4° Capitolo
Di nuovo casini
7.08
am
-
Vedi anche tu quello che vedo
io?! – sussurrò una voce
-
Certo!Oh Santo Merlino! Come
abbiamo fatto a non accorgercene ieri sera?!-
-
Eravamo un tantino ubriache!!
–
-
Ma questo non ci scusa!!! Però,
per lo meno, li abbiamo visti!!!
Dobbiamo fargli una foto o nessuno ci crederà!! – in quel momento si sentì un rumore di
cassetti aperti e richiusi.
-
Sì, sì!! Non vedo l’ora di
raccontarlo a tutti…Chissà che faccia faranno!! Hermione e Ron a letto
insieme…hihihi –
-
Ma soprattutto che faccia farà
Lavanda quando verrà a saperlo…-
Si sentì aprire una porta.
Hermione non riusciva a distinguere bene di chi
fossero le voci a causa del sonno, così socchiuse gli
occhi.
Vide due figure sfuocate, tutte vicine che
parlavano concitatamente , ed un’altra che si stava
avvicinando.
Era bionda, almeno così le
pareva.
-
Sapere cosa?! – domandò
la terza ragazza, appena varcata la soglia della stanza e raggiunto le
altre. Hermione cercò di inquadrarla, quando un grido si espanse per tutta la
camera.
-
AHHHHHHHHHH– urlò Lavanda alla vista del suo ragazzo a letto
con un'altra che, per giunta, era
Questa balzò seduta, gridando a sua volta dallo
spavento e tirandosi le coperte addosso.
Anche Ron si svegliò a causa di quelle urla e aprì gli occhi, trovandosi
di fronte a tre figure dalla faccia verde e grumosa.
Gridò, balzando in piedi sul letto e trascinando
con sé anche Hermione
-
Gli alieni – esclamò,
stringendo a sé la ragazza – Gli alieni sono venuti a prenderci!! Ma, Herm, non
preoccuparti, ti proteggerò io con la mia bacchetta – detto ciò, si mise a
cercare tra le lenzuola la sua arma,
mentre le ragazze lo guardavano basite.
-
Ehm…ehm…Ron?! – lo chiamò
l’amica, rossa in viso – Ron, quelle non sono alieni, sono le mie compagne di
camera…portano una maschera di bellezza, per questo hanno il viso colorato di
verde – gli sussurrò all’orecchio.
-
Ah – commentò solo, finendo di
dimenarsi – Ehm…ma lo sapevo, sai? V-volevo solo…sì…movimentare la mattinata –
spiegò Ron, alzandosi in piedi.
-
Dove credi di andare tu?! – esclamò
Lavanda, avvicinandosi minacciosamente al suo ragazzo.
-
I-in bagno – rispose, incerto,
Ron, grattandosi il capo.
-
Oh no!! Tu verrai con me!! – e
detto ciò, lo prese per un orecchio e lo trascinò fuori dalla
stanza.
-
Ehi…Mi fai male!! – replicò il
ragazzo che, ancora un po’ intontito dal sonno, non riusciva a
reagire.
Hermione si apprestò a seguirli ma le due sue
compagne di stanza le si pararono davanti.
-
Ragazze,
lasciatemi passare, per favore – disse, spingendole leggermente.
-
Mi
dispiace, Herm, ma devi lasciare che Lavanda si chiarisca con Ronald. Non hai
fatto certo una cosa carina nei suoi confronti…- spiegò Calì, bloccando la
compagna.
-
Ma cosa
dici?!! – esclamò l’altra, imbarazzata – Io e Ron non abbiamo fatto proprio
nulla! – e così dicendo, cercò nuovamente di passare, ma senza riuscirvi.
Era bloccata.
Questo obbligò
anche il ragazzo a fermarsi a due metri di distanza, non potendo più proseguire
per via dell’incanto.
-
Ronald!! –
esclamò Lavanda, girandosi ad osservarlo leggermente adirata – Ti vuoi muovere?!! Non farmi
perdere la pazienza – e tirò ancora più forte l’orecchio del rosso, cercando di
smuoverlo.
-
Lav…Lasciami andare!! – la pregò.
La ragazza lo
mollò di colpo, facendogli fare un ruzzolone.
- Finalmente!! –
sospirò Ron, alzandosi in piedi e tenendo una mano sull’orecchio arrossato. Si
voltò verso la bionda con la chiara intenzione di dirle qualche parolina sul suo
atto, ma si bloccò di fronte al suo viso in lacrime.
Si fermò non tanto
per il dispiacere di quelle lacrime ma per l’orrore a cui dovette far fronte;
per colpa del pianto, infatti, la crema della ragazza aveva iniziato a colare
sulla vestaglia rossa e anche sui bei capelli biondi, lasciando spazio a delle
evidenti occhiaie bluastre sotto gli occhi e ad una fronte cosparsa da rossastri
puntini.
-
T-tu…-
iniziò la bionda, balbettando leggermente per il pianto – T-tu mascalzone che
n-non sei altro, mi h-hai tradito con questa… - disse con foga, indicando Hermione –
questa… ARGHH… mi hai tradito con questa sg-sgualdrina da quattro soldi!!! – e
scoppiò a piangere un’altra volta, scivolando a terra.
Subito fu
accerchiata dalle due ragazze che trattenevano Hermione.
Questa era
paonazza dalla rabbia e vergogna per il termine che le aveva affibbiato, ma Ron
non era da meno.
Uno strano calore
lo aveva pervaso quando Lavanda si era riferita all’amica chiamandola
sgualdrina, ma non era un calore piacevole, al contrario, era infuriato.
Stava per aprire
la bocca, quando una mano lo afferrò per il braccio, trascinandolo fuori dalla
porta: era Hermione.
-
Ehi!! –
esclamò Ron, fermandosi – Ma hai sentito cosa ti ha detto?!-
-
Sì, e non
le faccio una colpa. – disse, abbassando lo sguardo – Chiunque avrebbe frainteso
la situazione se ci avesse visto a letto insieme.-
-
Ma non
aveva il diritto di chiamarti in quel modo!! E poi – concluse, riprendendo a
camminare – dovrebbe aver fiducia in me. –
-
Lasciamola
in pace, ora. È meglio che si calmi un po’.- spiegò Hermione, rivolgendo un
sorriso a Ron – Intanto noi andiamo ad abbuffarci in Sala Grande. –
-
Sì!!-
esultò il ragazzo, sferrando un pugno di vittoria in alto – Cibo, cibo,
cibo…- l’amica
scoppiò a ridere, felice.
***********
-
Dove cavolo
si saranno cacciati quei due?!! – esclamò Harry, guardando l’orologio. Era
seduto al tavolo Grifondoro a fare colazione e accanto a lui c’erano Ginny e
Draco. - Le lezioni inizieranno tra poco più di quindici minuti ed ancora non si
sono fatti vedere… Non è da Hermione!! –
-
Stai calmo,
Harry. – disse Ginny, accarezzandogli la mano – Vedrai che arriveranno presto.
Forse saranno in camera a scambiarsi qualche effusione… - concluse la ragazza,
sognante.
-
Sì, magari!
Mi immagino Ron con indosso i suoi soliti boxer e …- iniziò Harry con un ghigno
sulle labbra, ma venne interrotto da Draco che chiese
-
I boxer
sono neri con l’elastico d’argento?-
-
Sì. –
rispose l’altro, senza badarci – ed Herm… -
-
… con una
camicia da notte azzurra pallida, quasi trasparente, e le pantofole dello stesso
colore?? – domandò il biondo, ironico.
-
Sì. –
rispose ancora Harry, ma subito si riscosse, sorpreso – Ehi tu!! – esclamò,
rivolgendosi a Draco – Come fai a sapere queste cose?!!! Cosa hai fatto ad
Hermione?!! – sibilò con voce minacciosa, prendendolo per il colletto.
-
Ehi!!
Calma, pervertito-Potter. Girati e guarda! – ghignò
il ragazzo, accennandogli con un segno del capo la porta della Sala. Il moro si
voltò e sgranò gli occhi dalla sorpresa.
Hermione e Ron
avevano fatto il loro ingresso nella Sala Grande vestiti solo di una leggera
camicia, lei, e in boxer, lui. Camminavano come se nulla fosse verso il tavolo
Grifondoro, non accorgendosi del silenzio che li circondava.
Tutti li
osservavano, scioccati.
-
EUREKA!!!
– urlò Silente, balzando in piedi da dietro il tavolo degli insegnanti e
spostando tutti gli sguardi su di lui.
Ginny, ripresasi
dal colpo, tirò un calcio a Draco, indicandogli l’amica; vedendo che questi non
capiva, gli si avvicinò, sussurrandogli qualcosa all’orecchio.
L’espressione di
Draco da ghignante si trasformò in una maschera di orrore.
-
CHE COSA
DOVR…- ma le sue urla furono prontamente bloccate dalla mano della rossa premuta
sulla sua bocca.
Gli lanciò
un’occhiata di fuoco.
Il ragazzo
deglutì, intimorito. Era quasi peggio di Pansy.
“No! Peggio di
Pansy è impossibile.”
Alla fine accettò
sottomesso da quello sguardo.
“Povero Potter…
mi dispiace quasi per lui.”
Si alzò in piedi
e si avvicinò alla coppia, seguito da un Harry ancora sottoshock.
-
Donnola,
Gran…Hermione cara – li salutò, sforzandosi di sorridere.
- ‘ Giorno
Malf-uretto – rispose in cagnesco Ron. La ragazza si limitò ad arrossire.
“Ricorda che lo
fai per una buona causa, ricorda che lo fai per una buona causa” continuava a
ripetersi mentalmente, Draco.
Iniziò a
sbottonare la giacca della sua divisa e, sotto lo sguardo confuso dei tre, se la
tolse, avvicinandosi ad Hermione.
-
Tieni o
prenderai freddo – disse, porgendole la giacca; poi, si accostò al suo orecchio,
sussurrandogli con voce sensuale – Hai un gusto eccellente nello scegliere i
vestiti. Questa camicia mette ben in mostra le tue belle gambe… e non solo
quelle. -
La ragazza prima
arrossì, poi lo guardò confusa, e alla fine sgranò gli occhi, arrossendo
nuovamente; si strinse nella giacca del ragazzo, cercando di coprirsi il più
possibile.
Tutti gli
studenti scoppiarono a ridere.
-
Merlino –
sussurrò, guardandosi intorno – Ron, ci siamo dimenticati di cambiarci!!! -
Il ragazzo, però,
la osservava senza ascoltarla ed era a dir poco furioso; il sangue ribolliva
nelle sue vene e cercava di tener a freno il suo istinto di riempir di botte
quello strafottente di un Malfoy, anche se in quel momento di strafottente non
aveva nulla; infatti il ragazzo era impallidito dopo aver intercettato lo
sguardo di Pansy che con un esplicito gesto lo aveva mandato a “fanculo”.
-Ron! – lo chiamò
Hermione per la terza volta, pizzicandogli il braccio; ma vedendo che non si
muoveva, lo prese nuovamente per il braccio e lo trascinò fuori dalla Sala sotto
lo sguardo divertito di tutti.
Però prima che
potessero fuggire, Coli Canon riuscì a scattare una foto alla coppia.
*************
-
Merlino!!
Che figura!! – gemette Hermione, aumentando l’andatura per raggiungere in fretta
la sua stanza. Indossava ancora la giacca di Draco e se la strinse ancora di più
intorno alle spalle per colpa dell’aria fredda.
-
Che buon
odore – sussurrò ad alta voce, aspirando il profumo che emanava l’indumento.
-
Cosa?! –
le chiese Ron, sorpreso per quello che aveva sentito, bloccandosi a metà
scalino.
La ragazza
arrossì e distolse lo sguardo.
-
A-hem…
Nulla! – lo liquidò, imbarazzata – Dai, muoviamoci che se no facciamo tardi a
lezioni. –
Percorsero gli
ultimi passi di corsa e giunsero alla camera.
Dentro,
fortunatamente, non c’era nessuno.
-
Non ti
sembra che Malfoy sia diventato più gentile con te? – chiese Ron, buttandosi a
sedere sul letto, mentre l’amica si dirigeva verso il suo armadio.
-
Sì, l’ho
notato anch’io – sentenziò, iniziando a frugare tra i suoi vestiti.
-
Sai il
perché? –
-
Non mi
interessa. Meglio così, no? –disse, chiudendo le ante dell’ armadio.
-
Meglio
così?!! Ma Herm, stai bene? – domandò, stranito dalla risposta.
-
Sì! Che
domande fai?! – esclamò, aprendo l’armadio accanto al suo e iniziando a cercare
tra gli indumenti al suo interno.
Ron non rispose,
troppo preso dai suoi pensieri. Hermione era cambiata. I suoi atteggiamenti
verso Malfoy erano cambiati in quegli ultimi giorni. Prima la storia in
biblioteca, poi quella di stamattina, l’affermazione sul suo profumo e adesso queste
risposte… troppo evasive.
Un pensiero gli
balenò per la mente. Troppo assurdo, ma forse…
-
Ma… p-per
c-caso ti piace Malfoy?! – chiese, insicuro e imbarazzato
-
Sì!! –
esclamò gioviale Hermione, rinsavendo dai meandri dell’armadio con la sua gonna
e un paio di calze in mano.
“ Evvai!! Queste
le ho ritrovate!! Ieri sera, tant’è che ero emozionata, ho cacciato le mie cose
nell’armadio sbagliato, quello di Lavanda! Un casino unico, quel posto. Ora
manca solo la camicia e la giacca” pensò la ragazza, lanciando gli indumenti sul
letto e rituffandosi nell’abitacolo.
Ron, intanto, la
guardava scioccato; il colore della sua pelle tendeva al bianco cadaverico.
-
M-ma s-sei
s-s-s-s-s-sicuraaa?! – belbettò; provava un certo dolore all’altezza del cuore.
Cos’era?
-
Sì! – “ecco
la mia giacca!!” pensò, tirandola a sé.
-
Ma non
pensi a me ed Harry?! –
-
No!!!
- “E’ la
giacca di Lavanda” poi, osservandola “E’ sporca. Sarà meglio che gliela porti in
lavanderia. O no? ” e si mise a pensare sul da farsi.
-
Come no?!!
– gridò, intanto, Ron, balzando in piedi a pugni stretti - Sono sorpreso dal
tuo comportamento… deluso, indignato, scioccato… -
-
Ma chi se
ne frega! – esclamò Hermione, interrompendolo e rimettendo di nuovo la giacca di
Lavanda nell’armadio.
Se qualcuno
avesse osservato attentamente Ron in quel momento, avrebbe potuto notare che
perfino le sue lentiggini erano impallidite.
-
M-ma s-sei
davvero s-sicura di stare b-b-bene? – tentò di nuovo.
-
Sì!! –
“Alleluia!! Ho ritrovato la mia camicia!! Per fortuna. E’ l’ultima che mi è
rimasta! Le altre sono in lavanderia! ” pensò, alzandosi in piedi con un
saltello.
-
Ok… ora ti
faccio un ultima domanda. E rispondi sinceramente. – doveva sapere fino a quanto
la sua amica era impazzita - Preferisci lo studio o Malfoy? –
-
No–
sussurrò la ragazza, cercando sul fondo dell’armadio le sue scarpe.
-
no, cosa?
– domandò Ron confuso - Preferisci lo studio a Malfoy?-
-
Non è
possibile. – sentenziò, lanciando fuori un altro paio di scarpe.
“Ma quante scarpe
a Lavanda?! Saranno più di una ventina!!”
-
Preferisci
Malfoy allo studio?! – esclamò, sbalordito.
-
Sì! – “Oh,
eccole !” pensò, prendendole e avvicinandosi al suo letto.
E’ impossibile.
L’Hermione che lui conosceva non avrebbe mai detto una cosa del genere neanche
sotto tortura. Iniziò ad osservare la ragazza che stava stirando con le mani i
suoi indumenti; gli sorse allora un dubbio.
-
Ma hai
ascoltato quello che ho detto finora ?!! – chiese sospettoso, mentre questa
osservava con un espressione inorridita la sua camicia bianca.
-
NOOOOO!! –
urlò disperata, scivolando in ginocchio.
************
Intanto
-
Pansy,
tesoro, sei solo tu nel mio cuore. – proferì Draco, uscendo dalla porta del
dormitorio dei Serpeverde; accanto a lui, camminava austera la sua ragazza,
Pansy Parkinson.
-
Siamo
d’accordo, Draco. Se la mezzosangue prova, anche solo, a sfiorarti o si spinge
troppo in là, non rispondo delle mie azioni – replicò minacciosa, prima di
allungare il passo, lasciandosi dietro un Draco un po’ confuso.
-
Non mi dai
neanche un bacio? – sussurrò il biondo, prima che scomparisse dietro ad un
angolo. Sospirò affranto.
-
Dai, -
iniziò Harry, affiancandolo – non è andata così male. –
Draco si limitò a
lanciargli una lunga occhiata scettica.
-
E va bhè,
hai dovuto solo strisciare ai suoi piedi, riempirla di baci e promesse,
raccontarle tutta la faccenda e illustrarle tutti i difetti di Herm… Ah, e poi
le hai anche promesso una giornata dedicata allo shopping a svantaggio dei tuoi
soldi… - disse
Harry, sghignazzando leggermente – Questa sera devo ricordarmi di dire a Ginny
che l’adoro, la amo e che sono un uomo fortunato ad averla. –
**********
Ron trasse un
profondo respiro di sollievo. Gli sembrò che quel dolore al cuore fosse sparito,
o quasi; la sensazione era rimasta. Si avvicinò all’amica e con un grande
sorriso le si inginocchiò accanto.
-
Ehi!
Herm!! Non fa niente!! Non angosciarti in quel modo per non avermi ascoltato!!
Anzi meglio così… Veramente!! E io che pensavo fossi impazzita!! Menomale!!! –
disse, dandole una sonora pacca sulle spalle.
-
Ma, Ron…
che stai dicendo?! – domandò Hermione, alzando la testa – La mia camicetta è
sporca!! E adesso come faccio? Non posso presentarmi in questo stato ai
professori. – esclamò, porgendo l’indumento al ragazzo.
Questi lo prese
ed iniziò ad osservarlo.
-
Ma dov’è
sporco? – domandò, confuso.
-
Qui! –
proferì l’amica, facendogli segnò con l’indice.
Il ragazzo aguzzò
la vista, ma non notò ancora nulla. Anzi, qualcosa intravide, una macchia rossa
piccola, piccola proprio sotto il colletto bianco.
-
E’ solo un
punto rosso –
-
Non è solo
un punto, è una tragedia – esordì, con voce teatrale
-
Non lo
noterà nessuno, vedrai – disse Ron, alzandosi in piedi, ma notando che l’amica
non si muoveva, aggiunse – Hai lo Smacchiatore? –
-
Il che? –
domandò, confusa.
-
Lo
Smacchiatore di Nonno Belardo che fa sparire le macchie in un attimo – spiegò il
ragazzo.
-
No, non è
ho mai sentito parlare. –
-
E’
impossibile!! In ogni camera ce ne è almeno uno!! – esclamò Ron, sorpreso.
Poi le prese la
camicia e si diresse verso il bagno.
-
Merlino!!!
Ma questo sembra una di quelle beauty in cui va mia mamma – proferì il rosso,
rimanendo a bocca aperta di fronte allo spettacolo che aveva di fronte.
Il bagno era
pieno di profumi, trucchi per il viso, smalti, acetoni, confezioni di cotone,
specchi…
Ripresosi, iniziò
a cercare tra i vari cosmetici lo Smacchiatore.
-
Eccolo! –
esclamò gioviale.
Subito lo applicò
sulla camicia e dopo pochi minuta la macchia scomparve.
-
E- voila –
esordì Ron, mostrando la bianca camicia alla ragazza.
Hermione lo
abbracciò di slancio.
- Sei un grande!!! Grazie!! Ah una cosa, non si dice e-violà, ma et-voilà! -
************
09.35h
Ora di
Pozione
Hermione e Ron
correvano a per di fiato lungo i lugubri corridoi dei sotterranei.
-
Tu e i
tuoi Merlineschi vestiti, Herm!!! – esclamò il rosso con il fiatone – N-non
pot-potevi lasciar perdere? Macchè! Lei deve e-essere sempre impeccabile!!
Adesso quel bast…-
-
Ronald
Weasley!!! – urlò l’amica – non provare a finire quella parola!!! E ora, sta
zitto e corri!! –
Erano in ritardo
per la lezione di Pozione, poiché, troppo timidi per cambiarsi nella stessa
stanza, avevano dovuto fare a turno per usare il bagno e lavarsi.
Colpa anche, dei problemi con la
macchia e i vestiti.
Un minuto dopo,
erano in classe, piegati in due dalla fatica.
-
Ecco chi
si vede!! Vi siete finalmente degnati di onorarci della vostra presenza!! – li
accolse, sarcastico, il professore di Pozioni – Dieci punti in meno a
Grifondoro. – ma, notando lo sguardo furioso di Ron, aggiunse – A testa. Ora
prendete posto e iniziate a fare la pozione a pagina 235 del vostro libro. –
“ I soliti… E adesso cosa
dovrei fare con
scrisse Draco su
un pezzo di carta e lo passò al compagno accanto a sé, Harry.
“ Scrivile
qualche frase poetica, elogiando la sua bellezza… HP”
“Ma quale
bellezza?!! DM”
“Malfoy!!!!
HP”
“Ok, ok… ma
aiutami… DM”
“Bò, che ne so
io…HP”
“E certo, che mi
potevo aspettare da un decelerato mentale come te… DM”
Draco avvicinò la
matita alla bocca.
“Vediamo un
po’…cosa potrei scriverle…”
“Oh soave angelo (
se gli angeli sono come te,
preferisco l’inferno)
lo sguardo profondo dei tuoi occhi (quei due puntini marroni che ti ritrovi sulla tua faccia,
sempre se si possa chiamare faccia la tua), l'odore inebriante della tua pelle (mai usato un oggetto che si chiama “profumo”?) , la forza delle tue forme (forme? Quali forme?!), il dolce suono della
tua voce (che
farebbe ribrezzo anche ai corvi). Tutto fa vibrare il mio desiderio per te (come sono caduto in
basso). E nell'attesa della
tua risposta(che spero non giunga mai) , pensieri soavi (di una tua morte prossima) percorrono la mia
mente (che in questo momento
credo sia in vacanza). DM”
“Lo so che non bisogna complimentarsi da soli
ma… sono davvero un genio!!!!”
Pensato ciò, inviò al moro affianco a lui il
biglietto per Hermione per avere una conferma del suo buon lavoro.
Dopo pochi minuti, il biglietto ritornò.
“Oh soave angelo
lo sguardo profondo dei tuoi occhi, l'odore
inebriante della tua pelle, la forza delle tue forme, il dolce suono della
tua voce. Tutto fa vibrare il mio desiderio per te. E nell'attesa
della tua risposta, pensieri soavi percorrono la mia mente. DM”
Il viso di Draco esprimeva orrore allo stato
puro.
“Potter, stai scherzando, vero?!!! Hai
cancellato la parte migliore!!!! Adesso sembra un biglietto d’amore!!!!! DM”
“E deve essere così! Spedisci immediatamente
quel bigliettino, Malfoy, o sta sicuro che tutto la scuola saprà una certa cosuccia sul tuo conto!! HP”
“Tu non puoi farmi questo!! Mi hai fatto una
promessa, e i grifoni mantengono sempre la parola data!!! MD”
“Hai già avuto la prova che sono un serpeverde
mancato, perciò ti consiglio di mandare quel biglietto ad Hermione o tutti
sapranno che hai paura del buio e di notte tieni accesa la abat-jour accanto al
tuo letto. HP”
“ Mi stai minacciando, POTTER?!!! DM”
“Sì! HP”
Draco digrignò i denti, furibondo, e
borbottava pene di morte atroci da infliggere al moro; piegò il fantomatico
biglietto e lo fece levitare fino al banco della Granger.
Hermione guardò
stranita quel pezzettino di carta che le era stato appena recapitato e si
affrettò a nasconderlo dall’occhio indagatore del professore e da quello geloso
di Ron.
Iniziò a
leggerlo; mentre le parole scorrevano nella sua mente, le sue guance si tinsero
di un bel rosso acceso, non causato dal calore emesso dalla sua pozione,
spalancò gli occhi dalla sorpresa e sul viso si estese un piccolo sorriso di
piacere.
Certo, aveva
sperato fino all’ultimo che il mittente di quella dolcissima dedica fosse il suo
Ron, ma sapere che aveva un corteggiatore le faceva pur sempre piacere.
E poteva usare
questa occasione in suo favore. Non era un cosa carina da fare, ma per lui…
questo ed altro.
-
Come mai
così felice, Herm? – domandò Ron, con tono causale per nascondere la sua
reale
curiosità.
-
Oh, nulla.
Mi è arrivato un messaggio molto dolce da Malfoy… volevo dire…Draco – rispose la
ragazza, iniziando a girare con il mestolo la pozione.
Ron rimase
interdetto. Nella sua mente continuavano a girare le parole che aveva appena
udito e cercava di trovare un collegamento..
“Messaggio...dolce…Draco… lei felice…lei arrossita… lei con un sorriso
ebete in viso… lei… sempre più sexy e bella… lei… Ma…Hei!! Questa ultima cosa
non centra affatto!! ”
Scosse la
testa.
“Calma e respira,
Ron” si disse mentalmente “conta fino a dieci e dopo chiedile gentilmente…”
-
CHE CAZZO
VUOLE DA TE QUELLA SERPE?????????!!!!!!!! – urlò, balzando in piedi e battendo
una mano sul tavolo, cosicché i pezzettino di peperoncino nero che Hermione
aveva tagliato accuratamente, finirono nella pozione.
Al silenzio
tombale che si era creato a quella esclamazione seguì un prorompente boato.
Tutti gli
studenti furono ricoperti da una strana sostanza rossastra appiccicosa,
proveniente dall’esplosione del calderone di Hermione.
-
Signorina
Granger!!! – tuonò Piton, mostrando un ghigno soddisfatto – Guardi cosa ha
combinato!! –
-
Ma… -
cercò di ribattere questa, liberandosi con le mani di quella essenza che le
ricopriva il viso.
-
Mi ha
deluso lo sa?! E io che credevo che almeno lei si salvasse tra questa mandria di
trogloditi grifoni!! – disse con fare teatrale – Merlino, che shock!! –
concludendo e mettendosi una mano sul cuore.
Intanto il suo
cervello aveva elaborato un piano alquanto malefico. Per non perdere la
scommessa con Albus, avrebbe puntato sull’orgoglio della ragazza,
colpevolizzandola di questo fatto, anche se la colpa, com’era evidente, era di
Weasley. Così, lei, arrabbiata, non avrebbe più rivolto la parola al ragazzo e
lui…
Avrebbe vinto la
scommessa.
-
Mi
dispiace, signorina Granger, ma lei è in punizione –
La ragazza, che
prima teneva la testa china per il dispiacere e anche per la rabbia, ora lo
guardò negli occhi, sorpresa e ferita nell’orgoglio.
-
Con lei ci
sarà anche il signor Weasley, il quale avrebbe potuto evitare di spaccare i
timpani di tutta la classe con le sue urla. – concluse Piton; poi si rivolse al
resto della classe, tutta intenta a ripulirsi come meglio poteva con le loro
vesti – E adesso, filate tutti a farvi una doccia! –
Detto ciò, tutti
gli studenti si fondarono fuori, e per ultimi si incamminarono Ron ed
Hermione.
Non si erano
ancora rivolti la parola.
-
Voi due! –
li fermò ancora il professore – Vi aspetto qui dopo cena. – e se ne andò.
Salve guys!!
Ok, questo cappy
fa pena!!
Più lo rileggo,
più mi sembra di aver scritto una schifezza -.-
Scusate, ma sono
un po’ giù di morale in questi days…
Spero, almeno,
che vi abbia fatto spuntare un sorrisino a leggerlo. ^^
Non potrò
aggiornare per le prossime settimane, ma dal 10 febbraio in poi, mi metterò al
lavoro (il mese di febbraio è il più bello dell’anno, perché ho solo 14 giorni
di scuola effettivi!!! ^_^ tra vacanze, giorni di autogestione, settimana di
recupero per chi ha debiti… ^_^)
Scusate, ma sono
di fretta!! Devo studiare per la very di chimica -.- …
Vi ringrazio
tutti (UN MEGA GRAZZZZZZZZZZZZZIE!!!!!!!!!)
Bacioni
MORFEa
Ps: questo
secondo giorno lo dividerò in tre cappy, perché succederanno cose che porteranno
ad un piacevole cambiamento, soprattutto con il terzo!!!
Pps: ditemi se i
personaggi sono OOC. Forse Herm non si comporterebbe mai così di fronte una
macchia, ma me la sono sempre immagina una ragazza impeccabile, non solo nello
studio, ma anche nel vestire.