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Autore: Allegra_    01/07/2012    3 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 : Mc Donald’s

 
- Ciao papi !!! – esclamai entrando in casa verso le due del pomeriggio.
La giornata era stata piuttosto … movimentata, e avevo una gran fame.
- Papi ?? !! – chiesi ancora, ma entrando in cucina notai che non c’era.
Mi avvicinai ai fornelli, dove un bigliettino bianco se ne stava attaccato con dello scotch.
 
“ Ho avuto una riunione improvvisa perdonami Noe: giuro che stasera mangiamo insieme … ti preparo la frittata che tanto ti piace.
Se vuoi puoi farti un panino, oppure prendere i soldi dal tavolo e andare a comprarti qualcosa.
Ti voglio bene.
                                            Papà “
 
Sbuffai sonoramente: aveva detto che non mi avrebbe mai lasciato da sola fino a quando non mi fossi abituata alla nuova città … ed eccolo che se ne stava a lavoro, mentre io dovevo girare mezza Torino per trovare un Mc Donald’s.
Scesi le scale scocciata – dopo aver preso i soldi lasciatimi da papà, ovviamente – e mi diressi verso il centro della città.
Lì sicuramente avrei trovato qualche posto dove mangiare, anche se non fosse stato magari il mio amato fast food.
Mentre camminavo senza sapere assolutamente i nomi delle strade, né delle piazze, accesi l’ipod che avevo in borsa e feci partire una delle mie canzoni preferite: l’ultima notte al mondo, di Tiziano Ferro.
Quelle parole erano così dolci, che riuscivano a farmi sentire protetta e a casa, nonostante mi trovassi non più nella mia adorata Firenze.
Era curioso come la musica riuscisse a trasportarti completamente in un’altra dimensione, a farti emozionare, piangere, ridere … proprio come avrebbe potuto fare un ragazzo, con l’unica differenza che la musica non ti avrebbe mai abbandonato.
La canzone era terminata, ed io ero appena arrivata nel centro della piazza principale di Torino, dove – al contrario di come mi aspettavo – non riuscivo ad individuare un solo luogo che vendesse roba “commestibile”.
Intravidi un ragazzo più o meno della mia età che camminava, anche lui con la musica nelle orecchie, e mi ci avvicinai per chiedergli informazioni, anzi mi ci parai davanti più che altro.
Ma quando il mio sguardo si soffermò sul suo volto, desiderai ardentemente andarmene.
- Guardia ??? – mi domandò Francesco alzando un sopracciglio stranito.
- Si Livelli, sai abito anch’io in questa città !! – risposi sarcastica.
Sorrise straffottente, prima di continuare: - So che, sfortunatamente, vivi anche tu a Torino, ma intendevo … cosa ci fai davanti a me !! ?? –
Odiavo il sarcasmo e il menefreghismo nella sua voce, odiavo il suo sopracciglio alzato e il suo paio di Ray Ban a goccia che mi impedivano di guardarlo negli occhi mentre gli parlavo.
- Non farti strane idee !! Volevo solo chiederti dov’è il Mc Donald’s !! – sbottai irritata.
Lui sospirò indecifrabilmente, prima di mormorare calmo: - Vieni !! –
Iniziò a camminare ed io dietro di lui, che nel frattempo lo osservavo .
Aveva delle spalle larghe che la maglietta bianca a maniche corte che indossava – per colpa mia, che gli avevo preso la felpa – metteva ancora più in evidenza, i jeans stretti che gli fasciavano completamente le gambe, dando più spessore ai suoi polpacci ben delineati .
- Giochi a calcio ?? – domandai senza rendermene conto.
Lui si voltò stranito, prima di rispondere: - Si, perché ?? –
- Hai i polpacci grandi !! – risposi sorridendo proprio come una bambina alla vista di una barbie mora, invece che la solita bionda dai capelli lunghi e fluenti.
Ridacchiò prima di ribattere: - E tu non giochi né a pallavolo, né a basket, né nuoti … ho ragione ??? –
Non capii il senso della sua domanda, così mi limitai a mormorare: - Si, perché ?? –
- Perché con quelli ti allunghi e tu sei una nana !! – sorrise identicamente a come avevo fatto io poco prima.
- Stupido !! – sbottai dandogli un colpetto sul braccio, che a quanto pare non percepii neanche.
Ero bassa e senza forza … davvero una combinazione perfetta !!
- Siamo arrivati !!- esclamò ed io sorrisi contenta alla vista della mia amata scritta gialla, fuori quel locale.
- Grazie per avermi accompagnata !! – feci per andarmene quando mi bloccò per un braccio.
- Hey dove credi di andare ??? Devi come minimo offrirmi il pranzo !! – sbottò divertito avvicinandosi a me.
- No !!! – risposi categorica: parlarci per quei due minuti era stato talmente irritante, che mi sarebbe bastato come minimo per tutto l’anno.
- Si invece !! – sorrise trascinandomi nel locale.
 
Eravamo seduti al tavolo senza dire una parola, mentre aspettavamo che la cameriera ci portasse i due Big Mac che avevamo chiesto.
Ad un tratto Fra’ si alzò gli occhiali poggiandoli sulla nuca, in mezzo al suo ciuffo nero indomabile, permettendomi di guardare i suoi bellissimi occhi.
Si, era irritante, insopportabile e tutto il resto … ma i suoi occhi erano qualcosa di spettacolare.
- Ti sta bene la mia felpa. – constatò senza il suo solito sarcasmo, sembrava più che altro che volesse farmi un complimento.
- G… grazie. – balbettai a fatica – Appena torno a casa la lavo e domani te la restituisco. – dissi sicura subito dopo.
Fece cenno di no con la testa alzando le spalle: - Non ti preoccupare tienila. –
Dire che ero sorpresa era un eufemismo : fino a poco prima ero convinta che mi odiasse, adesso invece stavo iniziando a dubitarne seriamente.
- Perché ti sei trasferita qui da Firenze ?? – mi domandò quasi interessato all’argomento.
Meno male che proprio in quel momento una ragazza ci si avvicinò tenendo in mano il vassoio con le nostre ordinazioni, ed io non fui costretta a rispondergli.
Del resto, cosa avrei potuto dirgli ??? Non potevo raccontargli di mia madre, del divorzio e di quanto ci stavo male … non avrebbe potuto capirmi, nessuno avrebbe potuto.
Ero persa nei miei pensieri, che non mi accorsi neanche della patatina che mi lanciò proprio in faccia in quel momento.
- Hey !! – esclamai, prima di ricambiare il favore.
- Chi la fa la spetti !! – sorrise prima di iniziare la nostra vera e propria lotta all’ultima patatina, conclusasi nel momento in cui una di quelle finì – per sbaglio, sperai – all’interno della mia felpa.
- Stupido !!! – sbottai prima di infilarci una mano all’interno per estrarla e lanciargliela in faccia.
Per terra era tutto pieno di patatine, delle nostre patatine, che – al contrario di come credevo – erano piuttosto tante.
- Ci conviene pagare e andare via !! – sorrise Fra’ avviandosi verso la cassa ed prendendo in mano una banconota da 10 euro.
- Aspetta !! – gli bloccai il braccio decisa – Non dovevo offrire io ?? – domandai sarcastica, ricevendo in risposta una scrollata di spalle.
Appena usciti dal locale, mi parai stranita davanti a Francesco che sembrava piuttosto tranquillo.
- Perché hai pagato tu ?? – il “anche per me” era sottinteso.
Sospirò scocciato prima di rispondermi: - Sei pur sempre una ragazza anche se nana e acida !! –
Lo guardai maligna, ma prima che potesse rispondermi il suo cellulare squillò.
- Pronto ?? – domandò calmo e con noncuranza.
- Hey Ste !! – esclamò sorridendo subito dopo.
Ste … ah si certo, Stefano, lo avevo conosciuto quella mattina e – dai racconti di Mic – avevo capito che fosse il migliore amico di Fra’, seguito a ruota da Dodo e Giò.
- No non sono a casa, sono appena uscito dal Mc con una ragazza. – continuò a parlare come se io non ci fossi.
Una ragazza ?? Beh evidentemente mi considerava importante, dato che aveva usato quel termine invece che nanerottola, oppure compagna di classe, o magari il mio cognome con disprezzo.
- Cosa ??? Ovvio che non ci ho provato !!! è Noemi Guardia, quella nuova !! – esclamò prima con ironia e subito dopo con quel menefreghismo assoluto che gli apparteneva.
Non intendevo ascoltare un altro secondo di quella conversazione irritante e che metteva in discussione le possibilità che Fra’ potesse provarci con me, quindi girai i tacchi e mi avviai verso casa mia senza salutarlo, né voltarmi a guardarlo.
Io ero fatta così: mi piaceva litigare, fare pace, passare dei bei momenti insieme ridendo e scherzando, ma quando tiravano in ballo possibili rapporti con qualche ragazzo che non avrei potuto avere, preferivo andarmene come a non dargli importanza.
Che poi, era davvero strano che un ragazzo mi resistesse visto che ero davvero consapevole di essere una bellissima ragazza .
Magra, capelli biondi e mossi che arrivavano ai fianchi, occhi azzurro cielo e forme accentuate … l’unico mio problema era la scarsa altezza, ma con un paio di tacchi belli alti non si notava neppure.
 
Il mattino dopo mi svegliai con una sola idea: andare a scuola cercando di apparire il più bella e sexy possibile … cosa leggermente complicata dato che eravamo verso la fine di Ottobre e il freddo si faceva sentire più del dovuto in quell’odiosa città.
Decisi così di indossare un maglioncino nero molto attillato con lo scollo a V, un jeans che definire stretto era poco di tinta chiara e un paio di Adidas nere.
I capelli li legai con uno chignon in modo da mettere in evidenza il collo e la scollatura del maglione, e poi mi truccai leggermente, ma ottenendo un risultato fantastico.
- Papino io vado !! – gli schioccai un bacio sulla guancia prima di correre a scuola: il treno partiva tra 10 minuti e dovevo muovermi, altrimenti non sarei mai arrivata alla fermata.
Per fortuna quella mattina la borsa era piuttosto leggera, e le mie adorate scarpe da ginnastica mi aiutarono a correre più velocemente del previsto, tanto che salii nel treno con 2 minuti di anticipo.
Mi accomodai su uno degli ultimi sedili, scorgendo in lontananza la figura di Hilary.
- Hey !! – le sorrisi avvicinandomi.
- Noe !! – mi abbracciò subito, poi si staccò e mi guardò seria – Mi dispiace per ieri giuro che … -
- Non ti preoccupare, è passato !! Vorrei solo che tu e Mic provaste ad andare d’accordo dato che siete le mie uniche amiche in questa nuova scuola !! – le sorrisi sedendomi accanto nel sediolino accanto al suo e cercando di essere il più cordiale e gentile possibile, proprio come lei.
Mi mostrò un sorriso a trentadue denti, prima di voltarsi indietro dove era seduto un ragazzo intento ad ascoltare la musica.
Lo guardai bene e notai che era davvero carino: capelli castano scuro, occhi marrone chiaro, pelle molto bianca e fisico asciutto ma imponente.
- Ciao Hill !! – le sorrise togliendosi le cuffiette dalle orecchie – E tu bellissima sei … - lasciò la frase in sospeso in modo da farla continuare a me.
- Noemi Guardia, ma ti prego di chiamarmi Noe !! – gli sorrisi .
- Io sono Davide Fenice, 3 A e tu ??? – mi domandò speranzoso.
- 3 B !! – scrollai le spalle dispiaciuta: mi era simpatico e mi sarebbe piaciuto stare in classe con lui, almeno avrei avuto un amico in più con cui chiacchierare !!
Stavamo per continuare il discorso, quando l’autista fermò il mezzo e fummo costretti a scendere.
- Ci vediamo in giro !! – ammiccò in mia direzione, ed io gli sorrisi sincera.
 
Proprio come il giorno prima, appena entrata in classe gli occhi di tutti i presenti si fiondarono su di me, cosa che mi piacque non poco.
Mi piaceva essere osservata e contemplata, e soprattutto adoravo il fatto che anche isuoi occhi, andassero dal mio collo alle mie gambe e viceversa.
- Buongiorno !! – esclamai prima di arrivare al mio banco e appoggiarci sopra la mia borsa fucsia della Dolce & Gabbana.
- Hey Noe, vieni !!- mi fece cenno con la mano Mic, che come la mattina prima era seduta su un banco in fondo all’aula a chiacchierare con Stefano, Edoardo, Giorgio e … Francesco.
- Hm … davvero bella stamattina !! – constatò Giò malizioso squadrandomi.
Gli sorrisi noncurante, prima di spostare lo sguardo sugli altri membri di quel gruppetto insolito.
- Senti Noe, stasera a casa mia do una piccola festa, siamo noi 6 più qualche amico della squadra di calcio e qualche amica di mia sorella, ci vieni ?? – mi domandò Dodo .
I suoi capelli rossi e le lentiggini che aveva sul volto lo rendevano davvero simpatico, così accettai subito la sua proposta.
Fra’ sbuffò scocciato, ricevendo da parte mia solo un’occhiataccia: il mio odio nei suoi confronti si era moltiplicato dalla frase di ieri pomeriggio, all’aria indifferente di stamattina in classe.
Ma è possibile odiare una persona perché in realtà si prova qualcosa per lui ???
È solo una frase dei cioccolatini, oppure è la realtà ???
Non lo sapevo quella mattina, ma non sapevo neppure che lo avrei scoperto presto … molto presto.
 
Piccolo Angolo Di Luce:
Hola, allora datosi che lo scorso capitolo non ha avuto alcuna recensione, vi prego di recensire se volete che continui la storia, altrimenti non lo farò più perché significherebbe che non vi piace.
Un bacino <3

   
 
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