Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Keyra    14/01/2007    2 recensioni
Due per uno non fa sempre due. Può far uno, può far zero. E può fare anche due. Elettra e Sofia lo scopriranno insieme, innamorandosi entrambe dello stesso ragazzo. Perché due per uno non fa sempre due. E se lo facesse, sarebbero guai. Soprattutto se due sono le amiche, e uno è il ragazzo. BASATO SU UNA STORIA VERA. (ULTIMO CHAP!)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Destra – riunisci – sinistra, destra – riunisci – sinistra...

<< Pattinatrice provetta >>
<< E’ la mia seconda volta! >>
<< Sei brava >>
Alzai lo sguardo verso il cespuglio di capelli chiari, disposti in una perfezione quasi maniacale. Una ciocca gli cadde davanti agli occhi e lui subito la rimosse indietro.
<< Cosa volevano quei tamarri da te? >>
<< Oh, niente... Erano soltanto dei deficienti >> risi commentando un fatto di poco prima.
Sorrise, guardandomi compiaciuto. << Sei una attira-tamarri >> disse ridendo.
<< Sì, è vero >>
<< Mi fermo, sono un po’ stanca >> dissi dirigendomi verso il bordo della pista.
Mi appoggiai alla balaustra con qualche difficoltà – il punto più difficile era sempre “l’atterraggio” – e lui mi seguì, imitando il mio gesto.
<< Interrompiamo qualcosa? >> scattò una voce dietro di noi.
Giulia e Elettra si avvicinarono, con un’ombra buia in faccia. Giulia, apparentemente, sorrideva aspettando una risposta, ma sapevo bene che sotto sotto quello che provava per me era immenso odio. Cominciava a capire che in quella situazione non filava tutto liscio. Pensava che forse – aveva colto questa piccolissima possibilità – non sarebbe stata la sua migliore amica, ad avere Nard tutto per sé.
<< No, ma che dici?! >> scattai ridacchiando nervosamente e guardando fisso Ele. Mi lanciò un’occhiataccia obliqua, evidentemente scocciata.
<< Nard, vieni con me, ti devo parlare >> Giulia lo prese per mano e se lo portò via. Io e Elettra ci guardammo. Era più uno sguardo di sfida, che uno tra grandi amiche complici in ogni cosa.
Elettra mi diceva tutto, mi diceva qualsiasi cosa su Nard. Lei impazziva per lui, era l’unico motivo per cui la mattina si alzava e veniva a scuola, l’unico motivo per cui riusciva a sorridere, l’unico motivo per cui dimostrarsi pazza e scatenata, l’unico motivo per non deprimersi ancora.
E a me... a me ricordava terribilmente il mio primo amore, la mia prima cotta, di quelle dure, di quelle bastarde, mi ricordava lui perché si chiamava nello stesso modo, e perché sembrava ugualmente dannatamente bastardo. E averlo avuto per me, avrebbe voluto dire prendermi una rivincita.
Sapevo che mi avrebbe dato quell’autostima che mi mancava, che mi avrebbe risollevata da quel periodo buio e cattivo, dalle mie convinzioni di essere troppo... troppa.
Ma allo stesso tempo Elettra lo desiderava con tutta se stessa, perché sarebbe stata la sua prima esperienza, perché sarebbe stato il suo primo amore corrisposto. Perché, anche lei, avrebbe assunto quel po’ di autostima che le mancava.
Non sapevamo, ma probabilmente provavamo entrambe sentimenti più simili di quanto immaginassimo. Eppure, inconsapevolmente, indirettamente, ci facevamo la lotta.

 


Quel giorno Nard disse no a Giulia. No, Elettra non gli piaceva. Non era il suo tipo, per niente. Non gli piaceva e basta.
Quel giorno accompagnai Elettra a casa e piangeva.
Quel giorno le dissi che non doveva preoccuparsi, perché non la meritava.
Dopo quel giorno cominciai a chiedermi cosa dovevo fare.
Prima, per quanto lui mi piacesse, non mi ero mai posta la domanda. Non mi balenava in mente affatto l’idea di poter stare con lui. Per me, era una cosa totalmente fuori dal comune. Non l’avrei fatto. Mai. Andava contro i miei principi. L’amicizia è più importante dell’amore. L’avevo detto e ribadito. Non mi sarei messa con lui. Mai e poi mai.
Era questo quello che pensavo.

Ma poi, qualcosa è cambiato.

 

*-*-*-*


Circa una settimana dopo era ufficiale. Quel punto interrogativo che andava di bocca in bocca nella nostra compagnia si era risolto.
A lei piaceva lui, a me piaceva lui, a lui piacevo io.
Ci fu un passaparola incredibile e nel giro di qualche giorno mi ritrovai tutti i miei amici, e le mie amiche, rivoltati contro di me. Lo erano, ma silenziosamente. Non dicevano la loro opinione, il loro parere. Rimanevano in silenzio e mi guardavano sottecchi.
Io ero la stronza.
Lui, no.
Un sabato sera mi arrivò un messaggio. Quel giorno eravamo usciti tutti insieme e avevo avuto modo di conoscerlo meglio. Mi piaceva. Mi piaceva un sacco.
Andava oltre l’estetica, oltre il personaggio... mi piaceva sul serio.
E non assomigliava più alla mia prima cotta, non mi sembrava più il bastardo che immaginavo, l’incredibile snob che mi ero costruita in testa... Era diverso.

“Mi hanno detto che ti piaccio... Anche tu mi piaci, e anche parecchio”

Fu la confusione più totale.
E dopo quella sera, fui soprannominata ufficialmente la stronza della situazione.


Commenti:
Hemmy: eccoti il seguito! Molto rapido... ^_^ non so se è molto d'effetto... Fammi sapere =)

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Keyra