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Autore: clarissa parker    17/01/2007    1 recensioni
Il piccolo Yuji durante una gita si perde nel Bosco di Inuyasha. Riuscirà a salvarsi? Riuscirà Inuyasha a trovarlo?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ultimo capitolo!
Il finale lascia a desiderare ma spero comunque che la storia vi sia piaciuta ^^!
Buona lettura!

10° capitolo

La mattina seguente Yuji cercò lentamente di rimettersi in piedi.

La sua forza di volontà non l’aveva ancora abbandonato. Non voleva morire lì, non come preda di un essere misterioso.

Incominciò a fare i primi passi quando alle sue spalle sentì un frusciare e uno schiocco di rami spezzati.

Pieno di terrore il bambino si girò verso la “cosa”.


Il demone-orso emerse dagli alberi. Era alto circa 3 metri, dal pelo fulvo, con occhi neri come la pece e zanne e artigli affilati. Stava ridendo.

“Ciao piccolo! Sono venuto per te!” sibilò.

Yuji lo fissò. Tutto lì? Era solo quello che lo spiava e lo terrorizzava?
Uno…
stupido…
demone…
orso?!
La collera incominciava a salirgli: credeva di morire per mano di un demone malvagio come quello sconfitto da papà e mamma in passato e di cui spesso gli raccontavano. Come si chiamava? Naraku!

Invece si trattava solo di un demone-orso, un demone che con degli “incantesimi” faceva perdere l’orientamento agli sprovveduti viaggiatori che si inoltravano nei boschi, cancellandone le orme, per poi attaccarli di sorpresa.

Come poteva essere stato così stupido? Proprio lui, figlio di un potente mezzodemone e di una venerabile miko?

L’ira saliva sempre più, disegnando sulle guance del bimbo delle strisce violacee. Le unghie delle mani gli s’allungarono, trasformandole in artigli.

Lo stupido-demone-orso si stava avvicininando ancora ridendo.

Yuji si portò la mano sopra la testa e quando il demone-orso fu vicino il bambino gridò: “SANKON TESSOU!” con tutto il fiato che aveva.

Il demone-orso indietreggiò più per la sorpresa che per il colpo superficiale ma doloroso inferto dal bambino.

Mentre cercava di mantenere l’equilibrio, un’altra voce gridò la stessa frase: “SANKON TESSOU!”, ma stavolta il colpo lo tranciò di netto, tagliandolo in due.

Inuyasha sfoderò Tessaiga ma ormai il demone era morto. Si girò e fece appena in tempo a sorreggere il figlio, stremato per l’enorme energia consumata.

“YUJI!” lasciò cadere la spada per prendere in braccio il suo adorato bambino.

“Papà…Sapevo… che saresti arrivato… prima o poi!”

“Sì, sono qui piccolo!”

“Hai visto?...Ce l’ho fatta…come mi hai insegnato tu…il Sankon Tessou…”

“Sì, tesoro, l’ho visto! Sei stato bravissimo! Sono orgoglioso di te!”

“Andiamo a casa dalla mamma adesso?”

“Sì! Sì, adesso andiamo a casa dalla mamma!”

Inuyasha si girò e guardò sorridendo Miroku, che a sua volta gli ricambiò il sorriso.

Avevano viaggiato tutta la notte, poiché Inuyasha scoprì che il demone-orso non aveva cancellato del tutto le tracce del figlio.

Al mattino arrivarono in una radura dove videro il bambino che si preparava a sferrare un attacco al demone.
L’avevano trovato e ora era il tempo di ritornare a casa dalle loro famiglie.

  
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