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Autore: Dolcemaia    03/07/2003    2 recensioni
Ciao, spero proprio che non decidiate di farmi fuori perché ho deciso di torturarvi con un’altra fanfic. A dir la verità avevo deciso di tralasciare per un po’ Sailor Moon, per scrivere altro (non sto facendo pubblicità occulta, giuro), ma leggendo i vostri commenti ho deciso di riprovare, sperando che il risultato vi sia gradito!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Errori fatali di Dolcemaia

La memoria

L’operazione durò a lungo. Nell’incidente Bunny aveva subito un terribile trauma cranico ed era in pericolo di vita. Fu comunque molto fortunata considerando che era stata investita dalle parti dell’ospedale, perciò fu presto soccorsa.

I suoi genitori e le sue amiche erano fuori la sala d’aspetto troppo preoccupati per la vita della ragazza per interrogarsi sulle dinamiche dell’accaduto. Marzio, invece, in qualità di medico aveva ottenuto il permesso di assistere all’operazione. Le cose non stavano andando troppo bene, l’intervento si stava dimostrando molto difficile e nel frattempo le condizioni di Bunny peggioravano sempre di più, Marzio schiacciato dal peso del senso di colpa, uscì dalla sala, da una porta secondaria, e si rifugiò nella piccola cappella che si trovava nell’ospedale.

"Signore, nella mia vita ho affrontato situazioni terribili, a partire dalla perdita dei miei genitori, fino allo sventare centinaia di volte la distruzione della terra. Ho sempre cercato di farcela con le mie forze, ma stavolta ho troppo bisogno di te! Ti prego non farle pagare i miei errori, lei non c’entra nulla, sono io che ho sbagliato e sono pronto a rimediare, ma salvale la vita!!"

Le preghiere di Marzio, non senza risparmiargli lunghi tormenti, furono ascoltate. Bunny superò l’intervento. Il medico non voleva sbilanciarsi, la ragazza era quasi del tutto fuori pericolo, ma poteva aver subito dei danni cerebrali che le avrebbero potuto creare gravi problemi.

La gioia della riuscita dell’operazione fu subito cancellata da questa nuova preoccupazione, nessuno aveva pensato a questo tipo di conseguenze. La madre di Bunny aveva, ormai un’aria disfatta a causa delle lacrime versate per la figlia e gli altri visi non erano diversi dal suo.

Le sue amiche non riuscivano ancora a realizzare che Bunny stava combattendo contro la morte a causa di un incidente stradale. Era sempre stata così forte, non si era mai fatta indietro davanti alle difficoltà, aveva combattuto contro mostri, quasi invincibili senza riportare nemmeno un graffio.

"Io non posso crederci! Deve esserle successo qualcosa!" Disse Heles, dando un pugno contro un muro. Per fortuna si trovava in un angolino piuttosto in disparte, perciò nessuno si accorse di questo gesto alquanto fuori luogo in un ospedale.

"Heles, calmati! E poi che vuoi dire?" Le chiese turbata Milena.

"Bunny sarà anche la ragazza più sbadata del mondo, ma ha sempre avuto grande attenzione nel camminare per strada! Ha sempre avuto paura delle auto in corsa e aspettava sempre un sacco di tempo prima di oltrepassare una strada! Lo ricordo benissimo, perché qualche volta, o anche di più, l’ho presa in giro!"

"Vuoi dire che stava scappando da qualcosa quando è stata investita?"

"Direi più da qualcuno! Hai visto Marzio, aveva una faccia stravolta, non ha detto una parola!"

"Heles è normale, la donna che ama di più al mondo corre il rischio di avere gravi danni al cervello o addirittura non sopravvivere e lui che è un medico non può fare altro che guardare e pregare! Non credo che tu al suo posto, avresti una cera diversa!"

"Non sto discutendo su questo, ma sulla sua espressione stranamente colpevole!"

"Heles non è il momento di fare un processo alle intenzioni, o meglio in questo caso all’espressione! Capisco che tu sia sconvolta per Bunny, lo siamo tutte, ma non è il caso di cercare di sfogare il proprio dolore, imputando ad innocenti colpe che non hanno!"

"Sarà come dici tu, ma c’è qualcosa che non mi convince proprio!"

Un medico uscì dalla stanza in cui avevano sistemato Bunny e comunicò alla famiglia che i primi test avevano dato esito positivo e cioè le funzioni cerebrali non erano state compromesse, ma era ancora presto per affermare che era tutto a posto, ma comunque la ragazza stava pian piano riprendendo conoscenza e aveva chiesto di Marzio, il che era un ottimo segno.

Il ragazzo incredulo si precipitò nella stanza.

"Bunny, amore mio…" Le disse, prendendole la mano, accarezzandola con il suo viso e baciandola.

"Ho preso trenta…" Disse la ragazza con la voce tremolante, accennando un dolce sorriso.

"Lo so, piccola mia, sei stata bravissima! Sono molto orgoglioso di te! Ho avuto tanta paura di perderti! Perdonami, ti prego, perdonami!"

"Che è successo…perché sono in ospedale… e di che dovrei perdonarti…"

"Non ricordi niente?"

"No, perché?" Bunny, effettivamente allarmata, cominciò ad agitarsi.

"Amore, stai calma, non sforzarti ti spiego tutto io: stamattina hai superato l’esame e sei venuta di corsa in ospedale per dirmi la bella notizia, nella fretta hai attraversato una strada sbadatamente ed una macchina ti ha investito. Ero lì per caso, stavo andando a casa per farti una bella sorpresa e invece…."

Mentì spudoratamente Marzio. Non era da lui agire in questo modo, ma da quando aveva cominciato la relazione con Doris, così si chiamava la donna che era con lui prima dell’incidente, non aveva fatto altro che mentire alla povera Bunny, perciò egli decise di aggrapparsi con tutte le sue forze a quell’ultimo barlume di speranza, rappresentato dalla semi – amnesia della ragazza.

Era la sua seconda possibilità e non voleva mandare tutto all’aria, la loro vita insieme, i loro progetti, il loro amore per un’avventuretta senza importanza. Considerava un miracolo già il fatto che Bunny fosse riuscita a cavarsela solo con qualche graffio, figuriamoci quell’amnesia, capitata proprio al momento giusto. Era stato fin troppo fortunato, perché doveva rovinare tutto, rivelando questa verità scomoda.

"Marzio, io mi devo scusare con te…come ho potuto essere così sbadata! Mi dispiace non volevo farvi soffrire tutti…"

"Non preoccuparti, ora è tutto a posto l’importante è che tu sia viva e stia bene! Te la senti di salutare un po’ di gente che è qui per te, senza però stancarti troppo?"

"A dir la verità sono già un tantino stanca, ma voglio vederli lo stesso!"

"Allora ti concedo solo cinque minuti!" Marzio stava per aprire la porta, quando lei lo richiamò, lui si girò e lei gli disse un dolcissimo "Ti amo", sufficientemente sincero e profondo da fargli pesare ancora di più il senso di colpa.

Da quel momento Bunny non fece che migliorare, non subì alcuna conseguenza per l’incidente fortunatamente. Marzio passava praticamente tutto il suo tempo, libero e non, con lei.

Qualche giorno prima che Bunny uscisse dall’ospedale, Marzio rincontrò quella Doris…

"Ciao Amore, che fine hai fatto? Dopo che sei scappato via quel giorno non ti ho più visto! Mi sei mancato!"

"Doris, devo parlarti!"

"Che succede?"

"Non dobbiamo vederci più … ho fatto un grande errore a cominciare la nostra storia…"

"Ma stai scherzando, vero? Mi stai dicendo che questi ultimi sei mesi sono stati un errore per te? E i nostri progetti, i nostri sogni che fine hanno fatto? Marzio non sono una di quelle donnette da quattro soldi che puoi incontrare in qualsiasi squallido localino, non hai il diritto di trattarmi così?"

"Lo so, ma non sono l’uomo adatto te!"

"Non mi addolcire la pillola con queste frasi di circostanza, non ne ho bisogno, sono una donna sufficientemente matura da non cadere in depressione per questo, ma voglio solo sapere qual è il vero motivo, me lo devi, almeno questo!"

"La verità è che io sto con un’altra ragazza da parecchi anni e l’altro giorno, quando sono scappato via è stato perché lei ci aveva sorpresi, era così agitata che ha attraversato una strada senza badare alle auto ed è stata investita! Ora si è ripresa, sta bene e ho deciso di ricominciare una nuova vita con lei!"

"E nonostante la nostra relazione clandestina, lei ti ha perdonato? Sciocca!"

"Non proprio! La sua mente ha cancellato tutto ciò che è successo!"

"Scherzi? Il destino è stato troppo buono con un essere come te, che ha preso in giro due donne, sinceramente innamorate, per tutto questo tempo! Ma almeno una volta nella tua vita, sei mai stato sincero?"

"Non giudicarmi, ho affrontato un periodo difficile e mi sono attaccato a te, perché eri l’unica che mi potesse capire, ma io amo Bunny più della mia vita e non vorrei farle mai del male! Il mio errore, per quanto sia stato grave, per me, sentimentalmente, non è significato nulla!"

"Non hai il minimo rispetto per me e per i miei sentimenti! Sei un insensibile egoista! Non ho più voglia di ascoltarti! Mi dispiace per quella povera ragazza! Addio!"

Quell’incontro lasciò un po’ di amaro in bocca ad entrambi, ma a Marzio già non importava più nulla, la sua vita, ora, era Bunny e doveva fare di tutto per renderla felice.

Il giorno in cui Bunny fu dimessa, le sue amiche e i suoi genitori, d’accordo con Marzio, le organizzarono una stupenda festa a sorpresa. Bunny era contentissima, aveva bisogno di stare con le persone che le volevano bene. Sentiva come un peso dentro di sé, da cui non riusciva a liberarsi, ma in quel momento era troppo occupata a vedere le facce felici e serene delle sue amiche per pensarci.

In un momento di particolare confusione, Marzio decise di portarla per qualche momento sulla terrazza, giusto per respirare un po’ e stare solo con lei, lontano da tutti gli altri.

"Ce la siamo vista brutta, eh piccola?"

"Si, ma ora siamo qui e tutto il resto non importa!" Detto ciò Bunny si voltò guardando la città e mentre Marzio le cingeva le spalle con le braccia, alzò lo sguardo verso il cielo per ammirare le stelle, più luminose del solito quella sera.

"Ti amo!" Le sussurrò lui nell’orecchio.

"Anch’io! Adoro guardare le stelle, mentre mi tieni stretta a te! Potrei rimanere così per tutta la mia vita!"

"Allora fallo!"

"Eh?" Disse lei girandosi verso di lui con faccia incuriosita.

"Si, testolina buffa, hai capito bene, voglio passare tutta la mia vita con te e voglio che tutto il mondo lo sappia!"

"Marzio ho paura di fraintendere quello che stai dicendo…"

"No, Bunny non stai fraintendendo nulla…" A quel punto si mise in ginocchio davanti a lei.

"Amore mio, vorresti rischiarare tutti i giorni della mia vita con la tua incredibile luce, bellezza e dolcezza? Vuoi sposarmi, Bunny?" Le disse sottovoce, facendole scivolare un anello stupendo al dito.

"Ma certo che lo voglio, come puoi pensare il contrario, lo voglio, lo voglio, lo voglio…." E lo baciò appassionatamente.

Restarono lì ancora per qualche minuto a godersi la serata e anche il fantastico momento, che sarebbe rimasto per sempre scolpito nelle loro menti.

La loro assenza fu ben presto notata, perciò furono trascinati in tutta fretta dentro dalle ragazze, che sembravano piuttosto affamate, non dando loro la possibilità di comunicare la lieta notizia.

La madre di Bunny preparò una cena degna di un banchetto reale per la figlia.

"Bunny, piccola mia, ho preparato questa cena, per la tua guarigione e per quel tuo famoso trenta che non abbiamo avuto il tempo di festeggiare a dovere! Sono contenta che tu sia qui con noi!"

"Mamma ti ringrazio tanto, sono davvero molto contenta, anch’io, di essere qui stasera con voi, tra le persone che più mi sono care! Questa è una sera molto importante per me, oltre che per il fatto di essere viva e in buona salute, ma anche perché Marzio mi ha appena chiesto di sposarlo ed io non potevo che accettare!!"

Sentita la notizia ci fu un’esplosione di gioia di tutti i presenti che si precipitarono a congratularsi con i futuri sposi.

Tutti furono contenti della notizia, tranne Heles, che nonostante le proteste di Milena era ancora un po’ diffidente nei confronti di Marzio e in effetti non si stava affatto sbagliando…

Continua…

  
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