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Autore: Black cat    14/01/2007    5 recensioni
BY STATEIRA AND BLACK CAT Due anime che si cercano, due memorie che si incrociano, due mani che sperano di potersi stringere. Harry e Draco rivivono fantasmi e gioie del loro passato, scoprendo di essere legati molto più che dal destino.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CROSSED MEMORIES

I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di quella santa donna di J.K. Rowling, della Warner Bros, della Salani, Della Bloomsbury (si scirve così???) e di vari altri editori.In questa storia, inoltre non sono presenti situazioni a sfondo pedopornografico o che possano in qualche modo offendere la pubblica sensibilità.

Più avanti vi saranno dei capitoli NC17, ma saranno debitamente segnalati, in modo, da dare la possibilità a chi lo desiderasse di "skipparli".

 

 

Epilogo

Harry/Draco

 

 

 

 

NOTA: per quest’ultimo capitolo, è stato elaborato una sorta di testo ibrido, in cui sono stati mescolati i dialoghi dei due personaggi, in modo che non ne andasse perduta la peculiare caratterizzazione che fin qui le due autrici hanno voluto dare. Lo scopo è quello di mantenere il più possibile tangibile la differenza anche dialettica, lo stesso modo di parlare, dei due protagonisti.

 

Tutte le parti parlate di Harry, quindi, sono opera di Black Cat, mentre tutte quelle di Draco sono opera di Stateira.

Le parti descrittive non dialogate che amalgamano ed incorniciano i dialoghi sono di Stateira ( lavoro ultimato e consegnato alle ore 2 .03 della mattina. Sappiate solo che vi odio tantissimo, grrr!!!  #__#* NdStateira)

 

 

 

 

 

Draco tirò su con il naso, e si strinse nel suo mantello, nonostante la temperatura mite. Il masso su cui stava seduto, e che con ogni probabilità sarebbe finito con il diventare il suo letto, ripiegava verso il basso in un modo che Draco trovò scomodo per la testa, ma pazienza. Allungò istintivamente la mano, per cercare la sua scopa, appoggiata ai suoi piedi, e chiuse gli occhi.

Dormire, o morire, in fondo non avrebbe fatto troppa differenza, in un momento simile, dopo una giornata simile. E magari l’amarezza gli avrebbe concesso un po’ di pace, una tregua, che fosse almeno momentanea.

 

CRACK

 

Rumore di rametti e foglie calpestati da un piede imprudente.

Draco scattò a sedere, all’erta. Mise mano alla bacchetta, piegando le labbra in una smorfia tesa: farsi beccare, oh no, era proprio l’ultima cosa di cui aveva bisogno. Rinunciare all’onore, lo aveva già fatto. Ma la libertà che gli restava, quella se la sarebbe tenuta ben stretta.

 

- Malfoy! –

 

Draco si aggrappò alla roccia su cui stava, e singhiozzò di sorpresa.

Harry Potter sbucò da dietro il grosso tronco di un albero, disarmato, e decisamente attonito.

- Draco? – ritentò, diffidente.

A Draco prese una strana voglia di ridere. Stupido Potter, sospettoso sempre delle persone sbagliate, e nei momenti sbagliati.

- Potter. – rispose, neutrale.

- Che… che diamine… sei qui? –

- Sembrerebbe di sì. –

- Ma no, come…? –

- Senti… - Draco si passò nervosamente una mano fra i capelli. – Beh… era per il funerale. –

Harry annuì, improvvisamente grave. – Sì. – sussurrò, aggrappandosi all’albero di fiancò a sé, rivolgendo al Serpeverde le spalle.

Draco ammiccò alla luce aranciata del sole, indeciso. Di certo, Potter non gli rendeva le cose semplici, così.

- Che facciamo? – tentò, con indifferenza tutta apparente.

- Non lo so. Che intendi? –

- Non lo so. Te ne vai? –

Harry si strinse nelle spalle, laconico. – Sono stanco di combattere con te, Draco. non ne ho la forza, ora. –

Draco grugnì, infastidito. – Non era questa la mia domanda, mi pare. Ti ho solo chiesto se te ne vuoi andare, tutto qui. –

- Sì. cioè, no. Mi chiedevo dove fossi finito. –

- Beh, non che lo sappia, in realtà. Una specie di… casa, suppongo. a qualche minuto di volo da qui. Divertente, eh? Praticamente non me ne sono mai andato. –

Harry sorrise amaramente, fra sé. – Lo sapevo che non avresti avuto la forza di uccidere Silente. – mormorò più a sé stesso che a Draco.

Draco strabuzzò leggermente gli occhi. - … Prego? – fece, aggrottando pesantemente le sopracciglia.

- Io c’ero. – rispose Harry, candidamente. Si girò lentamente, restando appoggiato alla corteccia dell’albero, come se fosse stato stanco, tremendamente stanco. – Ho visto tutto. ero immobilizzato, e nascosto dal mio mantello, ma c’ero. –

Draco rimase senza parole, per qualche secondo. Surclassato da una scoperta tanto incredibile. – Beh, buon per me, allora. – sputò. – Un testimone dalla mia parte quando verrò preso e processato. –

- Perché non hai chiesto aiuto a qualcuno? Era chiaro che non ti reputavi in grado di portare a termine la missione che Voldemort ti aveva affidato. – lo accusò Harry, serio in viso.

Draco rabbrividì, al nome del Signore Oscuro, ma fece di tutto per non darlo a vedere.

- Già. Come se fosse facile. A chi avrei dovuto chiedere, secondo te? Che cosa avrei dovuto fare, lasciare che uccidessero mia madre? -

Harry aggrottò le sopracciglia di scatto, colpito. E poi si morse misuratamente il labbro. – Quindi era questo il prezzo del tuo tradimento: avrebbero ucciso tua madre, se tu non avessi ucciso Silente. Non ti facevo così sentimentale ed attaccato alla tua famiglia. Non so, sei sempre così freddo che pensavo fosse più che altro per salvare le apparenze, o qualcosa del genere. –

- Non sono cose che ti riguardino. – ringhiò Draco, sulla difensiva. – Non sono venuto qui per mendicare la tua pietà, o la tua compassione. –

Harry si limitò a scuotere lentamente la testa. - Non è questione di pietà o di compassione. Solo, mi sembrava che tra noi fosse cambiato qualcosa, ma evidentemente mi sbagliavo. –

 

Stranamente, i toni erano ancora calmi, persino piatti. Nessuno dei due ringhiava tensioni manesche, nessuno dei due sputava parole troppo grosse in faccia all’altro. Ma i due nemici di sempre non sembravano affatto calmi, né tantomeno in vena di collaborazioni e di confidenze. Sembravano stanchi, ecco cosa. Mortalmente esausti.

 

- Evidentemente ti sbagliavi, sì. E infatti per sentirti più tranquillo hai subito rimediato compagnia. No, taci. Davvero, non dire nulla. Evita di renderti patetico con una scusa qualsiasi. Anzi, faresti meglio a tornare da lei, ora, non credi? -

Harry digrignò i denti in quella che sembrava una sorta di espressione di ironico dolore. 

– Parli di Ginny, immagino. Che avrei dovuto fare, secondo te? Mi hai dato uno di quei baci che difficilmente si dimenticano, e poi il benservito.

Sarei dovuto restare in verginale attesa che tu ti degnassi di concedermi la tua preziosa attenzione? –

Draco soffiò un mezzo ghigno. – Dio, Potter, parli come una ragazzina. – commentò, sprezzante. – Potresti anche cercare di essere un po’ più uomo, una volta tanto, e ammettere che ti ho fatto solo un favore, tenendoti fuori dai miei guai. –

- Non ti smentisci mai, vero Malfoy? – protestò Harry, staccandosi persino dal suo albero. 

– Non credi che io sia benissimo in grado di badare a me stesso? Sicuramente molto più di quanto tu non abbia dimostrato di saper fare…-

- Ma come ti permetti di giudicarmi in questo modo? – sputò Draco, tingendosi di un rosa stizzito. 

– Tu non sai un bel niente di quello che ho passato, niente! –

- Tu invece di me sai tutto, eh? – lo sfidò Harry. – Quello che fa Harry Potter è leggenda, non è vero? Cosa vuoi saperne tu, che fino ad ora hai sempre vissuto in una gabbia dorata con due genitori pronti a coprirti le spalle… –

- E…? Avanti, Potter, continua! Cos’altro ho avuto? Amici? Persone, presenze, attorno a me? oppure sono stato solo, perché tanto due genitori come i miei dovevano bastarmi? Svegliati, Potter, siamo tutti soli, a questo mondo. Tutti quanti. –

- Chi meglio di me lo può sapere? È vero, ho molti amici, a differenza tua, ma anch’io sono solo, mi sono mancati i veri affetti, quelli che veramente contano. Mi è mancato l’amore dei miei genitori, lo stesso amore che è mancato anche a te. Siamo simili, lo saremmo, se solo ti levassi quella maschera che indossi, che ti sei cucito addosso, o che ti hanno costretto ad indossare. Sii sincero con te stesso, per una volta, e non pensare di essere il solo a soffrire, su questa terra. –

Draco ghignò, altero. – Sei tu il primo a commettere questo errore, povero San Potter. – lo commiserò, sarcastico. – Avanti, allora, illuminami, che cosa dovremmo fare, secondo te? –

Harry si strinse nelle spalle per l’ennesima volta in quei pochi minuti, troppo provato per replicare al veleno con il veleno.

– Io semplicemente mi adeguo al tuo modo di agire. Se tu mi aggredisci, cosa dovrei fare? Porgere l’altra guancia? Scusami ma non sono abituato a darle vinte al prossimo. Tu cosa pensi di fare? –

-Oh, grandioso, fantastico. – commentò Draco, astioso.

– Coraggio, Potter, allora leviamoci fianco a fianco nel nome della giustizia, eh? Come se fosse tutto un gioco grottesco, come se io davvero contassi qualcosa in tutto questo, come se fosse soltanto una questione fra me e te. –

- E’ una questione fra me e te. – mormorò Harry, quasi ringhiando. – Lo è sempre stata, fin dal nostro primo giorno di scuola. Se solo tu lo volessi, le cose potrebbero cambiare, fra di noi. Ma evidentemente mi sbaglio. Sono io che ho voluto vedere qualcosa in te che evidentemente non c’era. -

Draco alzò gli occhi al cielo, esasperato. – Per l’amor del cielo, Potter, piantala di lagnarti come una femminuccia, sei patetico! – gemette. – Vuoi davvero che sia una questione fra di noi? Come se a questa guerra importasse qualcosa di quello che noi decidiamo di fare?

- Ho dedicato la mia intera esistenza a questa guerra, fin dal mio primo anno di vita. Ho visto sacrificate le persone a me più care in nome di questa stupidissima guerra, avrò pure il diritto di pensare un po’ a me stesso, ora! –

- E allora che vuoi che ti dica! Pensa a te stesso, fai quello che ti va di fare, goditi questa vita prima che la guerra ci trascini tutti quanti nel suo inferno, divertiti. –

Harry incrociò le braccia al petto. – Ok! Bene! – sputò in faccia a Draco, parandoglisi davanti. 

– Come vuoi, faro quello che voglio. Almeno una cosa per me la voglio fare, voglio togliermi una soddisfazione. –

  Draco fece appena in tempo a spalancare gli occhi, prima di trovarsi costretto a chiuderli dalle lenti degli occhiali di Harry, premuti sul suo volto.

Di nuovo, un bacio. Oh no, non sarebbe dovuta andare così. Non dovevano, nessuno dei due avrebbe dovuto ricascarci.

Così dannatamente ovvio, ricascarci, così umanamente inevitabile, però che in fondo andò bene così.

La foresta li racchiuse in sé, nel suo silenzio; ma quasi non servì, non ci furono molte parole, almeno per quel giorno.

 

Draco tornò al suo nascondiglio, ed Harry al suo dormitorio. Ma il giorno dopo, Harry bussò di prima mattina all’ufficio della McGranitt, e vi rimase per un paio d’ore almeno, a parlare di Draco, del suo destino, e dei suoi perché.

 

Fu così che Draco Malfoy potè tornare a scuola, potè tornare ad avere paura delle interrogazioni, e non di morire, almeno per i pochissimi giorni che restavano.

 

Poi cominciò la guerra, cominciò l’estate, cominciarono i piani e le imboscate, e la paura tornò nuovamente a bussare alla porta di tutti e di ciascuno. Ma stavolta davvero era stato come Draco aveva, ironicamente, pronosticato.

Draco ed Harry si levarono per davvero insieme, nel nome della giustizia. E poco importava quanto ci credessero, in questa giustizia, quanto spesso i loro corpi vacillassero sotto i martelli dell’orrore, quelli che scuotono la terra sotto ai piedi. Poco importava che avessero poco da dirsi, che non parlassero molto, che nemmeno si definissero una coppia.

La mano di uno c’era sempre, per l’altro. Le loro dita erano sempre pronte a stringersi, e i loro pensieri ad intrecciarsi, giorno dopo giorno, lottando contro una fine che nessuno dei due voleva, nel nome di qualcosa che, egoisticamente, volevano entrambi.

 

 

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Eccoci qui, con il capitolo finale di questa strana ff. Che dire? Stateira ha fatto veramente un lavorone con questo capitolo, che io, come voi mi sono ritrovata a leggere, emozionandomi. Forse qualcuno di voi si sarebbe aspettato un finale decisamente più “hot”, come degno epilogo, ma a noi è parso giusto rimanere coerenti con il rating e con il tenore della storia stessa. Ci sarebbe sembrato decisamente “forzato”, inserire un capitolo di sesso sfrenato, dopo aver passato la bellezza di ben 15 capitoli a descrivere i sentimenti più o meno romantici dei nostri due eroi. C’è poi qualcuno di voi che pensava che la fanfiction fosse già finita….. I due sesti capitoli erano belli, ma decisamente non potevano considerarsi un finale. E’ vero che sia io che Stateira tendiamo a volte ad essere un po’ sadiche nei confronti di Harry e Draco, ma almeno un lieto fine se lo meritavano, no?

Sperando di non aver deluso le aspettative di voi, cari lettori, attendiamo numerosi i vostri commenti. Nel frattempo ringraziamo nuovamente tutti coloro che si sono appassionati a questa nostra ff, un po’ fuori dai soliti schemi Harry/Draco.

Un grazie di cuore a:

Goten

Little Fanny

Mistress Lay

Zafirya

Hecate

Saso

Jackie_Chan

GothicLullaby

Hikari92

Dark Poison

Gosa

Dark011

Summers84

 

Un bacione a tutte/i voi e a presto.

Con affetto 

                        Black cat e Stateira

  
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