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Autore: kiss the night    28/06/2012    4 recensioni
Quarto giorno. Prompt: AU
Lavoravo qui da circa sei mesi, prima che lui arrivasse a complicarmi ulteriormente la vita.
Solo per questa il rating più giusto forse sarebbe rosso, ma lascio comunque l'arancione. In caso, fatemelo sapere ed io cambio!
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci qui con la seconda OS della CrissColfer week.
Ci sentimo dopo per le note. Enjoy!


Quando dieci anni fa, in un’intervista, mi chiesero cosa avrei voluto fare se non fossi diventato un attore e un musicista, io senza pensare risposi: il padre.
Non avrei mai immaginato che sette anni dopo, anche quel mio desiderio si sarebbe avverato; mio figlio, infatti, ha ormai tre anni, e oggi è il suo primo giorno d'asilo.
Sono forse più emozionato di lui, ma allo stesso tempo sono terrorizzato, ho cercato di separarmi il meno possibile dal bambino e ogni volta che è successo, ero sicuro di averlo affidato a qualcuno di cui mi fidavo ciecamente.
Adesso invece è tutto diverso: maestre nuove, compagni nuovi...
A peggiorare la situazione, ci sono le paure su come potrà essere la sua vita scolastica, soprattutto quella futura, che non mi abbandona mai.
Anche se siamo nel 2021 e i matrimoni gay con figli  sono accettati un po' di più, l'ignoranza della gente è ancora ben radicata. Soprattutto i Bambini, se istigati dai genitori, sanno essere spregevoli e la paura che Duncan possa essere emarginato e ferito per questo, preoccupa da sempre me e il mio compagno.

Sento dei passi leggeri e veloci scendere dalle scale.
“Papà D, sono pronto!”
Dal pianerottolo scende finalmente uno degli amori della mia vita, Duncan Colfer-Criss, uno scricciolo vivacissimo di tre anni, con un cespuglio di capelli ricci scuri e due occhi neri magnetici.
Il bambino geneticamente non è né mio né di mio marito, perché invece di usare madri surrogate o simili, abbiamo deciso di adottarne uno che non aveva più una famiglia. Nostro figlio, infatti, era stato abbandonato da sua madre, dopo il parto, in un’Ospedale di Brooklyn, comunque Duncan è, e sarà sempre nostro figlio.
“Allora tesoro, sei pronto per la nuova scuola?”
“No...voglio stare in casa con voi.” Quando mette il broncio, mi assomiglia tremendamente.
“Anch’io vorrei che rimanessi a casa.”
Mi butta le manine al collo ed io lo prendo in braccio.
“Duncan, smettila di fare storie; oggi è il tuo primo giorno di scuola, ed è importantissimo. E tu Darren, smettila di fare il bambino e di dargliele tutte vinte. Sembra sempre che sia io il papà cattivo.”
Con queste parole fa il suo ingresso nella stanza l'altro amore della mia vita: Chris Colfer, mio marito.
“Scusami Chris, ma lo sai che non sono in grado di fare l'uomo adulto, soprattutto in presenza di questo scricciolo.”
“Già, purtroppo lo so...” Mi si avvicina, scoccandomi un tenero bacio a fior di labbra “... ed è anche per questo che ti amo.”
“Ti amo anch’io”
“amo anch’io!” esulta Duncan, con una tenerezza infinita.
“Si tesoro, amiamo anche te.” Ormai felice, il piccolo si dimena, scende dalle mie braccia e corre in cucina.
Nel secondo da soli che riusciamo a ricavarci, ci salutiamo con un bacio un po’ più profondo.
“Buongiorno DC.”
“Buongiorno CC.”

Chris ed io stiamo insieme da ormai dieci anni, ci siamo conosciuti su set di Glee, dove interpretavamo una coppia di adolescenti innamorati; quello è stato il set che ci ha dato il successo e, soprattutto, l’amore.
Quando Glee ha chiuso i battenti, Chris ed io non ci siamo separati, anzi siamo andati a vivere insieme, prima a Los Angeles, e dopo un anno ci siamo trasferiti a New York City.
Proprio in quella casa, nell’Upper East side, cinque anni fa chiesi a Chris di sposarmi; facemmo una cerimonia molto semplice, solo con i familiari e gli amici più cari.
I nostri primi sei anni insieme erano trascorsi tra film per entrambi, libri per lui e album per me, fino al momento in cui Chris mi propose di avere un bambino. La mia esitazione ad un impegno così grande non durò più di due minuti e finalmente dopo circa un anno di pratiche, tre anni fa Duncan fece il suo arrivo in casa nostra. Lui è una delle gioie più grandi della nostra vita.

Dopo ver fatto colazione tutti insieme, saliamo in macchina e ci avviamo verso la scuola, Duncan si lamenta e piange ed io, ovviamente, devo fare uno sforzo enorme per non assecondare i suoi piagnistei. Alla fine resisto, complici anche le occhiate omicide che Chris mi lancia dal sedile del passeggero, durante il  tragitto per distrarlo cantiamo, una tecnica che usiamo anche per le visite dal dottore.
Quando arriviamo Chris prende il bambino in braccio ed io li affianco, mentre Duncan continua a lamentarsi poggiandogli la testa su petto; Chris lo ignora, si finge severo e ci riesce molto meglio di me, che non resisto agli occhioni di nostro figlio, ma è tutta apparenza, dentro di sé soffre perché vorrebbe accontentarlo.
“Forza tesoro, adesso potrai giocare con tanti bambini e le maestre sono bravissime. Dopo io e papà D saremo di nuovo qui e insieme andremo a prendere un gelato a Central park, va bene?”
“Dopo tornate…vero?” Non devo mettermi a piangere…
“Ma certo amore, non ti lasceremmo mai qui. Insieme al gelato prenderemo anche un nuovo giocattolo!” Chris mi fulmina con lo sguardo.
“CI!”
“Ok, ma adesso fai il bravo e vai dentro con la maestra.”
Il piccolo annuisce e se ne va, non prima di averci dato un bacino sulla guancia e, dopo che il bambino è entrato, mi avvicino a Chris.
“So che fai tanto il duro, ma adesso puoi anche dirlo che hai paura e soffri quanto me."
Si volta; una lacrima gli sta solcando la guancia ed io la raccolgo con il pollice, mi avvicino a lui e lo bacio lievemente.

Mentre ci incamminiamo verso la macchina, tenendoci per mano, Chris mi pone una domanda.
“Darren, ti ricordi il nostro primo bacio?”
“Quello ufficiale o l’altro?”
“Il primissimo.”
“Quello sotto casa tua il giorno che ci siamo incontrati?”
“Quello…”
“Ovvio che me lo ricordo. Ma perché questa domanda?”
“Quella sera, quando te ne andasti, sentii qualcosa dentro di me, che forse capisco completamente solo adesso.”
“Cioè?”
“Quel giorno, ho capito che eri entrato nella mia vita per non uscirne più… e così è stato. Credo di essermi innamorato di te dalla prima volta che ho incontrato il tuo sguardo.”
Ormai siamo arrivati alla macchina; appoggio delicatamente le mani sul viso di Chris e lo bacio con trasporto, le sensazioni che provo sono indescrivibili, come il tramonto o la brezza d’estate. Potrei fare questo per tutta la vita.
“Ti amo Chris, e lo farò per sempre.”
“Ti amo anch’io Dar, da impazzire.”
Suggelliamo queste parole con l’ennesimo bacio.


Note:
Ciaooo! Per prima cosa voglio ringraziere le persone che hanno recensito. Non potete immaginare quanto questa cosa mi renda felice.
Parlando della storia... Daddy!CrissColfer!! Appena ho visto il prompt "After glee" ho avuto subito questa idea, perchè ho letto un sacco di Klaine, ma mai nessuna CrissColfer con questo argomento. Spero sia piaciuta a voi quanto è piaciuta a me!
Come sempre ringrazio la mia beta, che ormai è costretta a svegliarsi la mattina trovando queste One nella posta elettronica e tutti voi che leggerete. Ovviamente fatemi sapere che cosa ve ne pare.
Ci vediamo domani con la nuova Os (spero, perchè questa mi sta mettendo un pò in crisi)
Baci Ire
   
 
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