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Autore: Black Fullmoon    02/07/2012    4 recensioni
La nostra tecnologia smette di funzionare...
Il mondo viene governato da persone strane...
La Luna è diventata rosso sangue...
Tutto ciò è anche troppo familiare a Elys, una ragazza che sa di non vivere per la prima volta, e sa di non essere esattamente umana. Così come tre ragazzi con cui viaggia, per cercare i loro vecchi amici e un posto speciale, il Rakuen. Elys, che nonostante tutto non abbandona il suo nome da umana e si rifiuta di parlare del suo passato...
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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PROLOGO - PARTE 3

Dopo una settimana in quella situazione le cose non miglioravano. La gente era fuori di sé, ogni giorno c'erano dei guai e iniziavano anche i problemi seri. L'acqua iniziava ad essere poca ad esempio. E poi ormai era ottobre, e l'aria era freschina. Tutti volevano riscaldarsi, ma poche case avevano il camino o qualcosa che non funzionasse ad elettricità.

Elys a volte aveva paura ad uscire di casa. Si teneva sempre un coltello o qualcosa sotto alla maglietta, così nel caso avrebbe saputo come difendersi. Aveva sentito che della gente era stata ammazzata. E delle ragazze violentate. Quindi era sempre all'erta, anche quando usciva per un quarto d'ora neanche.

Inoltre i mal di testa ormai erano perenni, e i suoi sogni sempre più frequenti. Inoltre la inquietava la Luna. Sì, proprio la Luna. In quel periodo era stranamente grande - o almeno così le sembrava - e aveva sempre più spesso quell'insolito color cremisi.

Un giorno, erano passate delle auto funzionanti. Non sembravano auto normali, ma andavano. Tutti si erano accalcati a vedere. Dall'auto, erano usciti degli uomini che sembravano in divisa. Avevano delle specie di mitra.

Ascoltatemi! – aveva urlato quello che doveva essere il capo – Queste cose ce le ha fornite il nostro padrone, Kuaeg. Se vi unite a noi, anche voi le avrete! – subito una folla si era riversata verso gli uomini in divisa, che avevano preso in auto quelli che potevano e poi erano andati via, lasciando quasi tutti a bocca asciutta.

Elys era rimasta colpita. A quanto pare Kuaeg aveva una tecnologia molto avanzata. Eppure le ispirava un senso di nervoso e poca fiducia solo a sentirlo nominare.

 

Un mese dopo il blocco, sarebbe stato tutto nei casini più totali se non ci fosse stato questo Kuaeg. Aveva armi e tecnologie, e una specie di esercito in miniatura per tenere a bada la gente. Elys continuava a non avere alcuna fiducia in lui però.

Una sera, stava tornando a casa in fretta con in mano una busta. Doveva fare poca strada, ma si sentiva braccata e inseguita. Da chi poi.

Fece per superare un gruppo di ragazzi sui venticinque che stavano appoggiati in un angolo a fumare. Appena però si spostò di lato, uno di loro la bloccò. Alto, robusto e faccia da drogato.

Ci fai compagnia? – disse. Gli altri risero.

No, grazie – rispose lei voltandosi. Si trovò circondata.

Bella, Kuaeg ci ha detto che ti vuole al suo palazzo. Ma ha detto anche che prima possiamo divertirci con te – ringhiò uno di loro. Elys si sentì il panico dentro. Merda, perché non era stata a casa? Fece per afferrare il coltello, ma uno le bloccò la mano.

No no carina – sorrise. Elys cercò di non guardare il cavallo dei loro pantaloni, molto gonfio. Cosa che la faceva diventare sempre più nervosa.

Certo che siete maleducati – disse una voce. Elys si voltò e riconobbe il ragazzo castano che aveva parlato come quello visto a scuola. Di fianco a lui, c'era anche quello più grande con gli occhi dorati.

Noi facciamo quello che... – Elys non comprese le ultime parole. La testa aveva iniziato a dolere e girare sempre più forte, fino a che non le sembrò di svenire. Mentre era svenuta, iniziò a vedere quelle immagini. Sempre più numerose e collegate tra loro. Ricordi, pensò. Erano ricordi in effetti. Ricordi di un'altra vita.

Si svegliò. Il ragazzo con gli occhi dorati sembrava essere sul punto di fare a botte con un altro, e quello che la stava tenendo su le aveva messo una mano tra le gambe. Stranamente Elys non si sentiva spaesata come dopo uno svenimento. Gli unici che non vedeva bene erano i due ragazzi. Ma aveva capito perché. Perché non era così che li doveva vedere.

Con energia, si scrollò di dosso il ragazzo e si tirò fuori il coltello dalla maglia. Era un coltello da cucina di quelli lunghi.

Fottiti, maiale! – ringhiò, e senza farsi problemi gli ficcò il coltello nella gola. Forse prima avrebbe esitato, ma ormai ricordava bene di aver già ucciso più volte di quelle che poteva contare. Anche l'altro ragazzo aveva un coltello, e aveva ammazzato due ragazzi. In un attimo, tutti e sei i drogati erano a terra con uno squarcio nella gola o nel petto.

Sei forte! – disse una voce. Elys non aveva ancora notato il bambino rosso.

Mi sembra tu abbia appena avuto un flashback – commentò il ragazzo più grande.

Sì... Però ora lasciatemi stare. Non ho voglia di stare con voi – disse Elys. Maleducata? Forse. Però ora non ci pensava più. Ora doveva andarsene. Dai ragazzi, per molti motivi. E da quel posto, perché l'avevano vista ammazzare dei ragazzi e perché aveva capito che un lupo non è ben accetto.









Salve! Spero che vi piaccia questo capitolo, terza ed ultima parte del prologo. Se notate somiglianze con i nobili... è quello che volevo ottenere. Credo che il prossimo aggiornamento sarà tra un paio di settimane, visto che vado al mare. Bye!

  
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