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Autore: _Yozora_    29/06/2012    1 recensioni
Intanto un ragazzo moro, in piedi dall'altra parte della stanza, con una cartella di documenti tra le mani, la osservava in silenzio e soprappensiero.
- sei preoccupato per Mai? - chiese una voce proveniente alla sua destra.
Naru si voltò verso il suo interlocutore guardandolo serio – continua a lavorare Rin -
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kazuya Shibuya, Mai Taniyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Mai...puoi tornare in camera per stasera – disse Naru alla ragazza seduta dietro la scrivania che trafficava con dei fogli.
Lei alzò lo sguardo su di lui per poi guardare l'orologio. Le 20.45, era strano che la lasciasse andare così presto.
- come mai di già? -
- per oggi il tuo lavoro qui è finito...se rimani ferma senza far niente mi sei solo di intralcio – rispose il ragazzo con il solito tono freddo.
Mai sospirò, faceva sempre così – Masako e Ayako? - chiese
- sono a svolgere degli esorcismi nella casa – spiegò
- capisco – disse lei alzandosi – allora io vado...buonanotte...buon lavoro Rin-san – aggiunse mentre raggiungeva la porta.
- Notte Mai – rispose l'uomo voltandosi a guardarla.
Una volta che la ragazza fu fuori si rivolse a Naru – potevi anche dirle la verità non credi? -
Il ragazzo lo fulminò con lo sguardo – non avevi qualcosa da fare tu? -
Rin sospirò, non sarebbe cambiato mai – vado vado...non ti scaldare – rispose per poi uscire anche lui.
Naru era rimasto da solo in quella stanza ad osservare lo schermo che mostrava le varie stanze della casa e il suo sguardo si fermò sulla camera dove era appena entrata Mai.
 
 
Mai proprio non lo capiva. Era vero ormai aveva fatto l'abitudine ai modi distaccati di quel ragazzo, ma come faceva ad essere così freddo in ogni situazione. L'aveva definita un intralcio...ma non era stato lui stesso ad assumerla? Sospirò lasciandosi cadere sul letto. Non poteva farci niente, Naru la irritava terribilmente quando si comportava in quel modo e c'era un solo motivo per cui provava quella sensazione e lei lo sapeva bene. Lo amava e quel sentimento sembrava non voler allentare la presa sul suo cuore nonostante lui sembrasse totalmente indifferente alla ragazza e la trattasse con fare scorbutico.
Scorbutico...
Improvvisamente le tornò alla mente la prima notte dopo che si era svegliata in preda al panico e lui era entrato nella sua stanza porgendole una tazza di the. La sua espressione era così dolce in quel momento da assomigliare incredibilmente a quella del Naru dei suoi sogni e nei suoi occhi aveva visto qualcosa simile alla preoccupazione.
Scosse la testa. Non era possibile che Naru provasse una cosa del genere, a suo parare.
Si rimise a sedere e si guardò attorno. Era sola. In quella stanza grande,composta da tre letti, era completamente sola. Il panico la sommerse tanto da sentirsi soffocare chiuse gli occhi e cercò di regolare il respiro. Doveva calmarsi, non le sarebbe successo niente di niente...quello che vedeva la notte era soltanto il frutto di alcuni stupidissimi incubi. Eppure le sembravano così reali...sentiva le mani di quell'uomo sul suo corpo e persino i suoi occhi. Anche quando si svegliava la sensazione del sangue che colava sulla sua pelle non svaniva, ma ogni volta che controllava del sangue non c'era traccia. Ogni volta che si addormentava si risvegliava appena un ora dopo di soprassalto ed in preda ai brividi per lo spavento, ma non si permetteva di svegliare le ragazze che dormivano con lei per non disturbarle e così rimaneva rannicchiata su se stessa, tremante e in assoluto silenzio, senza più chiudere occhio per tutta la notte. In più erano giorni che non toccava cibo, se solo provava a mettere nello stomaco qualcosa quello si rivoltava come un calzino.
Aveva paura...anzi era terrorizzata. Non voleva rimanere da sola in quel posto, ma andare in giro per la casa le sembrava un idea anche peggiore. Non sapeva che fare.
Naru fu l'unica cosa che riuscì a pensare prima di cadere nell'oblio.
  
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