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Autore: butterbeer95    29/06/2012    2 recensioni
Cecily Rose e London Hudson. Adolescenti, innamorati, alle prese con le prime ribellioni e i sogni adolescenziali, vittime di un odio che, solo in teoria, impedisce loro di stare insieme.
[Continuazione -ma neanche tanto- di Mrs. Brownstone, spero vi piaccia!]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Forbidden&Forgotten'
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“No, London, te l’ho detto. Quest’ultima settimana abbiamo saltato già due lezioni”
“Dai, non fare la pallosa! Sai anche tu che non te ne importa un accidenti di letteratura americana!”
“Se la metti così..”
London le prese la mano, e insieme corsero fuori. Qualche tempo prima i due avevano trovato un vecchio laboratorio di chimica abbandonato, e avevano deciso di farlo loro. Inoltre, su quei muri avevano trovato alcune scritte significative, quali ‘fuck this shit! I’m gonna be a fuckin’ musician! Slash’, che convinsero i due a far diventare quel magazzino il loro nascondiglio.
Erano giusto intenti a far incontrare le loro lingue, quando la porta del magazzino si spalancò. Il preside.
I due non ebbero nemmeno il tempo di rispondere, di scusarsi, di dire qualsiasi cosa.
“Nel mio ufficio. Convocheremo i vostri genitori. Verranno presi provvedimenti seri, statene certi.”
Cecily e London vennero condotti nell’ufficio del preside, in attesa dei loro genitori. Speravano che non venissero.
Poi, eccoli. Uno da una parte, l’altro dall’altra.
“Oh, bene, siete arrivati. Entrate pure, tutti e quattro.”
Perché sua madre non era qui? Si sedettero davanti alla scrivania, in attesa.
“Okay, perché ci ha convocati?” chiese Slash, interrompendo quel silenzio imbarazzato.
“I vostri figli hanno saltato una lezione.”
Axl tirò un sospiro di sollievo.
“Ah, solo quello? Mi aspettavo di peggio..”
“E sono stati sorpresi a..commettere atti impuri.”
“Con atti impuri intende?” domandò il rosso.
“Signor Rose, a farla breve, stavamo per farci una scopata in un magazzino dietro la scuola.”
“LONDON!” lo sgridò Slash.
Axl Rose si voltò lentamente. Perfetto, ora lo ammazza. È la volta buona, pensò Cecily.
Fissò il ragazzo per alcuni interminabili secondi. Poi, tornò a rivolgersi al preside.
“È evidente che questo..ragazzo..l’ha molestata. Ha sentito come parla?”
“Papà.”
“Quindi la prego di non punire Cecily per una cosa di cui lei è in realtà una vittima.”
“Papà, non sono una vittima. Lo volevo tanto quanto London.”
A quel punto l’uomo si alzò improvvisamente, prese la porta e uscì, sbattendola dietro di sé. Una sua tipica uscita drammatica, a cui due persone in quella stanza erano abituate.
Fu Slash a parlare nuovamente.
“Beh, mi sembra ovvio che questi due ragazzi meritino una punizione, ora, se mi vuole scusare..”
Anche il riccio si alzò, e lasciò lo studio in silenzio com’era arrivato.
Trovò Axl appena fuori dalla scuola.
“Un’altra uscita drammatica, Rose?”
“Che cazzo vuoi, Slash?”
“Smettila di comportarti da padre geloso, la metti solo in imbarazzo. Non è più una bambina!”
“Credi che non lo sappia? E tuo figlio ovviamente a metterle subito le mani addosso. D’altronde, con un padre come te..”
“Cosa vorresti insinuare?”
“Niente, niente. Dico solo che mi sembra che London abbia avuto un po’ tutto dalla vita, e ora abbia iniziato a esplorare il corpo umano.
“Ha sedici anni, Axl. Tu cosa facevi alla sua età? Noi cosa facevamo? Cose peggiori, te lo dico io..”
“Erano tempi diversi.”
“Non è una giustificazione! E poi le ragazze sono sempre le stesse. E, non mi uccidere, ma Cecily è una gran bella ragazza.”
Axl sorrise. Non poteva essere altrimenti, con un padre come lui.
“Ricordi quando è nata? Eravamo tutti là, all’ospedale, intorno a Clary, e Duff piangeva come una femmina..da pazzi.”
“Sì. Me lo ricordo.”
Non poteva permettere a Slash di parlargli di quelle cose. Ci aveva messo anni a lasciare fuori dalla sua vita tutti quei ricordi. E ora lui li stava riportando a galla, ricordandogli tutte le nottate passate insieme a bere, a fumare, a stare con quelle groupies. L’arrivo di Clary e Beth, l’inizio delle loro storie d’amore, la vacanza in Grecia, e tutto il resto.
Era felice con i nuovi Guns, reputava che tutti i membri avessero uno spirito molto ‘rock n’ roll’, ma, rivedendo quel chitarrista, non poteva fare a meno di desiderare di suonare con lui, un’ultima volta.
“Beh, ci vediamo Axl.” Gli disse, camminando in direzione dell’uscita con suo figlio.
Il riccio si allontanò da lui, e venne sostituito da Cecily, pronta a fargli, a quanto pareva, una lavata di testa.
“Papà, sei stato ridicolo!”
“Sei troppo piccola per fare sesso!”
“Tu a che età l’hai fatto?”
“Ma..ma cosa c’entro io? E poi smettila di rispondere!”
“Se avessi fatto sesso con Max ti avrebbe dato fastidio?”
“Non l’avresti mai fatto con lui.”
“Non rigirarti la domanda! A te ha dato fastidio che fosse London.”
“È tale e quale al padre, Cecily. Inaffidabile, egocentrico e..ti spezzerà il cuore.”
Cecily si allontanò velocemente dal padre,  prese la porta e andò verso la macchina. Era stufa della gente che paragonava London a Slash, stufa di tutta la gente che li giudicava come coppia, arrivando persino a dire che fossero una trovata commerciale per riportare in vetta i vecchi Guns. Da pazzi.
Poco dopo, anche lui la raggiunse in macchina.
“Non puoi sapere che mi spezzerà il cuore! Piantala di dirmi cosa devo fare! Non ci sei mai stato per me, e ora mi vieni a rompere i coglioni? Basta, papà, basta!”
La ragazza non aveva intenzione di essere così cattiva. Ovviamente pensava tutto ciò che aveva rinfacciato al padre, ma sapeva anche che non era colpa sua. Riusciva a scorgere lo sguardo ferito di William Axl Rose mentre la fissava con i suoi occhi verdi.
“Scusa..Non..Non volevo dirtelo.”
“Fa lo stesso. Hai ragione.”
Guidarono in silenzio fino a casa. Sua madre era sorpresa di vederli.
“Che ci fate qui?” chiese lei.
Axl le raccontò tutta la storia, e lei ne rimase inorridita. Non poteva credere che la sua bambina avesse fatto una cosa del genere.
Bambina. La sua bambina. Non era più una bambina!
Corse al piano di sopra, nella sua stanza. Accese la radio. Stavano trasmettendo una canzone dei Black Eyed Peas, Pump It.
La ragazza non la ascoltò, perché si addormentò non appena toccò il cuscino, fra le lacrime.
Aveva tutto, ma la sua vita faceva schifo. 


Spazio autrice:
ed eccoci qui, al secondo capitolo, sembra impossibile **
Scusate, lo so, sono impossibile, ma non sono riuscita a far restare Slash e Axl lontani per molto :'D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, lascio a voi i commenti. <3
   
 
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