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Autore: fredlove    28/06/2012    3 recensioni
"...ma credo, che dovesse andare così. Ne avevamo bisogno..."
"Per capire" continuò George, quasi le leggesse il pensiero "Capire, ciò che siamo l'una per l'altra. "era in piedi, davanti a lei ora."Ironico, no?"

Ecco la quarta, George/Hermione. Non ci posso credere, l'ho fatto ancora!!! Ok, leggete e commentate. Che vi piaccia o no!
Precisazione : George non ha perso l'orecchio, quindi è un figo senza problemi.
Hermione...le sue spiegazioni, sono praticamente nella storia. Credo...
Non metto l'avviso OCC...perché non li ho stravolti del tutto. Ma se per caso è necessario, basta me lo diciate e provvedo!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley, Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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A Rosmary e le altre amanti di questo pairing perfetto quanto una Fremione. Ok, forse no...






Quanto tempo era passato dall'ultima volta che si erano visti?
Credeva di aver smesso di contarlo, ma erano cinque gli anni passati.
Ricordava appena l'ultima conversazione, avvenuta a meno di un mese dalla fine della Guerra di Hogwarts, quando nonostante tutto...e purtroppo, i genitori di Hermione erano morti a causa della magia.


"Cosa stai facendo?"
"Secondo te?!" e sotto gli occhi di George, cupi e tristi per la morte di Fred appena accettata, aveva finito di raccogliere tutto ciò di suo in una valigia.
Anche i libri, messi così alla rinfusa dentro quel baule.
"Me ne vado. Non ne voglio sapere più di questo mondo..."


Ed ora? Rivedersela davanti. Non seppe cosa dire.
Ricordava la bellezza di Hermione, e ricordava ....le notti a sognarla, celando quel desiderio persino al gemello.
"Weasley"
"Granger"
E quello, cos'era? Un pseudo saluto? Si sarebbe aspettato un abbraccio, per lo meno.
Dalla morte di Fred, lei era stata la sua spalla.
Purtroppo, lui...non era stato abbastanza 'spalla' per lei. E non era riuscito a fermarla.
Però era veramente contento di vederla.
Ciò che non mise in conto...fu ciò che accadde solo qualche ora, molto più tardi, quando...
...Durante la notte si era svegliato e morendo di sete, era sceso in cucina facendo scricchiolare i gradini di legno.
Un altro scricchiolio, più di un legno semi accostato.
Ed affacciandosi nel corridoio, la notò. Di nuovo, alla porta, con la valigia ai piedi.
" Scappi di nuovo?"
"Evito gli addii strappalacrime di tua sorella. "
"Caspita, sì che sei coraggiosa!" sarcastico.
"Evita.Non svegliare tutti...scemo."
"Evita di scappare, di nuovo, allora."
"No." scosse la testa, guardandolo vagamente " Non faccio parte di questo mondo, non più..."
"Patetica, ti sei arresa!"
Lì, gli parve di vedere un lampo furioso negli occhi di Hermione. Come ai tempi Hogwarts, quando era Prefetto.
Continuò "Davvero patetica. "
" Sta zitto!"
"Perchè?E' la verità!"
"George, sta zitto!"
"Dillo, avanti. Anche io stavo per arrendermi quando è morto Fred!"la guardò " Ma non l'ho fatto!"
"Sta zitto!"
Lui si era avvicinato. Dimenticando la sete, dimenticando tutto.
"Sei patetica. Hai spezzato la tua bacchetta...ma resti sempre una strega. "
Vide arrivare il pugno di lei, contro il viso, ma lo fermò. Come fermò il secondo pugno. Non riuscì a fermare la prima ginocchiata nello stomaco, e fortunatamente la seconda non andò a segno mentre si smaterializzava con lei, in soffitta.
"Ammettilo, almeno a te stessa, Hermione! E' patetico! Sono passati cinque anni! Cinque anni!Ora non serve più scappare!"
" E vivere, felici, così....George sono senza famiglia"
"Siamo noi la tua famiglia!" la guardò " Sono io la tua famiglia!"
Silenzio da entrambi. Poi...quasi respirando sincronizzati, si baciarono.
Senza dolcezza, quasi passionali. Forsennati, mordendosi le labbra a vicenda.
Il muro dietro di lei, sembrò un momentaneo appoggio quando George la sollevò per le anche, facendo così scontrare i loro corpi.
La pelle di George le sembrò bollente, quando passò con le dita sulla schiena mentre gli levava la maglietta. Ed i baci di lui, sul collo, sul mento, ancora giù per la scollatura sembravano lasciare una scia rovente.
"George...la...stanza..."le parve di respirare appena, quando lui si scostò dal corpo " Insonorizza..."
Il ghigno del ragazzo parve dirle "Visto?La magia in ogni caso...serve a qualcosa!"
Un attimo dopo, il materasso sotto di loro. I vestiti sparsi sul pavimento.
C'era rabbia nei baci, nei movimenti, mista a passione.
Rabbia di lui, contro se stesso per non averla fermata tempo addietro,non trovando il coraggio di farlo. E contro lei per essersene andata in quel modo.
Rabbia di lei, contro se stessa per quello che era, per aver abbandonato tutto. Per paura.
Contro di lui, che le ricordava la magia e perchè in fondo...tempo addietro voleva essere fermata.
O semplicemente contro se stessi, perché erano in grado di capirsi l'un l'altro...ma non ne avevano il coraggio.
"Non andartene di nuovo..." le disse mezz'ora dopo, guardandola scivolare via dal letto." Resta con me..."
"Odio questo mondo, lo sai..." si era avvolta il lenzuolo intorno al corpo, ma il piacere che aveva provato era ancora tangibile, nel suo fremito.
"Allora..." si era seduto a mezzobusto" Permettimi di vivere nel tuo...ma non andartene. Non lasciarmi di nuovo!"
Lei si era allontanata ancora.
"Ho perso Fred...sono cinque anni, ormai" il viso chino"Se te ne vai, mi sentirò nuovamente vuoto."
Lo guardò " Perchè?"
"Perchè ti amo, e sei ciò che mi resta per sentirmi completo. "
"Patetico, come tentativo, ti pare?"
George alzò il viso, guardandola di nuovo " Forse, ma voglio rimediare. Non voglio pentirmene di nuovo, come per tutti questi anni..."era serio" Quante volte, mi sono detto idiota per averti lasciata andare. Per avertelo permesso, senza fermarti. Senza provarci nemmeno."
Lo stupì ciò che lei disse poco dopo "Infatti, ti ho odiato per quel motivo. Chiedendomi anche il perché" lo guardò "Ma credo...che dovesse andare così. Ne avevamo bisogno..."
"Per capire" continuò George, quasi le leggesse il pensiero "Capire, ciò che siamo l'una per l'altra. "era in piedi davanti a lei ora."Ironico, no?"
Hermione annuì. "Ora, tocca a me..."
Le braccia di lui, intorno al suo corpo, stringendosela contro. " Cosa?" domandò curioso.
"Dirti che Ti amo George, sperando nel perdono per essermene andata..."disse sincera.
Mezzo sorriso di lui sulle labbra" Bastava Ti amo." chinò il viso e la baciò con dolcezza "Ti amo, Hermione" le disse nuovamente "E questa volta, non ti lascio andare. Fidati. "
"Lo spero."

   
 
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