Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Nicolessa    30/06/2012    0 recensioni
I fratelli Winchester e la ribelle Jo Harvelle si ritrovano a dover lavorare ad un caso insieme. Riusciranno a concluderlo senza volersi sbranare a vicenda?
- «Stai flirtando con me, Jo?» rise. Rise davvero divertito e anche molto soddisfatto di quella situazione mentre lei cercava di rigirare la frittata in modo da far credere al cacciatore che avesse frainteso.
Entrambi aspettavano soltanto che qualcuno dicesse qualcosa di più del solito e, quel qualcuno, era stata Jo. Praticamente aveva salvato la dignità del cacciatore.
«Non sperarci troppo, Winchester! Sei troppo convinto di quello che pensi» gli disse lei, mentre tentava sicuramente e disperatamente di ritornare in sé e lasciare il comando alla mente.
«Non mi pare che tu mi stia allontanando» aggiunse Dean.
Beh, erano quasi arrivati a pochi centimetri di distanza, ma stranamente nessuno dei due spingeva l'altro per liberarsi da quell'imbarazzante situazione, anzi uno dei due, Dean, la aggravava, la alimentava; un po' per divertimento, e uno po' per capire come funzionassero quei maledetti complessi meccanismi che si trovavano al centro del suo petto. -
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Jo, Sam Winchester
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
parte due Capitolo 2 - Ipotesi, ipotesi e ancora ipotesi.

Dopo qualche minuto Sam e Dean si presentarono davanti alla porta della sua stanza, come gli aveva detto di fare durante quella bella chiacchierata che, alle orecchie di altri, sarebbe potuta sembrare ambigua mentre invece era soltanto a scopo professionale.
Dean allungò una mano verso la porta e bussò freneticamente e più volte, in modo da farle pensare che erano proprio i Winchester. 

«Chissà se è ancora in bikini» sussurrò al fratello, mentre quest'ultimo scosse la testa abbozzando un sorriso divertito.

Tornata nella sua provvisoria stanza da meno di cinque minuti, si gettò sul letto a gambe incrociate, tentando di fare chiarezza sul da farsi in quella situazione.

«Magari vestirsi sarebbe il primo passo!» pensò sarcastica afferrando con fare pigro i suoi vestiti rozzamente appoggiati sul letto, segno della fretta che l'aveva come investita quella mattina, appena arrivata in quell'università di potenziali assassini.
Non che la cosa non la emozionasse.. non sadicamente parlando ovviamente. 
Sperava solo di sfogarsi un po', anche perchè dopo la visita di Miles alla RoadHouse prima della sua partenza era... sì, più sicura di sé... più del solito. 
Miles era l'ennesimo cacciatore ma, per fortuna della biondina, non era come gli altri; o almeno si cullava su questo suo pensiero/fantasia. Ok, Miles aveva più o meno la sua età, un aspetto gradevole -molto gradevole-, un passato tormentato -un po' come tutti- ma in realtà era stato il suo carattere a colpirla.
Le parole che avrebbe voluto sentirsi dire da altre persone in realtà le aveva sentite da uno sconosciuto che -da qualche settimana a quella parte- iniziava a frequentare il locale con una certa assiduità.

«Non capisco perchè non te lo lascino fare, dopotutto la vita è tua, decidi tu cosa farne». Così le aveva detto mentre Jo lo stava a guardare da dietro il bancone con un sorrisetto enigmatico.
Di certo non era perchè voleva fare colpo su di lui ma semplicemente sul suo viso le labbra presero quella piega: una piega strana, tra il contento e il deluso. 

Detta in poche parole: nemmeno lei sapeva esattamente come si sentiva.
Infilò la maglia con un gesto rapido delle braccia, ripensando a quelle parole del ragazzo e subito dopo saltò letteralmente nei suoi soliti jeans chiari e probabilmente troppo attillati per una ragazza semplice come lei ma cosa poteva farci, doveva pur adattarsi a quello che c'era a disposizione!
Avvicinandosi al piccolo tavolo al centro della stanza, pronta a studiare meglio le informazioni che aveva già a disposizione, si accorse della familiarità della situazione. Eh già, le cose belle non cambiano mai.. ma potevano definirsi belle? Bah.
Improvvisamente aveva l'immagine di Dean stampata nella mente: così, dal nulla. Ed ecco che puntualmente un senso di fastidio tornò a pervaderla.
«Se rinchiudessero Miles e Dean in una stanza, probabilmente si scuoierebbero a vicenda!» mormorò tra sé e sé facendo ben attenzione a non immaginare la raccapricciante scena.
Prima che il suo cervello potesse farle altri brutti scherzi, Jo sentì bussare la porta e sapeva chi erano gli ospiti al di là della parete di legno.
«Chi altro se non i Winchester?» li salutò aprendo la porta ed invitandoli con un cenno della testa ad entrare in stanza. «Avete scoperto nulla di interessante?» domandò quasi esaltata richiudendosi la porta alle spalle dopo averli fatti entrare. «Che non sia il numero di qualche ragazza ovviamente!» si gettò in avanti onde evitare battute di poco gusto del suo amicone Dean, già pronto ad aprire bocca.

Ok, era vestita. Quella scena fece trasformare il sorrisetto convinto di Dean, in una specie di broncio da bambino moccioso. Si aspettava forse di vedere ancora una volta Jo in bikini. Non sapeva perché ma gli pareva come un miraggio, probabilmente perché era abituato a vederla come al solito: jeans, maglietta e grembiule da lavoro. Vederla in quella versione faceva uno strano effetto.

«Peccato!» mormorò non appena la vide davanti a sé, lanciando un'occhiata a Sam, alla quale rispose con un sorrisetto divertito. 
Lui lo capiva sempre e subito al volo, sapeva a cosa si riferiva. 
Entrarono entrambi nella stanza e si guardarono attorno, un po' incuriositi, anche un po' impressionati dal troppo ordine.
Se c'era qualcosa che accomunava Ellen e Jo, era il carattere forte e quella mania da ''tener tutto sotto controllo''. Era qualcosa che caratterizzava anche Sam, ma non in quel modo esagerato, probabilmente perché era pur sempre un uomo.
«Wow! Per caso è passata di qui Cenerentola?!» disse ironico per prenderla un po' in giro, prima che lei potesse inondarli di domande. 
...Beh, troppo tardi. Quella era un'altra cosa che lasciava il marchio personale di Jo: cominciare a fare domande a raffica per non smettere più. 
Dean roteò gli occhi e si sedette sul bordo del letto, puntandole contro un indice in modo minaccioso.
«A proposito, noi qui siamo Fred e Simon Spencer. Mi raccomando, fai sapere a tutti che non è così!»
Sam lo zittì con uno sguardo severo e iniziò a rispondere al questionario della ragazza, che osservava Dean con altrettanta aria minacciosa. «L'unica cosa che sappiamo per ora è che quelle ragazze fanno parte del gruppo di oche di questo istituto».
«Ma che bravo! Ora si mette a fare battute divertenti!» pensò Dean, abbozzando un sorriso, per poi spostare lo sguardo su Jo. «E a meno che tu non conosca Lindsay Farrell, non credo che questo ci sia d'aiuto» aggiunse poi, con il suo solito sarcasmo, per dare il tocco finale a quella situazione ridicola. 
Sapevano che dietro a tutta quella storia si celavano un paio di streghe fetenti, che si divertivano a giocare con ossa di gatto e occhi di coniglio, ma cosa facevano esattamente?
«E' stato trovato morto questo ragazzo. Tam, giusto?» domandò Sam, aggrottando la fronte, per assumere quella sua solita aria da investigatore.
«Si, si chiamava così. Pensiamo possa essere stata una maledizione» confermò Dean.

«A quanto pare Tam non era l'unico ad avere cattive amicizie» rispose prontamente la ragazza dapprima seguendo ogni movimento di Dean per poi tornare sulla staticità tranquillizzante di Sam: erano proprio delle figure contrastanti quei due! Ma ormai non ci faceva molto caso, non come prima almeno. Aveva passato diverse ore in diverse occasioni cercando di inquadrarli per bene.. addirittura all'inizio della loro conoscenza dubitava fortemente che fossero davvero fratelli! «Lindsay Farrell a parte, ho scoperto diverse cose su questo posto e credo possa esserci un collegamento con le streghe che si divertono così tanto a far sputare uno ad uno i denti alle loro vittime fino a farle morire dissanguate» disse in tono serio esponendo a Sam i diversi fogli e gli attestati di ogni genere, risalenti anche a secoli prima: non voleva certamente con quanta fatica era riuscita a trovarli!
«Come puoi immaginare, edifici grandi come questo derivano da epoche.. passate da un bel po', al tempo delle streghe appunto» iniziò ad esporre le sue teorie in perfetto stile professorina "so tutto io", quel tono che Dean non sopportava e che invece Miles in un certo senso adorava. 

«Basta fare paragoni inutili Jo!» si auto-punì scuotendo leggermente la testa per il disappunto.
«L'intera ala est è stata costruita solo di recente e non è un caso che lì ci vivano solo ed esclusivamente i figli dei ricchi di questa città, compreso il figlio del preside.. ovvero Tam» continuò la spiegazione rivolgendosi per un attimo verso Dean che -sentitosi probabilmente escluso dalla faccenda- iniziava a stravaccarsi sul letto, del tutto a suo agio. 
A quella visione, Jo preferì semplicemente ruotare gli occhi in aria e proseguire come se niente fosse.
«Anni fa, quei simpaticissimi abitanti della zona, mandavano al rogo solitamente le donne, accusate appunto di stregoneria.. e si da il caso che lo spazio adibito a tale spettacolo fosse l'attuale ala est. Ho pensato che potrebbe trattarsi di fantasmi ma dopo aver perquisito la stanza di Tam e averci trovato questo, ho cambiato idea» afffermò lanciando il sacchetto contente ossa e quant'altro di simile a Dean, conoscendo la sua opinione o "schifo" verso quello che gli era appena arrivato addosso.
«Ok spiriti adirati ma almeno loro lasciano in pace gli animali! Vero Dean?» disse retorica sopprimendo un risatina divertita e quasi vittoriosa dopo aver visto l'espressione disgustata che appunto si aspettava.
Quello che non si aspettava era il sorrisetto di Sam che guardava la scena. Non era divertito per Dean.. o magari si, ma era come se ci fosse dietro qualcos'altro. 

«Ma che bella coppietta!» pensò Dean guardando la scena con un mezzo sorriso stampato sulla faccia. 

Sembravano perfetti l'uno per l'altro; entrambi saputelli, con la puzza sotto il naso, ed entrambi pensavano di essere superiori a ciò che li circondava, o almeno così Dean credeva che fossero. Di solito c'era lui a stare attorno a Sam e Jo. Che si credessero più intelligenti di lui? Bah, può anche darsi. Dean però non era un idiota, gli piaceva soltanto rendere tutto molto più leggero e divertente, fare il pagliaccio insomma. 
Tuttavia, nonostante quegli stupidi pensieri che gli roteavano attorno al cervello, restò attento alla lezione della professoressa Jo. Le mancavano soltanto un paio di occhiali a mezzaluna con la catenina sulle aste, una coda da cavallo e una gonna a tubo per completare l'immagine. Non andò oltre la sua immaginazione perché quella scena presto si sarebbe trasformata in un porno, ma comunque fece finta di nulla. 
Spostò lo sguardo da Sam a Jo, e da Jo a Sam, ascoltando ogni possibile ipotesi di entrambi. Anche il fratellino aveva pensato si trattassero di spiriti inquieti, probabilmente tornati per vendicare le proprie anime dannate. 

[«Gli spiriti infuriati provengono da morti violente. Forse è morto qualcuno in quell'istituto e ora sta cercando vendetta»-«Si ma perché ora? Non ha senso. Per me si tratta di un'adolescente con addosso crisi di identità». Prima di mettere piede in quel posto avevano studiato accuratamente il caso.]

«La restaurazione del luogo in cui è avvenuta la morte dello spirito in questione può risvegliarlo» disse Sam con la sua solita aria da secchione, mentre Jo fece cadere ogni sua convinzione quando tirò fuori quel sacchetto per lanciarlo a Dean.
Più che altro era soddisfatto di aver ragione, anche se avrebbe preferito che quella cosa non finisse nelle sue mani. Guardò quell'affare con un'espressione di evidente disgusto e poi alzò lo sguardo verso Jo, per poi spostarlo verso Sam che sembrava tanto divertito da quella scena.

«Vedi fratellino? Proprio come avevo detto: adolescenti con crisi di identità. Il maggiore ha sempre ragione» affermò con la sua solita convinzione, abbozzando un sorrisetto e lanciando a Sam quel sacchetto pieno di schifezze. 
«Una domanda... come hai fatto a scoprire che l'ala est è stata appena costruita? Abbiamo controllato prima di tornare qui, ma abbiamo scoperto che l'intero edificio non è mai restaurato».
Ottima domanda quella del fratellino. Ogni tanto serviva a qualcosa. 
Dean, incuriosito della risposta, tornò a guardare Jo, assottigliando gli occhi. 
«Mi ci è voluto un po', ma ho le mie conoscenze» rispose lei, ammiccando verso il ragazzo. 
Dean inarcò le sopracciglia e indietreggiò con la testa come sorpreso. Quella ragazza era imprevedibile! Ma non era per questo che la guardava stupito. Che avesse una cotta per Sam?*
«Tsè!»
Con questo il fratello maggiore attirò la loro attenzione, tanto che entrambi lo guardarono straniti, con la solita espressione che, tradotta in parole, sarebbe stata: "che vuoi?".
Dean abbozzò un sorrisetto e poi scosse la testa tornando a steso sul letto, senza commentare altro. Avevano già detto tutto i geni della situazione.

Come se non fosse vero. Certo che lei avesse le sue conoscenze ma più che altro si era trattato semplicemente di.. persuasione poco corretta. E i Winchester sapevano perfettamente che se Jo voleva qualcosa otteneva inevitabilmente ciò che desiderava!

Sentito il lamento di Dean -anche se non faceva altro che ironizzare e lamentarsi con sbuffi o altro da quando era in quella stanza- si voltò nella sua direzione in perfetta sincronia con Sam, che fece lo stesso. Nei giorni precedenti aveva pensato a quanto Dean e Sam fossero diversi.. ma non a quanto lei fosse simile a Sam in certi aspetti. 
C'era da considerare però l'elemento di base che li contraddistingueva nettamente: lei voleva cacciare da sempre, lui era stato quasi..costretto.
Non da Dean, ma principalmente dal senso di vendetta verso il demone a cui davano la caccia da ormai troppo tempo. Jo riusciva a vedere chiaramente la stanchezza dei due, senza contare quella psicologica d'altronde.

E poi c'era la sfacciataggine di Jo. Quella che Sam non avrebbe mai potuto avere o pensare di poter utilizzare a suo favore. Come Jo non poteva permettersi di sfoggiare i suoi "occhi da cucciola" con chicchessia.
«Cosa c'è Dean? Non ti metterai a fare scenate di gelosia vero?» lo provocò piantando le mani sui fianchi e sorridendo radiosa, come se quella sua domanda la divertisse a priori.
Certo, come no.

«Scenate di gelosia? E di cosa dovrei essere geloso? Di Sam?» rispose con un'altra domanda con il suo tono autoritario che voleva far intendere un inesistente ingenuità nella sua voce.
«Mi riferisco al fatto che io parli solo con Sam. Non mi sembra tu abbia molta voglia di lavorare oggi» confessò sincera avvicinandosi al letto occupato dal corpo di Dean con il capo inclinato leggermente da un lato, guardandolo con la sua solita espressione provocatoria.
Ed ecco che intanto Sam si gustava un'altra scenetta che l'avrebbe o fatto ridere o fatto sentire di troppo. Anche lui era un libro aperto per Jo, che lui lo volesse o no.
«Puoi anche stare steso qui se vuoi..» gli propose arrivata ormai al lato del materasso e affacciatasi in avanti, quasi ad avere il viso di Dean di fronte al suo.
Lo sguardo non era cambiato.. chissà perchè aveva avuto questa impressione minuti prima, nel cortile dell'università.
«Sarà stata la luce del Sole». Rrrivò a questa conclusione accorgendosi di starlo a guardare da troppo tempo per essere.. normale... o almeno per non far nascere delle strane idee -giuste o sbagliate che fossero- nella mente di Dean che, probabilmente sorpreso/confuso, la stava a guardare.

«Mi servirebbe il cellulare». Salvata in calcio d'angolo.
Ecco che dietro il cuscino che aveva sotto la testa Dean le apparve la sua via di salvezza.

Difatti allungò la mano e lo prese, aprendolo per controllare le chiamare perse: niente. Il che voleva dire niente mamma. Niente problemi!
«Dovremmo andare a controllare secondo te?» domandò a Sam, quasi distogliendolo dai suoi pensieri contorti.

Certo che quella era una bella scenetta per Sam.
L'ultima volta che successe una cosa simile fu lei stessa a mandarlo via con uno sguardo d'intesa e lui subito trovò qualcosa da fare al Roadhouse.
Era stata la prima volta che Dean e Sam misero piede in quel locale, ricordava ancora perfettamente la loro conversazione. 


[«Devo essere sincero. Normalmente ci avrei provato con te così velocemente da farti girare la testa. Ma, non lo so... in questo periodo...»- «Posto e momento sbagliato?» chiese Jo accennando quel suo bel sorrisetto un po' compiaciuto e un po' dispiaciuto. «Credo di si»- «Ci rivedremo ancora?» gli domandò poi. Il suo tono di voce gli sembrò speranzoso. «Tu lo vorresti?». Dean rispose alla sua domanda con un'altra domanda. «Non mi dispiacerebbe» concluse poi la ragazza, rivolgendogli un altro dei suoi migliori e ampi sorrisi.]

Chissà perché ricordava così bene quel momento. Quello comunque era stato per Dean un periodo movimentato. Un po' per la notizia che John aveva dato al figlio prima di morire, un po' per la continua caccia senza sosta, ma soprattutto per la morte del padre. 
Non appena gli si avvicinò quel ricordo gli venne in mente improvvisamente, e un sorriso sincero si aprì tra le labbra carnose del cacciatore, mentre i suoi occhi si incrociavano a quelli castani di Jo.
Poi, come non detto! La magia si ruppe in un secondo quando aprì bocca per parlare. Beh, per fortuna! Dean non ci si trovava in momenti così imbarazzanti, non erano per lui.

Si schiarì la voce, spostandosi appena sul materasso per poterle permettere di prendere il suo cellulare, proprio lì accanto a lui appena sotto il cuscino e poi si voltò a guardare Sam che sembrava si sforzasse di trattenere un sorrisetto divertito.
Aggrottò la fronte e poi scosse la testa, sospirando stancamente. 

«Credo ne valga la pena, si. E' meglio dividersi però. Io vado nell'ala est, voi cercate qualcosa altrove. Anzi, scoprite se le donne delle pulizie hanno mai notato qualcosa di strano!»
Era bravo a dare ordini, ma aveva dimenticato chi era il fratello maggiore lì? 
Dean inarcò le sopracciglia e poi si alzò dal letto, senza spiaccicare parola, almeno non sull' "ordine" che Sam aveva appena dato ai due.
«E va bene.  Andiamo a fare i pettegoli» abbozzò un sorrisetto e poi lanciò un'occhiata a Jo, prima di uscire dalla stanza e attenderla lungo il corridoio.

Che quello fosse un modo pacifico per mettere tutti d'accordo e non discutere? Assolutamente si.
Risolvere la situazione in quel modo per Sam era un gioco da ragazzi, era nella sua natura meglio dire... e a quanto pareva neanche Dean aveva voglia di attaccarsi a stupide priorità tipo "sono io l'eroe che si addentra nella parte pericolosa del lavoro".
Tanto di guadagnato.

«Tranquilli ragazzi, non è palese il fatto che non mi lascerete mai indagare da sola, dividendoci in tre e non in due, grazie tante!» pensò all'istante la ragazza bionda non facendosi scappare nessuna parola dalla bocca.
Non volevano discutere? Beh, certamente nemmeno lei. O magari non replicava perchè infondo le andava bene la soluzione che Sam aveva scelto per loro. Più probabile ancora.



-----------------------------------------------------------Spazio dell'autrice---------------------------------------------

Secondo capitolo, che ve ne pare?

Potete esprimere il vostro parere con una recensione eh! Anche solo per dirci "Ma siete pazze? Loro non direbbero né farebbero mai tutto ciò" o anche semplicemente "Sparatevi". Certo, ci rimarremo un po' male all'inizio ma sopravviveremo.

Bisogna dire che anche le recensioni costruttive, buone, simpatiche, dolciose eccetera sarebbero molto gradite! :)

Oltre che a ringraziare (sempre e comunque)
Moonlight93 per il suo supporto morale e per la cortese collaborazione vorrei ringrazieare anche il mio thé freddo che mi permette di rimanere viva in queste giornate/forno.
Ci sentiamo al prossimo capitolo!
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Nicolessa