Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: picci 1989    28/06/2012    3 recensioni
Sempre 2031.
Il Mondo Magico è arrivato al suo limite.
I NeoMangiamorte sono bestiali cannibali pronti a sbranare i propri nemici. E James, Generale del Mondo Magico, lancia la sua armata contro questo esercito di dannati.
La corona ministeriale è sempre più sbilenca sul capo di Albus Severus Potter. Molly Jr è un insicura e scostumata Ministro della Sicurezza Nazionale, legata dal doppio filo dell'amore e della carnalità a due uomini: James e Albus.
Rose è pazza, o presunta tale, Scorpius cerca di curarla, anche da se stessa. Ma Rose è anche una spregiudicata giornalista in cerca dello scoop della vita. Ama ancora Scorpius o lo scoop che i segreti del Dumbledore Hospital nascondono?
In una storia al limite della comprensione, al limite della legalità...
ATTENZIONE: STORIA REVISIONATA
Genere: Dark, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: AU, Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAP 24 (CF)

Rapporti In Bilico – La Camicia di Forza

 

CAPITOLO XXIV

 

Un pazzo!

È qualcosa che fa Orrore. E tu che cosa sei,Tu, lettore?

In quale categoria ti schieri?

In quelle degli Sciocchi o in quella dei Pazzi?

Se ti dessero la possibilità di scegliere,

la tua Vanità preferirebbe certo l’ultima condizione.

 

St. Mungo's Hospital for Magical Maladies and Injuries

 

Non ho mai creduto alle favole, né a quelle magiche né tanto meno a quelle babbane, mia madre e mio padre di contro ci credevano moltissimo; dicevano che le favole vengono da storie vere. Storie orribili che fanno piangere i bambini e stomacare gli adulti ma che fanno fatte circolare. Per non dimenticare l’insegnamento offerto dalle sventure di qualcun’altro.

I miei genitori credevano alle favole. Io no.

Così quando aprì gli occhi e mi ritrovai stesa nel letto d’ospedale del Dumbledore Hospital con la veste bianca dei pazienti e ad alcuni letti da me le miei cugine non mi venne in mente la storia di Alice e del suo insopportabile coniglio bianco.

~

“Come si sentono, dottore” il Salvatore del Mondo Magico strinse energicamente la mano della dolce Ginny che faticava a non mostrare la sua disperazione. Il dottore al contrario fissava la donna con malcelato fastidio. Lui era stato un famoso primario e non poteva certo perdere tempo. Ma quello che stringeva la mano alla donna rossa era pur sempre Harry James Potter, colui che aveva liberato il Mondo Magico dalla dominazione di Lord Voldemort. Tremò internamente per aver sentito il nome dell’uomo che aveva terrorizzato tutti.

Harry James Potter è come ti aspetti che sia. Alto, magro con i capelli in disordine e la cicatrice leggermente visibile dagli occhiali tondi.

“Mia signora, i ragazzi stanno bene, – fisicamente intendo – e dopo le ultime cure la loro mente sembra leggermente meno vacua, sembrano tornati al mondo. Ma lo sa che la loro lucidità può durare un anno come un giorno” vidi la donna singhiozzare afferrandosi alla camicia di Harry Potter che lanciò uno sguardo in direzione della seconda coppia. Ron Weasley ed Hermione Granger fissavano nella mia direzione ma non sembravano vedermi. Lui aveva un espressione triste negli occhi mentre lei sembrava furiosa e stringeva le labbra in una linea sottile e pallida.

“Non è possibile, dottore, lei è il terzo parere che fallisce! Mi vuole dire che l’unica strada da intraprendere è quella di …” represse la rabbia la giovane Miss Weasley quando si avvicinò lo stimato primario del San Mungo.

“Buonasera” esordì serafico con un espressione impenetrabile. Possibile che non fosse risentito che la famiglia Potter e Weasley avessero chiesto nuovamente un altro parere? A quanto pare, se era irritato non lo diede di certo a vedere. Anzi si avvicinò alle due coppie come un dottore premuroso e si sincerò che tutti loro avessero una cera quanto meno decente.

“Dottore” sussultò Hermione Granger, aveva un espressione adatta a un ospedale con quel viso pallido e quelle impressionanti borse sotto agli occhi. Il marito le strinse leggermente la mano e per la prima volta in quelle poche ore vidi passare un leggero sorriso su quelle labbra pallide.

“Credo che vogliate sapere che i ragazzi sono svegli” alla due coppie si aggiunse una terza. Leggermente discostata e più irritata delle prime due. Lui era stretto in un Montgomery , lei in una morbida giacca di Ferragamo. Sembravano usciti da quelle riviste di moda platinati o sulla famiglia perfetta.

“Quando possiamo vederlo?” chiese Draco Malfoy, aveva i capelli più lunghi e la fronte più spaziosa e rivolse uno sguardo sprezzante alle quattro persone che si tenevano per mano.

“Anche adesso, ma siate cauti la loro mente è persa fra la realtà e il sogno” l’avvertimento cadde inascoltato quando le coppie si divisero per i due padiglioni maschile e femminile.

~

Mio padre e mio zio erano proprio come li ricordavo. Belli e imponenti nei loro vestiti drammaticamente inglesi e così poco sposati bene. È proprio vero che noi inglesi non sappiamo davvero come vestire.

Ma mio padre era bello comunque, con i suoi capelli rossi e i suoi occhi verdi. La mia mamma non c’era, sicuramente era andata a trovare Hugo nel padiglione di fronte. La immaginavo la mamma, ma le sue immagini si sovrapponevano con la bella donna che si stringeva con struggente passione a Draco Malfoy.

Non riuscivo a vederla chiaramente. Che cos’era diventata mia madre? Era mamma o donna? Chi delle due figure aveva scelto?

“Signorinella” esordì mio padre e io cominciai a piangere, non sapevo da dove provenissero ma sentì subito le braccia di mio padre intorno a me.

“Non ti volevo sgridare” sussultò maldestro mio padre asciugandomi i lacrimoni che mi scendevano dalle guancie. Oh il mio imbranato padre era tornato!

“Non sai che bello vederti ancora vivo papà” lo vidi irrigidirsi e prendermi nuovamente fra le braccia, nei suoi occhi era passata una scintilla di dolore.

“Non sono mai stato più vivo di adesso, Rosie” sorrisi sentendo quel nomignolo. Non era un sogno, era mio padre a chiamarmi così, non Scorpius.

“Hai ragione papà” lo vidi passarmi uno specchietto e sorridere imbarazzato dicendo che era un regalo per me.

“Il dottore ha detto che vi state riprendendo, io ho pensato di portati un regalino per aiutarti a ricordare il tuo p …” non finì mai la sua frase perché lo strinsi con forza il collo fino a spezzargli il fiato e sentì mio padre tacere e fare l’unica cosa in cui non era mai stato imbranato o non si era mai sentito impacciato: mi abbracciò con forza.

“È stato tutto un incubo, uno spaventoso, orribile incubo ma adesso ci sei tu” suggellarono tutto con un bacio, mentre alcuni letti più in là un’altra coppia di genitori abbracciava e stringeva a se una Molly Jr Weasley meno eroina ma più bambina.

~

“E così tu sei morto” James sorrise a suo padre che lo fissava tra il serio e il faceto, grattandosi il mento davanti agli sguardi animati dei suoi due figli maschi: James Potter e Albus Potter.

“Mi è andata bene. Ero in battaglia, sono morto da eroe proprio come te, papà” James si era svegliato molti giorni prima degli altri dai suoi incubi ma era con gli altri che aveva ripreso la sua lucidità. Adesso Harry guardandolo gonfiarsi il petto come un pavone stentava a ricordarlo freddo e immobile nelle stanze separate preso da incubi che Dio sa cosa significavano.

“Non lo dire nemmeno per scherzo, James” lui si posò la mano sulla bocca sgomento, aveva usato il presente, credeva davvero che io fossi morto? Il dottore ce lo aveva detto che avrebbero creduto alla loro realtà per alcuni mesi prima che tutti i tasselli andassero al loro posto.

“Raccontaci che cosa è successo davvero” Albus mi guardava con il cipiglio serio di un uomo adulto. Era preda di quegli incubi da due anni ma sembrava un ragazzo molto più grande della sua età.

“Eravamo stati invitati a un banchetto della scuola, una festa per i vecchi e per i nuovi iscritti alla scuola. Viaggiavamo su delle carrozze guidate da Thestral

“Tutti chi?” si informò James.

“Io, zio Ron, la mamma, voi due, Lily, Rose, Hugo …”

“E mio figlio e mia moglie” si impose la voce strisciante di Draco Malfoy che lanciava sguardi di ghiaccio al nostro letto, Scorpius invece sembrava volesse scusarsi per il tono maleducato del padre e posava la mano sul suo braccio per calmarlo. Astoria invece fissava il marito con un mezzo sorriso divertito.

“Si, c’erano anche loro due nella nostra carrozza, mentre dietro di noi, c’era un’altra carrozza che portava zio Percy, zia Audrey, Molly Jr, zio George, zia Angelina, Fred, Roxanne, Luise e Dominque. Mentre davanti a noi c’era la carrozza di Luna, Signor. Scamandro, Lysander, Lorcan, Neville, Hannah e Mary Ann” i figli e Scorpius lo fissavano interrogativi, come se stesse raccontando loro una favola nuova.

“Queste tre carrozze furono attaccate dai Mangiamorte…” cercò di continuare in vano, perché Draco Malfoy lo interruppe nuovamente.

“Non cominciamo con queste illazioni, quei pagliacci non si possono certo definirsi tali” avrei risposto in modo volgare se non ci fossero stati i nostri figli e la moglie che lanciandomi uno sguardo di scuse posò una mano candida sul braccio del marito, mugugnando.

Draco!” e anche il Principe delle Serpi spegne il suo ardore per lanciare un sorriso di scuse alla moglie che sembrò discolpare subito.

“Comunque, quel che erano quei pazzi, ci attaccarono e in quella spaventosa notte ci lanciarono incantesimi particolari, volti a imprigionare la mente più che il corpo. Noi riuscimmo a difenderci ma per voi ragazzi non ci fu nulla da fare”

“Da quanto tempo è successo?” mormorò Scorpius, guardando prima la madre e poi il padre. Trassi un lungo sospiro prima di rispondere loro.

“Da quando nella vostra storia io sono morto”

~

Rilasciarono i nostri figli tre giorni e ventiquattro ore dopo la nostra visita.

Non avevo mai visto Hermione ridere tanto come quel giorno, aveva quell’espressione beata da dopo esame e fissava continuamente la figlia che con i vecchi jeans e maglietta sembrava nuovamente la nostra piccola diciassettenne anche se adesso era oramai maggiorenne anche nel Mondo babbano.

“ La ringrazio Dottor …” sussultò mia moglie afferrando le mani del primario del San Mungo con mio disappunto. Non mi piaceva quando dava libero sfoggio del suo entusiasmo fanciullesco. Gli uomini potevano fraintendere.

“La prego di chiamarmi Nicolas” rispose infatti l’uomo scoccandomi uno sguardo divertito. Rose e Hugo fissarono il medico affascinati, chissà che personaggio era della loro storia.

Harry si avvicinò a noi, finalmente seguito da tutti e tre i suoi figli, Lily sembrava più taciturna che mai ma sembrava stare bene fisicamente, anche i cugini sembravano fissarla accigliata.

“Era la cattiva lei” sbuffò Rose e a me venne da ridere spontaneamente, tanto piccoli e tanto grandi. Harry incrociò il mio sguardo, anche lui rideva.

“La ringrazio Dottor Nicolas” risposi per mia moglie con un tono un po’ ingessato. Vennero anche i Malfoy naturalmente stringendo la loro bella donazione, il furetto jr lanciò uno sguardo strano alla mia Rose e io subito la tirai maggiormente a me. Stupido serpentello.

“Mary?” il dottore si volse a chiamare un’infermiera. Una giovane donna pallida e con i capelli lunghi e neri, Hermione mi assestò una gomitata fra le costole e massaggiandole con discrezione scossi il capo per negare.

Anche Parcy e la sua scialba moglie vennero a congratularsi con il dottore mentre che l’infermiera, raccolte le cartelle cliniche avanzava dolcemente verso di noi. Seconda gomitata, molto più dolorosa.

“Dottor Dublesoul” gli porse le cartelle cliniche e il dottore prese a firmare i permessi d’uscita dei nostri figli. Alzò lo sguardo adorante verso una figura dietro di me e anche io seguì il suo sguardo.

“Signora Fleur, attendevamo solo voi” la bella mezza veela compì una leggera riverenza stringendo le mani di Luise e Dominique. Mio fratello aveva dei figli incantevoli, due piccoli angeli biondi. Anche i ragazzi erano provati e i loro occhi guardavano con quell’espressione seria e d’adulto.

“Indichi ai signori, uscita e orari di visita” la giovane infermiera ringraziò il dottore per le cartelle cliniche “la mia assistente Mary vi dirà tutto” il dottor Dublesoul si allontanò verso altre persone e con rammarico vidi mio fratello George e sua moglie Angelina fissarci dall’altra parte del corridoio. Ci scambiammo un cenno appena abbozzato. Divisi dal corridoio e dal dolore. I suoi figli non si erano svegliati. Sentì Hermione sforarmi la mano e le lancia uno sguardo diffidente. Mentre i ragazzi ignari trottavano verso l’esile infermiera.

“Non si sa ancora nulla?” scossi il capo scoraggiato.

“Fred e Roxanne non si sono svegliati, a detta del dottore non hanno voluto svegliarsi, già forzare James e Mary Ann a uscire dal loro sonno è stato pericoloso. Potrebbero rischiare molto. Anche i figli d Scamandro non si sono svegliati Luna che era già una ragazzina stramba, ora che è cresciuta non è migliorata affatto …”

“No? Perché dici così?” chiese mia moglie stringendomi maggiormente la mano, da lontano vedevo i ragazzi giocare fra loro, come era giusto che facessero.

“Luna dice che nel sonno sorridono, l’uno all’altro, dice che ovunque sia la loro mente, loro sono felici” Hermione mi strinse la mano con forza e io la avvicinai al mio corpo in un abbraccio, modestamente quelli mi erano sempre venuti bene.

“Anche io mi aggrapperei a questo pensiero, se fossi in lei”

~

“Mary The Death, non sei incoraggiante” James lesse il cartellino sul camice dell’infermiera e mi fece l’occhiolino, Molly Jr al mio fianco invece gli lanciò uno sguardo severo e proruppe in un richiamo.

“JAMES” molto alla Molly. Lui le sorrise giocoso e l’infermiera lanciandogli uno sguardo di sufficienza si girò verso Molly e le sorrise gentilmente.

“Non si preoccupi, sono molti i bambini che ridono del mio cognome” questo scatenò l’ilarità di molti di noi. James che non era abituato ad essere lo zimbello del gruppo rifilò un man rovescio ad Albus che per tutta risposta lo colpì a sua volta. Cominciò una lotta inseguimento che culminò nell’investimento di una vecchia infermiera.

“Scusi signora” sussurrarono in coro i due, Mary arrivò come un fulmine e afferrò la mano dell’infermiera.

“Miss Ace come vi sentite?” quella le sorrise e massaggiò la mano della giovane ragazza. Gli adulti fecero cenno ai ragazzi di raggiungerli.

“Andiamo a casa ragazzi” per le famiglie Wealsey, Potter e Malfoy l’incubo sembrava finito. Una volta per tutti.

Non sempre la vita riserva una pillola blu o una pillola rossa. Non c’è nessuno coniglio bianco ad indicarci la via per il Paese delle Meraviglie e spesso con un pizzico non ti puoi svegliare da un incubo.

Non tutte le favole hanno un lieto fine. Alle volte il bianconglio non è così bianco e la bella principessa non è poi così bella. Certo è vero che avvolte non è solo il lupo ad essere cattivo … e le favole non fanno sempre come uno vorrebbe.

non tutte le favole hanno un lieto fine.

Ma questa si.

 

THE END

Note:

 

  1. Un pazzo! è qualcosa che fa orrore, E tu cosa sei, tu, lettore? In quale categoria ti schieri? in quelle degli sciocchi o in quella dei pazzi? Se ti dessero la possibilità di scegliere, la tua vanità preferirebbe certo l'ultima condizione. La citazione con cui voglio chiudere questa storia è del grande e intramontabile Gustave Flaubert.

  2. St. Mungo's Hospital for Magical Maladies and Injuries. Siamo tornati alla vita e anche alla normalità. Quindi naturalmente l’ospedale è il San Mungo. Quello inventato dalla Rowling. Per dissetarvi alla fonte della conoscenza, si trovano precisamente al 4 piano dove si trovano coloro che hanno subito “lesioni da incantesimo”. Per chi non lo ricordasse, in quel padiglione ci sono anche i sfortunati e coraggiosi genitori di Neville.
    (http://www.lumos.it/luoghi-magici/ospedale-san-mungo/index.htm )

  3. Montgomery  e Ferragamo. Non potevo concludere questo racconto senza introdurre due marche. Una generica, come quella del capo d’abbigliamento cult introdotta dalla Royal Navy inglese e il secondo un capo di marca.

 

RINGRAZIAMENTI

 

Questa parte è la parte che mi riesce meglio ( soprattutto quando devo scrivere la tesi) perché generalmente quando non sai più che scrivere (nelle tesi!!!) cominci a ringraziare cani, gatti e improbabili peci rossi.

Questa storia invece ha due ringraziamenti – per due persone: una che conosco fisicamente e una che conosco solo virtualmente e che hanno “adottato” la mia storia vezzeggiandola e coccolandola fino ad oggi.

Der_Wolf_Wanderer

Lady Malloy

 

Per i consigli e per l’attenzione che mi hanno sempre dato vorrei dire loro un grande, enorme Grazie. Perché senza di voi mi sarei arresa e avrei gettato la spugna, sentendomi una povera analfabeta!!!

 

E si questa storia è davvero finita ed ora mi prenderò le mie meritate vacanze estive, mancherò dal sito per questi mesi, almeno sul fronte long fic, questo perché devo preparare la mia tesi di laurea che a differenza di questa storia è drammaticamente in alto mare.

Non scoraggiatevi, perché sono intenzionata a tentare con una nuova storia, questa volta non riscriverò nulla di mio, è un’opera ex novo su una categoria di personaggi che non mi sono mai riusciti bene.

Ammetto che la sfida mi spaventa, anni fa abbandonai questo sito come scrittrice subito dopo la prova ben misera dell’unica storia incompleta che abbia mai scritto (“E se…”) …

Auto - augurandomi buona fortuna, sono fiera di presentarvi, Sliding Doors – Questione di Fortuna il primo capitolo di questa storia sarà on line a fine settembre.

 

 

A Settembre, buone vacanze a tutti/e

 

Marti

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: picci 1989