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Autore: Kehia    16/01/2007    3 recensioni
Questa one shot ha vinto il secondo contest ron luna spero vi piaccia^^
Ritorno a sucola, si trovano sull'espresso di Hogwarts, Ron fa il suo giro d'ispezione... e li la vede...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAMBIAMENTI

-Ron!? Ronald!-

Ron sobbalzò svegliandosi e guardò Hermione davanti a se.

Sbadigliò sonoramente e poi si rese conto di essere ancora sull'espresso per Hogwarts.

-Cosa c'è?- si lamentò.

-Tocca a te fare il giro del treno-

-Oh, mmm, sono così stanco- fece assonnato. Hermione rifletté per qualche secondo.

-Beh se vuoi posso farlo io al posto tuo, il giro del treno- Ron sorrise incredulo.

-Davvero?...Faresti questo per...me?-

-No!- esclamò subito Hermione sedendosi accanto ad Harry che rideva -Ed ora fila a far il tuo compito- rise.

Il ragazzo dai capelli rossi fece una smorfia ed aprendo la portiera disse ad Hermione.

-Ti odio- sentì Harry e la ragazza ridere.

-Si anche noi Ron-

Il rosso uscì dallo scompartimento e sorrise mezzo divertito, si avviò verso la coda del treno guardando in tutti gli scompartimenti per controllare come andava avanti il viaggio dei suoi compagni.

Era quasi arrivato alla coda del treno quando vide l'anziana signora con il carrello dei dolciumi, all'improvviso gli venne una strana voglia di cioccorane.

Controllò quanti spiccioli aveva in tasca e trovò qualche zellino, si avviò verso la signora.

-Emh- Era concentrato su tutte le cibarie che presentava il carrello della signora, ma pochi secondi dopo il suo sguardo fu attirato da una lunga chioma di capelli biondi, che aveva visto molto di frequente negli anni precedenti e che gli piaceva guardare.

-Emh... d-due cioccorane...- fece senza perdere di vista quei capelli.

-Quattro zellini caro- pagò la signora e la oltrepassò di fretta, guardando dentro gli scompartimenti, e in giro ma non trovava più la chioma l'aveva persa di vista, sbuffò e si mise ad imprecare contro se stesso.

Arrivò fino alla fine del treno, ma niente, sospirò e guardò le sue due cioccorane

"L'avevo presa per lei" pensò triste.

Uscì fuori sulla coda del treno e di nuovo il sorriso invase il suo volto.

Eccola lì, che guardava il paesaggio scorrere veloce e i suoi meravigliosi capelli tutti all'indietro, il suo profilo e gli occhi azzurri rivolti verso il cielo e ogni tanto cadevano in basso.

Ron prese un profondo respiro

"Avanti Ron, ce la puoi fare" pensò sicuro.

Fece un piccolo passo.

"No, Ron tu non ce la puoi fare" pensò ancora girandosi per entrare nel treno.

"Invece si" Si voltò nuovamente.

"No!" le diede ancora le spalle.

-Ron!- sentì la sua voce da dietro, e le orecchie gli si colorarono di rosso.

Lentamente si voltò e fece un timido sorriso.

-Emh... Ciao Luna... sai passavo di qui-

-Ciao Ron!- disse la ragazza entusiasta -Come stai? Quanto tempo!-

Ron guardò a terra

-Già, oh...emh...io sto bene, tu?- .

Ma Luna non rispose si voltò di nuovo ad osservare il paesaggio. Il rosso le andò accanto.

-Questa è per te- le diede la cioccorana che lei prese con un sorriso.

-Grazie!- In silenzio le mangiarono, Ron trovò Silente e restò a fissarlo per molto tempo.

Mentre Luna esultò quando aprì la sua.

-Guarda qui chi c'è! Harry!- fece vedere a Ron la foto di Harry sulla carta della cioccorana, il rosso rise sarcasticamente.

-Ormai sta dappertutto.-

-Il ragazzo che è sopravvissuto davanti ad un attacco di Tu-Sai-Chi, Harry Potter un ragazzo appena diciassettenne, che è sfuggito dal signore oscuro più di una volta...- lesse Luna e poi lo buttò via. -A cosa mi serve la sua foto se ce l'ho come amico-

Ron sorrise guardando avanti.

-Mi stavi cercando prima?- chiese Luna con il suo solito tono.

-Emh...oh...io...- sospirò -A dire la verità si...- adesso oltre alle orecchie anche tutto il volto era infuocato.

-Volevi dirmi qualcosa?-

-Emh... Volevo dirti qualcosa? No, cioè emh si... volevo sapere perchè non eri venuta nella nostra carrozza" mentì..

Luna alzò le spalle, e per la prima volta da quando la conosceva, i suoi occhi non brillavano di quella strana luce, il suo sorriso non era come quello di sempre, la sua voce non più euforica, stava cambiando qualcosa, per la prima volta da quando la conosceva... la ragazza gli sembrava così... triste.

-Volevo starmene qui- guardò il cielo -Da sola... a pensare-

-A pensare? A cosa?-

-Beh Ron tu mi conosci- lo guardò negli occhi, e dolci fulmini elettrizzanti colpirono il cuore del ragazzo e come paralizzato non riusciva a muoversi. -Di solito io sono spensierata e credo alle cose più assurde ma...- Gli si avvicinò di un passo, ed il cuore del grifondoro mancò di un battito.

"Oddio e ora che faccio?"

"La baci no?" disse una vocina nella sua testa, come se fosse la cosa più scontata in questo mondo.

"Cosa?"

"Forza sono pochi centimetri"

"Oddio, no mi respingerebbe, sicuro, e la nostra amicizia finirebbe e...-"

"Ma smettila! Avanti baciala!" esclamò la vocina.

Gli occhi spalancati, certo baciarla non era una cattiva idea, ma in quel momento così imbarazzante non farlo per lui era ancor migliore.

-Ora credo che sia tutto cambiato- guardò a terra -Dopo aver visto la faccia di Harry, quando Silente è morto, dopo aver combattuto contro tutti quei Mangiamorte... dopo essere stata al funerale di Silente, tutto... qua dentro...- si mise una mano sul cuore -E' cambiato-

Ron cercò di rilassarsi.

"Okay, calma, questo non è assolutamente il momento di baciarla, no, no, la devo consolare si certo, devo fare questo..."

-Siamo tutti cambiati in questi pochi mesi-

Luna annuì.

-Beh, prima pensavo a tutte queste cose, da quando vi ho conosciuto la mia vita è totalmente cambiata, e per questo vi dico: grazie-

-Sono io che ringrazio te, tu ci sei sempre stata accanto- sorrise, questa volta sinceramente il ragazzo.-Hai sempre combattuto con noi, ci hai sempre sostenuto, hai rischiato la tua vita con noi, senza mai tradirci...-

"Ok Ron ora baciala" disse ancora la vocina.

"Diamo tempo al tempo"

"No! Ora!"

"No! Voglio sapere ancora, voglio sapere di più" rispose dentro di se.

"Cosa?"

"Taci"

Luna lo guardò nuovamente con quei suoi occhi azzurri che ogni volta lo facevano sciogliere o arrossire, ma in quel momento non era così, una strana sensazione lo colpì... era tenerezza ciò che provava per lei in quel momento? Era qualcosa di più che amicizia, sicuro, ma ancora non riusciva a capire cosa fosse o cosa volesse davvero.

-Beh- e per la prima volta sembrava imbarazzata.

Si girò di nuovo e guardare il cielo cercando di evitare gli occhi del ragazzo.

Ron sorrise sentendosi leggero questa volta e soprattutto a suo agio.

Sentendo il vento che gli scompigliava i capelli, la dolce freschezza di settembre sfiorargli il viso, prese un profondo respiro chiudendo gli occhi.

Poi la guardò ancora.

"Che aspetti? Muoviti Ron avanti! Su!" gli disse la vocina dentro la sua testa, ma la ignorò questa volta.

-Ma guarda un po' chi c'è il piccolo lenticchia con la Lunatica!- disse una vocina stridula.

Ecco, era tutto finito, ma perché doveva venire ad interromperli proprio in quel momento?

Ron si voltò verso di lei.

-Cosa vuoi Parkinson?-

I piccoli occhietti della serpeverde viaggiarono da Ron a Luna e da Luna a Ron.

-Ero venuta controllare, se facevi ciò che devi fare- disse rivolta verso al rosso -Ma siccome non lo stai facendo credo che dovrò togliere punti a grifondoro-

-Fai pure, tanto la vinceremo anche quest'anno la coppa delle case-

-Va bene, allora sono venti punti in meno per i grifondoro-

-Andiamocene Luna-

Preso dall'irritazione e dalla voglia che aveva di schiantare quell'arpia non pensò che a Luna le stava prendendo la mano per portarla dentro il treno, ma al contrario lei se ne accorse.

Il grifondoro la portò a passo veloce il più lontano possibile dal insopportabile serpeverde poi si voltò a guardare Luna e le loro mani unite sgranò gli occhi e capelli, orecchie e volto ormai erano dello stesso colore.

-Amh... Emh... io... eee...- Cominciò a balbettare senza saper che dire.

-Si nemmeno io la sopporto per fortuna ci siamo allontanati- disse la ragazza cercando gli occhi del rosso che erano sfuggenti per l'imbarazzo.

Ma le loro mani non si sciolsero.

Era troppo calda e grande quella di Ron per voler che si staccasse dalla sua.

Era troppo morbida e liscia quella di Luna per non volerla toccare.

Finalmente gli occhi del ragazzo caddero su quelli azzurri che li cercavano.

Come fosse stato un solo istante infinito quanto bello i loro sguardi uniti a tutte le sensazioni accumulate in pochi minuti invasero il cuore di entrambi creando emozioni mai provate.

Gli occhi del ragazzo si persero nell'azzurro intenso come immensi laghi di cristallo che sembravano tanto fragili, tanto intensi e splendidi, ora mai era tutto automatico.

Non potevano udire il rumore del treno che viaggiava o gli sguardi dei pochi presenti in quella parte del treno, li avvolgeva una soffice, invisibile, nube che li esternava per quei piccoli istanti dal mondo reale, quello vero, per farli finire in un mondo ancora da riempire con le loro emozioni, sensazioni, con i loro gesti e i loro sguardi.

Affascinata, come incuriosita dalla nuova sensazione, Luna alzò la mano destra verso il viso del ragazzo andandolo a sfiorare leggermente con il suo tocco delicato.

La pelle liscia della mano della ragazza fece risvegliare Ron dall'immenso degli occhi azzurri in cui si era perso e la vocina dentro la sua testa si era messa d'accordo con il vero lui.

L'attirò lentamente e dolcemente a se, senza però mai staccare gli occhi dai suoi e cercando di far durare ancor di più quegli istanti infiniti, le dita delle mani unite andarono ad intrecciarsi, e le loro labbra, già a pochi centimetri, ad unirsi in un unico bacio, gli occhi si chiusero ed i cuori suscitarono in loro altre mille e più sensazioni uniche, mai provate, sensazioni indescrivibili.

Ogni dettaglio, ogni particolare delle loro mani intrecciate, del volto caldo del ragazzo sotto il tocco delicato di lei delle loro labbra ancora unite in ciò che manifestava quello che provavano, sarebbe rimasto impresso come una cicatrice, o una ferita, una dolce e tenera ferita nei loro cuori, che mai, e poi mai, si sarebbe nemmeno cicatrizzata, perché caratterizzava la sensazione più unica e imprevedibile che un essere umano, o meglio un mago poteva provare per un altro: Amore.

FINE

Hinata-chan

  
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