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Autore: Eleuteria    15/01/2007    5 recensioni
I nostri eroi vengono catapultati nel nostro mondo...chissà come la prenderannoXD
Genere: Generale, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Un altro mondo…un’ altra storia…

Un altro mondo…un’ altra storia…

 

I nostri eroi si ritrovano catapultati nel nostro mondo.

Ehi XD Ci sono anche io nella storia ^^ sono la ragazza che se li porta a casa XD

 

Capitolo 1: Il teletrasporto

 

 

Un giorno, Tas stava gironzolando allegramente in giro per Palanthas quando decise, visto che non aveva niente da fare e, si sa la noia è pericolosa per i kender, decise di provare a intrufolarsi nella grande biblioteca.

Riuscito a sgusciare oltre le guardie e gli estetici si mise a curiosare tra i libri. Numerosi volumi antichi e impolverati stavano impilati ordinatamente in altissimi scaffali di legno che coprivano le intere pareti e riempivano il salone, uno dei tanti.

Curiosando tra gli scaffali, uno in particolare attirò la sua attenzione, era la storia di Krynn, o almeno uno dei tanti volumi a essa dedicati. Tas lo tirò giù con grande sforzo che quasi gli fece crollare tutto addosso (compresa polvere e ragnatele varie) e lo appoggio su un tavolo. Lo sfogliò un po’ annoiato ma successivamente si rese conto che il volume parlava anche di lui e dei suoi amici. Stupefatto trovò una cosa alquanto curiosa tra le pagine: una sorta di pietra rossa trasparente.

Tas, felice della sua scoperta si sedette a rimirarsela tra le mani.

La pietra ad una prima osservazione era rossa e trasparente, come un grosso rubino, poi osservandola meglio potè notare un paesaggio all’interno, dei più strani che avesse mai visto, e persone che si muovevano.

“Ehi! Questo sembra un altro mondo! Che cosa fantastica! Devo subito farlo vedere a...”

Ma la sua frase venne troncata a metà mentre Tas scompariva dalla stanza.

 

Il kender aveva sperimentato di tutto, viaggi nel tempo compresi, ma questo fu di certo il viaggio più movimentato che avesse mai fatto. Gli sembrò di vedere le Lune e le stelle in lontananza, mentre lui viaggiava per una metà sconosciuta.

Ad un certo punto, il suo viaggio terminò in modo brusco e si ritrovò in un posto stranissimo. Subito un grande rumore lo accolse e risvegliò la sua mente ancora confusa da quello strano teletrasporto.

Il paesaggio intorno a lui era una grande piazza, tutta grigia, con un alta costruzione imponente di cui mai ne aveva viste di simili.

La piazza brulicava di persone, sembravano in festa per qualcosa, indossavano maschere e costumi e lanciavano qualcosa in aria che ricordava la neve a vederla scendere, ma era di tanti colori diversi.

Tas non ci capiva niente, e voi sapete che è decisamente impossibile far impazzire un kender, quindi riacquistata la fiducia in se stesso, malgrado fosse sconcertato, l’eroe delle Lance andò gentilmente a chiedere un indicazione a un passante.

Il passante in questione era una bambina di 7 anni, Tas le andò incontro sorridente.

“Ciao scusa…mi sapresti dire dove siamo?”

Lei lo guardò come se fosse uno scherzo e poi rispose “Che domande…siamo a Milano no? Ed è carnevale se non te ne sei accorto…ora devo andare..ciao!” lo salutò e poi corse a giocare.

 

Tas era ancora più sconcertato di prima. Di viaggi nel tempo li aveva sperimentati più volte, ma aveva sempre capito dov’era andato a finire, ora invece si ritrovava in un tempo e un luogo decisamente sconosciuti. Si, decisamente questo doveva essere un altro mondo, di certo non era Krynn

 

A meno che Thaksis abbia deciso di dare in affitto l’Abisso…dubito di trovarmi su Krynn

 

Messa una pietra sopra su questa importante questione, Tas si sedette sulla base di un monumento senza sapere che pesci pigliare, e un kender che rimane fermo per troppo a lungo in un posto si sa: è grave.

Poco dopo, con suo stupore (e questo gli diede anche ulteriori preoccupazioni), si vide teletrasportarsi davanti tutti i suoi amici sconcertati almeno quanto lui.

Inoltre, un paio di occhi a clessidra lo stavano fissando in una maniera decisamente accusatoria.

Tanis, notando che il kender si trovava già li prima di loro si rivolse a lui.

Tas ma dove accidenti siamo?”

Fu Raistlin a rispondere, strappando di mano la pietra rossa a Tas e mostrandola agli altri.

Questa, mezz’elfo, se lo vuoi proprio sapere, è una pietra del teletrasporto. Queste pietre vengono incantate appositamente per fungere da portale verso un altro mondo. Sono molto rare.” Si interruppe e tossì. “Il problema è, che una volta usate” mandò un occhiataccia a Tas “Hanno bisogno di un certo periodo di tempo per essere riutilizzate e questo dipende dalla lontananza della locazione da Krynn

Tanis guardò la pietra, mostrava immagini di Palanthas.

“Quindi stai dicendo che è una sorta di portale…e che ora noi non possiamo tornare indietro? Quanto ci vorrà per poterla utilizzare ancora?”

Raistlin fece una smorfia “Approssimativamente almeno un anno”

Tanis scoppiò “Cosa??? Tas sei stato tu? Cosa ti è saltato in mente? E come ha fatto, accidenti, a teletrasportarci tutti visto che non eravamo con lui???

Dalamar, che fin ora non aveva detto una parola e se ne stava con le mani nelle maniche della veste, gli rispose “è bastato semplicemente che pensasse a noi”

Crysania, vicino a Raistlin, intanto si guardava intorno “Perché nessuno è sorpreso di vederci?”

“A questo non posso risponderti, ma credo che stiano festeggiando qualcosa visto che sono in maschera, suppongo che sia per questo che i nostri modi di vestire non attirino l’attenzione” Tossì

“In ogni caso dobbiamo andare via di qui”

“Mio fratello ha ragione, dobbiamo trovare un luogo tranquillo per poter pensare”

 

In quel momento una ragazza corse loro incontro.

Era vestita in modo strano, certo, ma alla loro vista di certo meno strano rispetto agli altri abitanti di quel paese. Indossava un lungo vestito medievale nero, con un accenno di strascico, e un paio di guanti sempre neri e di pizzo. I capelli erano rossi, un rosso che non avevano mai visto ed erano sciolti.

Si fermò davanti a loro sorridendo.

Volevo farvi i complimenti per i vostri costumi, io adoro Dragonlance!”

Raistlin alzò un sopraciglio.

“Beh…che ho detto?” chiese sconcertata

Caramon si fece avanti

“Perdona mio fratello, piacere di conoscerti, sono Caramonsorrise

La ragazza tuttavia aveva perso il sorriso.

Stai…stai scherzando?”

Caramon continuò

“Grazie dei complimenti, anche se non ho capito per cosa, e comunque…cosa centrano le Dragonlance?”

Suo fratello scosse la testa in maniera seccata e venne avanti.

“Come conosci le Dragonlance?” disse in un sibilo

La ragazza non rispondeva sotto l’esamine di quegli occhi d’oro. Poi pietrificata guardò uno ad uno i presenti, incapace di dare un senso logico a quello che stava vedendo. Erano uguali, identici, potevano essere solo loro, ma loro non esistevano! Come potevano esistere? Eppure non poteva esistere una persona sola che potesse assomigliare a uno di loro così tanto.

“Come…come siete arrivati qui?”

Tas venne avanti un po’ a disagio. “Ecco…ho trovato una pietra…quella pietra…” indico la gemma rossa che Raistlin aveva in mano. “E siamo arrivati tutti qui”

Lei guardò Raistlin cercando di vederlo in viso, ma il mago aveva il cappuccio alzato sulla testa. “Ancora non riesco a credere a quello che sto vedendo, a dare un senso logico, tuttavia credo che voi non mi stiate prendendo in giro e questa storia purché abbia dell’assurdo è vera. Voi siete qui e io vi posso vedere e toccare. Non siete travestiti …siete voi…” disse con una voce flebile che stava perdendo il coraggio mentre guardava il mago che tossiva sangue in un fazzoletto.

“Puoi aiutarci? Non possiamo rimanere qui” disse Caramon guardando suo fratello con la coda dell’occhio.

Lei annuì “Si, vi porterò a casa mia.”

Tanis però scosse la testa “Caramon non sappiamo neanche chi è questa ragazza…”

Raistlin però intervenì sferzante “Andremo da lei” Fulminò Tanis con gli occhi “Non abbiamo scelta e deve ancora rispondere ad alcune domande. La squadrò da capo a piedi, leggendovi insicurezza. Ma lui, comunque, era sempre stato bravo a mettere a disagio le persone.

“A proposito…” disse Tanis “Non ci hai ancora detto come ti chiami…inoltre sembra che tu sappia già chi siamo”

Lei arrossì “Di questo è meglio che ne parliamo a casa, comunque mi chiamo Eleuteria, Ele se preferite” Sorrise “Ora andiamo…seguitemi.”

Così lo strano gruppo seguì la ragazza giù nella metropolitana e poi nel treno, fino ad arrivare a casa sua.

Sua madre non immaginava nemmeno lontanamente chi sua figlia le avrebbe portato in casa tra poco…

  
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