29/06/2012
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Nath e Sara erano usciti, Kelsey, Michelle, Siva, Nareesha e Max erano nelle loro stanze; io e Sofia avevamo deciso di andare a prendere un pò di sole in piscina, occupammo due sdraio e io mi tuffai in piscina.
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Ero in piscina con Tom, avevo un momentaneo abbiocco e senza accendere il mio i-pod chiusi gli occhi e mi lasciai andare in quel dormi-veglia accarezzata dai raggi del sole; una vocina mi diceva di aprire gli occhi ma ero troppo pigra per ascoltare, avevo una strana sensazione ma non poteva succedere niente, infondo Parker era solo e non avrebbe combinato niente, almeno speravo.
Non diedi tanta importanza alla mia vocina e ritornai nel mio amato dormiveglia, non so di preciso quanto tempo passò ma fui svegliata da un qualcosa di freddo che qualcuno di aveva gettato a dosso, a stanto trattenni un urlo e aprii gli occhi per scoprire che Jay e Tom stavano morendo dalle risate per la mia reazione.
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Raggiunsi Tom e Sofia in piscina, dopo un oretta iniziavo ad annoiarmi e siccome la ragazza sembrava dormire mi accordai il mio fidato compagno di scorribande e decidemmo di bagnare un asciugamano nella piscina e lo lanciammo su Sofia che ignara stava ancora dormendo; la sua faccia fu epica e ci rincorse per l'intero perimetro della piscina fino a quando non chiesimo una tregua per il fiatone che non ci aveva risparmiato.
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Poco dopo le 7 Sara e Nath ritornarono in albergo e Sara cacciò letteralmente Jay fuori dalla stanza obbligandolo a cambiarsi con Nath.
"Che succede?" chiesi dopo aver osservato i suoi movimenti e si girò con uno sguardo quasi assatanato, "Ero a 2 cm dal naso di Nathan Sykes e mi sono alzata all'improvviso per non baciarlo!!!" rispose muovendo le mani per sottolineare il concetto.
"Cosa hai fatto?!?!?!? Scema ti sei alzata per non baciarlo???" dissi sbalordita, magari avessi avuto la sua stessa opprtunità. "Stasera ha detto che mentre voi andate per locali noi staremo da soli" rispose con gli occhi a cuoricino e iniziò a truccarmi come solo una professionista sapeva fare.
Dopo aver finito con me si preparò ma era così agitata che le tremavano le mani ed erano più le volte che sbagliava che non le volte in cui si truccava bene.
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Eravamo appena arrivati al locale della sera precedente e sembravano tutti divertirsi, ero al bancone per ordinare qualcosa da bere, qualcosa di forte che annebbiasse subito i miei sensi.
Mi girai con 2 bicchierini di Rum in mano, non so nemmeno io perche avevo ordinato 2 Rum, preso dalle mie osservazioni andai a sbattere contro una stangona che indossavano un corpetto Fucsia e un pantaloncino nero, senza pensarci una seconda volta le porsi il bicchiere e iniziai a baciarla desideroso di arrivare a qualcosa di più quella sera.
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Ero in giro per il locale in cerca di Jay, ero un pò che non lo vedevamo e Seev mi aveva inviato in ricognizione perchè ero l'unica sola.
Aguzzai la vista non appena vidi una chioma riccia che si muoveva tra la folla fino a bloccarsi davanti una biondina e inizarla a baciare, il quel momento mi cadde il mondo addosso.
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Stavo osservando la situazione e osservavo Sofia con lo sguardo fino a quando non si bloccò e rimase a bocca aperta, seguii la traiettoria immaginaria verso la quale lo sguardo della ragazza si stava rivolgendo e con lo sguardo incontrai Jaybird che si stava letteralmente buttando addosso a una bionda, mi stavo facendo largo tra la folla per andarla a chiamare ma qualcuno fece prima di me.
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Ero ancora incantata e guardarlo baciare un'altra ragazza fino a quando qualcuno non mi cadde quasi addosso.
"Scusami non l'ho fatto apposta" disse un ragazzo con un forte accento spagnolo, "Non ti preoccupare" risposi accennando un sorriso e osservandolo; aveva degli occhi castani e dei capelli quasi neri, una tipica bellezza spagnola.
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Avevamo accompagnato gli altri nel locale e stavo portando Sara verso la parte di spiaggia che avevo fatto sgomberare, le bendai gli occhi e una volta arrivati a destinazione le tolsi la cravatta che avevo momentaneamente utilizzato come benda e rimase senza parole; davanti a sè trovò un tavolo apparecchiato per due con al centro una candela che illuminava lo stretto necessario.
Dopo una tranquilla serata passata a parlare del più e del meno mi avvicinai a lei per spostarle la sedia e la invitai a fare una passeggiata.
Poco più in là ci sedemmo sulla mia giacca che avevo posato a terra per non sporcarci con la sabbia e con la tecnica dello sbadiglio posai il mio braccio sulle sue spalle.
"Sono proprio contento che hai accettato di venire in vacanza con una banda di scatenati come noi" dissi sottovoce per non rovinare il momento che si era venuto a creare, "Più contenta di me non c'è nessuno" replicò mettendo in mostra uno dei suoi tanti sorrisi che mandavano il mio cuore a farsi friggere e osservando i suoi denti quasi bianchi mi avvicinai fino a sfiorare le sue labbra con le mie.