?! Saranno più di una ventina!!”

 

-         Preferisci Malfoy allo studio?! – esclamò, sbalordito.

 

-         Sì! – “Oh, eccole !” pensò, prendendole e avvicinandosi al suo letto. 

 

E’ impossibile. L’Hermione che lui conosceva non avrebbe mai detto una cosa del genere neanche sotto tortura. Iniziò ad osservare la ragazza che stava stirando con le mani i suoi indumenti;  gli sorse allora un dubbio.

 

-         Ma hai ascoltato quello che ho detto finora ?!! – chiese sospettoso, mentre questa osservava con un espressione inorridita la sua camicia bianca.

 

-         NOOOOO!! – urlò disperata, scivolando in ginocchio.

 

************

Intanto

 

-         Pansy, tesoro, sei solo tu nel mio cuore. – proferì Draco, uscendo dalla porta del dormitorio dei Serpeverde; accanto a lui, camminava austera la sua ragazza, Pansy Parkinson.

 

-         Siamo d’accordo, Draco. Se la mezzosangue prova, anche solo, a sfiorarti o si spinge troppo in là, non rispondo delle mie azioni – replicò minacciosa, prima di allungare il passo, lasciandosi dietro un Draco un po’ confuso.

 

-         Non mi dai neanche un bacio? – sussurrò il biondo, prima che scomparisse dietro ad un angolo. Sospirò affranto.

 

-         Dai, - iniziò Harry, affiancandolo – non è andata così male. –

 

Draco si limitò a lanciargli una lunga occhiata scettica.

 

-         E va bhè, hai dovuto solo strisciare ai suoi piedi, riempirla di baci e promesse, raccontarle tutta la faccenda e illustrarle tutti i difetti di Herm… Ah, e poi le hai anche promesso una giornata dedicata allo shopping a svantaggio dei tuoi soldi… -  disse Harry, sghignazzando leggermente – Questa sera devo ricordarmi di dire a Ginny che l’adoro, la amo e che sono un uomo fortunato ad averla. –

 

**********

 

Ron trasse un profondo respiro di sollievo. Gli sembrò che quel dolore al cuore fosse sparito, o quasi; la sensazione era rimasta. Si avvicinò all’amica e con un grande sorriso le si inginocchiò accanto.

 

-         Ehi! Herm!! Non fa niente!! Non angosciarti in quel modo per non avermi ascoltato!! Anzi meglio così… Veramente!! E io che pensavo fossi impazzita!! Menomale!!! – disse, dandole una sonora pacca sulle spalle.

 

-         Ma, Ron… che stai dicendo?! – domandò Hermione, alzando la testa – La mia camicetta è sporca!! E adesso come faccio? Non posso presentarmi in questo stato ai professori. – esclamò, porgendo l’indumento al ragazzo.

 

Questi lo prese ed iniziò ad osservarlo.

 

-         Ma dov’è sporco? – domandò, confuso.

 

-         Qui! – proferì l’amica, facendogli segnò con l’indice.

 

Il ragazzo aguzzò la vista, ma non notò ancora nulla. Anzi, qualcosa intravide, una macchia rossa piccola, piccola proprio  sotto il colletto bianco.

 

-         E’ solo un punto rosso –

 

-         Non è solo un punto, è una tragedia – esordì, con voce teatrale

 

-         Non lo noterà nessuno, vedrai – disse Ron, alzandosi in piedi, ma notando che l’amica non si muoveva, aggiunse – Hai lo Smacchiatore? –

 

-         Il che? – domandò, confusa.

 

-         Lo Smacchiatore di Nonno Belardo che fa sparire le macchie in un attimo – spiegò il ragazzo.

 

-         No, non è ho mai sentito parlare. –

 

-         E’ impossibile!! In ogni camera ce ne è almeno uno!! – esclamò Ron, sorpreso.

 

Poi le prese la camicia e si diresse verso il bagno.

 

-         Merlino!!! Ma questo sembra una di quelle beauty in cui va mia mamma – proferì il rosso, rimanendo a bocca aperta di fronte allo spettacolo che aveva di fronte.

 

Il bagno era pieno di profumi, trucchi per il viso, smalti, acetoni, confezioni di cotone, specchi…

Ripresosi, iniziò a cercare tra i vari cosmetici lo Smacchiatore.

 

-         Eccolo! – esclamò gioviale.

 

Subito lo applicò sulla camicia e dopo pochi minuta la macchia scomparve.

 

-         E- voila – esordì Ron, mostrando la bianca camicia alla ragazza.

 

Hermione lo abbracciò di slancio.

 

- Sei un grande!!! Grazie!! Ah una cosa, non si dice e-violà, ma et-voilà! -

 

************

09.35h

Ora di Pozione

 

Hermione e Ron correvano a per di fiato lungo i lugubri corridoi dei sotterranei.

 

-         Tu e i tuoi Merlineschi vestiti, Herm!!! – esclamò il rosso con il fiatone – N-non pot-potevi lasciar perdere? Macchè! Lei deve e-essere sempre impeccabile!! Adesso quel bast…-

 

-         Ronald Weasley!!! – urlò l’amica – non provare a finire quella parola!!! E ora, sta zitto e corri!! –

 

Erano in ritardo per la lezione di Pozione, poiché, troppo timidi per cambiarsi nella stessa stanza, avevano dovuto fare a turno per usare il bagno e lavarsi.

Colpa anche,  dei problemi con la macchia e i vestiti.

 

Un minuto dopo, erano in classe, piegati in due dalla fatica.

 

-         Ecco chi si vede!! Vi siete finalmente degnati di onorarci della vostra presenza!! – li accolse, sarcastico, il professore di Pozioni – Dieci punti in meno a Grifondoro. – ma, notando lo sguardo furioso di Ron, aggiunse – A testa. Ora prendete posto e iniziate a fare la pozione a pagina 235 del vostro libro. –

 

“ I soliti… E adesso cosa dovrei fare con la Mezzosangue?! DM”  

scrisse Draco su un pezzo di carta e lo passò al compagno accanto a sé, Harry.

 

“ Scrivile qualche frase poetica, elogiando la sua bellezza… HP”

 

“Ma quale bellezza?!! DM”

 

“Malfoy!!!! HP”

 

“Ok, ok… ma aiutami… DM”

 

“Bò, che ne so io…HP”

 

“E certo, che mi potevo aspettare da un decelerato mentale  come te… DM”

 

Draco avvicinò la matita alla bocca.

 

“Vediamo un po’…cosa potrei scriverle…”

 

Oh soave angelo ( se gli angeli sono come te, preferisco l’inferno)

 lo sguardo profondo dei tuoi occhi (quei due puntini marroni che ti ritrovi sulla tua faccia, sempre se si possa chiamare faccia la tua), l'odore inebriante della tua pelle (mai usato un oggetto che si chiama “profumo”?) , la forza delle tue forme (forme? Quali forme?!), il  dolce suono della tua voce (che farebbe ribrezzo anche ai corvi). Tutto fa vibrare il mio desiderio per te (come sono caduto in basso). E nell'attesa della tua risposta(che spero non giunga mai) , pensieri soavi (di una tua  morte prossima) percorrono la mia mente (che in questo momento credo sia in vacanza). DM”

 

“Lo so che non bisogna complimentarsi da soli ma… sono davvero un genio!!!!”

 

Pensato ciò, inviò al moro affianco a lui il biglietto per Hermione  per avere una conferma del suo buon lavoro. Dopo pochi minuti, il biglietto ritornò.

 

Oh soave angelo

 lo sguardo profondo dei tuoi occhi, l'odore inebriante della tua pelle, la forza delle tue forme, il  dolce suono della tua voce. Tutto fa vibrare il mio desiderio per te. E nell'attesa della tua risposta, pensieri soavi percorrono la mia mente. DM”

 

Il viso di Draco esprimeva orrore allo stato puro.

 

“Potter, stai scherzando, vero?!!! Hai cancellato la parte migliore!!!! Adesso sembra un biglietto d’amore!!!!! DM”

 

“E deve essere così! Spedisci immediatamente quel bigliettino, Malfoy, o sta sicuro che tutto la scuola saprà una certa cosuccia sul tuo conto!! HP”

 

“Tu non puoi farmi questo!! Mi hai fatto una promessa, e i grifoni mantengono sempre la parola data!!! MD”

 

“Hai già avuto la prova che sono un serpeverde mancato, perciò ti consiglio di mandare quel biglietto ad Hermione o tutti sapranno che hai paura del buio e di notte tieni accesa la abat-jour accanto al tuo letto.     HP”

 

“ Mi stai minacciando, POTTER?!!!  DM”

 

“Sì! HP”

 

Draco digrignò i denti, furibondo, e borbottava pene di morte atroci da infliggere al moro; piegò il fantomatico biglietto e lo fece levitare fino al banco della Granger.

Hermione guardò stranita quel pezzettino di carta che le era stato appena recapitato e si affrettò a nasconderlo dall’occhio indagatore del professore e da quello geloso di Ron.

Iniziò a leggerlo; mentre le parole scorrevano nella sua mente, le sue guance si tinsero di un bel rosso acceso, non causato dal calore emesso dalla sua pozione, spalancò gli occhi dalla sorpresa e sul viso si estese un piccolo sorriso di piacere.

Certo, aveva sperato fino all’ultimo che il mittente di quella dolcissima dedica fosse il suo Ron, ma sapere che aveva un corteggiatore le faceva pur sempre piacere.

E poteva usare questa occasione in suo favore. Non era un cosa carina da fare, ma per lui… questo ed altro.

 

-         Come mai così felice, Herm? – domandò Ron, con tono causale per nascondere la sua reale  curiosità.

 

-         Oh, nulla. Mi è arrivato un messaggio molto dolce da Malfoy… volevo dire…Draco – rispose la ragazza, iniziando a girare con il mestolo la pozione.

 

Ron rimase interdetto. Nella sua mente continuavano a girare le parole che aveva appena udito e cercava di trovare un collegamento..

 

“Messaggio...dolce…Draco… lei felice…lei arrossita… lei con un sorriso ebete in viso… lei… sempre più sexy e bella… lei… Ma…Hei!! Questa ultima cosa non centra affatto!! ”

 

Scosse la testa.

 

“Calma e respira, Ron” si disse mentalmente “conta fino a dieci e dopo chiedile gentilmente…”

 

-         CHE CAZZO VUOLE DA TE QUELLA SERPE?????????!!!!!!!! – urlò, balzando in piedi e battendo una mano sul tavolo, cosicché i pezzettino di peperoncino nero che Hermione aveva tagliato accuratamente, finirono nella pozione.

 

Al silenzio tombale che si era creato a quella esclamazione seguì un prorompente boato.

Tutti gli studenti furono ricoperti da una strana sostanza rossastra appiccicosa, proveniente dall’esplosione del calderone di Hermione.

 

-         Signorina Granger!!! – tuonò Piton, mostrando un ghigno soddisfatto – Guardi cosa ha combinato!! –

 

-         Ma… - cercò di ribattere questa, liberandosi con le mani di quella essenza che le ricopriva il viso.

 

-         Mi ha deluso lo sa?! E io che credevo che almeno lei si salvasse tra questa mandria di trogloditi grifoni!! – disse con fare teatrale – Merlino, che shock!! – concludendo e mettendosi una mano sul cuore.

 

Intanto il suo cervello aveva elaborato un piano alquanto malefico. Per non perdere la scommessa con Albus, avrebbe puntato sull’orgoglio della ragazza, colpevolizzandola di questo fatto, anche se la colpa, com’era evidente, era di Weasley. Così, lei, arrabbiata, non avrebbe più rivolto la parola al ragazzo e lui…

Avrebbe vinto la scommessa.

 

-         Mi dispiace, signorina Granger, ma lei è in punizione –

 

La ragazza, che prima teneva la testa china per il dispiacere e anche per la rabbia, ora lo guardò negli occhi, sorpresa e ferita nell’orgoglio.

 

-         Con lei ci sarà anche il signor Weasley, il quale avrebbe potuto evitare di spaccare i timpani di tutta la classe con le sue urla. – concluse Piton; poi si rivolse al resto della classe, tutta intenta a  ripulirsi come meglio poteva con le loro vesti – E adesso, filate tutti a farvi una doccia! –

 

Detto ciò, tutti gli studenti si fondarono fuori, e per ultimi si incamminarono Ron ed Hermione.

Non si erano ancora rivolti la parola.

 

-         Voi due! – li fermò ancora il professore – Vi aspetto qui dopo cena. – e se ne andò.

 

 

Salve guys!!

Ok, questo cappy fa pena!!

Più lo rileggo, più mi sembra di aver scritto una schifezza  -.-

Scusate, ma sono un po’ giù di morale in questi days…

 

Spero, almeno, che vi abbia fatto spuntare un sorrisino a leggerlo. ^^

 

Non potrò aggiornare per le prossime settimane, ma dal 10 febbraio in poi, mi metterò al lavoro (il mese di febbraio è il più bello dell’anno, perché ho solo 14 giorni di scuola effettivi!!! ^_^ tra vacanze, giorni di autogestione, settimana di recupero per chi ha debiti… ^_^)

 

Scusate, ma sono di fretta!! Devo studiare per la very di chimica   -.- …

Vi ringrazio tutti (UN MEGA GRAZZZZZZZZZZZZZIE!!!!!!!!!)

 

Bacioni

MORFEa

 

Ps: questo secondo giorno lo dividerò in tre cappy, perché succederanno cose che porteranno ad un piacevole cambiamento, soprattutto con il terzo!!!

 

Pps: ditemi se i personaggi sono OOC. Forse Herm non si comporterebbe mai così di fronte una macchia, ma me la sono sempre immagina una ragazza impeccabile, non solo nello studio, ma anche nel vestire.

 

 

  
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