Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: nightmerd    28/06/2012    1 recensioni
{ Remake: GUARDIANS }
" -D’accordo-, dice tranquillo e si mette comodo, come se ci attendesse una lunga chiacchierata. –Gli angeli si sono estinti tutti. Sono rimasti solo quattro arcangeli. Uriel, Mikael, Raphael e Gabriel. Questi qui, per rimanere in vita uniscono la loro esistenza a quella degli umani, facendogli da ‘angelo custode’. Così, se muore il loro protetto muoiono anche loro-.
-Frena un secondo, play boy!-, lo interrompo. –Come si sono estinti gli angeli?-.
-Li avete uccisi voi umani. Con l’inquinamento uccidete la natura e di conseguenza gli angeli-. Annuisco e lui continua. –Però molti demoni potenti, tra i quali Nergal, vogliono distruggere la razza angelica e per farlo devono uccidere i protetti degli arcangeli. Tuttavia, Lucifero è al corrente di questo complotto e ha inviato noi demoni minori a proteggere i protetti degli arcangeli, perché questi ultimi sono troppo deboli per farlo-.
-E’ una cosa contorta-, commento corrugando la fronte.
-Lo so-.
-Ma perché Lucifero vuole preservare gli arcangeli?-.
-Per divertimento, suppongo-, fa spallucce. –Senza gli angeli il mondo per noi demoni non è divertente-. "
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non trovo più Nicholas. Quell’ora passata a parlare con mia madre evidentemente è stata troppo lunga. Poi lui già ha la pazienza limitata, aspettare un po’ di più lo avrebbe sicuramente stressato.

Così, dopo aver girato in lungo e in largo per tutto il rifugio, salgo in cima alla collina e infatti eccolo lì. Con le mani in tasca, la giacca leggermente gonfiata dal vento.

-Non pensavo che saresti uscito. Odi il freddo-, osservo mettendo le mani sotto le ascelle per scaldarle.

Sorride. –Sì ma dopo un po’ mi manca l’aria lì dentro-.

-Capisco-.

Dopo un lungo silenzio, piega leggermente la testa, mentre continua a guardare l’orizzonte desolato. –Tua madre ti ha parlato di quando ci siamo conosciuti vero? Ti ha detto anche di quando ho sentito il nostro legame?-.

Mi sento improvvisamente in imbarazzo. Lui lo capisce e fa una risatina. –Ragazza sedicenne sottopressione?-, alza la testa e sospira, diventando improvvisamente serio. –Ti è passata la tristezza di prima?-.

Mi siedo su un masso lì vicino e appoggio il mento sulla mano. –Non proprio-.

-Lascia stare. Non vale la pena rimuginarci su-.

-Sai Nick, non sembri la persona più adatta per queste cose-, sorrido.

Mi dedica un largo sorriso. –Perché? Credi che noi demoni siamo incapaci di provare affetto? Abbiamo emozioni molto più complesse delle vostre. E un’altra cosa. Se gli angeli possono uccidere, perché noi non possiamo amare?-, sorride malizioso. –Guarda Fanny. Tutti noi fatichiamo a credere che sia veramente un demonio, anche se è la pura verità-.

Non so che rispondergli. Mentre rifletto mi porto le ginocchia al petto, e appoggio la fronte su di esse.

-Che razza di situazione-, sussurro. Sono sicura che lui mi ha sentito. –Questo è il mondo degli eterni. Un perenne casino-, sdrammatizza lui.

-Sì ma… ma tu non sei eterno-.

-Invece sì. Se tutto va bene-.

-Come “se tutto va bene”?-.

Non risponde. Storce solo la bocca.

Si alza un vento gelido e rabbrividisco. –Entriamo?-. Annuisce e mi aiuta ad alzarmi.

Quando entriamo, vediamo che nel salottino ci sono due angeli mai visti prima. Si stringono nelle coperte e bevono la cioccolata calda.

-Chi sono?-, chiede Nicholas.

-Angeli in fuga-, risponde Uriel. –Erano inseguiti da un gruppo di demoni e hanno trovato questo rifugio-.

Il mio custode non sembra fidarsi ma annuisce lo stesso. –Da dove venite?-.

-Da Mosca-, risponde uno di loro.

-Come vi chiamate?-, indaga.

-Io sono Nathan, lui è mio fratello Jonathan-.

-Interessante-, commenta Mikael accarezzandosi il mento. I due la notano e si inchinano ai suoi piedi. –Principessa degli Angeli. Che onore vederla-.

-Finora l’ho vista solo in dipinti dov’era raffigurata come un maschio. Che scandalo non è vero?-, continua Jonathan.

-E portava anche un’armatura!-.

-Quella la portavo davvero-, sibila Esther infastidita dai commenti.

-Ah, beh però la spada di fuoco era davvero poco aggraziata-.

-Ehi!-, protesta Uriel –Quella è la mia spada-.

-Oh! Ma tu sei Uriel! Il Giudizio Universale, la Conoscenza di Dio!-, esclama Jonathan andandosi a prostrare ai piedi della povera Uriel, che è sul punto di mollargli un ceffone.

-Se non la smettete immediatamente vi faccio a fettine-, ringhia Mikael. –Mi avete stufato-. Sembra che la rabbia di Esther si rifletta con il clima perché comincia veramente a fare caldissimo nella stanza. Sembra di stare nel Sahara non in Siberia.

-Ci scusi-, dicono all’unisono.

-Sono così goffi-, commenta Uriel incrociando le braccia e scostandosi una ciocca di capelli argentei dagli occhi viola.

-Avete dei fan-, sghignazza Gabriel appoggiandosi al tavolo.

-Sono fastidiosi-, dice Diana.

-Io direi simpatici-, sorride Fanny. Accidenti questi due angeli non mi dicono nulla. Non sono neanche carini. Potrebbero passare inosservati.

I demoni sono il contrario. Sono di una bellezza che non passa inosservata. La maggior parte dei demoni è di una bellezza straordinaria e ti un magnetismo assurdo, un fascino quasi selvaggio e indominato, il fascino dei cattivi ragazzi no? Gli angeli sono molto più… più umili, si può dire. Ed è difficile trovare un angelo veramente bello. Questo per gli angeli normali. Gli arcangeli sono tutti molto belli. Basta vedere Mikael, splendente e raggiante come il Sole. Oppure Uriel, misteriosa e imperscrutabile come Urano, o Gabriel, il semplice e delicato fascino della Luna, o Raphael, fragile ma affascinante come Mercurio.

 

 
 

Credo siano passati due o tre giorni da quando siamo qui. Io e Nicholas passiamo molto tempo in cima alla collina. Magari anche senza parlare, l’importante è rimanere uniti. Me l’ha detto mi madre. “Devi sempre mantenere un forte legame col tuo Custode. Ricorda che è l’unico su cui puoi veramente contare e conoscendo Nicholas posso assicurarti che non ti tradirà mai, qualunque cosa accada”. Parole sue.

Ora siamo sulla collinetta, come sempre. Lui se ne sta sdraiato sull’erba, con le mani dietro la nuca e guarda il cielo annuvolato. Io me ne sto seduta accanto a lui, con le gambe incrociate.

-Quanto dobbiamo stare qui?-, chiedo.

-Non lo so. Dipende quanto vuoi vedere la tua adorabile madre-, dice ironico e alza gli occhi per guardarmi da sotto la frangia.

-Allora possiamo anche andarcene-, borbotto. Si mette seduto e si spolvera i capelli. Appoggia il gomito sul ginocchio e mi guarda con un sorrisetto malizioso.

-Ti ha stufato eh-.

-Puoi dirlo forte!-.

-Beh, la maggior parte degli angeli è cos…-, viene interrotto e allora noto perché. Un fiore di sangue gli sta uscendo dal petto. Abbassa la testa per guardarsi la ferita e si porta una mano del punto in cui esce il sangue.

-Nicholas!-.

Lui non risponde. Sembra concentrato, anche se è molto sorpreso. Sento la preoccupazione che aumenta.

-Ti fa male?-, gli chiedo ansiosa.

-Un po’… Ma che cavolo…?-. Si alza in piedi e si guarda intorno furtivo. Si sente un botto. Poi, senza che neppure me ne sono accorta, Nicholas mi ha buttato a terra. Il suo viso dai tratti così infantili e apparentemente innocenti, si deforma in una smorfia feroce. Sembra aver individuato l’aggressore e scompare. In realtà non è scomparso. È solo corso verso quel tipo e, pum!, è morto. Non ho neppure capito se era umano o demone. Nick torna sulla collina e continua a toccarsi la ferita.

-Tutto ok?-, gli chiedo.

-Fa male…-, sussurra e stringe la camicia zuppa di sangue. Sembra preoccupato.

-Esce ancora sangue?-.

-No. Ma fa un male cane-.

-Fa’ vedere-. Sbottona la camicia e mi mostra il pettorale destro. C’è un forellino ma si sta richiudendo in fretta.

-Fortuna che sei un demonio e non ti uccidono con le armi da fuoco-, commento guardandolo.

-Era un diversivo-, dice allora.

-Cosa?-.

-Volevano distrarmi e ci sono riusciti-. Un altro sparo. Nicholas si allarma e si gira per guardarsi intorno.

Intanto sento una corda che mi scivola lungo il collo, come un cappio, e altre corde che mi bloccano tutto il busto e le braccia. Mi tolgono la corda dal collo e mi tappano la bocca con un fazzolettino per addormentarmi. È successo tutto in una frazione di secondo. Trattengo il fiato, quanto basta per far girare Nicholas.

Emette un ringhio basso e sguaina la spada. –Kyra-.

Lei, dietro di me, ride sadica. –Ciao di nuovo, Nicholas. Che sorpresa trovarti in Siberia. Pensavo che tu odiassi il freddo-.

Dopo quelle parole spuntano altri demoni, che bloccano Nicholas. Lui si dimena e ne stende due con una testata. Ma i demoni sono troppi e lo fermano definitivamente, puntandogli una spada angelica al collo.

-Fai il bravo eh-, dice Kyra. –Oppure Jonathan sarà costretto ad ucciderti-. Jonathan?!

Spuntano altri demoni. Alcuni sono i segugi che tengono fermi i protetti, altri sono demoni normali che tengono fermi gli arcangeli. Ma, con mia sorpresa, ci sono anche alcuni angeli, che tengono bloccati i Custodi e puntano le spade angeliche contro di loro.

Mikael è stata addormentata per prima, essendo la più pericolosa.

-Che succede?-, chiede Nicholas fingendosi tranquillo.

-Te lo riassumiamo in poche parole. Sai troppo Nicholas. È vero che Lucifero è a conoscenza del piano di Alawanis ma non conosce la cosa nei dettagli e non ha mosso un dito per farlo fuori perché lo prendeva sottogamba. Poi arrivi tu e sai nel particolare ogni cosa-, sibila Sytry lanciando un’occhiata a Samuel per vedere se è crollato nel sonno.

-Quindi avete organizzato tutta questa pagliacciata per me? Interessante-.

Kyra ringhia minacciosa e avvicina la lama della sua spada al mio collo. Un’espressione di terrore si dipinge sul volto di Nicholas.

-Ci seguirai vero, Nick? A meno che, tu non voglia morire sedutastante-. Jonathan avvicina la lama della spada al collo del mio custode.

-Va bene-, si arrende e si lascia legare.

 

 

-Ma tu non ce l’hai una dignità?-, gli rinfaccio una volta dentro la cella. –Arrenderti così! Senza neppure scendere a patti-.

-In caso non avessi notato, avevo una spada angelica puntata al collo e tu eri nella stessa situazione. Quindi la situazione in generale era abbastanza critica e non mi sembrava il momento per scendere a patti con una Kyra furibonda-.

Rimango in silenzio. Ho la schiena appoggiata al muro, le ginocchia al petto. Nicholas è appoggiato al muro opposto, con un ginocchio piegato verticalmente e uno orizzontalmente e ha le braccia incrociate.

-Comunque non è un problema essere qui-, dice tranquillo.

-Sì ma qui dove?-.

-South Carolina-.

-Fantastico, siamo in America- borbotto sarcastica. –Però tu sembri troppo tranquillo per una situazione così critica-, commento sporgendomi un po’ verso di lui-.

Mi dedica un sorriso a metà fra l’astuto e il sornione, il suo sorriso. -Non ne sono sicuro ma ho come un’intuizione-.

-Del tipo?-.

Non mi risponde. –E comunque, sembra che l’obbiettivo di Alawanis ora non siate più tu e gli altri protetti, ma le informazioni che nasconde-.

-A questo c’ero arrivata anche io. Ma ci uccideranno lo stesso. Sappiamo troppo. E già che ci stanno, uccideranno anche gli altri-.

-Questo è ovvio-, commenta inarcando un sopracciglio.

Dopo un lungo silenzio mi alzo in piedi e comincio a camminare per tutta la cella. –E così questa è la tana di Alawanis eh. Ma non si trovava sotto il Vaticano?-.

-Evidentemente questa è una delle tante-.

-È piuttosto squallida-, commento.

-Non credo. Le pareti sono fatti di essenza angelica quindi se me la voglio dare a gambe, passare allo stato immateriale e oltrepassare le pareti non posso sennò schiatto-.

-Quanto sei delicato-, dico con sarcasmo.

La porta della cella si apre e un angelo che riconosco subito si affaccia. È Ruben. Quello che ha tentato di uccidermi a Berlino.

-Alawanis vi ucciderà questa notte. Preparatevi-. Mi sorride sadico. –Sarà un’esecuzione divertente-, ed esce.

-Stronzo-, mormoro. Nick sghignazza e si sdraia sul pavimento freddo.

-Che senso ha continuare ad arrabbiarsi se stanotte finirà tutto?-.

-Purtroppo, sono una semplice umana e, purtroppo, ho delle emozioni molto forti e incontrollabili quindi non posso farci niente-, replico.

-Samuel non ha tutta questa forza emotiva, per esempio. Devi tutto questo al tuo carattere irascibile-.

-Parli proprio tu di irascibilità?!-.

-Però sai, io ti stimo molto-. Ci rimango di sasso.

-Tutta questa forza di volontà, nonostante tutti i problemi affrontati. Non riesco a capire da dove la tiri fuori. Spesso molti umani in situazioni del genere si abbattono, si chiudono in se stessi, rimangono in silenzio tutto il tempo. È il caso di Diana. È simpatica ma è chiusa. Samuel e Mattia rimangono sempre zitti. Tu sei rimasta te stessa tutto il tempo. Sei… autentica-, continua.

-Sarà perché rimuovo gli eventi brutti con grande facilità-.

Scuote la testa. –Il solo fatto di essere la protetta di un demonio è un evento brutto, Bice. E non puoi averlo rimosso. Hai una grande forza interiore e sei autentica. Sei sempre te stessa. Se non ti piace una cosa, lo dici. Beh, in realtà, dici tutto quello che ti passa per la testa, ma è anche questo che ti rende autentica. Non fingi e non nascondi nulla. Fai sempre quello che vuoi. Mi piace molto come sei-.

-Quindi ti sono simpatica-, concludo.

-Certamente. Non so se te l’ho mai detto, ma se non fossi così non mi saresti mai andata a genio. Chiamala attrazione, o come ti pare, ma è così-.

-Quindi…?-.

-Quindi cosa?-.

-Hai finito qui?-.

-Sì ho finito di farti i complimenti-, sghignazza. –Siccome stanotte moriremo, pensavo che era giusto dirti ciò che pensavo-.

-Certo-, approvo e spero che non mi chieda che cosa ne penso io di lui.

-Invece tu? Devi dirmi qualcosa no?-, ridacchia. Le mie speranze muoiono col mio sorriso.

-Io…ah, ehm….-.

-Ok, ho capito. Non vuoi dirmelo? Non ha importanza. Tanto già ho capito-.

-C…come?-. Oh no…

-Certo! Ho capito che sei troppo orgogliosa per farmi un complimento-, sorride trionfante e ho di nuovo quella sensazione di imbarazzo. Ovviamente non ha capito che non voglio dirgli cosa penso di lui per un altro motivo ma comunque devo fingere che sia come dice lui quindi annuisco.

 

 

  
  
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