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Autore: rawr stewart    01/07/2012    2 recensioni
Una violenza, un migliore amico e una donna da amare.
I genitori sono lontani, è rimasta solo Lucciola, un cagnolino che mi fà compagnia. -C'era confusione, tantissima. La gente gridava, forte. Non mi ci trovavo in quel posto, ma avrei fatto di tutto per gridare più forte degli altri. -
>About Kristen Stewart
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mi avvio verso la cameretta, Clark dietro di me.
Non chiamerò nessuno. Dentro ora ho un blocco. Enorme e pesantissimo.
Accidenti, proprio a me doveva capitare ? Me che sono la ragazza meno puttana di sto' mondo ?
Apro la porta della mia camera, mi dirigo verso il letto.
< Non lasciarmi sola. > dico a Clark.
< Non lo farò, promesso > mi risponde.
Mi metto sotto una copertina leggera, Clark si mette vicino a me steso e mi abbraccia.
L'ultima cosa che vedo è il volto della donna che amo e che mi darà la forza per andare avanti. Non è il suo volto vero, è solo stampato su un pezzo di carta, ma un giorno quel viso sarà davanti a me lo sò.
Mi addormento, le palpebre pesanti, gli occhi pieni di lacrime.
Mi trovo da sola, nel buio. Sogno di nuovo tutto ciò che è accaduto realmente.
Mi sveglio gridando. Probabilmente non ho fatto dormire Clark per tutta la notte.
< Shh, Rose, è finita, è tutto okay ora. > mi dice il mio migliore amico, appena svegliato dal mio grido. Lo abbraccio forte, felice che sia ancora vicino a me.
< Non sei andato via > dico sottovoce, più a me stessa che a lui.
< Te l'avevo promesso > mi dice accarezzandomi i capelli.
Mi volto per vedere l'ora che segna la mia sveglia sul comodino. Le 10.45.
Per fortuna oggi è Domenica, ciò significa niente scuola.
Sarebbe stato più difficile.. o forse più facile.
< A che ora devi tornare a casa ? > chiedo a Clark.
Mi guarda e sembra cambiare le parole appena prima di parlare.
< Non me ne vado. Resto quì con te anche oggi. Non me la sento di lasciarti da sola. > mi dice. < Per domani abbiamo i compiti. Vai a casa tua, cambiati, avvisa i tuoi, porta i libri e vieni. > gli dico guardandolo. < Sì, farò così > mi promette. Si alza, mi bacia sulla guancia e mi promette di fare il più presto possibile. Sento la porta chiudersi. Mi alzo dal letto, mi fermo davanti ad uno di quella miriade di posters. " Vorrei che tu fossi quì, sai. Mi faresti felice, mi aiuteresti a superare questo momento, lo sò " penso. " Jaymes, grazie lo stesso, anche solo di esistere ".
Mi dirigo verso il bagno e decido di farmi una doccia. Mi avvolgo in un asciugamano quando ho finito e bussano alla porta. Guardo nell'occhiello e apro. Clark mi schiocca un bacio sulla guancia come prima di andarsene. < Sono appena uscita dalla doccia, vado ad asciugarmi. >
gli dico. < T'aspetto in sala. > mi risponde.
Mi dirigo di nuovo in bagno, mi asciugo, mi vesto e scendo di sotto.
Trovo Clark steso sul divano, che guarda la tv. < Fammi spazio, ciccione. > gli dico scherzando. Lui ride e si mette a sedere. Mi siedo al suo fianco e mi abbraccia.
< Com'è, ti è tornato un po' di buon umore? > mi chiede, sorridendomi.
Appoggio la testa alla sua spalla e sento il suo braccio intorno ai fianchi.
< Non farmene pentire, ti prego. > gli rispondo, leggermente malinconica.
< A cosa ti riferisci ? A quello che ho detto sul buon umore o.. ? > lascia la frase incompiuta.
Probabilmente voleva concludere con " o al mio braccio attorno ai tuoi fianchi ".
< Sì, al buon umore.. > lo tranquillizzo appena.
< Per una volta in vita tua, apparte ieri, fai il gentiluomo e preparami qualcosa a mangiare >
gli dico, dandogli una mini botta con la mano sulla schiena.
< Ai suoi ordini maestà. Cosa preferisce ? > mi chiede alzandosi dal divano.
< Latte e cereali. Sai come prepararmelo. > e gli faccio uno sguardo d'intesa che capisce.

***
Sono passate due settimane, da quella maledetta serata.
Oggi ho preso un 4 ad una interrogazione orale, continua così da 13 giorni.
Ogni volta che mi interrogano, non spicco parola. E puntualmente, il giorno dopo, mi ri-interrogano, ovviamente.
Il fatto è che ormai non parlo più con nessuno, ad eccezione di Clark. Non ho voglia di parlare, è come se non avessi il fiato quando qualcuno mi fà una domanda, quando mi chiedono un parere, o il motivo di quel mio mutismo.
Come potrei mai spiegarlo ? Le radici di quel giorno le sento ancora dentro, sono visibili.
Il mio migliore amico non ne parla con nessuno. Gli altri sanno che io parlo solo con lui, gli chiedono informazioni, ma lui non dice nulla. si limita solamente ad un falso " non lo sò " e
io gli sarò riconoscente a vita per questo. Ecco, oggi, proprio in questo preciso istante, mi
arriva un messaggio sul telefono. " Tu secondo me sei impazzita. Come puoi pensare di non parlare più con nessuno ? Mi devi delle spiegazioni Rose, le devi a tutti ! " Non è lui, ma sò che presto dovrò uscire da questa situazione.

 
  
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