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Autore: Hymn    30/06/2012    1 recensioni
Quel giorno, mancavano appena una manciata di settimane al mio diciannovesimo anno di età.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sulle nostre teste risuonarono due colpi di cannone; altri due tributi morti.
Sentii Gladius irrigidirsi, e altrettanto feci io. Lo stavo rallentando, e sapevo che anche lui aveva immediatamente pensato ad Ashlynn e Maximme. « Salta in spalla. »
Inizialmente non capii; quando poi lo vidi inginocchiarsi di fronte a me, afferrai il concetto.
Facendo attenzione a non fargli male, mi sistemai come meglio potevo sulle sue spalle. Mi diede in mano l'arco, e si posizionò sul torace la faretra. L'alabarda ciondolava obliqua sulla mia schiena, non l'avrebbe intralciata.
Dopo avermi afferrato le cosce con le mani, iniziò a correre. Ringraziai che non potesse vedermi, perché il mio imbarazzo era veramente evidente.
Oltre all'imbarazzo, nella mia mente si stava facendo largo un altro pensiero. Eravamo rimasti in sedici. E chissà quanto velocemente altri tributi sarebbero morti. Quelle morti sarebbero diventate il mio pass d'accesso all'ultimo periodo con Gladius; la mia morte, la sua vittoria. Perché tra noi, lui doveva vincere.
E, a malincuore, avevo già immaginato come potessse finire.
« Shaw, tutto ok? »
Avevo appoggiato nuovamente la mia testa sulla sua spalla, e non mi ero accorto che mi si erano inumiditi gli occhi. Il solo odore della sua pelle, leggermente abbronzata, non faceva che uccidermi dentro.
« Sì, Gladius. Tutto bene. » - sbuffò. Sapeva che stavo mentendo? O semplicemente era stanco? Lo sentii stringere leggermente le mani. Senza pensarci, diedi libero sfogo alle mie parole.
« Ti amo, Gladius. » - sentii che stava girando leggermente il viso verso di me. « Ti amo, Shaw. »
Questa volta, le lacrime uscirono da sole. Il fitto della vegetazione, nel frattempo, ci riparava con le chiome dei suoi alberi.

* * *

« Siete arrivati... » - Maximme proruppe in un pianto di gioia quando ci vide sbucare in quella radura. Gladius mi fece scendere, e mi aiuto a sistemarmi, prendendomi per mano.
Ma adesso la priorità era Ashlynn. Maximme ci informò della sue condizioni.
« Credo che la lama del pugnale fosse avvelenata, ragazzi. » - rancore nelle sue parole; il pensiero che qualcun altro avesse avuto la sua stessa idea, e l'avesse usata contro di noi e contro di lei, la riempiva di odio.
Ci disse che già aveva provato ad usare un antidoto, e sembrava che le condizion di Ashlynn fossero migliorate.
Nessuno di noi aveva espresso il timore che quelle due cannonate segnalassero la morte di due di noi.
Afferrai dalla cintura il pugnale, e lo osservai più da vicino. Solo allora notai una leggera scalanatura, o meglio, un piccolo foro sulla punta, proprio dove l'arma aveva penetrato il fianco di Ashlynn.
Questa non poteva essere un'arma lecita negli Hunger Games.
« Deve essere un dono, anche costoso. »
Solo un tributo aveva avuto la fortuna di ricevere un'arma costosa come regalo da parte degli sponsor. Ed era difficile trovare di nuovo un Finnick Odair.
Non ci rimaneva altro da fare che aspettare.

La sera, la situazione era migliorata. Ashlynn aveva riacquistato colorito. Ma non potevamo cantar vittoria. Aveva la febbre alta, ed il colorito derivava semplicemente dal calore che il suo stesso corpo produceva.
L'antidoto di Maximme aveva arginato di poco il problema. Ashlynn aveva mangiato - poco - ma aveva mangiato.
Ma la sua veglia durò veramente poco. La sostanza contro cui stava lottando, e che Maximme aveva neutralizzato solo in parte, aveva nuovamente preso il sopravvento.
Ci distraemmo esclusivamente quando l'inno ed il sigillo di Capitol City ci indicarono che era il momento di sapere chi erano i tributi morti.
Il primo, era il tributo del Due. Scoprimmo che si chiamava Bennett. Ma avevamo sentito anche altre due cannonate. Chi poteva essere morto?
Solo quando lessi il distretto di provenienza, mi irrigidii. E con me, anche Gladius, e Maximme.
La ragazza del Nove, Renee. Il ragazzo dell'undici, Travis.
Mi chiesi se li conoscessero. Loro non accennarono niente, ed io non osai chiedere nessuna informazione.
Ma tutto sommato, non mi sembravano troppo sconvolti. La cosa che ci turbò era il fatto che, entrambi, avevano appena compiuto tredici anni.
« Riposatevi, ragazzi. Starò io sveglia ad assistere Ashlynn. »
Sorrisi, e la ringraziai. Ma non prima di averle passato il sacco a pelo. Gladius aveva "costruito" con dei rami ed un po' di terra un giaciglio più morbido, su cui deporre la mia compagna. Maximme aveva lo sguardo stanco, ma vigile. Prendersi cura di Ashlynn era diventata la sua priorità.
Nuovamente, la situazione ci ricordò che eravamo alla mercé del presidente Snow. E, come qualche giorno prima, iniziai a cantare. Non potevo far altro. Le ghiandaie, riconosciuta la melodia, la modificarono con le loro voci, per poi andare scemando.
Così, mentre Maximme assisteva Ashlynn, io mi portai accanto a Gladius. Sorrisi, quando si riscosse. Non si aspettava una simile "invasione". Ma, sorridendo, mi fece posto. Poggiai la guancia sulla sua spalla, e lui mi avvolse con il braccio, portandolo sul mio fianco. Con l'altra mano cercò la mia, e la strinse. Mi diede un bacio sulla fronte, e iniziò ad intonare sottovoce una lenta melodia.
Mi addormentai presto, avvolto dal calore del suo corpo. Potevo comunque avvertire il suo braccio che, impercettibilmente, mi stringeva a sé.
   
 
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