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Autore: ReeGray    29/06/2012    4 recensioni
La New Generetion (no, non mobile) di HP.
Due protagoniste, due versioni, tanti misteri...FF nata dalla mente mia e di una mia amica.
Dal prequel:
Ma allo stesso tempo avrebbe avuto nostalgia del suo aspetto tenebroso, che avrebbe dovuto abbandonare per lasciar posto a qualcosa di più dolce e innocente; ma lui non aveva nulla d'innocente, aveva ucciso troppi innocenti, innocenti per davvero.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominique Weasley, Rose Weasley, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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NdA: Vorremmo scusarci, ci dispiace davvero tantissimo aver impiegato tutto questo tempo!
Siamo state impegnate entrembe purtroppo, colpa degli esami ç__ç SCUSATECI PER FAVORE!!!



CAPITOLO 10 "The statement"


Pov. Rose

«Dai Rose, vieni stasera, ti supplico!» Cominciò Dominique, riferendosi alla "gita notturna ad Hogsmade"
«Ho detto di no! Quando dico no, è no!Punto!» Stavo iniziando ad arrabbiarmi
"Dai ti prego, Scorpius ci tiene tanto!" Continuò la mia insopportabile cuginetta con una delle sue facce da cucciolo bastonato, con cui riusciva sempre a convincermi
"E a me cosa importa di Malfoy?" Mentii io, con tono seccato
"Rose..." Mi rimproverò
"D'accordo si, me ne importa, ma non voglio venire, basta!" Urlai
"Si invece, tu verrai, ti porterò anche contro la tua volontà! E stavolta sono seria!" Disse Dom decisa, e se ne andò via, senza neanche salutarmi. 
 
Dopo l'umiliazione della partita di poche ore prima mi sentivo in imbarazzo totale, cioè io Rose Wealsey, che sto con uno imbranato come Cody, che arriva a fare certe figuracce; ma in realtà ciò non mi dispiaceva, avrei avuto una scusa semi decente per lasciarlo, certo mi dispiaceva lasciarlo solo per una partita persa, ma era molto meglio lasciarlo per questo e farmi odiare per un po', invece di dirgli "Ti ho preso in giro, ti ho usato solo per non stare con l'unico ragazzo, oltre i miei familiari, di cui me ne sia minimamente fregato qualcosa in tutta la mia vita, e con cui non sto solo perché sono una deficiente". Mi decisi, e andai  a parlargli
Mentre camminavo intravidi il Signor Ovis, che faceva la corte ad una signora, vestita con una abito ottocentesco viola ed il pizzo bianco, i capelli raccolti e un neo enorme sotto il labbro, la cosa strana veramente era che quella signora, era dipinta in un quadro! 
"Che schifo!" Sussurrai tra me e me
Arrivai davanti ai dormitori di Corvonero, dove appoggiato con la schiena al muro c'era Cody
"Ehi Rose! Senti lo so che ho fatto una figuraccia oggi alla partita, mi dispiace, non ti ho delusa vero?" Iniziò lui, con fare speranzoso, lì attivai la mia modalità "Bulletta vanitosa"
"Sei mi hai delusa? No"- Il suo volto si illuminò- "Peggio! Mi hai umiliata, davanti a tutti, intendo hai umiliano Rose Weasley, ti rendi conto! Io che faccio la figura della perdente,  senti McLaggen, è finta, io non sto con i perdenti!" Ero crudele, mi dispiaceva in fondo, ma non è che Cody fosse una persona di cui preoccuparsi.
"Cosa?! Sai che ti dico? Va a quel paese!" Urlò lui, entrando nel dormitorio.
 
"Non si lasciano così i ragazzi, signorina! Sei una maleducata! Si vede che non sei una geltildonna!" Mi bacchettò una signora grassa in un quadro
"Non rompere!" Sibilai. Ero arrabbiata, ma tanto Cody per me era semi inesistente, quindi...Va bene lo ammettovo, ero stata cattivissima, troppo. Probabilmente avevo spezzato il cuore di quel povero ragazzo, che già era distrutto per la partita, ma, era meglio così, per tutti, e non trovavo un modo migliore per lasciarlo.
 
Entrai nella mia camera dove c'era Dominique che si stava preparando.
"Rose sei ancora in uniforme, cambiati!" Iniziò a rimproverarmi
L'idea di trasgredire, uscire la sera di nascosto senza che i professori lo sapessero, mi piaceva, solo che, quella notte, non volevo, perché non avrei mai voluto affrontare Scorpius.
"Ho lasciato Cody" Risposi pacata, fingendo di essere triste,  magari  avrebbe creduto che mi dispiacesse per davvero e mi avrebbe lasciato stare
"E allora?" Sbagliato, Dom mi conosceva troppo, troppo bene.
"Dom non voglio!" La supplicai
"Vieni e basta! Vestiti, conoscendoti ci metterai due ore, e noi a mezza notte dobbiamo stare dalla Strega Gobba"
"D'accordo, ma sappi che ti odio" Mi decisi.
Stranamente ci misi molto poco a vestirmi, addirittura finii con un ora d'anticipo, e nell'attesa presi un mp3 (adoravo gli oggetti babbani che i miei nonni mi regalavano) ed iniziai ad ascoltare la musica allungata sul letto. La musica mi aiutava a non pensare.
"Rose, devo dirti una cosa, volevo evitare di dirtela adesso perché non voglio che ti preoccupi proprio stasera, però lo devi sapere subito" Mi disse Dominique togliendomi le cuffie
"Cosa? " Domandai agitata, l'avevo capito, c'entrava Varner, Howard o quale era il suo vero nome
"Oggi, dopo essere andata in infermeria a trovare Lucas, ho sentito Paul  dire a Mirtilla che non si deve fidare di noi e che la vogliamo solo usare. Lei ci ha creduto davvero, perchè le sono andata a parlare e non vuole più avere a che fare con me, perciò se vogliamo altre informazioni su Varner, dobbiamo cercarle" Rispose lei, piuttosto tranquilla
"Oddio!" Mi buttai sul letto con le mani sulla faccia, disperata. Non poteva andare peggio.
 
Alla fine uscii per davvero. Dopo aver fatto attenzione a non farci scoprire da nessuno, io e Dom ci ritrovammo dalla Strega Gobba dove ci aspettavano, Scorpius, James ed altri ragazzi di Serpeverde.
Arrivati ad Hogsmade mi accorsi che quel posto di notte cambiava completamente. Sentivo della musica babbana ad alto volume provenire da alcuni locali che non avevo mai visto durante le numerose gite fatte durante il giorno.  Si vedevano persone in abiti da discoteca.
"Non me la ricordavo così Hogsmade!" Esclamò Dom
"Perché tu, cara cuginetta, non sai cosa sia la notte, rimani a dormire tutta nel tuo letto e ti perdi le cose migliori della vita!" La prese in giro James
"Molto divertente cuginetto. Cambiando discorso, vogliamo andare da qualche parte oppure rimaniamo fermi qui?" Continuò la ragazza
"Si dai andiamo nel locale dell'altra volta" S'intromise un ragazzo di Serpeverde
C'incamminammo verso questo presunto locale o discoteca, che poi scoprii si chiamasse "All Night Long". Era abbastanza nascosto e credo che di giorno non esistesse proprio, doveva essere protetto da qualche incantesimo. All'esterno era orribile, sembrava un vecchio deposito abbandonato, infatti esitai un po' ad entrare perché sembrava di essere in un film dell'orrore, ma, dopo essermi decisa ad entrare mi accorsi che all'interno era bellissimo: c'era un misto di luci e colori fantastico, musica altissima, il problema era che tutti sembravano quasi fatti, come se appena entrati lì si avessero gli stessi effetti di una qualsiasi sostanza stupefacente, infatti era proprio così che mi sentivo. Mi girava la testa, avevo iniziato a ridere senza motivo, sentivo che tutto mi stesse per cadere addosso. 
"Rose usciamo un attimo, vieni" Mi disse Scorpius, tirandomi, come se fosse immune a quell'effetto, al contrario di tutti: Dom era seduta su un divano e sembrava stesse per vomitare, James ballava come un cretino su un bancone assieme ad alcune ragazze,gli altri di Serpeverde facevano un misto delle cose già elencate.
Alla fine Malfoy mi portò  dietro il locale, su un muretto, posto abbastanza squallido per un qualsiasi tipo di conversazione romantica, cosa che speravo non avvenisse.
"Senti" Dicemmo assieme
"Vai prima tu" Continuai io, rivolta a Scorpius
"Beh ecco, è difficile da dire" Iniziò balbettando lui -"Come va con Cody? Dopo la partita intendo..."
"Ho lasciato Cody qualche ora fa Malfoy." Risposi secca e tranquilla, cercavo di non dare segni di agitazione anche se, all'interno, ero tutt'altro. Volevo baciarlo, abbracciarlo, dirgli che probabilmente mi ero innamorata di lui, ma non potevo, o meglio, sentivo di non poterlo fare, il mio orgoglio era troppo alto.
"D-davvero? Beh questo non me lo aspettavo...Perché?" Domandò lui, quasi scandalizzato; possibile che ancora non capiva che provavo qualcosa per lui per davvero? Per la prima volta nella mia vita volevo che fosse un ragazzo a prendere l'iniziativa, io non ne avevo il coraggio, ero bloccata, ero una stupida.
Poi capii: se lo amavo, davvero, allora non dovevo farmi bloccare dal mio orgoglio, se per davvero ero un'umana capace di provare sentimenti allora non dovevo vergognarmi di mostrarli; lo avevo ferito per troppo tempo, e per cosa? Per il mio egoismo? No dovevo smetterla di essere quella persona.
"Perché ho capito che lo usavo per cercare di dimenticare te." Dissi schietta, senza mezzi termini, diretta e concisa.
"Come?!" Scorpius era paralizzato, come se stesse per cadere.
"Hai capito bene. Mi sono accorta che sono un'imbecille, una stupida, un'egoista egocentrica. Malfoy io ti amo." Gli spiegai, abbassando la voce sull'ultima frase, mi ero convinta, nulla mi avrebbe più fermata.
"Cazzo." Si limitò a sospirare lui.
"Io ti dico che ti amo, dopo che tu hai cercato di farmi capire che provi lo stesso per me, e tu rispondi così? Dov'è lo Scorpius timido, un po' secchione, educato, gentile, un po' fifone, estremamente dolce, intelligente, sensibile..." Mentre parlavo mi bloccò con un bacio. Era una liberazione, era strano. Eppure ci avevo sperato, quindi perché invece di farmi tutte le domande che mi ponevo in quel momento, non  me lo godevo? Era una bella sensazione, lasciarsi andare. Lo amavo sul serio, e lui amava sul serio me. Eravamo una coppia a tutti gli effetti. Non avrei mai voluto smettere ma fui costretta a bloccarmi, mi bloccò lui.
"Ma, quindi, noi due, cosa siamo? Stiamo insieme o cosa, non capisco" Disse lui. Già, il solito Scorpius, quello timido, un po' strambo. Quello di cui mi ero innamorata.
"Beh, io dico che stiamo insieme, e... Per quel che riguarda gli altri ce lo diremo subito, magari ci facciamo vedere mano nella mano come le coppiette sdolcinate che odio, così per evitare l'imbarazzo. Va bene come risposta?" Sussurrai sorridendo.
"D'accordo. Vogliamo andare? Si sta facendo tardi..."Continuò il mio ragazzo
Appena arrivati davanti al locale vedemmo uscire gli altri
"ROSE! Porca miseria dov'eri finita, stavo morendo, non entrerò mai più lì dentro! Pensavo tu stessi in bagno, oddio ancora sto male" Inziò a delirare Dominique
"Cavolo calma Dom, non è successo nulla. Sei ancora viva. Calma!" Cercai di tranquillizzarla io
"Un secondo, un secondo...Vi siete messi insime?! Si lo noto dalle vostre facce" Indovinò Dom, parlando molto velocemente, quel locale le aveva dato alla testa sul serio, sembrava impazzita.
"Ehm...Si, hai ragione, però adesso non iniziamo con gli auguri e tutto il resto, seriamente non è il caso" Le risposi tranquilla, mentre Malfoy accennava un sorriso.
"Ok lasciamo stare..." Continuò Dom. Sicuramente era felice, dopo tutte le pressioni che mi aveva fatto...
 
Dopo aver ritrovato anche gli altri, in condizioni pietose,  James in particolare che era ancora stordito e non faceva altro che ridere, ritornammo ad Hogwarts.
"Ehy Scorpius posso venire un po' in camera tua? Non facciamo nulla, semplicemente non ho sonno..." Chiesi al mio ragazzo. Era uno strano effetto sapere che stavamo insieme.
"Ehm...D'accordo" Rispose lui. Era un po' sconvolto, ma io non intendevo fare sesso, volevo solo stare un po' con lui.
Non ero mai entrata in camera di Scorpius prima di quella sera: era estremamente ordinata, almeno la sua parte, quella del suo compagno di stanza, Carl Lloyd, invece era molto diversa. Carl quella sera si era ritrovato in sala comune per qualche ora.
Io e Scorpius alla fine non facemmo nulla, parlammo del più e del meno. Dei nostri sentimenti in particolare, scoprii che in realtà il Cappello Parlante era indeciso se smistarlo a Grifondoro o Serpeverde e gli lasciò la scelta, come fece, a pensarci bene, anche per mio zio Harry; lui scelse Serpeverde perchè aveva paura di deludere suo padre, già, suo padre. Suo padre, Draco Malfoy, che per quanto potesse essere fiero e volere bene a suo figlio non lo dimostrava, e Scorpius per questo cercava sempre di essere perfetto, di accontentarlo, ma non sembrava mai abbastanza.  
La sera alla fine passò subito e fui ricostretta a tornare nel mio dormitorio, decisi di andare da sola.
Mentre camminavo sentii delle voci provenire dalla biblioteca: erano Paul, Zach Varner cioè Ector Howards (non sapevo più come chiamarlo) ed il professor Elisir. Decisi di entrare.
Quello che vidi fu sconcertante: Paul era seduto ad una sedia, mentre Zach ed il Prof. Elisir lo ipnotizzavano, o almeno così sembrava, era come se stessero rinnovando o potenziando l'incantesimo che probabilmente avevano fatto a Paul.
Mentre osservavo la scena per sbaglio feci cadere un libro, uno dei più grandi errori della mia vita: il Prof. Elisir si accorse della mia presenza, e venne vicino a me, Varner scappò portandosi dietro Paul, ed io fui portata dalla Preside McGrannit.
"Signorina non si fanno le ore piccole! Non si va in giro per la scuola a quest'ora! Avrai una punizione per questo!" Mi disse il professore, come se lui non avesse fatto nulla, come se la scena che avevo visto non esistesse, stava recitando. 
Arrivammo davanti la camera da letto della McGrannit, che probabilmente stava dormendo. Quando la preside uscì l'unica cosa che vidi fu lei in camicia da notte, con una cuffia in testa, era difficile trattenersi dal ridere, nonostante la situazione.
Ero fregata, mi avrebbero espulso, mia madre mi avrebbe uccisa. 
Entrammo nell'ufficio della preside, la quale disse:
"Signorina Weasley, posso sapere cosa ha combinato per farmi svegliare a quest'ora della notte?" 
"A questa domanda rispondo io, la signorina era in biblioteca. Non so cosa stesse facendo ma stava gironzolando per la scuola, ed io l'ho notata." Cominciò il Signor. Elisir.  Ero fregata, distrutta. Ciò che più mi faceva arrabbiare era l'atteggiamento del professore, era così odioso e spocchioso, egocentrico, si sentiva superiore a tutti, lo odiavo. Inoltre aveva anche qualcosa da nascondere
"Beh non mi è nuova. La signorina Weasley è nota per il trasgredire le regole.  Ma posso chiederle, Signor Elisir, cosa ci faceva lei in biblioteca a quest'ora?"
Era arrivato il mio momento, la McGrannit aveva partecipato alla Seconda Guerra Magica,  era una donna giusta, sarebbe stata dalla mia parte, potevo smascherare quei due.
"A questa domanda rispondo io" Cominciai "Il signor Elisir stava ipnotizzando un alunno!"
"Non crederà a queste sciocchezze, vero Preside? Io stavo solo cercando dei libri per la lezione di domani" esclamò il professore.
"Certo che no, la signorina Weasley non è nuova neanche alle menzogne assurde. Ed ora arriviamo alla nostra punizione: Rose Weasley, se non otterrà la sufficienza in tutte le materie di esame ai G.U.F.O e almeno due eccellente, sarà espulsa!" Disse decisa la preside
"Cosa?! Sta scherzando vero? Io non stavo mentendo, non può farmi questo per favore mia madre mi ucciderà, la prego!" Piansi io, ero disperata, era la mia fine.
"Non cambierò nulla. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso. Inventarsi inoltre che un professore ipnotizza un alunno. Lei sta esagerando signorina Weasley e non voglio sentirla parlare, basta non voglio sentire nulla" Mi rimproverò la Preside
Fui costretta ad andare via, nessuno mi ascoltava, ero finita. Mia madre di avrebbe ucciso, e quello che più mi dava fastidio era che nessuno avrebbe mai creduto alla storia di Ector Howards e del professor Elisir, nessuno, eravamo in due, io e Dom a lottare contro di loro, e basta.
Quello che però mi preoccupava di più, era la reazione di mia madre. Mancavano poche settimane alle vacanze di Natale, sarebbe stata una tortura.

 
  
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