I personaggi di questa FF
sono interamente di proprietà di quella santa donna di J.K.
Rowling, della Warner Bros, della Salani, Della Bloomsbury (si
scirve così???) e di vari altri editori.In questa storia, inoltre
non sono presenti situazioni a sfondo pedopornografico o che
possano in qualche modo offendere la pubblica sensibilità.
Più avanti vi saranno dei
capitoli NC17, ma saranno debitamente segnalati, in modo, da dare
la possibilità a chi lo desiderasse di "skipparli".
Epilogo
Harry/Draco
NOTA: per
quest’ultimo capitolo, è stato elaborato una sorta di testo
ibrido, in cui sono stati mescolati i dialoghi dei due personaggi,
in modo che non ne andasse perduta la peculiare caratterizzazione
che fin qui le due autrici hanno voluto dare. Lo scopo è quello di
mantenere il più possibile tangibile la differenza
anche dialettica, lo stesso modo di parlare, dei due protagonisti.
Tutte le parti parlate
di Harry, quindi, sono opera di Black Cat, mentre tutte quelle di
Draco sono opera di Stateira.
Le parti descrittive
non dialogate che amalgamano ed incorniciano i dialoghi sono di
Stateira ( lavoro ultimato e consegnato alle ore 2 .03 della
mattina. Sappiate solo che vi odio tantissimo, grrr!!!
#__#* NdStateira)
Draco
tirò su con il naso, e si strinse nel suo mantello, nonostante la
temperatura mite. Il masso su cui stava seduto, e che con ogni
probabilità sarebbe finito con il diventare il suo letto,
ripiegava verso il basso in un modo che Draco trovò scomodo per la
testa, ma pazienza. Allungò istintivamente la mano, per cercare la
sua scopa, appoggiata ai suoi piedi, e chiuse gli occhi.
Dormire,
o morire, in fondo non avrebbe fatto troppa differenza, in un
momento simile, dopo una giornata simile. E magari l’amarezza gli
avrebbe concesso un po’ di pace, una tregua, che fosse almeno
momentanea.
CRACK
Rumore di rametti e
foglie calpestati da un piede imprudente.
Draco scattò a
sedere, all’erta. Mise mano alla bacchetta, piegando le labbra in
una smorfia tesa: farsi beccare, oh no, era proprio l’ultima cosa
di cui aveva bisogno. Rinunciare all’onore, lo aveva già fatto.
Ma la libertà che gli restava, quella se la sarebbe tenuta ben
stretta.
-
Malfoy! –
Draco si aggrappò
alla roccia su cui stava, e singhiozzò di sorpresa.
Harry Potter sbucò
da dietro il grosso tronco di un albero, disarmato, e decisamente
attonito.
-
Draco? – ritentò,
diffidente.
A Draco prese una
strana voglia di ridere. Stupido Potter, sospettoso sempre delle
persone sbagliate, e nei momenti sbagliati.
-
Potter. –
rispose, neutrale.
- Che… che
diamine… sei qui? –
- Sembrerebbe di sì.
–
- Ma no, come…?
–
- Senti… - Draco
si passò nervosamente una mano fra i capelli. – Beh… era per
il funerale. –
Harry annuì,
improvvisamente grave. – Sì. – sussurrò, aggrappandosi
all’albero di fiancò a sé, rivolgendo al Serpeverde le spalle.
Draco ammiccò alla
luce aranciata del sole, indeciso. Di certo, Potter non gli rendeva
le cose semplici, così.
- Che facciamo? –
tentò, con indifferenza tutta apparente.
- Non lo so. Che
intendi? –
- Non lo so. Te ne
vai? –
Harry si strinse
nelle spalle, laconico. – Sono stanco di combattere con te, Draco.
non ne ho la forza, ora. –
Draco grugnì,
infastidito. – Non era questa la mia domanda, mi pare. Ti ho solo
chiesto se te ne vuoi andare, tutto qui. –
- Sì. cioè, no. Mi
chiedevo dove fossi finito. –
- Beh, non che lo
sappia, in realtà. Una specie di… casa, suppongo. a qualche
minuto di volo da qui. Divertente, eh? Praticamente non me ne sono
mai andato. –
Harry sorrise
amaramente, fra sé. – Lo sapevo che non avresti avuto la forza
di uccidere Silente. – mormorò più a sé stesso che a Draco.
Draco strabuzzò
leggermente gli occhi. - … Prego? – fece, aggrottando
pesantemente le sopracciglia.
- Io c’ero. –
rispose Harry, candidamente. Si girò lentamente, restando
appoggiato alla corteccia dell’albero, come se fosse stato
stanco, tremendamente stanco. – Ho visto tutto. ero
immobilizzato, e nascosto dal mio mantello, ma c’ero. –
Draco rimase senza
parole, per qualche secondo. Surclassato da una scoperta tanto
incredibile. – Beh, buon per me, allora. – sputò. – Un
testimone dalla mia parte quando verrò preso e processato. –
- Perché non hai
chiesto aiuto a qualcuno? Era chiaro che non ti reputavi in grado
di portare a termine la missione che Voldemort ti aveva affidato.
– lo accusò Harry, serio in viso.
Draco rabbrividì,
al nome del Signore Oscuro, ma fece di tutto per non darlo a
vedere.
- Già. Come se
fosse facile. A chi avrei dovuto chiedere, secondo te? Che cosa
avrei dovuto fare, lasciare che uccidessero mia madre? -
Harry aggrottò le
sopracciglia di scatto, colpito. E poi si morse misuratamente il
labbro. – Quindi era questo il prezzo del tuo tradimento:
avrebbero ucciso tua madre, se tu non avessi ucciso Silente. Non ti
facevo così sentimentale ed attaccato alla tua famiglia. Non so,
sei sempre così freddo che pensavo fosse più che altro per
salvare le apparenze, o qualcosa del genere. –
- Non sono cose che
ti riguardino. – ringhiò Draco, sulla difensiva. – Non sono
venuto qui per mendicare la tua pietà, o la tua compassione. –
Harry si limitò a
scuotere lentamente la testa. - Non è questione di pietà o di
compassione. Solo, mi sembrava che tra noi fosse cambiato qualcosa,
ma evidentemente mi sbagliavo. –
Stranamente, i toni
erano ancora calmi, persino piatti. Nessuno dei due ringhiava
tensioni manesche, nessuno dei due sputava parole troppo grosse in
faccia all’altro. Ma i due nemici di sempre non sembravano
affatto calmi, né tantomeno in vena di collaborazioni e di
confidenze. Sembravano stanchi, ecco cosa. Mortalmente esausti.
- Evidentemente ti
sbagliavi, sì. E infatti per sentirti più tranquillo hai subito
rimediato compagnia. No, taci. Davvero, non dire nulla. Evita di
renderti patetico con una scusa qualsiasi. Anzi, faresti meglio a
tornare da lei, ora, non credi? -
Harry digrignò i denti in quella che sembrava una sorta di espressione di ironico dolore.
–
Parli di Ginny, immagino. Che avrei dovuto fare, secondo te? Mi hai
dato uno di quei baci che difficilmente si dimenticano, e poi il
benservito.
Sarei dovuto restare in
verginale attesa che tu ti degnassi di concedermi la tua preziosa
attenzione? –
Draco soffiò un mezzo
ghigno. – Dio, Potter, parli come una ragazzina. – commentò,
sprezzante. – Potresti anche cercare di essere un po’ più
uomo, una volta tanto, e ammettere che ti ho fatto solo un favore,
tenendoti fuori dai miei guai. –
- Non ti smentisci mai, vero Malfoy? – protestò Harry, staccandosi persino dal suo albero.
– Non credi che io sia benissimo in grado di badare a me
stesso? Sicuramente molto più di quanto tu non abbia dimostrato di
saper fare…-
- Ma come ti permetti di giudicarmi in questo modo? – sputò Draco, tingendosi di un rosa stizzito.
– Tu non sai un bel niente di quello che ho passato,
niente! –
- Tu invece di me sai
tutto, eh? – lo sfidò Harry. – Quello che fa Harry Potter è
leggenda, non è vero? Cosa vuoi saperne tu, che fino ad ora hai
sempre vissuto in una gabbia dorata con due genitori pronti a
coprirti le spalle… –
- E…? Avanti, Potter,
continua! Cos’altro ho avuto? Amici? Persone, presenze, attorno a
me? oppure sono stato solo, perché tanto due genitori come i miei
dovevano bastarmi? Svegliati, Potter, siamo tutti soli, a questo
mondo. Tutti quanti. –
- Chi meglio di me lo può
sapere? È vero, ho molti amici, a differenza tua, ma anch’io
sono solo, mi sono mancati i veri affetti, quelli che veramente
contano. Mi è mancato l’amore dei miei genitori, lo stesso amore
che è mancato anche a te. Siamo simili, lo saremmo, se solo ti
levassi quella maschera che indossi, che ti sei cucito addosso, o
che ti hanno costretto ad indossare. Sii sincero con te stesso, per
una volta, e non pensare di essere il solo a soffrire, su questa
terra. –
Draco ghignò, altero. –
Sei tu il primo a commettere questo errore, povero San Potter. –
lo commiserò, sarcastico. – Avanti, allora, illuminami, che cosa
dovremmo fare, secondo te? –
Harry si strinse nelle
spalle per l’ennesima volta in quei pochi minuti, troppo provato
per replicare al veleno con il veleno.
– Io semplicemente mi
adeguo al tuo modo di agire. Se tu mi aggredisci, cosa dovrei fare?
Porgere l’altra guancia? Scusami ma non sono abituato a darle
vinte al prossimo. Tu cosa pensi di fare? –
-Oh, grandioso, fantastico.
– commentò Draco, astioso.
– Coraggio, Potter,
allora leviamoci fianco a fianco nel nome della giustizia, eh? Come
se fosse tutto un gioco grottesco, come se io davvero contassi
qualcosa in tutto questo, come se fosse soltanto una questione fra
me e te. –
- E’ una questione fra me
e te. – mormorò Harry, quasi ringhiando. – Lo è sempre stata,
fin dal nostro primo giorno di scuola. Se solo tu lo volessi, le
cose potrebbero cambiare, fra di noi. Ma evidentemente mi sbaglio.
Sono io che ho voluto vedere qualcosa in te che evidentemente non
c’era. -
Draco alzò gli
occhi al cielo, esasperato. – Per l’amor del cielo, Potter,
piantala di lagnarti come una femminuccia, sei patetico! –
gemette. – Vuoi davvero che sia una questione fra di noi? Come se
a questa guerra importasse qualcosa di quello che noi decidiamo di
fare?
- Ho dedicato la mia
intera esistenza a questa guerra, fin dal mio primo anno di vita.
Ho visto sacrificate le persone a me più care in nome di questa
stupidissima guerra, avrò pure il diritto di pensare un po’ a me
stesso, ora! –
- E allora che vuoi
che ti dica! Pensa a te stesso, fai quello che ti va di fare,
goditi questa vita prima che la guerra ci trascini tutti quanti nel
suo inferno, divertiti. –
Harry incrociò le braccia al petto. – Ok! Bene! – sputò in faccia a Draco, parandoglisi davanti.
– Come vuoi, faro quello che voglio. Almeno
una cosa per me la voglio fare, voglio togliermi una soddisfazione.
–
Di nuovo, un bacio.
Oh no, non sarebbe dovuta andare così. Non dovevano, nessuno dei
due avrebbe dovuto ricascarci.
Così dannatamente
ovvio, ricascarci, così umanamente inevitabile, però che in fondo
andò bene così.
La foresta li
racchiuse in sé, nel suo silenzio; ma quasi non servì, non ci
furono molte parole, almeno per quel giorno.
Draco tornò al suo
nascondiglio, ed Harry al suo dormitorio. Ma il giorno dopo, Harry
bussò di prima mattina all’ufficio della McGranitt, e vi rimase
per un paio d’ore almeno, a parlare di Draco, del suo destino, e
dei suoi perché.
Fu così che Draco
Malfoy potè tornare a scuola, potè tornare ad avere paura delle
interrogazioni, e non di morire, almeno per i pochissimi giorni che
restavano.
Poi cominciò la
guerra, cominciò l’estate, cominciarono i piani e le imboscate,
e la paura tornò nuovamente a bussare alla porta di tutti e di
ciascuno. Ma stavolta davvero era stato come Draco aveva,
ironicamente, pronosticato.
Draco ed Harry si
levarono per davvero insieme, nel nome della giustizia. E poco
importava quanto ci credessero, in questa giustizia, quanto spesso
i loro corpi vacillassero sotto i martelli dell’orrore, quelli
che scuotono la terra sotto ai piedi. Poco importava che avessero
poco da dirsi, che non parlassero molto, che nemmeno si definissero
una coppia.
La
mano di uno c’era sempre, per l’altro. Le loro dita erano
sempre pronte a stringersi, e i loro pensieri ad intrecciarsi,
giorno dopo giorno, lottando contro una fine che nessuno dei due
voleva, nel nome di qualcosa che, egoisticamente, volevano
entrambi.
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Eccoci qui, con il
capitolo finale di questa strana ff. Che dire? Stateira ha fatto
veramente un lavorone con questo capitolo, che io, come voi mi sono
ritrovata a leggere, emozionandomi. Forse qualcuno di voi si
sarebbe aspettato un finale decisamente più “hot”, come degno
epilogo, ma a noi è parso giusto rimanere coerenti con il rating e
con il tenore della storia stessa. Ci sarebbe sembrato decisamente
“forzato”, inserire un capitolo di sesso sfrenato, dopo aver
passato la bellezza di ben 15 capitoli a descrivere i sentimenti più
o meno romantici dei nostri due eroi. C’è poi qualcuno di voi
che pensava che la fanfiction fosse già finita….. I due sesti
capitoli erano belli, ma decisamente non potevano considerarsi un
finale. E’ vero che sia io che Stateira tendiamo a volte ad
essere un po’ sadiche nei confronti di Harry e Draco, ma almeno
un lieto fine se lo meritavano, no?
Sperando di non aver
deluso le aspettative di voi, cari lettori, attendiamo numerosi i
vostri commenti. Nel frattempo ringraziamo nuovamente tutti coloro
che si sono appassionati a questa nostra ff, un po’ fuori dai
soliti schemi Harry/Draco.
Un grazie di cuore
a:
Goten
Little
Fanny
Mistress Lay
Zafirya
Hecate
Saso
Jackie_Chan
GothicLullaby
Hikari92
Dark
Poison
Gosa
Dark011
Summers84
Un bacione a tutte/i
voi e a presto.
Con affetto
Black cat e Stateira