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Autore: _Colours_ of the _Music_    29/06/2012    2 recensioni
Salve a tutti! Finalmente scrivo una fic nella quale io non sono presente! Solo Shawn, Hayden e la Raimon.
Questa fic è ambientata dopo lo scontro con gli alieni, ma prima del Football Frontier International.
SPOILER TERZA SERIE!!!
Per finire, questa fic NON E' ADATTA a coloro che odiano la TWINCEST tra Shawn e Hayden.
Bene, adesso non mi resta che lasciarvi alla fic. Spero vi piacerà!
Buona lettura!
***
Shawn gli piaceva, ma anche più di un fratello. Tutti dicevano che quello era soltanto amore fraterno, ma lui non ci credeva tanto.
[Capitolo ***]
Erano loro. Di nuovo. Volevano portarselo via nuovamente…
[Capitolo ***]
“Shawn…”
“Hayden… Cosa c'è..?” mugugnò lui.
“... Niente… Nulla di importante…” e si girò dall’altra parte.
[Capitolo ***]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Wow, da quanti secoli non aggiornavo questa fic O.o
Troppi u.u Comunque, ringrazio tutti coloro che leggono, che recensiscono e anche di più chi sta facendo entrambe le cose <3

 
 
Erano ormai passati giorni dalla partenza di Shawn, e Hayden continuava a vivere da solo nella loro casa e a guardare il suo fratellino in televisione. Gli piaceva vederlo giocare a calcio, tifare per lui anche se sapeva che le sue urla di incitamento non sarebbero mai arrivate alle sue orecchie troppo lontane.
Questa distanza lo uccideva. Avrebbe voluto tanto essere lì, al campo, per poter giocare al fianco di Shawn, per aiutarlo a sentire la sua presenza accanto a lui, ma forse questo era solo un pensiero egoista di un ragazzo che voleva il suo fratellino tutto per lui. Perché lo infastidiva vedere Shawn che passava la palla ai suoi compagni, e ancora di più quando erano gli altri a passarla a lui. Era così geloso… Avrebbe voluto più di ogni altra cosa il poter giocare insieme a lui. Vivere vittorie e sconfitte insieme. Avere suo fratello sempre vicino. Soprattutto dopo…
-Il bacio…
Hayden si portò le dita alle labbra. Si sentiva così male per aver fatto una cosa del genere al suo stesso fratello… Sapeva benissimo che era proibito fare cose di quel tipo tra fratelli, ma non poteva più sopportare la pressione. Lo stata consumando lentamente, senza pietà. Ormai non poteva neanche più aver vicino Shawn senza provare una forte sensazione, e si vergognava per i pensieri che faceva.
Dava la colpa alla sua mente che fabbricava immagini così disgustose e proibite, ma era perfettamente a conoscenza che la colpa era solo sua.
Si alzò.
-Per di più..
Pensava a voce alta.
-Per di più ci si mette questa maledetta gamba!
Arrivò a passi lenti in cucina e si sedette stringendo i denti.
 
Quando ripresi coscienza mi guardai intorno e constatai che mi trovavo all’ospedale. Quelle pareti bianche erano uniche, tipiche di quei posti e sapevo di non potermi sbagliare.
Sentivo una grande stanchezza addosso, come se avessi ancora bisogno di dormire. Avevo gli occhi pesanti che vagavano per la stanza.
Poi, la vidi. La ferita sulla mia gamba. Tutto il sangue che aveva impregnato i pantaloni era di un rosso talmente scuro che mi fece quasi paura. Quanto aveva sanguinato quella ferita?! E da quanto tempo mi trovavo all’ospedale..? E Shirou?! E la mamma, il papà?! Dove sono tutti??
Ho paura, fatemi uscire, rivoglio i miei genitori e il mio fratellone*!!!
 
Hayden sbatté il pugno sul tavolo. Erano ricordi troppo dolorosi per lui. Ma ancora di più lo erano quelli precedenti all’ospedale. E soprattutto il momento in cui seppe dai dottori la sorte dei suoi genitori.
Ma trovava sollievo nel sentir pronunciare dai dottori le parole:
-Tuo fratello sta bene. E’ uscito dall’ospedale molto tempo fa, non era grave.
Ogni volta che provava dolore nel ricordare, quella frase lo faceva sempre sorridere e trovare un po’ di conforto. E ancora di più il ricordo di quando aveva potuto tornare a casa, dopo anni in cui era stato segregato in quell’ospedale. Rivedere il viso di suo fratello era stato come andare in Paradiso. Shawn a quel tempo aveva compiuto si e no tredici anni. Viveva a scuola, dove i professori si prendevano cura di lui in tutti i modi. Cercavano di sviare quando Shawn si soffermava sull’argomento “famiglia”, in modo che Shawn non sapesse nulla della morte dei suoi genitori e probabilmente anche del suo fratellino.
Fu un duro colpo per Shawn sapere tutto da Hayden stesso, che non sapeva ancora come abbia fatto a trattenere le lacrime che suo fratello non seppe non lasciar scivolare sulle guance.
Mai più io farò bagnare quelle guance di lacrime” si era detto. Era stato troppo doloroso per lui vedere Shawn in quello stato.
Ogni settimana Hayden doveva regolarmente andare in ospedale per fare dei controlli alla gamba, che scoprì poi essere stata covo di un’infezione. Purtroppo il metallo che si era conficcato nella gamba aveva provocato una bella infezione, che per fortuna i dottori erano riusciti a curare in tempo.
Tuttavia il dottore lo aveva avvertito: la situazione sarebbe peggiorata in pochi anni.
Probabilmente rischiava una nuova infezione, ma Hayden non aveva avuto il coraggio di dire niente a Shawn di tutto questo. Neanche quel giorno, quel giorno di inverno in cui avevano deciso di fare una passeggiata perché erano abituati a stare in mezzo alla neve, aveva avuto la forza di dire al suo fratellino che presto sarebbe stato costretto ad essere molto probabilmente operato di nuovo. Molto presto, sentiva già in quel periodo una fitta nella gamba ogni volta che la posava a terra.
Ma neanche questo inconveniente l’avrebbe allontanato da suo fratello, neanche questo.
Soprattutto in quel momento, che suo fratello era lontano da lui, non poteva mollare. Se proprio doveva essere operato, voleva che Shawn fosse con lui, così da confortarlo in ospedale e dirgli che non c’era niente di cui dovesse preoccuparsi.
D’altra parte, se gli fosse successo qualcosa alla gamba mentre Shawn non era lì con lui, avrebbe potuto evitare di far preoccupare il suo caro fratellino. E non avrebbe visto un’altra volta le lacrime scorrergli lungo le guance…
D’altronde, ormai non sarebbe mancato molto al momento in cui avrebbe dovuto operarsi per forza, quindi perché aspettare? Meglio togliersi subito il pensiero.
 
Mentre saliva le scale zoppicando, pero’, un dubbio gli attraversò la mente:
-E se… l’operazione non.. andasse bene..?
Dopotutto non era certo al cento per cento che l’operazione finisse per il meglio. Se gli fosse successo un qualsiasi cosa… non avrebbe più potuto vedere Shawn…
Scosse la testa. Non doveva pensarci. In ogni modo, forse sarebbe stato meglio inviare una lettera a Shawn prima di farsi operare…
Sì, quel giorno stesso avrebbe scritto la lettera e l’avrebbe inviata il giorno dopo per poi andare a farsi operare.
Pero’ innanzitutto avrebbe dovuto avvisare il dottore della sua decisione. E ovviamente non avrebbe scritto nulla dell’operazione nella lettera… Non voleva far preoccupare suo fratello…
 
Sì, avrebbe fatto così.

Spero che questo capitolo banale e senza senso vi sia piaciuto! Alla prossima e ancora grazie di seguire questa storia! <3

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