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Autore: Dolcemaia    03/07/2003    2 recensioni
Ciao, spero proprio che non decidiate di farmi fuori perché ho deciso di torturarvi con un’altra fanfic. A dir la verità avevo deciso di tralasciare per un po’ Sailor Moon, per scrivere altro (non sto facendo pubblicità occulta, giuro), ma leggendo i vostri commenti ho deciso di riprovare, sperando che il risultato vi sia gradito!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Errori fatali di Dolcemaia

Certezze

Quella mattina Bunny, un po’ perché seriamente preoccupata per le sue condizioni, un po’ perché Marzio l’aveva praticamente costretta, decise di andare a farsi visitare dalla sua dottoressa, per togliersi ogni dubbio circa la sua salute.

Negli ultimi giorni i suoi giramenti di testa erano aumentati e in più vi si erano aggiunti un senso di perenne spossatezza, e una fastidiosa nausea.

A dir la verità, se Marzio non se ne fosse accorto, lei avrebbe ignorato e nascosto il suo precario stato di salute e non potendo più nascondersi dietro la scusa dell’influenza, visto che dopotutto Marzio era pur sempre un medico, aveva dovuto farsi controllare.

Stava vivendo un periodo troppo felice per rischiare di perdere tutto in un baleno. Aveva un ragazzo che viveva per lei e che stava per sposare, delle amiche stupende che la incoraggiavano e sostenevano in ogni circostanza e in più la terra stava vivendo un periodo di pace assoluta, Bunny non riusciva proprio a capire il motivo per cui avrebbe dovuto complicarsi la vita con una visita ospedaliera.

Da circa mezz’ora la ragazza stava aspettando nella sala d’ingresso dell’ambulatorio della dottoressa Miller e nel frattempo tutti questi pensieri le balenarono in testa. Da quando era morto suo nonno, non aveva più sopportato la vista degli ospedali e sebbene questo suo rigetto, la facesse stare malissimo, si era tenuta tutto dentro per non preoccupare chi le stava accanto. Era da qualche settimana che si sentiva strana, che si era accorta che qualcosa in lei non stava andando come doveva, ed era consapevole che non si trattava solo di stress o di una semplice influenza…

Temeva quello che sarebbe potuto accadere! Da quando era diventata Sailor Moon si era preoccupata più per la salvezza del mondo che per la sua salute. Quanto le sembrava assurdo, lei che aveva salvato il mondo dal male, ora rischiava di essere consumata dal male.

Aveva sempre pensato che i nemici, i mostri e le streghe erano qualcosa che seppur negativo, era possibile combattere, respingere e sconfiggere, ma qualche malattia no!! Aveva assistito alla lenta morte di qualche persona, anche molto giovane, quando aveva fatto volontariato in ospedale, per stare così vicino a Marzio facendo del bene, e quell’esperienza l’aveva segnata dentro, profondamente.

Non solo si ha un male dentro che ti lacera, ma sei costretto anche a vedere le persone che ami, che nonostante i loro sforzi di dissimulare il loro dolore, si distruggono nel vederti in quelle condizioni e mentre muori tu, muoiono anche loro assieme a te, anche se in modo diverso…. No.. Bunny non avrebbe permesso questo, avrebbe preferito scappare via da tutto e da tutti e magari tornare un giorno lontano se il destino glielo avesse permesso… non avrebbe mai accettato di vedere i suoi genitori, le sue amiche, il suo Marzio soffrire, così, per lei…

Un bambino seduto dritto davanti a lei, con la manina in quella della mamma e un orsacchiotto stretto con l’altra mano, la fissò a lungo, fino a quando lei non se ne accorse e gli sorrise.

In quel momento preciso entrò l’infermiera per chiamare Bunny, il cui turno era arrivato…. Che cosa singolare, appena poche ora prima si era sentita come quel bimbo… tranquilla, serena, protetta dalle braccia di qualcuno che la amava ed ora stava tremando di paura per quello che avrebbe potuto dirle la dottoressa.

Bunny spiegò alla donna i suoi malesseri di cui soffriva tentando di minimizzare il più possibile ogni cosa, ma la risposta che ottenne fu quasi una condanna per lei. In realtà la dottoressa le disse solo che erano necessarie delle analisi, perché su due piedi, non poteva farle una diagnosi, ma la ragazza fu terribilmente terrorizzata al pensiero di aghi, flebo e provette. Suggestionabile com’era, poi, cominciò ad immaginare schiere di dottori che le tagliuzzavano il corpo, come facevano alle rane al corso sperimentale di medicina, secondo quello che le raccontava Marzio.

Dopo una mattinata passata tra siringhe, analisi di vario genere e liquidi strani, la dottoressa riconvocò Bunny nel suo studio per comunicarle l’esito degli accertamenti.

"Allora Bunny, come ti senti?" Le chiese la dottoressa Miller, che conosceva la ragazza fin da quando era bambina, l’aveva vista molto preoccupata, perciò aveva intuito che si trattava di qualcosa di più serio di ciò che tentava di riferirle lei.

"Sono un po’ stanca, da quando sono arrivata non hanno fatto altro che prelevarmi sangue, farmi raggi da tutte le parti e farmi bere strane sostanze… avrei proprio bisogno di riposo, ma ciò che mi preme di più in questo momento è sapere qual è la causa dei miei mancamenti.. sono davvero molto preoccupata!!" Bunny, non era affatto cambiata. Sin da quando era piccina, non era mai riuscita a nascondere i suoi punti deboli, le sue paure, le sue preoccupazioni, e proprio come allora i suoi occhi lucidi erano così bisognosi di rassicurazioni e tranquillità, che la dottoressa evitò i convenevoli e andò subito al sodo.

"In effetti ti vedo molto agitata, perciò non aspetterò oltre: dalle tue analisi non risulta nulla di anomalo!"

"Vuol dire che sto bene?" Le chiese la ragazza molto eccitata, quasi incredula.

"Non proprio… per ottenere i risultati dei test più specifici ci vorranno un paio di settimane…. Vedi i tuoi valori rientrano nei parametri standard, ma questi tuoi svenimenti improvvisi e nausee, non possono provenire dal nulla, perciò temo che dovrò mandare il responso definitivo…"

"Ma come? Io tra due giorni mi sposo!!! Non posso rimandare tutto a data da stabilirsi!! Oddio dottoressa non si può proprio far nulla? La prego, è tanto che aspetto quel giorno…" Bunny era già in lacrime, non si sarebbe mai perdonata di aver mandato all’aria le nozze, avrebbe deluso tutti: Marzio, i sui genitori, le sue amiche… e tutto a causa di qualche forte giramento di testa. Non voleva rovinare la festa a tutti e poi erano anni che sognava quel giorno, ogni bambina fantastica sul giorno del matrimonio, sul vestito, sui fiori, sul ricevimento ed ora che lei era così vicina a quel suo sogno, tanto da poterlo quasi toccare, non voleva lasciarlo scappare via.

"Calmati, Bunny, il fatto che dalle prime analisi non sia emerso nulla di preoccupante, è già un ottimo segno, quindi credo che tu possa evitare tranquillamente di rimandare il matrimonio, a patto che ti riposi a sufficienza e non ti affatichi troppo!" Le disse la dottoressa sorridendole dolcemente. Com’era buona! Bunny ricordava ancora, quante volte, da piccola, aveva pianto perché non voleva farsi delle iniezioni e la dottoressa le aveva promesso dei gran lecca lecca che puntualmente le regalava, dopo quel breve e agognato pizzicotto al sederino, provocatole dall’ago della siringa.

"Dice davvero?" Le chiese la ragazza intravedendo uno spiraglio di luce, nel tunnel di paura in cui era precipitata.

"Certo, ma mi raccomando tieniti lontano dai forti stress… anche se si tratta del tuo matrimonio!!"

"Promesso… a proposito, dottoressa, potrebbe evitare di rivelare la verità a Marzio? Si preoccuperebbe troppo! , vero?" Le chiese Bunny con un’espressione molto eloquente. Se Marzio avesse saputo che non c’era ancora una prognosi definita, avrebbe sicuramente cominciato a farle paranoie, fino a rimandare le nozze a data da stabilirsi. Certe volte era davvero ossessionante, soprattutto se si trattava della salute di Bunny. Quando le era capitato di ferirsi durante un combattimento, lui non aveva fatto altro che medicarle e controllarle le ferite ogni minuto… proprio un esagerazione! Figuriamoci se avesse saputo che lei non stava davvero bene.

"D’accordo… si tratta solo di stress pre-matrimoniale, ma tu sta attenta!"

La dottoressa non ebbe il tempo di terminare la frase che già Bunny era corsa via.

I giorni successivi volarono in un lampo, cosicché il tanto sospirato matrimonio arrivò.

Bunny era semplicemente splendida, come tutti gli altri invitati che si erano "tirati a lucido" per l’occasione, ma gli occhi le si illuminavano di una luce particolare, e non solo perché era la sposa.. si trattava infatti di un bagliore dolce e intenso… era proprio la luce dell’amore.

Si trattò di una cerimonia molto semplice, all’aperto in un grande giardino, tra il verde e i fiori, proprio come voleva Bunny.

Tutto era perfetto, per non parlare di Marzio, che nel suo smoking era a dir poco meraviglioso.

I due neo – sposi trascorsero tutta la giornata a ringraziare gente, a chiacchierare e ascoltare altre persone di cui in fondo non gli importava molto.

L’unico momento in cui poterono ricongiungersi, dopo il fatidico sì, fu quando li costrinsero a ballare al centro della pista da ballo, sotto un cielo illuminato da migliaia di stelle.

"Scusi ma lei è mia moglie? Stamattina mi era sembrata molto diversa…" Le disse Marzio stringendola, mentre ballavano. Effettivamente i due non avevano avuto molte occasioni per poter stare insieme durante quella giornata, erano riusciti di sfuggita a dirsi solo qualche parola.

"Dai, non scherzare… comunque è vero.. è il giorno del nostro matrimonio e siamo stati poco e niente insieme…"

"Ma scherzi?? E tutte quelle foto che ci hanno fatto fare, dove le metti?"

"Ti prego, non me lo ricordare!!" E dicendo ciò gli poggiò la testa sulla spalla.

"Sei stanca?"

"Abbastanza! Sai stare al centro dell’attenzione non è facile… anche adesso ci stanno guardando e ciò un po’ mi limita… vorrei almeno dare un bacio al mio dolce maritino!"

"E perché non puoi farlo? Adesso siamo ufficialmente sposati, nemmeno tuo padre potrà avere nulla da ridire se ci baciamo in pubblico!" Le disse lui ridendo.

"Ma lo sai che non ci avevo proprio pensato?" Gli rispose stranita, in effetti non aveva pensato a questo fatto. Tutte le volte che i due ragazzi si trovavano con i genitori di lei, erano stati ben lontani dal scambiarsi qualche piccola tenerezza o qualche languido sguardo, proprio per evitare l’ira "funesta" del padre, anche se i due ragazzi vivevano insieme, perché come dice un vecchio proverbio: "Occhio non vede, cuore non duole!".

"E tu lo sai che sei bellissima?"

"Si, me l’ hanno detto un po’ di persone oggi… anzi, in particolare un pinguino in smoking me l’avrà ripetuto circa 1000 volte da questa mattina, chissà chi era…"

"Sciocchina!"

La canzone stava terminando, ma i due si fermarono, incuranti degli sguardi altrui e si baciarono appassionatamente.

Anche quel dì meraviglioso, svanì lasciando solo qualche album di foto e qualche ricordo nella mente di chi aveva vissuto quel felice evento. Bunny e Marzio, non poterono concedersi una lunga e meritata luna di miele, poiché lui non aveva a disposizione dei giorni di ferie e in ospedale avevano bisogno di lui, mentre Bunny un po’ indietro con il programma universitario, doveva recuperare il tempo perso, fra l’incidente e i preparativi per il matrimonio, perciò decisero che l’avrebbero rimandata ad un periodo in cui entrambi sarebbero stati più tranquilli e meno impegnati.

La loro vita da sposati cambiò anche se non radicalmente, da quella di prima. Ora Marzio aveva ottenuto per lo meno un orario di lavoro, molto più flessibile, e poi ricevevano molto più spesso visite da parte dei loro amici o dei genitori di lei, che inizialmente non erano stati poi così contenti della loro convivenza, sebbene non avessero ostacolato la figlia.

Finalmente i due cominciavano a godersi i benefici della convivenza, poiché prima non ne avevano mai avuto il tempo. Ogni sera si accoccolavano sul divano, guardando qualche film con dei popcorn, oppure si concedevano qualche cenetta romantica vicino al caminetto seduti per terra, insomma avevano una vita perfetta, senza tralasciare il fatto che Marzio non perdeva mai occasione di farle qualche piccolo regalino, di viziare Bunny o mandarle durante le ore più assurde della giornata degli enormi mazzi di fiori multi colori.

L’unico neo di quell’apparente perfezione era l’angoscia che la ragazza covava nel cuore in previsione dei responsi di quelle benedette analisi. Bunny non faceva che ripetersi che si stava preoccupando troppo e probabilmente il fatto che avesse deciso di tenersi tutto dentro e non confidare nulla a nessuno, comprese le sue amiche, certo non migliorava le cose. Le era capitato di avere in proposito degli incubi che la torturavano durante la notte, per fortuna, però Marzio aveva il sonno molto pesante e non se ne era mai accorto. Per quanto riguarda i sintomi, era vero che i mancamenti erano notevolmente diminuiti, ma la nausea no, anzi. Quasi ogni mattina scappava in bagno a vomitare fino ad avere gli spasmi, ma purtroppo Bunny non sapeva proprio come rimediare.

Le due settimane concordate passarono e Bunny nonostante i suoi timori andò dalla dottoressa. L’attesa non fu lunga e lo sguardo con cui la donna la accolse nel suo studio la rassicurò. Quel viso materno stava tentando di comunicarle ciò avrebbe saputo presto, ma soprattutto la stava spingendo a tranquillizzarsi.

"Bunny, allora, come ti senti oggi?"

"Insomma, dottoressa, anche stamattina ho vomitato e credo che andando avanti così presto se ne accorgerà anche Marzio che c’è qualcosa che non va." Le rispose la ragazza impaziente di ascoltare la diagnosi.

"Certo che Marzio presto si accorgerà che gli stai nascondendo qualcosa, ma non come pensi tu?" La dottoressa le rivolse uno sguardo ammiccante. Che voleva dire con quelle parole? E perché con quello sguardo era riuscita a far crollare quel minimo di barriere che si era costruita intorno a sé?

"Non capisco.. la prego dottoressa, lei mi conosce da quando sono nata, per favore mi dica cos’ ho, perché quest’attesa estenuante, mi ha davvero stremato! Mi sono sposata da appena due settimane e ho troppa paura di perdere tutto, per riuscire a capire i messaggi fra le righe, che sta tentando di lanciarmi!"

"Bunny stai tranquilla!! Quello che sto cercando di farti capire io è che Marzio si accorgerà del tuo cambiamento visto che nei prossimi nove mesi ingrasserai visibilmente!! Bunny i tuoi malesseri sono dovuti al fatto che sei incinta!!"

La ragazza, piuttosto impreparata a questa notizia, si ammutolì improvvisamente e il suo viso cominciò a diventare pallido.

….Un bambino…e chi se lo immaginava….

"Oddio dottoressa, io non ci posso credere, stavo per morire dalla paura e invece si tratta di una cosa così bella e speciale!!" Bunny stava riprendendo colore. Il fatto che fosse qualcosa di così inatteso, l’aveva presa molto alla sprovvista, ma ora che stava più o meno realizzando qual’era la realtà dei fatti, i suoi occhi si stavano pian piano illuminando di una luce talmente dolce e pura che ogni segno di iniziale titubanza era stato cancellato.

"Esattamente sei incinta da un mese e mezzo!"

"Quindi dalla sera in cui Marzio mi chiese di sposarlo… Marzio…" Bunny sussurrò queste parole, pensando poi realmente a Marzio.

Spesso gli era capitato di fantasticare sui loro figli, sul loro colore d’occhi, sui loro capelli, sulle loro somiglianze e caratteri, ma i due non avevano mai affrontato seriamente l’argomento, proprio perché il fatto di aver conosciuto Chibiusa era stata per loro una garanzia circa quello che sarebbe stato il loro futuro, ma facendo bene i conti, la bambina sarebbe dovuta nascere 4 anni dopo e non poteva certo aver anticipato la sua nascita…

Marzio aveva sempre detto, che avrebbe voluto programmare la nascita dei suoi figli, perché voleva essere presente in ogni momento della loro vita, senza doversi scapicollare tra famiglia e lavoro, ma questa gravidanza così inattesa e improvvisa aveva sballato ogni genere di pianificazione. Chissà come l’avrebbe presa….

La dottoressa Miller prescrisse a Bunny alcune vitamine e ricostituenti, garantendole che presto anche le nausee sarebbero svanite e le diede appuntamento per la settimana successiva, per la prima ecografia… avrebbe già potuto sentire il cuore del suo bambino….che assurda situazione… fino a qualche minuto prima Bunny stava tremando all’idea di essere gravemente malata ed ora era così felice, anche se preoccupata per la reazione di Marzio, e stava parlando di suo figlio!!

Bunny uscì dallo studio, felicissima per la bella notizia, dopotutto Marzio ne sarebbe stato entusiasta anche lui, era così dolce e stupendo che non avrebbe potuto reagire diversamente.

La ragazza sentì il bisogno di parlarne con qualcuno di fidato e particolarmente discreto, perché avrebbe voluto dirlo più avanti a suo marito, perciò decise di chiamare Heles e parlarne con lei.

Per quanto quest’ultima non si fidasse ancora di Marzio, dopo l’episodio dell’incidente, guardando Bunny e la gioia che spirava da tutti i pori della ragazza, non poté che essere contenta per l’amica. La sua felicità era una priorità assoluta per Heles e se ciò significava stare con un uomo che non si era mai sprecato in giuste e dovute spiegazioni riguardo quel famoso incidente, lei si era imposta di accettarlo, anche se non lo approvava.

Bunny fu particolarmente adorabile nei confronti di tutti, dopo aver scoperto di aver un’altra vita dentro di sé e il suo cambiamento non passò inosservato, soprattutto da Marzio, il quale ogni giorno veniva sommerso di coccole, abbracci e manifestazioni di affetto… non che la cosa gli dispiacesse.

Molte volte, la ragazza si era fermata in qualche negozio per l’infanzia, per osservare quei minuscoli e tenerissimi vestitini, che presto anche il suo bimbo avrebbe indossato. Aveva acquistato una marea di libri, gelosamente nascosti, che leggeva quando era sola a casa, aveva persino cominciato a parlare a quell’esserino che per quanto ancora piccino era già tanto amato e desiderato. A volte gli aveva persino raccontato qualche favola o cantato qualche dolce ninna nanna.

La settimana seguente Bunny, più eccitata che mai, andò a farsi fare l’ecografia… che emozione sentire il cuore del suo bambino. Non si poteva ancora distinguere se si trattasse di un maschietto o una femminuccia, ma alla ragazza non importava, ciò che era fondamentale è che fosse sano e forte.

La ragazza si sentiva un po’ spaesata nel vedere quelle strane ombre nel monitor, non ci aveva capito molto, nonostante la dottoressa ogni tanto indicandole qualche strana macchia le diceva quale parte del corpicino del suo bimbo fosse.

Quando ebbero terminato, Bunny ebbe alcuni fotogrammi dell’ecografia, sembravano molto simili a foto istantanee. Quell’esperienza per lei era stata troppo importante per avere il coraggio di negare a Marzio il diritto di parteciparvi anch’egli, perciò decise che quel pomeriggio stesso gli avrebbe rivelato tutto.

Andando verso l’ospedale si trovò a passare davanti ad una vetrina di un negozio per neonati e notando un paio di scarpine carinissime, decise di acquistarle, infilò, poi, nel pacchettino, che avrebbe dato a Marzio, le immagini dell’ecografia e un bigliettino con su scritto "Ciao papà!". Bunny era entusiasta di quell’idea molto dolce, in cui avrebbe fatto sapere a Marzio la verità e tutto sarebbe andato ancora meglio, se non avesse avuto un altro mancamento.

Stavolta però non si trattò di uno dei soliti capogiri, ma la vista le si annebbiò completamente ed ebbe come un flash dell’incidente che aveva avuto tempo prima. Non era la prima volta che le accadeva, il medico le aveva detto che sarebbe potuto succedere, ma in genere si trattava di immagini sfocate, confuse, mentre stavolta aveva avuto la nitida visione di se stessa che correva, rincorsa da Marzio…

La ragazza non vi prestò molta attenzione, la sua mente era proiettata altrove, al suo bimbo e alla reazione di suo padre. Dopo qualche secondo di riassestamento, riprese il suo camino verso l’ospedale, ma Marzio era andato al bar di fronte, dove spesso si erano incontrati altre volte, perciò lo raggiunse lì.

Inizialmente non lo notò perché era di spalle e soprattutto in compagnia, in seguito, Bunny si rese conto di ciò che stava succedendo. Marzio era seduto ad un tavolo con una donna… La stessa donna che il giorno dell’incidente aveva visto con lui… ora tutte le immagini, che confusamente le erano venute in mente, si stavano riordinando in ordine chiaro e cronologico…

Bunny ricordò improvvisamente tutto, ma stavolta decise di non scappare davanti al destino. Ormai era una donna matura, presto avrebbe dovuto dare alla luce un bambino e non voleva scappare ancora, doveva affrontare la situazione, per quanto fosse orribile.. doveva farlo per lei, per rispetto verso se stessa, aveva già ignorato una volta, sotterrando tutto nei meandri della sua mente e soprattutto doveva farlo per quella vita innocente che stava crescendo dentro di lei.

Raccogliendo tutte le forze che aveva in sé, si preparò alla battaglia… la più lunga e difficile della sua vita… contro se stessa e contro i suoi sentimenti…

"Ciao Marzio… non mi presenti la tua amica?" Disse Bunny presentandosi alle spalle di suo marito e sedendosi accanto a lui, con aria molto tranquilla.

"Marzio, che non si aspettava quella sorpresa così all’improvviso, sbiancò completamente. Era tempo che non rivedeva Doris e non sapeva perché quel giorno aveva voluto rivederla… forse si trattava di qualcosa già scritto…

"S..si, amore… questa la signora Doris Helliot, una mia paziente!" Le disse quasi balbettando per la paura e la tensione. Il senso di colpa che nei primi periodi quasi lo soffocava, pian piano si era affievolito, soprattutto dopo il matrimonio. Era convinto che il fatto di averla sposata, provava quanto l’amasse e che Doris era stata solo l’avventura di un momento, ma adesso averle davanti tutte e due, faccia a faccia, lo agitava da morire, sapeva che alla fine Bunny avrebbe scoperto tutto, non era così stupida, da non capire che le stava spudoratamente mentendo.

La signora, molto elegante e distinta, porse la mano a Bunny la quale se ne infischiò completamente… che le importava in fondo di apparire maleducata, con la donna che la aveva derubata del suo grande amore.

"Caro, immagino che la signora sia una tua affezionatissima paziente…" Disse Bunny sarcastica. In fondo ogni frecciatina che faceva prima colpiva lei in prima persona, come una pugnalata al cuore e poi i due, ma doveva farlo, doveva dimostrare che non era stupida.

"Ora non esageriamo, Bunny, io e la signora abbiamo deciso di venirci a prendere un caffè, visto che io non avevo pazienti in attesa e lei ne stava prendendo uno a quelle orribili macchinette in ospedale!" Le disse tentando di stemperare la tensione.

"Anche il giorno in cui sono andata a finire sotto quella macchina, stavate vendo a prendervi un caffè, teneramente abbracciati?" Disse Bunny, visibilmente arrabbiata. Era giunto il momento di finirla con i giochi di parole. Lui doveva smetterla di mentirle, chissà da quanto andava avanti quella farsa, forse non era mai finita, per quanto ne sapeva lei, magari il giorno stesso del loro matrimonio, lui era corso dalla sua amante… che schifo!! Bunny provò un forte ribrezzo bei confronti dei due fantocci che la guardavano stupiti. Quella donna in fondo non c’entrava niente, ma lui.. lui che le aveva giurato amore eterno, che avrebbe governato con lei la futura Crystal City, che l’aveva sposata e illusa davanti a tutti i loro amici… lui proprio no, avrebbe dovuto pagare amaramente tutto il dolore che le stava causando.

"Aspetta, Bunny, non è come pensi… posso spiegarti…" Provò a dirle lui

"Cosa vorresti spiegarmi?? Cosa? Sono nauseata da tutta questa situazione e soprattutto da te!! Anzi a proposito di nausee, guarda che bella sorpresa avevo per te!!" Disse la ragazza più sprezzante che mai lanciandogli il pacchetto.

Marzio profondamente preoccupato e terrorizzato da ciò che stava accadendo, non immaginava nemmeno quanto ancora avrebbe aggravato la situazione quel pacchetto. Lo scartò nervosamente e quando ne vide il contenuto, fu come sollevato, per ché riusciva a vedere in quelle scarpette, l’ultima possibilità che aveva di riprendersi la sua Bunny, ma si sbagliava…

"Bunny, amore mio, non posso crederci… è la notizia più bella che tu potessi darmi…." Le disse avvicinandosi per abbracciarla, ma lei fu più rapida e si scansò.

"Ti sbagli, perché ora sai che tra meno di nove mesi ci sarà un bambino che solo biologicamente sarà tuo figlio…" La ragazza non riuscì a terminare la frase che lui la interruppe.

"Che vuol dire quel ?"

"Che non lo vedrai mai!! Farò di tutto per dare tutto a mio figlio, compreso un padre e certo non sarai tu, fidati!!"

"Che vuoi dire con questo Bunny!! Io ti amo e tu mi ami, non capisco perché tu stia facendo questo genere di discorsi! E poi ricordati che quel bambino è anche mio!"

"Non sarà difficile annullare ogni tuo diritto, dimostrando che la tua infedeltà risaliva sin da prima del nostro matrimonio! E comunque certo non ti aspetterai che io ti riaccolga in casa come se niente sia successo, solo perché sono incinta?? Marzio le nostre strade si dividono qui!! Mi dispiace non sai quanto di come sia andata a finire, ma certo non l’ ho voluto io e ti prego, non presentarti nemmeno stasera a casa, perché non ti farò entrare, rendi le cose un po’ meno difficili di quanto non lo siano già!" E andò via.

Bunny aveva il viso rigato di lacrime, in un modo o nell’altro la sua vita perfetta era stata comunque distrutta e forse anche se quel bambino le avrebbe per sempre ricordato quanto un giorno era stata felice e amata, ora era l’unica cosa veramente bella che aveva nella sua vita, l’unica per cui valeva davvero la pena andare avanti e mai avrebbe ringraziato a sufficienza chi da lassù le aveva dato quel dono.

Nel frattempo Marzio guardava l’esile figura della ragazza che pian piano svaniva all’orizzonte, insieme alle sue speranze, ai suoi sogni e al suo amore, era riuscito a distruggere la sua vita, quella della donna che amava e quella di una creatura innocente che non aveva ancora visto la luce.

Non si sarebbe mai perdonato di essersi lasciato scappare via così la felicità eterna, l’unica certezza che aveva nella vita: Bunny.

 

Continua…

Nota dell’autrice: So che vi sto facendo penare non poco nella pubblicazione di questa fic, ma purtroppo scrivere è più difficile di quanto si possa pensare e per evitare di proporvi un lavoro banale e scontato ho bisogno di tempo!! Spero ne valga la pena!! Ciao e grazie per la pazienza!

  
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