Introduzione dell'autrice! 
 

Con questa introduzione ci tenevo a ringraziare anzitutto le mie lettrici accanite, specie Miss_Writer senza la quale non sarei riuscita a trovare idee così brillanti per la storia. Sapere che il mio racconto appassiona, mi fa procedere in maniera senmpre più grintosa perciò... Grazie. 

Come avrete visto, il capitolo di oggi ha un titolo particolare: ho deciso di scrivere una specie di EXTRA, qualcosa che non avevo previsto, proprio per augurare a Sailor Moon un buon compleanno. Spero possa piacervi l'idea: sarà Usagi a parlare in prima persona, ma SOLO per questo capitolo. 

Buona lettura ! 

 

Poteva essere senza dubbio il compleanno peggiore della storia, ma a nessuno preoccupava, se non a me. Avevo sempre amato festeggiare a fianco delle persone a cui volevo bene, peccato che la maggior parte mi fossero state tolte da quei... Mostri. 

Non volevo piangere quel giorno, me l'ero promessa, e nemmeno Mamoru desiderava un pessimo compleanno per me. Era il primo che trascorrevo senza il resto della famiglia, in una città lontana e straniera: Roma non mi dispiaceva, l'avevo sempre apprezzata quando sfogliavo i libricini offerti dalle agenzie viaggio, e avevo sognato di esplorarla già da bambina. Ero lì, in quel momento, e ci sarei rimasta per molto, probabilmente: studiavo in una facoltà piuttosto prestigiosa.. IO! Vi rendete conto? Aveva ragione la mia amica Ami: il mio cambiamento nell'ambito scolastico aveva sorpreso tutti, me compresa... Forse mi ero sempre sottovalutata e, a causa del mio poco impegno e per giunta incostante, non avevo mai avuto l'occasione di pensarci su e considerare l'idea che potessi proseguire i miei studi all'estero... Fantascienza, avrei detto qualche anno prima. Ero cambiata, questo l'avevo percepito: non ero più la sbadata Usagi, quella ragazza sempre in ritardo che non imparava mai dai suoi errori... Forse ero più matura, beh, per così dire ecco. Tuttavia, di fronte alla minaccia rappresentata dalla Nuova Luna Nera conservavo un senso di paura che mi attanagliava il cuore e la gola: non volevo che Mamoru fosse coinvolto nelle mie battaglie... Rischiava la sua vita, e al mondo mi era rimasto lui e soltanto lui: ancora mi pareva impossibile che le mie amiche, le mie migliori compagne di avventure, fossero morte, per farmi vivere una vita felice in Europa con Mamoru. Sembrava assurdo, eppure era successo. 

Non riuscivo a far finta di nulla, a non sentirmi in colpa: continuavo a pensare che, se non fossi andata via dalla mia città, se non mi fossi allontanata da loro, probabilmente sarebbero state ancora vive. 

 

In più... Quel compleanno non sarebbe stato felice, senza l'ombra di dubbio poi ! Con quella ragazzina... Elena. Non trascorrevo giornata senza sentirmi preoccupata per lei: la sua salute era cagionevole, soffriva, e non voleva farsi visitare da nessun dottore. 

Era diventata mia amica, ci tenevo a lei, quasi fosse una figlia da proteggere, esattamente come Chibiusa: era tornata dal futuro per salvare il Regno della Luna, perciò aveva conquistato subito un ruolo fondamentale nelle nostre vite... Mi aveva fatto scoprire il cristallo monumentale, aveva rischiato la propria vita per far sì che Sailor Moon tornasse alla carica, più forte di prima. Eppure, secondo Luna e oramai anche secondo il parere di Mamoru, Elena nascondeva qualcosa di terribile, qualcosa che mai al mondo avrebbe voluto rivelarci. Quando il mio fidanzato e Luna ne parlavano, sembrava che trattassero un argomento delicato, anzi, pericoloso. 

"Non ti devi fidare così tanto, Usagi!" Mi ripeteva Luna ogni sera, quando, per caso, pensavo a come potesse stare quella povera ragazza. Non rispondevo, non più, perlomeno: pensare che la dolce Elena, con quei grandi occhi grigi, potesse nascondere qualcosa e addirittura farci del male, mi sembrava assurdo... Purtroppo anche per me era chiaro che non tutto poteva essere rivelato da lei. L'unica domanda che mi sorgeva era: perché? Insomma, ero Sailor Moon, si era fidata subito di me: i suoi occhi si erano illuminati non appena aveva intuito la mia vera identità. L'avrei protetta, incondizionatamente, affinché potesse aiutarmi a salvare il mio Regno della Luna e tornasse a casa sana e salva, tra le braccia della sua mamma. La mamma, già: quell'entità che lei non voleva rilevare. Ne aveva parlato in relazione alla scomparsa di suo padre e poi? Poi nient'altro. 

Non riuscivo a non fidarmi di Elena: nei suoi occhi, quando l'avevo salvata, quando mi aveva ringraziata e sorriso, avevo scoperto un'aria familiare, una sensazione di calore improvviso. Qualcosa di così intenso, avrebbe mai potuto farci del male? 

 

Aldilà della questione - Elena (incredibile, avevamo una "questione - Elena, da non crederci!), il mio compleanno non sarebbe certamente passato alla storia come il miglior giorno della mia vita. Insomma, chi volevo ingannare? Le mie amiche erano morte, non sarebbero tornate per farmi una sorpresa... Il nemico invece era tornato, e certamente non si sarebbe fatto particolari scrupoli e avrebbe attaccato comunque, nella speranza di distruggere me e Mamoru, tanto per essere pessimisti. 

La legge che vigeva quel giorno era quella del non-regalo: avevo severamente proibito sia a Mamo che a Luna di farmi un regalo, poiché pensavo di non meritarlo. 

Entrambi avevano insistito un po', cercando di farmi cambiare idea, ma era tutto inutile: la testardaggine, se non altro, l'avevo conservata, e anche bene. 

"Questa volta l'hai vinta tu, ma non pensare che ciò mi fermi dal farti un regalo nel prossimo mese." Esclamò Mamo indispettito. Fantastico, gli chiedevo di non farmi doni particolari per il compleanno e lui accettava, rimandando l'occasione a un mese dopo. Dov'era quindi il senso del mio divieto? 

Nessuno, né Luna né Mamo però, mi avevano fatto la famosa domanda del: "Cosa vorresti per il tuo compleanno, Usako?" Sapevano già la risposta: ciò che avrei voluto maggiormente era il ritorno delle mie amiche: avrei desiderato vedere tornare Rei, con i suoi classici rimproveri, vedere Ami leggere attentamente uno dei suoi complicatissimi libri, o guardare Makoto fare allenamento per diventare ancor più forte... O Minako, mentre fantastica su un suo amore futuro... Tutte cose che mi mancavano terribilmente: un tempo facevano parte della quotidianità, e a volte sembravamo quasi stanche di tutto quell'essere così monotone, regolari e poi... E' bastato un attimo, per farmi capire che ogni momento con loro era stato prezioso e impossibile da descrivere. Nessuno avrebbe potuto regalarmi nuovamente una giornata con le mie più care amiche, nessuno. Tuttavia, speravo, con l'arrivo di Elena, che il futuro potesse riservare un loro ritorno, un colpo di scena a nostro favore. Sveglia, sveglia Usagi! Si trattava della realtà, non di un film. E probabilmente quelle speranze sarebbero rimaste solo.. Speranze, e nulla più. 

 

Quei ricordi non mi avrebbero mai abbandonata, questo lo sapevo: il giorno del mio compleanno sicuramente avrebbero svolto un ruolo fondamentale ma... Non sarei stata così malinconica, Mamo non voleva, e nemmeno Luna: avrei vissuto la mia giornata con un sorriso, non un sorriso falso, forzato. Un sorriso di speranza, di sogno... Il mio tipico sorriso, quello che le mie amiche tanto amavano. 

 

Buon compleanno a me, allora.