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Autore: xdreamsrmywings    28/06/2012    1 recensioni
“Is this the real life? Is this just fantasy?” lesse con tono da intellettuale.
“Bella canzone” aggiunse subito dopo.
“Già” mi limitai a rispondere per chiudere li la conversazione.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nathan Sykes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando varcai la maestosa entrata della scuola, questa era ancora semi-deserta. Gli studenti che affollavano il corridoio si potevano contare sulle dita di una mano e vedere quello spazio così vuoto mi faceva uno strano effetto, piacevole direi. Alzai le spalle dirigendomi verso il mio armadietto per prendere il libro di biologia, la lezione sarebbe iniziata nel giro di un quarto d’ora. Nessuno quel giorno avrebbe potuto levarmi il sorriso che avevo stampato sulla faccia, pensai, mentre chiusi con un colpo secco l’anta difettosa.
Entrai velocemente nell’aula di biologia quando notai il banco affianco al mio occupato, Nathan. Ero convinta che l’unica lezione in comune fosse storia ma mi ricredetti nel vederlo seduto lì a giocherellare col suo telefono.
Mi diressi trotterellando al mio banco e poggiai la borsa a terra prima di lasciarmi cadere di peso sulla sedia scarabocchiata che ospitava il mio bel didietro da circa quattro anni, sperando comunque che non mi notasse.
“Buongiorno Hailey” esordì Nathan col suo solito sorriso stampato in faccia girandosi verso di me.
“Da quando siamo passati al nome Sykes? Continua  a mantenere le distanze”
“Nervosetti? Dai calma siamo a biologia non storia, non che sia molto interessante però”
“Taci! E poi, per quale razza di motivo ti trovi qui? Non sapevo neanche che stessi in questo corso”
“Quella Madison…Allison…Adison o come diavolo si chiama non fa che parlare, non che un po’ di sesso gratis mi sia dispiaciuto pe-“
“Okay, okay, okay Sykes fermati non ho voglia di sapere i particolari delle tue notti di fuoco, torniamo ad ignorarci come abbiamo fatto fino ad ora”
Quando Nathan aprì la bocca per parlare Mr. Richardson fece il suo ingresso nell’aula e con un gesto deciso della mano fece sedere tutti gli alunni in piedi.
L’ennesima lezione sulla meiosi andava avanti lenta e noiosa, come il download del film che ti interessa sul computer, continuavo a scarabocchiare sul libro immersa nei miei pensieri rivolgendo un’occhiata ogni tanto al professore intento a scrivere sulla lavagna, quando Nathan ebbe la brillante idea di iniziare una conversazione o meglio un monologo.
Continuavo a sentire le sue parole ma non prestavo attenzione, ero più concentrata a trovare un modo per far sì che il tempo passasse velocemente.
“Signorina White signor Sykes vogliamo smetterla?” esordì il professore d’un tratto riportandomi alla realtà. Feci cenno con la testa per chiedere scusa e tornai a rivolgere la mia attenzione al libro poggiato sul banco. In pochissimo tempo mi resi conto che Nathan non aveva intenzione di concludere il suo irritante monologo.
“Vuoi stare zitto?” sbottai alla fine con un tono di voce più alto del dovuto.
“Signorina White lei e il suo amico Sykes mi avete stancato, dal preside, ora!”
Sbuffai rumorosamente prima di prendere il libro e rimetterlo nella borsa e accingermi a raggiungere la soglia della porta seguita a ruota da Nathan. Prima di uscire il professore attirò la nostra attenzione e concluse la sgridata con “Per venerdì prossimo voglio la relazione su tutto quello che abbiamo fatto e che faremo sull’argomento. Deve essere un lavoro di gruppo almeno parlerete di qualcosa di più interessante. Ah e non preoccupatevi di tornare entro la fine della lezione”
Uscii senza proferire parola e mi diressi a passo svelto verso l’ufficio del preside e Nathan dietro di me con il suo solito sorriso stampato sul volto.
“Ti vuoi togliere quel sorriso del cazzo dalla faccia? C’è poco da ridere”
“Dai, che vuoi che ti dica il preside, secchiona come sei”
“Senti – cominciai massaggiandomi le tempie infuocate da un mal di testa improvviso – non ci sono mai stata in quattro anni, dovevi arrivare tu a rovinarmi la vita. Non ti basta per stare zitto?”
“C’è una prima vol-”
“Zitto, stai zitto” conclusi prima che la segretaria pronunciò il mio nome dandomi il consenso per entrare nell’ufficio del preside.
Mi alzai svogliatamente prima di fare il mio primo ingresso in quell’ufficio.
Uscii in poco tempo dopo essermi sorbita una di quelle prediche che vengono fatte per dovere dove non si sa che dire e ci si riduce alle solite frasi fatte. Chiusi lentamente la porta alle mie spalle prima di dirigermi verso il corridoio principale.
“Ehi aspettami!” sentii Nathan dire prima di entrare.
Feci finta di non sentire e continuai per la mia strada alla ricerca di un passatempo per la mezz’ora seguente, non potendo rientrare in classe, così decisi di andare fuori a consumare uno spuntino .
Poco prima della lezione seguente mi diressi al mio armadietto per recuperare i libri, quando chiusi lo sportello con la solita violenza necessaria per essere sicura delle sua affettiva chiusura, mi ritrovai il viso d’angelo di Nathan affianco.
“Che vuoi ora?” urlai prima di dargli le spalle per poter raggiungere l’aula di matematica.
Alzai il passo per togliermelo di torno ma con uno scatto mi raggiunse sistemandosi al mio fianco.
“Abbiamo un lavoro da fare, insieme. Quindi, tuo malgrado dobbiamo vederci”
Mi limitai a non rispondere continuando a camminare, ma prima che potessi entrare in classe liberandomi così di lui, Nathan mi bloccò mettendosi davanti a me.
“Ora rispondi. Dove e quando ci vediamo?” disse serio questa volta.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo pensando che quella maledetta relazione non si sarebbe scritta da sola.
“Sabato pomeriggio sono libera” dissi alla fine.
“Sai sabato avrei altri programmi e poi…. E’ sabato!”
“Sabato prendere o lasciare, anche perché non finiremo tutto in un giorno”
“Hai intenzione di rivedermi allora” disse Nathan ammiccando.
“Fanculo Sykes” sbottai tentando invano di entrare in classe poichè Nathan mi bloccò ancora una volta.
“Okay okay, sabato sia. Alle quattro da te?”
“Non sognare Sykes, so che ti piacerebbe ma non avrai questo piacere. Alle quattro in biblioteca”
“Ci si vede dolcezza” aggiunse prima di andare via a passo svelto.
Entrai in classe dopo aver alzato lo sguardo al cielo chiedendomi perchè fosse toccata a me una disgrazia del genere.


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Spazio autrice
Ecco il primo capitolo, dopo più di un mese dalla pubblicazione del prologo.
Sono una frana, anche perchè vengo colta da crisi di fantasia.
Nuovo capitolo appena ci saranno 5 recensioni.
Cosa che non ho fatto per il primo
.
Ciao c:

   
 
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