-Signorina Gilbert, vuole rendere partecipi anche noi di quello che le sta passando per la testa durante la mia interessantissima lezione di storia?-domandò il professor Tanner fissandola con un sopracciglio alzato, con aria di sufficienza. –Mi scusi professore.-fu tutto il suo commento. Tanner scosse la testa e continuò la sua lezione. La campanella segnò la fine della tortura, Elena fu come sempre la prima a sparire dalla classe, storia era la sua materia preferita, però dannazione quell’uomo la rendeva di un noioso imprensabile. Caroline stava con Tyler, baciandosi appassionatamente, Bonnie era più o meno nella stessa situazione con Matt e Stefan parlava con Rebekah. Elena si diresse verso le altalene nel parchetto di fronte alla scuola. Cominciò a dondolare e alzò lo sguardo sulla scritta “D & E 4ever”. Sorrise al ricordo.
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Elena sedeva da sola sull’altalena dondolandosi lentamente, improvvisamente qualcuno la spinse più forte scuotendola dall’autocommiserazione in cuisi stava perdendo in quel momento. Aveva solo nove anni e tutti la prendevano in giro perché sembrava Bugs Bunny, con i capelli tagliati a quel modo e i ciuffi che scappavano da tutte le parti. Quello stesso qualcuno però la mantenne stabile sull’altalena, sapeva che Elena aveva paura del vuoto: si voltò con le lacrime agli occhi un po’ perché ferita dal comportamento di Caroline e Bonnie che si erano unite alle prese in giro un po’ per lo spavento: Damon Salvatore: tredici anni, una specie di migliore amico. –Ehy coniglietta.-la salutò e lei risprofondò nella tristezza anche lui pensava che lei assomigliasse a Bugs Bunny. Non sapeva perché, ma il fatto che lui in particolare la prendesse in giro la feriva ancora di più del mezzo tradimento delle sue migliori amiche da sempre. La prese per la vita, sollevandola, quelle ore di palestra davano finalmente i loro frutti, si sedette sull’altalena prendendola in braccio. –Stefan mi ha detto che ti prendono in giro perché sembri un coniglio con questi capelli.-disse, Elena tirò sul col naso e annuì. –Bhé è solo invidia perché tu sei una coniglietta e loro no.-disse lui con aria da saputello. –Davvero?-domandò lei. Lui ghignò: -Certo, loro sanno che devono aspettare di essere grandi e non saranno mai conigliette come te. Tu lo sei già adesso che sei piccola.-disse. Sembrava sincero. –Grazie Damon.-fece lei abbracciandolo. –Figurati ‘Lena. Però prometti di non piangere più anche se ti prendono in giro?-lei annuì: -se ci sei anche tu a supportarmi sì-disse lei, lui sorrise e tirò fuori un pennarello indelebile, la fece alzare e cominciò a scrivere sull’altalena: -che scrivi?-domandò Elena tirandosi sulle punte dei piedi vanamente perché non riusciva a vedere. Lui si allontanò un tantino e osservò soddisfatto la sua opera, per poi permetterle di vederla: in mezzo alle altre scritte spiccava di blu la scritta: “D & E 4ever”. Elena sorrise.
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-comunque ti cercavo per dirti che mamma ti ha invitato per il week-end, sa che Miranda e Greyson accompagnano Jeremy fuori città per uno stage al college e non voleva che fossi da sola a Casa Gilbert.-Elena sorrise. –Rigraziala ci sarò sicuramente. –disse Elena. –Allora ti aspettiamo a cena.-disse Damon facendola alzare a alzandosi anche lui. –Okay. Arriverò un po’ prima, magari aiuto tua mamma a cucinare.-disse lei. –aiuto dovrò rimanere a digiuno! Se cucini tu c’è la probabilità di morire per avvelenamento!
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