DAMMI UN BACIO
DOLCI ATTIMI NELLA RADUNA E
NEL DORMITORIO DEI SERPEVERDE
Era venuto il primo fine settimana a Hogsmeade, tutti quelli del
terzo anno ci sarebbero andati tranne Harry perché suo zio Vernon non gli aveva
firmato il permesso. Stavano facendo colazione prima che le carrozze portavano
gli studenti a Hogsmeade. Ginny era accanto ad Harry ha far colazione, era
imbambolata a decidere tra la marmellata fi fragola o quell'arancia, quei
sapori fecero riaffiorare in lei vecchie sensazioni... fragola... il sapore
delle labbra di Malfoy... arancia... quello della sua pelle lattea... e
menta... il profumo dei suoi capelli biondi, portandola a guardarlo.
" Ginny, va tutto bene?" le domandò Harry
osservandola.
"Cosa? Si, sto bene. Perché me lo domandi?" gli
rispose Ginny confusa, continuando a guardare il tavolo dei Serpeverde.
"Non fai altro che fissare il tavolo dei Serpeverde"
Era già passato un mese da quell'episodio nei sotterranei e per
le forti emozioni provate Ginny aveva evitato ogni futuro contatto con Malfoy
anche se lui era tenace, lei ci era riuscita a farlo piuttosto anche se lo
evitava il suo sguardo si posava sempre su lui, per fortuna che sarebbe andato
a Hosgmeade e non lo avrebbe avuto intorno.
Riuscì a sviare il discorso a Harry perché non gli poteva dire
cosa stava diventando Draco Malfoy per lei.
Quando Hermione e Ron furono partiti chiamati per Hogsmeade,
Harry insieme a Ginny andarono da professor Lupin.
"Credi che possiamo entrare?" gli chiese Ginny a Harry, un po' preoccupata.
"Si, al professor Lupin farà piacere la nostra visita"
le rispose Harry sereno, aprendo la porta e avanzando nella stanza e proseguì
dicendo "Professore, siamo io e Ginny. Volevamo parlarle un po' "
Ma non c'era eppure la McGranitt gli aveva detto che era lì,
avanzò ancora ma all'improvviso sobbalzò insieme a Ginny vedendo il baule
muoversi, i due si avvicinarono di sicuro era un Molliccio. Harry si domandava
che forma avrebbe preso il Mollicio guardandolo. Quelle di Lord Voldemort?
Decise di tentate e cosi chiese a Ginny di aprire il baule.
Quando Ginny lo fece, Harry fu pronto con la bacchetta per
pronunciare l'incantesimo Riddikulus, appena il Molliccio usci prese le
sembianze di un ombra nera stava per evocare l'incantesimo quando il prof.
Lupin si mise tra il Molliccio e Harry.
Il Molliccio prese le sembianze di una luna piena quando lo vide
e Lupin lo rispedì nel baule, Harry fu confuso. Perché non gli aveva permesso
di affrontare il Molliccio? Pensava che non lo riteneva in grado di farcela?Non
riusciva a trovare una risposta.
Lupin volle parlare con Harry del fatto cosi andarono sul ponte
dove collegava la scuola alla via per andare da Hagrid mentre Ginny tornò nella
Sala Comune a finire qualche compito avanzato.
Lupin ed Harry era sul ponte a parlare. Fu Harry ad cominciare a
parlare " Professore, posso farle una domanda?"
"Vuoi sapere perchè ti ho impedito di affrontare il
Molliccio, vero? Ho supposto che avrebbe preso le sembianze di Lord Voldemort
cosi spaventando Ginny che hai già avuto una terribile esperienza"
"Già, ho pensato a Lord Voldemort all'inizio ma poi mi sono
ricordato di quella notte su treno e del Dissennatore"
"Sono davvero sbalordito, indica che quello che ti fa più
paura... è la paura stessa. E' molto saggio"
"Prima di svenire, ho sentito qualcosa una donna che
urlava"
"I Dissennatori ci costringono a rivivere i nostri peggiori
ricordi, il nostro doloro diventa il loro potere"
"Credo che era mia madre, la notte che è stata uccisa"
"Quella notte sul treno ti ho riconosciuto immediatamente
ma non dalla cicatrice bensì dagli occhi come quelli di tua madre, Lily"
gli disse Lupin abbandonandosi ai vecchi ricordi.
Gli racconto che sua madre, era una strega singolarmente dotata
ed era una donna gentile e fuori dal comune. Gli era stato accanto in un
momento difficile dove nessun altro c'era e continuò dicendo che vedeva la
bellezza nelle persone sopratutto quando una persona non riusciva a vederla in
sé stessa. Harry sorrise a quei pensieri, sua madre era un donna eccezionale.
Poi gli parlò di suo padre, James che aveva una predisposizione
per i guai proprio come lui e concluse dicendo "Assomigli a loro più di
quanto immagini con il tempo ti accorgerai fino a che punto"
Harry rimase colpito da quell'ultime parole.
Quando gli studenti tornarono da Hogsmeade, Ron e gli altri si
dirigevano per le scale per rientrare nella loro Sala Comune.
Ron iniziò a raccontare a
Harry tutto ciò che aveva visto "Mielandia è un negozio eccezionale ma
niente batte l'Emporio di Scherzi di Zonko. Non siamo andati alla Stamberga
Strillante dicono che è la casa più..."
Terminò Harry la frase " più infestata dagli spirti della
Gran Bretagna, si lo so" poi notò che c'era della folla davanti al
ritratto della Signora Grassa e domando "Che successo?"
Ron disse subito "Neville avrà dimenticato la parola
d'ordine"
Ma si dovete ricredere lì era dietro di loro e gli chiese scusa.
Si sentirono le grida di Percy che voleva passare visto che era Caposcuola.
Arrivò Ginny che disse "La Signora Grassa è sparita!"
C'erano degli squarci nel ritratto e nessuna traccia della
Signora Grassa.
Silente diede l'ordine ai fantasmi di trovare la Signore Grassa
ma non ci volle molto a trovarla infatti la individuò in un quattro.
Tutti raggiunsero il quadro dove lei si era nascosta e Silente le
chiese "Cara signora, chi le ha fatto questo?"
Ella rispose "Occhi come il diavolo i suoi e un'anima nera
come il suo nome e quello che tutti parlano e nascosto nel castello. Sirius
Black"
Silente fece perlustrare tutto il castello ma non c'erano tracce
di lui ed insieme al professor Piotn stavano parlando delle ipotesi di cui era
entrato mentre Gazza controllava che tutti gli studenti stessero dormendo nel
Sala Grande. Il Preside per salvaguardare gli studenti lì fece dormire nella
Sala Grande a tutte le Case nei sacchi a pelo.
Harry ascoltò tutto il discorso tra Silente e Piton ma non era
l'unico a non dormire infatti quando tutti i professori e Gazza furono tornati
nelle loro stanze, lui si addormentò mentre un'altra persona si alzò.
Draco Malfoy camminò piano tra i sacchi a pelo per non svegliare
nessuno ed arrivò ai sacchi a pelo dei Grifondoro, questa volta non poteva
sfuggirgli era già riuscita ad evitarlo per un mese. In quel mese gli era
mancata e ora voleva sentirla ancora vicino a sé, prendere un bacio se poteva,
non poteva stare senza di lei per troppo tempo lo aveva capito in quei ultimi
giorni.
Lentamente si avvicinò dove dormiva Ginny, si chinò vicino a lei
e guardandola pensò a quando era bella quando dormiva. Poi senza far rumore
iniziò ad aprire il sacco a peli per svegliarla ed ebbe l'effetto sperato
infatti Ginny sentendo la lampo aprirsi all'improvviso si sveglio di
soprasalto.
"Ciao, bambolina" le sussurrò nell'orecchio Malfoy e
subito lei si stava mettendo a gridare "Mal..." ma fu interrotta da
ques'ultimo che le tappò la bocca con una mano.
" Ssh, se gridi ti sentirono gli altri. Se tolgo la mano mi
prometti di non urlare" continuando a sussurrarle nell'orecchio e lei
annuì "Brava, la mia bambolina"
Gli tolse la mano dalla bocca, Ginny si voltò verso di lui che
portava un pigiama verde di lana pregiata per tenerlo al caldo.
"Che ci fai qui?" gli domandò Ginny assonnata, che
voleva solo dormire ma Malfoy non la pensava allo stesso modo.
"Sono venuto a farti una visita, non sei contenta?"
"Tu non ti arrendi mai, vero?"
"No, è una delle mie grandi qualità" le rispose Draco
alla sua domanda, la squadrò notando che portava una camicia da notte rosa, che
le scopriva un po' le spalle. "Che camicia di notte deliziosa!"
"Ti piace?" gli domandò Ginny felice per il suo
complimento.
"E di seconda mano, vero?" le domandò Draco con il suo
sarcasmo.
"Ma come sei odioso" gli rispose Ginny cercando di non
gridare. Come poteva essere dolce e poi fare quelle battute cattive? Non se lo
spiegava.
"E ne vado fiero, bambolina. Te lo già detto, ricordi su
treno"
"Mi faresti un favore?" gli domandò Ginny con voce
dolce.
"Tutto quello che vuoi, bambolina" le rispose Draco
contento, gli piaceva quando era dolce sopratutto con lui.
"Potresti ritornare da dove sei venuto" gli disse
Ginny con un tono di voce differente, più distaccato.
"Certo" le rispose Draco un po' deluso all'inizio ma
poteva approfittare della situazione.
"Davvero?" esclamò Ginny incredula dalla sua risposta.
"Si, davvero però prima dovrai pagare il pedaggio" le
confermò Draco esponendo però una condizione a lui favorevole.
"Se non ti conoscesi bene, Malfoy potrei pensare che ti
piace" gli disse Ginny alla sua richiesta, era l'ennesima volta che glielo
chiedeva, lui ci stava prendendo gusto perché non doveva prenderci anche lei.
"Anche se fosse"
"Non credo di saper baciare bene" gli disse Ginny
sorpresa di sé stessa.
"Altro che se sai baciare, bambolina. Sei
meravigliosa" le sussurrò Draco maliziosamente, sfiorendole i fianchi con
le mani e con le labbra la candida pelle di pesca facendo accelerare il battito
del cuore di Ginny poteva sentirlo molto bene di quando era riuscito a
sorprenderla.
"Davvero?" gli domandò Ginny arrossendo mentre il
cuore sobbalzava.
"Davvero. Ora dammi un bacio, bambolina" le ripose
Draco e chiedendole ciò che desiderava da un mese.
Ginny si guardò intorno per essere sicura che nessuno potesse
vedere quel momento tra lei e Draco Malfoy. Il suo cuore fremeva al sol
pensiero, quando gli erano mancate le labbra di Draco anche se non voleva
ammetterlo gli era mancato anche lui. Seduti uno di fronte all'altra, Ginny si
avvicinò a lui e si unirono in un bacio diverso dal primo e dal secondo, le
loro dita si erano intrecciate ognuno respirava i sapori e i profumi dell'altro
che conoscevano bene e di cui avevano avuto nostalgia. Non era l'attrazione tra
loro, ma amore vero che li portava ad star lontani o avvicinarsi molto e
sentire emozioni mai provate.
Non capivano ciò che li legava ancora ma si sarebbero accorti
della loro futura complicità, portandoli sempre più ad diventare inseparabili.
Al'improvviso la porta si aprì ed una lanterna fece luce per far
vedere a Gazza se tutti stavano dormendo ma se ne andò subito visto che nessuno
era sveglio, per fortuna Draco aveva sentito dei passi avvicinarsi e lui si era
nascosto insieme a Ginnu nel sacco a pelo, di erano ritrovati abbracciati e
stretti uno nelle braccia dell'altra, il cuore di Ginny batteva ad unisono con
quello di Draco, i due avevano gli occhi aperti e si guardavano ma il buoi li
impediva di vedersi, quando sentirono che nessuno arrivava uscirono fuori e in
quella frazione per sbaglio le loro labbra si unirono di nuovo ma fu Ginny a
stroncare subito, non avrebbe retto quella notte ad altre emozioni e Draco lo
capì subito dal suo sguardo quindi non fece nulla.
"Sarà meglio che vada. Buona notte, bambolina" le
sussurrò Draco dandole un bacio nella guancia e ritornò nel suo sacco a pelo e
lei lo guardò da lontano e pensò tra sé "Buonanotte anche a te, Draco
Malfoy" e si addormento tra le braccia di Morfeo.
Il giorno dopo visto che non c'erano più pericoli Silente
rispedì gli studenti nelle rispettive Case.
Harry era ancora scosso dall'intrusione di Sirius Black nel
castello, ma quei pensieri furono scossi dalla lezione di Difesa contro le Arti
Oscure di Lupin, era un ottimo insegnante ma ebbe una sorpresa quando tutti
stavano aspettando il prof. Lupin entrò Piton che chiuse le finestre, rendendo
l'aula buia e tirò una corda per il proittore.
Subito con voce gelida disse alla classe "Andate a pagina
394"
Tutti presero il libro per andare alla pagina che gli aveva
detto Piton, la lezione era del 3° e 2° anno dei Grifondero e dei Serpeverde.
Harry volle capire a che era dovuta l'assenza del prof Lupin
cosi domandò a Piton che passava per i banchi. "Mi scusi, Signore. Dove il
professor Lupin?"
"Questo non è affar tuoi, Potter. Basta solo dire che il
vostro insegnante si trova nell'incapacità di insegnare" gli rispose
gelido a Harry e alla classe.
Mentre si dirigeva verso il proiettore dicendo di nuovo di
andare a pagina 394 e voltando la pagina del libro di Ron al capitolo dei Lupi
Mannari cosi lesse ma Hermione che era spuntata dal nulla gli disse"Ma
signore, abbiamo appena iniziato i Berretti Rossi e i Marciotti ci vorrà settimane
per le Belve Notturne"
"Silenzio!"
"Quando è arrivata?" domandò Ron confuso Harru
"Tu le vista arrivare?" ma Harry con un cenno di testa fece di no.
Hermione apri la cartella e prese il libro mettendolo su banco.
Intanto di tutta fretta arrivò Ginny che subito disse "Mi
scusi per il ritardo, Professor Lupin" ma ebbe una brutta sorpresa, non
c'era Lupin ma Piton.
"Signorina Weasley, la lezione è iniziata da un pezzo.
Quindi dovrò togliere a Grifondoro cinque punti" disse Piton con gli occhi
scintillanti e poi terminò dicendo "Prenda posto accanto al Signore
Malfoy"
"Ma..." stava per protestare quando la interrupe.
"Signorina Weasley, le ho detto di sedersi accanto al
Signor Malfoy e se me lo farà ripetere un'altra volta, toglierò cinquanta
punti"
Ginny dovete fare come Piton le aveva detto e si mise accanto a
Draco che fu felice di averla vicino.
"Come stavo dicendo prima della sua interruzione, prenda il
libro e vada a pagina 394"
Malfoy prese la bacchetta sotto il banco sibilò un incantesimo,
quello dell'Appello e lo lo fece con il libro di Ginny che dalla sua borsa si
smaterializzò sotto il banco nel lato suo e lei non si accorse di niente. Prese
la borsa ma non c'era. Come era possibile? Era possibile di averlo messo in
cartella.
"Mi sa che dovrai seguire nel mio libro" le disse
Draco compiaciuto e con voce strascicata.
Ginny si avvicinò molto a Draco per seguire sul libro e la cosa
non piacque a Ron, era troppo attaccati e poi Malfoy si girò verso di lui e gli
lanciò uno sguardo che non gli piaceva.
"Ora chi mi sa dire la differenza tra un Lupo Mannaro e un
Animagus?" chiese Piton girando.
Tutti rimasero seduti, zitti e immobili tranne Hermione che alzò
di scattò in aria la sua mano.
"Davvero deludente"
"Scusi, signore. Un Animagus è un mago che sceglie di trasformassi
in un Animagus, un Lupo Mannaro non ha scelta ad ogni luna piena quando si
trasforma non ricorda la propria identità, ucciderebbe il suo migliore amico se
lo incontrasse e inoltre lui rispose solo al richiamo della sua specie"
rispose Hermione ignorata da Piton.
Malfoy fece l'imitazione di un ululato alle parole di Hermione.
"Grazie, signor Malfoy. E la seconda volta, signorina
Granger. Non sa trattenersi o prova orgoglio ad essere un insopportabile
so-tutto-io" disse tranquillamente Piton "cinque in meno a
Grifondoro"
"Non ha tutti torti" disse Ron a Harry mentre Hermione
teneva la testa bassa.
Malfoy sorrise per la figura che aveva fatto Haermione e Ginny
accorgendosene gli diede una gomitata nel braccio ferito.
"AHI!" urlò dal dolore Draco "Signore! Weasley mi
ha doto una gomitata nel braccio che mi fa male"
"Ho visto tutto, signor Malfoy. Punizione per Weasley,
venga domani nel mio ufficio" disse Piton soddisfatto per aver dato la
punizione e poi proseguì" come antidoto alla vostra ignoranza voglio per
lunedì sulla mia scrivania, due rotoli di pergamena sul Lupo Mannaro con
particolari enfasi come riconoscerlo"
La classe era stupita da quella richiesta anche se i compiti di
Piton era difficili; Draco scriveva qualcosa a Ginny, quest'ultima lo aveva
capito.
"Ma signore, ci sono gli allenamenti di Quidditch in vista
della partita contro Tassorosso" gli disse Harry protestando.
"Allora le suggerisco di fare attenzione, Potter! La
perdita di un arto non varrà come scusa" gli disse Piton avvicinandosi
molto a Harry per poi proseguire la lezione "il termine Lupo Mannaro
deriva dal latino Lupus Ominarius che significa uomo e lupo"
Hermione apri il libro mentre Draco diede un biglietto a Ginny;
appena lo apri notò che era la stessa scrittura degli altri biglietti allora
aveva ragione quando pensava che era lui a mandarli, lesse il contento del
biglietto " Ieri notte, sei stata meravigliosa, bambolina. Non vedo l'ora
che succeda ancora. Sai baciare divinamente" . Divenne rossa a quelle
parole, erano anche dolci e pensò che Draco Malfoy era una continua scoperta e
finì di leggere le ultime parole "Sei una continua scoperta, la mia
scoperta".
Quando terminò l'ora, Ginny usci dall'aula per ultima e senti
Malfoy canticchiare un motivetto su Hermione per quello che Piton che era un
insopportabile so-tutto-io.
"Come puoi essere cosi odioso?" gli domandò Ginny
irritata dal suo comportamento, non doveva prendere in giro ad Hermione.
"E' una mia
predisposizione" le rispose Draco compiaciuto.
"Non è vero, puoi essere dolce quando vuoi per esempio le
parole di prima" lo contraddì Ginny.
" Ti sono piaciute, vero?" le domandò Draco con un
sorrisetto e lei annui." Lo sapevo che ti sarebbero piaciute in queste
cosa ci so fare, bambolina"
"La potresti smetterla di chiamarmi bambolina? Non sono
mica una bambola"
"No, tu sei la mia bambolina" replicò Draco
continuando a sorridere poi usci fuori un libro che le riconobbe subito
"Lo riconosci?"
"Dovevo immaginarlo che eri stato tu" gli rispose
Ginny arrabbiata.
"Non sembrava che eri dispiaciuta di stare vicino a me,
potevo perfino sentire il tuo cuore..." ma fu interrotto da Ginny che non
voleva sentire un altra parola.
"Basta! Ridammi il mio libro"
"No, se lo vuoi..." ma fu di nuovo interrotto, questa
volta da Ron e a Draco non piaceva essere interrotto quando lui parlava.
"Ridai il libro a mia sorella, Malfoy!"
"O se no che fai, Weasley?" gli disse Malfoy
provocandolo.
" Ti prendo a botte poi non andare a piangere dalla mia
mammina quando sarai in infermeria" gli rispose Ron coraggioso, pensando
alla sua prima vittoria contro di lui.
" E chi mi manderebbe? Tu? Ma non fammi ridere" gli
disse Draco con il suo solito sarcasmo.
" Peggio per te, Malfoy. Lo hai voluto tu" gli disse
Ron mettendosi in posizione di attacco.
"Io sono pronto, Weasley" anche lui si mise come Ron.
Una persona si mise in mezzo a loro , Ginny cerco di fermare il
fratello e poi si giro verso Draco con occhioni supplichevoli che dicevano
"Ti prego, non farò" e lui rispose con un sguardo "Mi devi un
favore".
"Riprendenti questo libro, non ho tempo da perdere con
pivelli come voi" restituendogli il libro in molo modo con voce distaccata
e fredda e se ne andò.
Ginny continuo a guardarlo da lontano, era riuscita a farsi
capire attraverso un sguardo e aveva capito anche ciò che lui voleva dirle,
questo significava che c'era un legame si era istaurato tra loro. Tornò nella
sua Sala Comune per andare a mettere il bigliettino di Malfoy in un posto
sicuro, anche se nessuno lo avrebbe capito visto che non c'era né il suo nome
né quello di Malfoy.
Il pomeriggio, Ginny era andata a vedere gli allenamenti dei
Grifondoro, dopo era rimasta seduta sulle tribune per mangiarsi il lecca-lecca
alla fragola che gli aveva portato Hermione ma non fu possibile perchè qualcuno
glielo aveva strappato di mano, lei alzò gli occhi e vide Draco sulla Nimbus
Duemila Uno.
"Possibile che non hai altro di meglio da fare che
perseguitarmi" gli chiese Ginny esasperata, ormai dovunque andasse se lo
trovava davanti, solo nel suo dormitorio poteva essere al sicuro visto lui non
poteva entrarci ed pera una fortuna.
"Vediamo... fammi pensare" fece una faccia da
pensatore per poi risponderle "No! Mi diverto troppo con te"
"Io no quindi ridammi il mio lecca-lecca e vattene"
contradendolo Ginny e pensava perchè non la lasciava in pace?
"Invece perchè non mi prendi. Se riuscirai a prendermi, te
lo darò" le propose Draco sfidandola, dandole una Nimbus Duemila Uno anche
a lei.
"Ma tu non eri ferito?" gli chiese Ginny sospettosa.
"Mi sto riprendendo,
non mi farà male un giretto"
"Accetto la tua sfida" gli disse Ginny scendendo nel
campo per salire sulla scopa.
I due iniziarono a volare nei cieli di Hogwarts, senza però
allontanarsi troppo dal castello per via dei Dissennatori. Ginny se la cavava
bene pensava Draco che riusciva a tenergli testa, ci furono voli acrobatici ma
lei non demordeva, lo avrebbe preso a tutti i costi, però doveva ammettere che
era bravo, non era vero il fatto che si era comprata l'ammissione come
pensavano in molti. Non poteva far altro che ammirarlo di quanto fosse bravo e
bello e notò che i suoi capelli biondi diventavano dorati ai raggi del sole,
come c'è li aveva al secondo anno ora erano diventati di un biondo bianco come
il colore del platino. Non doveva pensarci proprio ora, doveva concentrarsi per
vincere la sfida e riprendersi il lecca-lecca, la sfida continuo per molto,
tutti e due erano bravi e tenaci da non volersi arrendere ma poi Draco iniziò a
rallentare un pò e Ginny approfittando di quel momento, lo prese per la coda.
"Mi sembra che io abbia vinto" gli disse Ginny con
sorriso trionfante.
"Manderò la mia promessa ma prima devi seguirmi in un
posto" le disse Draco con in tono diverso dal solito e Ginny incuriosita
accettò.
Draco la porto in una raduna e quando scesero della scopa, i due
si sedessero sul prato a godersi il panorama.
"E' bellissimo!" esclamò Ginny senza fiato.
"Già, io ci vengo quando voglio stare da solo lontano da
tutti" le confessò Draco un po' malinconico e felice che lei era lì con
lui.
"Non pensavo che tu avessi voglia di stare da solo visto
che ti pisce stare al centro dell'attenzione" gli disse Ginny sorpresa.
"Ora lo sai, sono una persona normale" le disse Draco
alle sue parole e poi prosegui dicendo "Non credi che mi merito un premio
per aver condiviso con te, il mio posto segreto"
"Tu credi?" gli rispose Ginny maliziosamente.
"Si, io credo" le risponde Draco altrettanto malizioso
"Dammi un bacio, bambolina"
"Te lo posso anche concedere ma che non diventi
un'abitudine" gli disse allora
Ginny con complicità.
Lui aspettava solo quello che lei lo baciasse ma la fermò
iniziandogli a scioglierle le treccine davanti.
"Che cosa sta facendo?" gli domandò Ginny confusa.
"Non si vede, ti sto sciogliendo le trecce" le rispose
Draco alla sua domanda continuando.
"Questo lo aveva capito da sola ma perchè?" gli
domandò Ginny per capire il suo gesto.
"Le trecce ti fanno sembrare una bambina mentre sciolti ti
stanno bene e poi a me piacciono cosi"
"Beh, a pensarci bene è vero che mi stanno bene cosi"
gli disse Ginny guardandosi nello specchietto.
"Hai visto io ho sempre ragione e ora dammi un bacio, mia
bambolina"
Ogni volta che lei lo baciava lui perdeva completamente la
cognizione del tempo, gli bastava che lo sfiorava le labbra per perdersi nella
sua infinita dolcezza. Quel bacio lo facevo impazzire, non poteva fare almeno
di lei sa ne accorgeva ogni giorno che la cercava tra i tavoli o nei corridoi,
continuando a ignorare che poteva amore perché lui non sapeva che voleva dire
amare e essere amato visto che i suoi genitori non gli dimostravano affetto,
decidevano solo cosa era giusto per lui, senza chiedere il suo parere. Ora
invece grazie a Ginny voleva fare ciò che desiderava come gli aveva detto Lupin
ma non era semplice, come poteva ribellarsi a suo padre? Ginny percepii che
qualcosa lo turbava, non sapeva come ma qualcosa c'era e allora inizio a
baciarlo con infinita dolcezza per acquettire il suo cuore, non poteva sentire
che qualcosa non andava perché al sol pensiero gli spezzava il cuore. Il bacio
ebbe l'effetto sperato e lui rispose al bacio con una strana dolcezza che non
gli pareva venire da Draco Malfoy; senti le sue braccia che la stringevano a
lui per la vita e lei si lascio trasportare da quel bacio che l'aveva stupita.
Quando poi Draco si staccò dalle labbra di Ginny, lei apri gli
occhi ancora tra le sue braccia e lui sorridendole le disse " Adoro il tuo
modo di baciare" poi usci fuori il lecca-lecca porgendoglielo in mano
"Te lo avevo promesso e io mantengo sempre le promesse"
"Grazie" gli rispose Ginny dandogli un bacio sulla
guancia e andandosi a sedere su un masso.
"Chi te la portato?" le domandò Draco curioso
sedendosi accanto a lei.
"Hermione, visto che non sono del terzo anno. Sa che sono
molto golosa" gli rispose Ginny sorridendogli.
Inizio a leccarlo, gli ricordavano tanto le labbra di Draco che
sapevano di fragola e lui la guardava assaporare il lecca-lecca era dolce,
spontanea quando voleva dire la sua non si spaventava per questo gli piaceva
perché era unica e rara.
"Vuoi assaggiare?" gli chiese Ginny porgendoglielo.
"Non c'è bisogno di darmelo, io lo assaggio da questo lato
e tu continui dall'altro. Ti piace come idea" le propose Draco per non
toglierglielo.
"Mi sembra un ottima idea"
Accettando sorrise a quel pensiero, loro due che condividevano
un lecca-lecca, se glielo avrebbero detto l'anno scorso si sarebbe messa a
ridere come una pazza. E cosi fecero uno leccava da una parte mentre l'altro
dall'altra, erano vicinissimi che gli veniva voglia di togliere e annullare i
pochi cm che li dividevano per baciarsi ancora ma non lo fecero e continuando.
Si fece sera ed era meglio rientrare al castello cosi si avviarono verso le
scope ma ne mancava una, questo diede la possibilità a Draco e a Ginny di stare
ancora un po' vicini prima di varcare la soglia dell'ingresso e fare finta di
niente come se non fosse successo niente. Draco monto sulla scopa e Ginny fece
lo stesso poi si abbraccio a lui, chiudendo gli occhi e pensando che avevano
passato un bel pomeriggio insieme.
"Aspettami qua, vado a posare la scopa" le disse Draco
quando scesero dalla scopa.
Quando la ebbe passata ritorno da Ginny e ritornarono al
castello ma prima si abbracciarono avevano bisogno di risentirsi vicini prima
di ignorarsi ancora una volta.
Ancora non sapevano che quel posto sarebbe diventato molto
importante per loro in futuro.
Ginny pensava al fatto che Draco gli aveva fatto vedere una
piccola parte della sua vita ed era contenta di come erano andate le cose tra
loro quel pomeriggio.
Torno altre volta nella loro raduna, per lei era diventato un
posto dove si sentiva bene ed era meglio della Torre dell'Osservatorio e Draco
la guardava di nascosto dietro l'albero per poterla ammirare in tutto la sua
semplicità e dolcezza. Anche lei qualche volta si era nascosta dietro ad un
albero a guardarlo quando si rilassava sdraiato nel prato e qualche volta aveva
notato una note di tristezza nei suoi occhi grigi.
Tre giorni prima della partita tra Grifondoro e Tassorosso,
la professoressa Sprite aveva dato il
compito di leggere un libro e di rispondere a delle domande per il giorno dopo
cosi Ginny aveva deciso di andarci dopo la lezione di Difesa contro le Arti
Oscure di pomeriggio.
Il pranzo lo passo con Hermione a ripassare per il test di
Piton, per vedere ciò che avevano imperato e appresso nelle sue lezioni ma
Ginny aveva la testa altrove continuava a guardare Draco che parlava con Pansy
e gli venne uno scatto di gelosia improvvisa. Perché lei non poteva parlare
tranquillamente con Draco senza che nessuno facesse riferimenti all'Apocalisse
o segni strani. Poi mosse la testa, come gli venivano certi pensieri, doveva
smetterla di pensarci tanto il loro amore era impossibile.
Il test di Piton era andato male, secondo lei non aveva risposto
neanche alla metà delle domande proposte, era demolarizzata ma doveva andare in
biblioteca a prendere il libro per il compito della professoressa Spraite.
Aveva chiesto alla bibliotecaria Madama Pince dove lo potesse
trovare e lei glielo indico, allora Ginny si diresse verso il reparto dove
avrebbe trovato il libro.
Controllo nei vari scaffali e alla fine lo trovo, stava per
prenderlo con la mano quando il libro scomparve, Ginny resto incredula quando
si voltò vide una figura che conosceva ormai fin troppo bene.
"Bene, bene... sembra che a qualcuno serva un libro"
disse Draco con tono mellifluo tenendo il libro in mano.
"Malfoy, non è il momento di scherzare. ho quaranta domande
da rispondere per domani e mi serve quel libro quindi ridammelo" gli disse Ginny arrabbiata, ci mancava anche
questa, dopo il test andato male, non riuscise a fare il compito assegnatogli
dalla professoressa Spraite.
"Non è un mio problema" le rispose Draco con tutta
calma.
"Malfoy! Dammelo oppure ti trasformò in un copri
teiera" gli disse Ginny irritata.
"Facciamo cosi, te lo ridarò solo se riuscirai ad arrivare
nella Sala Comune dei Serpeverde, in camera mia e dovrai partire della tua a
mezzanotte" le propose Draco come una sfida.
"Tu sei matto!" gli urlò Ginny che si fece sentire da
Madama Pince, la quale la sbatte fuori.
Le passo Malfoy tranquillamente accanto e le disse "ci
vediamo a mezzanotte" con un sorrisetto.
Quando lo odiava quando faceva cosi, gli veniva una gran voglia
di prenderlo a sberle cosi da togliergli quel sorrisetto stampato sulla faccia,
comunque non aveva altre soluzioni, doveva assecondare la folle idea di
Draco.
Sapeva che i Serpeverde arrivavano dall’ingresso dei Sotterranei
ma non sapeva la parola d’ordine, conoscendo i Serpeverde era qualcosa che
riguardava loro e la loro natura. Aveva sapete da Ron e da Harry che l’entrata
della Sala Comune per prima dell’aula di Pozioni ed era un tratto di muro di
pietra squallido e umido, al solo pensiero la faceva disgustare, credeva che
ogni Casa aveva un quadro invece ora sapeva di no.
Quando il pendolo suonò la mezzanotte, Ginny si mise il mantello
e usci dalla Sala Comune per poi scendere scale di pietra stando attenta che
non cambiavano direzione già che era rischioso cosi mentre camminava verso i
Sotterranei del castello penso ma come gli era venuta a Malfoy questa brillante
idea? Tutte a lui venivano queste idee.
Quando ebbe sceso le scale si trovò immersa nell’oscurità. I
passaggi labirintici erano deserti per fortuna sua. Continuò a scendere sempre
più giù nei Sotterranei della scuola, controllando che nessuno venisse affrettò
il passo per arrivare all’entrata della Sala Comune. Dopo un quarto d’ora dopo
varie peripezie Ginny riuscì ad arrivare alla Sala Comune, c’era davanti a lei
un tratto di muro di pietra squallido e umido. E ora come entrava? Magari Malfoy
gli aveva detto la parola d’ordine ma non lui doveva rendere tutto difficile.
“Purosangue!” pronunciò Ginny incerta ma sembrava che avesse
azzeccata visto che una porta scorrevole nascosta nella parete, si apri.
La Sala Comune dei Serpeverde era un sotterraneo lungo e basso
con pareti e il soffitto di pietra dalle quali erano appese a delle catene
pendevano lampade rotonde e verdastre, osservo Ginny entrando c’era anche un
caminetto con vicino delle poltrone in stoffa pregiata, avanzando ancora scorse
una porta dove portava alla scala a
chiocciola per i dormitori dei Serpeverde. Facendosi coraggio sali la scala cautamente
cercando di non fare il minimo rumore quando arrivò alla fine della scala,
c’erano due porte, il dormitori femminile alla sua sinistra e alla sua destra
quello maschile, andò a destra, apri adagio la porta per scoprire che Malfoy
non gli aveva detto qual’era la sua stanza, questo voleva dire che doveva
andarci ad intuito ma se per caso sbagliava era fregata e altri cinquanta
punti, nono gli levava nessuno.
Fece un bel respiro e apri una porta dove c’era scritto “3°
anno” e quando entrò nella stanza notò che c’erano cinque letti a baldacchino
circondati da tende di velluto verde scuro e dalle finestra, i letti erano
vuoti tranne uno, scorgendo una figura sdraiata sul letto, lui era lì.
“Bene, alla fine c’è l’hai fatta ad arrivare” le disse Draco
facendo entrare un po’ di luce dalla finestra.
“I tuoi compagni non ci sono?” gli domandò Ginny sospettosa.
“No, due di loro sono ad una festa che si tiene fuori dalla Sala
Comune mentre Tiger e Goyle sono in infermeria. Tranquilla, ci siamo solo noi
due, bambolina” le rispose Draco cercando di farle capire che non c’era motivo
di preoccuparsi.
Ginny si avvicinò di più al letto di Draco notando che le sue
lenzuola erano verdi, di seta e velluto.
“Ora che ho soddisfatto la tua folle idea me lo ridai il libro”
disse Ginny cambiando tono, non scordandosi il motivo per cui era venuta.
“Certo, se lo vuoi dovrai salire sul mio letto” le propose Draco
malizioso, mostrandogli il libro.
Ginny Sali sopra dalla spalliera del letto, piano piano per
prendere il libro si ritrovò il suo corpo sopra a quello di Draco, che
combaciavano alla perfezione, erano fatti per essere una cosa sola, i due si
guardarono negli occhi complici di quella situazione.
Draco e Ginny giocavano con il libro, lui lo allontanava quando
lei lo stava per prendere e lei cercava di prendere mentre lui lo allontanava.
“Dammi un bacio, mia bambolina. Uno sul collo, una sulla fronte
e sulla guancia e tre sulle labbra” esprimendole i suoi desideri
maliziosamente.
“Oh, come si tratta bene il bambino” gli rispose Ginny complice
alla sua proposta.
“Se non ti va, puoi anche non farlo”
“E chi ha detto che io non voglia, non credo che ho altra
scelta.
“Non pensavo che ci stavi prendendo giusto”
“Se ci prendi gusto tu perché non posso anch’io” gli disse lei
maliziosamente baciandogli il collo.
“Giusto, hai assolutamente ragione” le rispose Draco estasiato
dal suo tocco, chiuse gli occhi e distese le braccia mentre passava dal collo
alla fronte poi dalla fronte alla guancia e infine l’attimo più delizioso e
desiderato.
Draco senti le labbra di miele di Ginny sfiorare maliziosamente
le sue di fragole, ogni volta era diverso, lei sapeva sconvolgerlo, sorprenderlo,
emozionarlo come nessuno aveva mai fatto almeno prima di quella sera sul treno
e il resto era venuto da ciò e pensava che se allora non si sarebbero
scontrati, lui non avrebbe mai scoperto quelle bellissime sensazioni che le
poteva portagli ma era successo per fortuna e di ciò non poteva che ringraziare
il fato per averglielo fatto scoprire.
Stretti, si tenevano stretti proprio come quella volta nel sacco
a pelo, nessuno però poteva disturbarli, erano solo loro due, Draco e Ginny,
due cuori, due anime in cerca di amore.
Questa volta fu più intenso, complici giocavano con le loro
lingue ha intrecciarsi, dando modo di stuzzicare i desideri dell’altro
iniziando una lenta danza che li coinvolse dimenticandosi del resto del mondo.
Dopo quei attimi i due si guardavano negli occhi per percepire le emozioni
dell’altro, Ginny ripensava al momento in cui Draco aveva stuzzicato la sua
lingua con la propria e aveva sentito vertiginosamente accelerare il battito
del suo cuore solo con una sfiorata riusciva a farla provare tante emozione
insieme.
“Meravigliosa come sempre, bambolina. Ecco il tuo libro” le
disse Draco soddisfatto dell’esito della serata, porgendogli il libro.
“Grazie, ora devo proprio andare” gli disse Ginny stanca
prendendoselo.
“Perché non resti un altro po’? Cosi potrai riposarti un attimo”
le propose Draco notando il suo candido viso stanco.
Lei accettò appoggiando la testa al petto di Draco e lui la
coccolava come se era il suo ragazzo poi stanca si addormento su di lui.
Draco dolcemente la mise a fianco a sé, la guardava
accarezzandole la guancia, il suo viso candido era come quella sera ed ebbe
l’idea di chinarsi su Ginny e sfiorarle le labbra. Il bacio fu dolcissimo e
sublime, questa volta diverso dalla prima volta che l’aveva baciato mentre dormiva,
assaporava ancora un po’ le sue labbra prima di ricondurla con la magia nella
sua stanza e poi addormentarsi con il dolce profumo di lei che intingeva
coperte, era come averla lì accanto a sé.
Il giorno dopo quando Ginny si sveglio si ritrovò nella sua
stanza e accanto a suo letto su comodino c’era il libro e un foglio con tutte
le risposte al quesito della professoressa Sprite poi notò un biglietto accanto
al libro dove Draco aveva scritto “Le ho fatto ieri notte, te lo dovevo dopo
quello che hai fatto per me… è il minino che potevo fare. Quello che è successo
ieri notte sarà il nostro piccolo segreto. Sei stata sublime, bambolina”
Aveva fatto tutto questo per lei? Si stupì vedendo che le
risposte erano dettagliate. Chissà quanto tempo ci aveva messo per finire il
compito? Si chiese felice e pensò che doveva fare qualcosa per ringraziarlo ma
prima doveva riscrivere le risposte sulla pergamena.
La professoressa Sprite appena vide il suo compito gli mise un
ottimo voto per le rispose dettagliate e il buon linguaggio usato.
Ginny usci dall’aula contenta del voto che aveva preso grazie a
Draco, lo osservo tutta la giornata per che cosa poteva fare per lui e l’occasione
arrivò quanto la McGranitt gli diede da
fare un tema sulle Trasfigurazione fatte quest’anno e gli anni precedenti con i
dettagli per una punizione che aveva preso.
Si mise a lavoro nelle ore libere, studio in biblioteca per
controllare le vari trasfigurazioni, passo tutto il pomeriggio a farlo ma alla
fine lo fini in tre rotoli di pergamena come aveva detto la McGranitt a Draco.
Ora bastava solo trovarlo per darglielo ma non era una cosa
semplice, dove poteva essere andato? Si domandò ma poi gli venne un idea, prese
una scopa in prestito e si diresse nella raduna e quando atterro lo trovò che
dormiva sul prato con vicino un foglio di pergamena con tre righe iniziali e
due libri di Trasfigurazione del primo e del secondo anno.
Si avvicinò a lui, sedendosi aspettando che lui si svegliasse
per potergli dare il compitocce aveva fatto per lui come lui aveva fatto con
lei.
Il vento gli scompiglio i capelli e senza svegliarlo, Ginny
cercò di sistemarli e gli accarezzò la fronte e poi la guancia. Draco sentì la
mano di lei che lo accarezzava, era inconfondibile.
“Scusami, non volevo svegliarti dormivi cosi beatamente” gli
mormorò Ginny quando lo vide aprire gli occhi.
“Che ora sono?” le chiese Draco sedendosi.
!Sono quasi le sei” gli rispose Ginny guardando l’orologio da
polso.
“Dannazione! Non c’è la farò mai per domani” disse Draco
rassegnato r arrabbiato mentre dava un pugno con violenza alla terra.
“Io non credo” gli disse Ginny tranquillizzandolo.
“Che intendi dire?” le domandò Draco confuso.
“Tieni, questo è per te” rispose Ginny dolce, porgendogli dei
rotoli di pergamena.
Draco lo apri per vedere il contenuto ed era ciò che gli aveva
chiese la McGranitt e rimase stupito “Ma quadro è mai punizione. Come facevi a
saperlo?”
“Ho sentito la discussione con la McGranitt e cosi lo fatto”
“Ma perché? Io non capisco proprio. Potevi utilizzare quel tempo
in un altro modo”
“E vero ma volevo ringraziarti per quello che hai fatto per me
ieri” gli rispose Ginny prendendola la scopa “Ora devo proprio andare” e la
vide salire sulla scopa sorridendogli e Draco per quello che lei aveva fatto
per lui, le gridò “Grazie”, sorridendole.
Fine del 4° Capitolo