Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: eripicturesofyou    29/06/2012    1 recensioni
"Sinceramente, non mi era mai capitato di dover rincorrere una ragazza. Avanti, avete gli occhi, mi vedete. Non ho mai dovuto chiedere per ottenere qualcosa dall'altro sesso. E ora mi ritrovo ad inseguirne una con nessuna voglia di farsi prendere. Risultato? Oh, quello è da scoprire".
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Liam
Va bene, questo non mi sarebbe mai passato per l'anticamera del cervello. Mai. Tutto potevo immaginarmi tranne che a casa di Jim ci fosse Erika.
Ma a volte il destino è strano, e quindi ora ci ritroviamo con lei addosso, ad abbracciarci e a sorriderci, ed è cosí genuina quando fa qualcosa, qualunque cosa, che è indescrivibile. Sai solo che vuoi continuare a vederla sorridere, e per farlo saresti disposto a farle sorprese sempre, sette giorni su sette. E lo dico io, che sono fidanzato e pazzamente innamorato di un'altra persona. Posso capire l'effetto che una ragazza cosí produce su uno come Zayn, alla disperata ricerca della naturalezza.
A volte penso che il suo problema piú grande sia che è nato per cantare ma non per stare in un mondo che lo soffoca, cioè il mondo in cui è ora. Il nostro. A volte mi capita di immginarmelo ancora come un bambino, quasi non fosse mai cresciuto da X-Factor. Effettivamente, non penso sia cambiato molto da allora. Forse, è solo in grado di celarsi meglio. Forse è per questo che la sua ragazza se la immagina sempre come una struccata. Sará l'espressione di questa sua debolezza che tenta di nascondere a tutti i costi. Ha un disperato bisogno di qualcuno di vero al suo fianco.
Avete visto, no? Il modo di fare di Erika lo avvicina e lo allontana, su di lui lei esercita insieme forza centripeta e centrifuga. Il suo comportamento fuori dalla norma, piú umano rispetto a quello di adorazione a cui si è abituato, lo spiazza. Lo attrae e ne ha paura al tempo stesso. Penso che ognuno di noi se ne sia accorto. O forse sono solo io, che mi preoccupo troppo per lui. Alla fine, lo voglio solo felice.
Felice almeno quanto lo è lei in questo momento, col suo sorriso smagliante e quell'aria naturalmente sorpresa, che lo so, ha stregato tutti noi. È di una spontaneità quasi... Fuori dalla norma. Buffo, no? Di questi tempi, anche fuori dal mondo dello spettacolo, essere s'è stessi non è piú una cosa usuale, ma un tratto che ti contraddistingue, ed è piuttosto triste da pensare. Meno male che esistono ancora persone come lei, in grado di mostrarsi senza coperture, invece che senza vestiti.
- Il giorno migliore della tua vita?- ripete qualcuno dalla cucina, in fondo al corridoio - eh no, carina, non puoi dirlo prima di cena!- un cuoco sorridente si affaccia dall'ingresso, mestolo in mano e grembiule giá sporco di chissà quale mistura strana.
Ma che..?
-.. Paul?- chiedo io, sconvolto dalla scena. - che ci fai vestito cosí?-
Chiedo, cercando di non scoppiare a ridere come invece il resto di noi ha fatto, Jim ed Erika compresi.
- Aiuta me, visto che siete un esercito e io ancora non ho finito.- la voce, stavolta, appartiene alla signora Hutton, benedetta sia la mamma di Jim. Non so cosa faremmo senza di lei.
Sorrido a vederla tutta affaticata ma contenta. È adorabile.
- Non sapevo che Paul sapesse cucinare- sussurra Jim.
Harry alza le spalle. - Discretamente, niente di eccezionale. -
- Ma se l'ultima volta che ha cucinato lui hai fatto il bis di tutto!- è Niall a intervenire, alzando gli occhi al cielo.
- Solo perché morivo di fame. qualcuno non aveva mosso un dito per gli altri e si era fatto solo due panini per sè, piazzandosi davanti la televisione, se ben ricordo- insiste l'altro, portando le mani sui fianchi.
Il battibecco viene interrotto ancora dalla signora Hutton, che spunta dalla cucina e fulmina Erika.
- Ti vuoi per caso ammalare? Su, vai ad asciugarti i capelli che qui ragazze con la febbre non ne vogliamo - la rimprovera leggermente, intimandole con un cenno della testa a salire di nuovo le scale e a dirigersi in bagno.
Erika si batte una mano sulla fronte, come se se ne fosse scordata e immediatamente si fionda al piano superiore, dopo averci sorriso di nuovo e scusandosi velocemente in caso abbia bagnato uno di noi durante un'abbraccio. Il piú bagnato, casualmente, è Zayn. Come lei si è abbassata e gli è saltata addosso, immagino.
Non sembra accorgersene peró, impegnato com'è a sorridere.
- Qualche pensiero felice?- gli chiede Louis con il sopracciglio alzato una volta che lei si è allontanata.
- Ed - risponde acido Zayn, fulminandolo - niente di piú. Dovrebbe essere qui a momenti, no?- chiede conferma con lo sguardo a James, che annuisce con un cenno della testa.
- Sí, dovrebbe essere qui a mom..-
Il campanello lo interrompe. Sorride della coincidenza.
- Oh, temo che abbiate lasciato la porta aperta - la voce di Ed, inconfondibile, giunge dall'ingresso.
- Ed!- Harry quasi gli salta in braccio, rischiando di soffocarlo - che bello rivederti!-
L'altro sorride, stringendolo a sua volta. - anche per me è un piacere -
Una volta sciolto l'abbraccio puó finalmente entrare e salutare tutti quanti.
- Possiamo anche spostarci da qua, eh. Andiamo in salotto? - ci suggerisce Jim, ridendo appena.
---------------------------------------
Louis.
La somiglianza che c'è fra Jim e Ed è davvero impressionante, senza dubbio alcuno. Due carote che hanno lo stesso sorriso, per giunta. Si potrebbe benissimo pensare che siano fratelli, se non gemelli. Ancora non riesco ad abituarmici, quando sono insieme.
La piccola coda che si è venuta a formare lascia per ultimi me e Zayn, che noto leggermente sovrappensiero, non del tutto presente. E io so benissimo dove sta andando la sua testa. Lo conosco da troppo tempo ormai per lasciarmi sfuggire uno sguardo come questo. Si puó dire che io ria imparando a comprendere i suoi gesti, le sue espressioni e, cosa piú importante, i suoi silenzi. È una bella cosa.
- È carina anche con i capelli bagnati e senza trucco, eh?- gli chiedo sottovoce, guardandolo sorridendo appena.
- Carina da morire - sospira lui, combattuto. - Ma ne ho visse anche di piú belle, ecco - cerca di riprendersi lui, tornando ad un tono normale di voce senza alcuna inflessione.
Non lo sopporto quando fa questa cosa. Questo stupido suo modo di fare del tipo: un passo avanti e due indietro. Sente sempre questo stupido bisogno di apparire sempre impeccabile, sia dentr che fuori. Sempre controllato e indifferente a ció che lo circonda. Sono il tuo migliore amico, maledizione, con me puoi esprimerti liberamente!
Decido peró di non insistere troppo su questa cosa perché immagino che ci vorrá del tempo per modificare il suo comportamento.
- Ma ne hai viste di migliori?- gli chiedo, lasciando correre il resto.
Sono due discorsi diversi, la bellezza e la qualità. Apparenza ed essenza, anche se in questi discorsi non mi ci vedo per niente, perchè non sono il tipo da farli, penso che ogni tanto sia giusto tirarli fuori.
Lui mi guarda e sembra perplesso, come se non avesse capito appieno il significato della mia domanda. O magari non riesce a darmi una risposta. Per un tempo che mi pare interminabile, che ci a arrivare al salott insieme agli altri, non dice niente, non risponde e nemmeno mi guarda piú, tenendo il suo sguardo basso e fissando le mattonelle del pavimento. Poi, finalmente, prima di accomodarci sui divani, si decide ad aprire bocca.
- Non lo so.. - risponde semplicemente.
Non insisto, non faccio nessuna polemica a quella frase. Puó essere letta ed interpretata in molti modi, per cui lascio correre, accettando di archiviare per un po' il discorso e posticiparlo a quando rimarremo di nuovo da soli, una volta tornati a casa. Perchè non la passa liscia, sia chiaro.
Ognuno di noi si accomoda come meglio crede, chi sui divani, chi sulle poltrone e chi già sulla sedia che occuperà una volta a tavola, quando mangeremo.
Ed si batte le mani sulle ginocchia.
- Beh..? Che mi dite di bello? - sorride - avanti, qualcosa di nuovo. Sono mesi che non ci si vede.-
Il primo a rispondere è Liam, sorridente. - siamo appena tornati dall'Italia.-
Il sorriso di Ed si allarga. - E..?-
- Ed, è magnifica. giuro, mai visto niente di cosí bello come Milano.- afferma, sicuro delle sue parole - potrebbe seriamente diventare la mia città preferita. Tempo mite, cielo blu e persone veramente cortesi. - dice, col sorriso sulle labbra
- Per non parlare del cibo.. Dio, non credo ci sia cibo piú buono di quello. - aggiunge Niall, sognante.
- Vogliamo parlare delle ragazze? - chiede retoricamente Harry - io pensavo fossero le inglesi le migliori. Quando vorrai fidanzarti.. Facci un salto- gli suggerisce, facendogli l'occhiolino.
- Unica pecca, forse, sono i piccioni. Cielo, dovunque ti girassi, una marea di Kevin ti investiva. Parecchio fastidioso in effetti. - concludo io, sbuffando appena, infastidito al solo ricordo.
Ed scoppia a ridere. - Kevin?- chiede, confuso sul perchè abbia utilizzato quel nome.
Zayn sorride appena. - È una lunga storia.. - anticipa solamente, scuotendo la testa come suggerendogli di lasciar perdere.
La signora Hutton spunta dalla cucina, sorridente con una portata in mano.
- Ragazzi, vi conviene sedervi. È pronto. Chi va a chiamare Erika?-
- Approposito di ragazze, è vero, dimenticavo che tu avessi un'ospite- dice Ed rivolgendosi a Jim. - sono curioso di vedere com'è. Vado io. - fa per alzarsi, ma Niall lo blocca in tempo, intimandogli con lo sguardo di risedersi.
- Avrai tempo per parlarci, tranquillo- lo consola, sorridendo leggermente.
- Ma lascia andare Zayn, per favore. - completa Liam, cercando di addolcire il piú possibile lo sguardo.
Sa perfettamente che il diretto interessato lo fulminerà per quello che ha appena osato dire, per cui tenta di giocare la carta della faccia da cucciolo, anche se non sembra funzionare visto che l'occhiataccia di Zayn potrebbe essere in grado di fargli prendere fuoco, da quanto è intensa. Se uno sguardo potesse uccidere, adesso temo che avremmo un membro in meno.
Nonostante, questo, comunque, Zayn si alza. Sospira e si sforza di mettere in piede davanti all'altro, cercando il coraggio di salire al piano di sopra da lei sotto il nostro sguardo divertito.
- Questa me la pagherete, è una promessa -

Lo so che questo non è un orario molto normale ahahah, ma non avevo sonno ed ero ispirata!
Cosa ve ne pare? MIRACCOMANDO RECENSITE!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: eripicturesofyou