Capitolo 8:"colui comincia a innervosirmi"

appena svegli i loro volti si incrociarono dato che erano molto vicini.-buongiorno Ran,come va la caviglia?-chiese il detective ancora assonnato.

-molto meglio,grazie.-rispose lei guardandolo negli occhi.-ma hai dormito senza cuscino?-chiese la ragazza.

-si perché era stretto tra le braccia di qualcuno.-rispose il detective osservandola.lei guardò cosa aveva tra le braccia ed effettivamente era il cuscino dell'amico.

-scusa.-rispose timidamente porgendoli il cuscino.lui lo prese e lo mise sotto il capo.-che ore sono?-chiese il ragazzo.

-sono le nove e mezza.-rispose la ragazza alzando il capo per poi appoggiarlo sulla mano.-aspetta,le nove e mezza?siamo in ritardo!-disse la ragazza saltando giù dal letto con la caviglia che faceva ancora un po male.-haia!-disse a bassa voce.

-Ran,tu sai cosa vuol dire calma?-chiese il ragazzo vedendo la studentessa agitata,poi si alzò anche lui.

-in questi momenti?no,non esiste nel mio vocabolario!-rispose alla domanda ridendo.

-allora ti conosco con le mie tasche-disse il ragazzo cercando una camicia tra i cassetti.

-trovata!-urlò.-cosa?-chiese il ragazzo.-la mia camicetta preferita.-rispose l'adolescente mentre si muoveva a velocità supersonica per la stanza.andava talmente veloce che non si accorse di Shinichi,lo urta e cadono sul letto.la ragazza sentì i pettorali dell'amico sul suo petto coperto dalla camicia(a causa della mancanza di tempo i due ragazzi si stavano vestendo l'uno davanti all'altra).-scusa!-disse la ragazza che era arrossita.poi sentì i battiti del ragazzo,era accelerato.-come mai così rossa?-chiese il ragazzo.la ragazza gli appoggia una mano sul petto e gli risponde-come mai il battito è accelerato?-e quella frase fece arrossire il ragazzo,che abbracciò la ragazza per poi farle il solletico.anche se era tornato grande non si era dimenticato di quella volta che Ran gli desse che soffriva il solletico.

-hahaha,ok ok ok ok mi arrendo,hai vinto tu Shinichi,hai vinto tu.-disse la ragazza ridendo a crepapelle.poi il detective e rimane in fianco alla studentessa sdraiato sul letto ridendo anche lui.-adesso ricordo!-disse Ran.-ti sei ricordata di quella volta che mi hai detto che soffrivi il solletico?-disse divertito lo studente.

-si,però se non mi sbaglio anche tu soffri il solletico,giusto Shinichi?-disse la ragazza con aria di vendetta.

-non oseresti vero?-disse il ragazzo vedendo la ragazza avvicinarsi.troppo tardi,Ran aveva iniziato la sua vendetta.

-hahahaha,era da tanto che non ci divertivamo così,ok stop hai vinto tu questa volta.-disse il detective.Ran fece per alzarsi ma il ragazzo la blocca con una mano.

-cosa c'è,voi il bis?-chiese la studentessa.-no grazie mi è bastato il primo round,è solo per farti vedere che ore sono.-disse il ragazzo puntando il dito contro l'orologio -sveglia.-direi che è un record!-erano passati circa dieci minuti e l'appuntamento era alle dieci.-bhe,cosa facciamo?-chiese il ragazzo divertito.

-direi che tu ora ti metti la camicia!-disse la ragazza.-perchè non ti piaccio così?-chiese il ragazzo facendo arrossire la ragazza.-dai scherzo però…-disse il ragazzo.

-però cosa?-chiese la ragazza stranita.

-mi devi dare una mano.-concluse il detective.-non sei più Conan,non sei più un bambino,te l'ha puoi cavare da solo.-rispose la ragazza.

-allora non l'ha metto!-disse imitando un bambino il detective.

-ok ok ok,non metterti a piangere ti dò una mano.-rispose la ragazza alzandosi dal letto aiutata dal suo unico amore,dato che si era già alzato.

la ragazza sembrava che stava vestendo un bambino.comincia con infilargli le braccia nelle maniche,poi gli allaccia la camicia e gli aggiusta il colletto.

-ecco,così sei un bel bambino Conan.-disse divertita la ragazza.

-ah,così preferisci Conan che me.-disse ingelosito il detective.

-dai scherzavo,e poi lui è troppo-si blocca di colpo rendendosi conto di ciò che stava per dire.

-lui è troppo…-la incita il ragazzo.

-è troppo cresciuto per essere trattato da bambino.-rispose trovando una via di fuga.

-non volevi dire quello vero?-disse il detective insospettito.

-sei un detective,risolvi il mistero.-rispose la ragazza.-ora cosa facciamo in questi minuti che rimangono?-chiese il detective.

lei si butta sul letto seguita dallo studente.-ammazziamo il tempo.-disse divertita.-non costringermi a metterti in carcere per aver ammazzato il tempo.-rispose.dopo qualche secondo i due scoppiarono a ridere a crepapelle a causa della battuta che era uscita.-mi mancava ridere in questo modo con te,sai Ran?!-disse il detective.

-anche a me.-rispose l'adolescente.-scusa se hai sofferto a causa mia.-rispose il detective dispiaciuto.-sai,bisogna saper aspettare qualche volta,non si può avere tutto subito.-rispose lei tentando di risollevare il detective ormai giù di morale.-ormai è acqua passata,non è stata colpa tua,tu non c'entri.sarai stata la causa del mio dolore ma per te c'è sempre rimasta una parte speciale del mio cuore,la parte più profonda.-disse Ran con una lacrima che gli solcava il suo volto.il detectiv si avvicina alla ragazza e raccoglie la lacrima.-ecco cosa non mi piace,far soffrire gli altri.-poi la strinse a se in un abbraccio.Ran non sapeva più cosa fare,se piangere o respingere l'abbraccio anche se sapeva di non farcela,così rimane immobile.poi sente qualcosa di bagnato sul viso,era una lacrima di colui che amava.alza la testa e vede il detective con delle lacrime sul volto.non piangeva ma scendevano lacrime.lei con una mano glie le toglie,un po stupita perché non aveva mai visto Shinichi piangere e da lì capisce che era una casa che gli doveva far molto male.mancavano ancora dieci minuti all'appuntamento.Shinichi abbasso lo sguardo verso Ran.-non avevo mai pianto per una ragazza-affermò.a quelle parole la ragazza si strinse al detective.tutto fu interrotto da due colpi alla porta.Ran andò ad aprire,mentre Shinichi si asciugava le lacrime.

-ciao ragazzi,abbiamo pensato di venire a prendervi.-dissero gli amici.scesero a far colazione e finita si sentì un'altro urlo provenire dall'esterno.

-colui comincia a innervosirmi!-dissero i due detective in contemporanea.-e dire che noi avevamo pensato che vi portavamo in vacanza-dissero le ragazze.